mercoledì 26 settembre 2012

Un ponte tra due mondi - seconda parte


Prima parte dell'articolo

Il ponte sul fiume


28 luglio 1915

Sono io a parlarti, tuo fratello Sigwart, che ti ama, che è accanto a te, e che è cosí strettamente legato a tutti voi. Non devi piangere, questo è molto doloroso per me. Vi dovete liberare dai pensieri di afflizione. Voi siete i miei fratelli e sorelle, e cosí sarà sempre. Vedo che adesso avete accolto e compreso tutto nel modo giusto; ora niente ci può separare. Dillo ai fratelli, dillo ai genitori, che ringrazio di tutto. Tu devi fare da mediatrice; dopo tanti sforzi ci sono riuscito. Già all’inizio cercavo il contatto, ma tu non reagivi. Il vostro grande amore e i vostri pensieri mi aiutano ad avvicinarmi sempre piú a voi. Sarete felici, perché grazie a me potrete crescere e imparare molto, perché io sono morto anche per voi, per trasmettervi gli insegna- menti dello Spirito.



29 luglio 1915

Adesso sono molto contento di voi. All’inizio il vostro dolore mi tormentava. Poi ho cercato con grande fatica di farmi sentire da voi. Ora va meglio. Come è facile morire! Non posso ancora dirvi tutto, ma sto molto, molto bene, e voi dovete pensare a me come a una figura di luce che non deve piú patire alcun dolore. Ho provocato io stesso la mia morte perché avevo da fare qualcosa di piú molto piú grande. Di questi lavori voi non potete farvene un’idea, non potete immaginare quanto siano belli, grandiosi e perfetti. Benedetto colui che può portarli a termine! Il tuo corpo vuole pace. Dormi piú che puoi. Nel sonno ci incontriamo e ci aiutiamo. Presto lo saprai anche durante la veglia. Questo è il primo inizio. Se voi solo sapeste quello che qui ho vissuto di bello! Ma io ve lo mostrerò quanto prima. Ci sono delle leggi immutabili intorno a voi, che vi costringono a vivere la vostra vita cosí come voi stessi ve la siete preparata. L’Onnipotente guida tutto, ma siete voi a crearvi il vostro destino.

30 luglio 1915

Adesso non potete piú dubitare. Io vi devo dire ancora tante cose. Perché non mi credete, non credete che vi sto vicino? Non potrò rimanere a lungo in questo tipo di collegamento con voi, perciò fate tesoro del fatto che io, vostro fratello Sigwart, parli attraverso di te. Non dovete pensare che io adesso, come fratello spirituale, possa gioire con voi meno di quanto gioissi prima, da uomo. Io non sono cambiato affatto, solo che adesso non porto piú un corpo fisico, so molto di piú e sono molto felice di poter adem- piere ad una grande missione. Ma per il resto sono rimasto esattamente quello stesso che voi conoscete. Vero che adesso non dubitate piú? E ora ancora qualcosa sull’‘altro mondo’, come lo chiamate voi. Tutto è molto piú puro e piú chiaro. Non pensavo che già in questo primo periodo lo avrei visto in questo modo. Grazie ai miei interessi per il sovrasensibile, non ho vissuto delusioni, al contrario, è stato un ri- sveglio che piú bello di cosí non avrei potuto immaginare. Tutto agiva su di me ed io ero al tempo stesso consapevole di quello che mi stava succedendo, vale a dire che stavo attraversando le ‘porte della morte’, come la chiamate giustamente voi. Ho sofferto veramente tanto durante l’ultimo periodo della mia vita sulla terra. Ma il distacco della materia avviene nel sonno, la coscienza ritorna solo gradualmente e poi arriva il piacere della libertà, se non si è dei neofiti in ciò. Quanto è piacevole non avere piú un corpo fisico! Ma poi ritorna la nostalgia per le persone care che abbiamo lasciato. Vediamo la loro angoscia, e questo è terribile! Questi sono stati per me gli unici veri tormenti, e fino ad un certo punto lo sono ancora adesso. Ora però sapete come sto, e non avete piú nessun motivo di essere ango- sciati... Ora è appena arrivato uno di quei momenti che mi addolorano. Tu stai guar- dando la mia foto e pensi che io viva perché mi vedi fisicamente davanti a te, improvvisamente prendi coscienza della realtà, e cosí ritorna di nuovo tutto il dolore. Questi per te rappresentano sem- pre passi indietro. Per chi è unito dai vincoli d’amore che non s’interrompono mai, non esiste piú nessuna separazione, né nella vita, né nella morte!

6 Agosto 1915

Le battaglie nel Mondo spirituale sono molto piú violente di quelle che ci sono in guerra da voi, perché qui si tratta di distruggere lo Spirito (l’individualità), mentre da voi è solo il corpo ad essere distrutto. Di notte da voi è riposo, mentre da noi ferve l’attività. Allora noi abbiamo piú tempo per aiutare i defunti, che ora ci invadono a migliaia. Come sono stato felice questo pomeriggio, è stato cosí bello da parte vostra! Io vivo ancora come sulla terra, solo che ho maggiori capacità rispetto a quelle che aveva il mio corpo fisico. Con lo sguardo penetro molte cose, ma so che non è tutto, anche se ho un forte desiderio di andare avanti. Tale desiderare naturalmente qui è di gran lunga di maggiore aiuto rispetto a quando si è immersi nel corpo fisico sulla terra, in quanto è molto piú efficace. Ma per il resto è ancora tutto esattamente come sulla terra. Quando discutete su questioni relative al mondo sovrasensibile con persone spiritualmente evolute, io ne approfitto e apprendo da voi alcune cose che qui non sperimento. Io stesso non posso ancora dirvi molte cose su di esso, perché non ho ancora visto tutto. So che fate fatica a comprendere ciò; per questo ve lo ripeto continuamente. Il piú grande errore è pensare che l’uomo, una volta spogliatosi del suo corpo, sia perfetto. I vostri discorsi, per esempio oggi, mi hanno aiutato tanto quanto hanno aiutato voi, forse anche di piú, perché io, con i miei sensi attuali, afferro e comprendo piú rapidamente, mentre il cervello umano lavora spesso molto lentamente. Per questo dovete capire che io sono felice quando vi incontrate con persone come quelle di oggi, perché anche io allora posso imparare molto, e in quei momenti vi posso stare molto piú vicino che nella vita quotidiana, quando vi occupate di cose senza importanza. Non so ancora quanto tempo io debba rimanere sul livello spirituale dove mi trovo attualmente, ma credo non molto. Poi uscirò un’altra volta dal mio corpo attuale, esattamente come quando voi deponete il vostro corpo fisico.
Vorrete certo sapere qualcosa della mia vita qui: sappiate che io vivo solo per la grande opera di cui vi ho parlato molte volte, la Musica Sacra, che sarà di grande beneficio per l’umanità. Il mio lavoro sulla terra è stato appena un assaggio di ciò. È qualcosa di straordinariamente bello, che permea tutte le sfere e tra- smette le sue vibrazioni fino alle regioni piú alte. Ciò richiede molta energia e molti grandi talenti. Sentivo di essere chiamato alla realizzazione di qualcosa di grande. Per questo motivo ero cosí sereno quando sono andato in guerra. Sapevo che tutto è nelle mani di Dio. Non ho avuto rimpianti neppure per un momento. Doveva avvenire, era il mio destino! Avevo sempre sentito dentro di me che non sarei diventato vecchio, ma non per questo meno allegro e felice; ho goduto la mia vita al massimo, perché sapevo che tutto è determinato, ed io stesso non posso cambiarne nulla.
Quando poi la morte è arrivata, sono rimasto comunque sorpreso, perché non credevo avvenisse in quel momento. Durante i lunghi periodi d’infermità avevo fatto ancora comunque piani per il futuro, e la spe- ranza di ritornare presto a casa mi sorreggeva e mi dava coraggio, anche se a volte la mia voce interiore mi diceva: “Preparati, è finita”. Non ci credevo completamente, ma poi, improvvisamente, ho visto la mia vita davanti a me e ho capito che era finita! L’ultimo minuto è stato terribile, ma è durato solo un attimo ed è passato, vale a dire che poi è venuto il sonno della morte che mi ha liberato da tutti i dolori che il corpo doveva sopportare. Inconsciamente mi ero preparato alla morte. Il mio karma positivo mi ha consentito di stare per tre settimane in malattia dopo il ferimento, in modo da staccarmi lentamente dall’involucro terreno. Quanto sono piú sfortunati gli uomini che muoiono di colpo, perché non riescono a capire di essere morti. A volte anch’io ho creduto di essere ancora vivo, perché all’inizio ci sono condizioni molto simili. Grazie a Dio ho avuto presto coscienza di non possedere piú un corpo fisico. Poi è arrivata la separazione dal corpo eterico, ed io sapevo che cosa stesse accadendo.
Poi giunse il difficile compito di calmarvi e di farvi capire che io ero vivo. Questo ha richiesto molto tempo e molte energie, ma mi avete ascoltato e questo mi ha sollevato di molto, quindi vi ringrazio dal piú profondo dell’anima! Non potrò mai dimenticare come abbiate superato voi stessi per amor mio. Un giorno vi ricompenserò! Quando vi distaccherete dal vostro corpo ci sarò io ad aiutarvi. Quello sarà un meraviglioso ritrovarsi! Tenete bene a mente che questo vi deve sempre dare nuova forza per aiutarvi a superare il dolore. Per favore, non abbiate dubbi, ma siate fermamente convinti che io continuo a vivere come sulla terra, solo che non mi potete vedere e che sto molto meglio, perché non devo piú portarmi appresso il corpo!
Ora abbiamo parlato a lungo senza intralci. Deve andare e andrà sempre meglio, ma è necessario che tu ti procuri molta tranquillità e non ti affatichi con troppe cose, perché esse portano troppa inquietudine nella tua vita, e a quel punto io non sono in grado di arrivare sino a te. Non sapevo che tu mi fossi cosí vicina spiritualmente. Perché non siamo stati piú vicini nel corso della vita? Tu sei stata troppo assorbita da te stessa, ma ora siamo strettamente collegati e ci stiamo aiutando vicendevolmente.
Fratello mio, vedo perfettamente il tuo progresso spirituale. Quando lavori su di te è come se nascesse, da una singola piccola colonna, il grande edificio di un tempio indistruttibile. Questo è il tuo sé spirituale! Il legame che ci unisce è ora molto piú intenso rispetto a quando ero vivo, perché adesso io posso entrare dentro di te. Io ti circondo con il mio aiuto e con il mio amore; possa io proteggerti dalle cose spiacevoli che la vita sulla terra porta con sé. Chiamami quando hai bisogno di me. Il tuo compito è grande, ma anche bello e nobile. Il tuo percorso è illuminato dal radioso amore dell’insegnamento del Cristo. Il sentimento di gratitudine verso di voi cresce sempre di piú, perché vedo che vi evolvete per amor mio. Un giorno vi ricompenserò per tutto questo!

20 Novembre 1915

La vita terrena non è una vita di gioia, è difficile e dura. Tutti lo sanno, eppure si aggrappano a questa terra. Ho avuto già occasione di dirvi
talmente tante cose, che adesso l’idea di lasciare il corpo fisico non dovrebbe piú suscitare in voi alcun pensiero di orrore o rammarico. Questa vita terrena è sopportabile solamente se la si considera un breve periodo di passaggio.Non ti preoccupare, essa arriva, ha il suo senso, e non possiamo aggiungervi altri significati.Potete raffigurarvi l’essere incarnati con un viaggio sgradevole che si è costretti a intraprendere. All’arrivo a desti- nazione – vale a dire sulla terra – venite rinchiusi in un cortile circondato da alte mura. Vedete il cielo sopra di voi, ma siete convinti che sia irraggiungibile. Rimanete lí fino a quando vi si viene a prendere.
Alcuni di voi possono, con il loro sviluppo spirituale, at- traversare quelle pareti. Per costoro la prigionia non significa piú nulla, perché essi hanno comunque la libertà dello Spirito. Quando verrete qui, poi il dolore e la preoccupazione si trasformeranno in felicità. Come vi compatisco, a volte, quando, vicino a voi, vedo le vostre piccole preoccupazioni, perché sono davvero piccole preoccupazioni. Grandi preoccupazioni sono solo quelle che riguardano l’anima, vale a dire quando l’anima, o lo Spirito, subiscono dei danni, quando le persone sempre piene di dubbi sono in collera con il loro Dio per il fatto che Egli non cosparge la loro esistenza solo di rose; queste sono per noi le grandi preoccupazioni!
Ricordatevi di questo, voi che siete intrappolati nelle preoccupazioni.
Ricordatevi di questo, e siate forti, dovete essere al di sopra di queste preoccupazioni. Dio è con voi e fa solo ciò che è la cosa migliore per voi e per la vostra evoluzione.




Dal volume: Brücke über den Strom: Sigwarts Mitteilungen aus dem Leben nach dem Tod – Il ponte sul fiume:
comunicazioni di Sigwart sulla vita dopo la morte (Oratio Verlag, Schaffusa 2008).


Traduzione di Piero Cammerinesi

fonte:http://www.larchetipo.com su autorizzazioone dell' autore

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