Visualizzazione post con etichetta nazismo magico. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta nazismo magico. Mostra tutti i post

mercoledì 18 ottobre 2023

Candido Godoi, la città dei “gemelli ariani” di Mengele

tratto da https://it.insideover.com/storia/candido-godoi-la-citta-dei-gemelli-ariani-di-mengele.html

del 20 NOVEMBRE 2021

di Pietro Emanueli


L’assalto del Terzo Reich all’America Latina rappresenta uno dei capitoli più intriganti della Seconda guerra mondiale, eppure, per uno strano scherzo del destino, risulta essere anche uno dei meno conosciuti al grande pubblico. Scrivere e parlarne, però, è più che importante – è essenziale –, perché è soltanto avendo cognizione di ciò che accadde tra gli anni Trenta e la seconda guerra mondiale che si può comprendere, ad esempio, la storia della grande fuga dei nazisti nelle terre di Simon Bolivar nel dopo-caduta di Berlino.

L’emigrazione delle aquile naziste in America Latina, secondo alcuni pilotata dalla cabalistica Organizzazione Odessa allo scopo di consentire, un giorno, la nascita di un nuovo Reich, avrebbe condotto un piccolo esercito tra gli altopiani messicani e le pianure argentine. Un esercito composto dalle nove alle dodicimila persone, tra le quali alcuni dei più eminenti gerarchi del Terzo Reich, come Adolf Eichmann e Josef Mengele. E quest’ultimo, per quanto braccato dai cacciatori di teste del Mossad, avrebbe continuato a svolgere esperimenti fino all’ultimo dei suoi giorni.

Lo strano caso dei gemelli di Cândido Godói

Josef Mengele, il famigerato “angelo della morte”, sarebbe arrivato in Brasile nel 1963 e qui sarebbe morto alcuni anni più tardi, probabilmente nel 1979. Prima del 1963, secondo le ricostruzioni storiche, il medico degli orrori avrebbe vissuto tra Argentina e Paraguay, non disdegnando spostamenti in altri lidi per incontrare gli ex colleghi. Sarebbe stata la cattura dell’ex collega e amico Eichmann a convincerlo della necessità di trasferirsi nelle terre brasiliane, ritenute più sicure e meno permeabili alla vendetta del Mossad.

Cândido Godói fu una delle località dove Mengele avrebbe trascorso la maggior parte dei suoi ultimi sedici anni di vita. E perché si fosse stanziato qui non è difficile da capire: localizzato al confine con l’Argentina, questo villaggio di meno di 10mila anime era abitato – e lo è ancora oggi – da una folta minoranza di polacchi e tedeschi. Una minoranza poco o nulla integrata nel tessuto sociale brasiliano, tanto da possedere un proprio dialetto – noto come Hunsrik –, indi perfetta a prestarsi come rifugio e laboratorio.

Cosa sia accaduto di preciso non è dato saperlo, ma quali siano stati i risultati di quelle sperimentazioni, sì, è abbastanza noto. Perché Cândido Godói, a partire dal 1963, è gradualmente divenuta la località con la più alta incidenza di gravidanze gemellari dell’intero pianeta. Quello che accade in questo villaggio, più precisamente nel quartiere tedesco di Linha São Pedro, è che una gravidanza su dieci è di tipo gemellare. La dimensione e l’unicità del fenomeno può essere esplicata meglio a mezzo dei numeri:

Nello stato federato di Rio Grande do Sul, al quale appartiene Cândido Godói, le gravidanze gemellari costituiscono l’1,8% del totale.

L’incidenza delle gravidanze gemellari in quel di Cândido Godói risulta essere due volte maggiore a quella registrata in altri territori del globo interessati da fenomeni simili, come la Nigeria sudoccidentale – dove il tasso dei parti gemellari è del 4,5-5%.

Quasi una gravidanza gemellare su due, il 47% per l’esattezza, termina con la nascita di una coppia monozigote – nel resto del mondo, invece, i “gemelli identici” rappresentano meno del 30% di tutte le gravidanze gemellari.

Vi sono stati anni in cui l’incidenza delle gravidanze gemellari ha raggiunto la soglia record del 20%.

Cos’è successo a Cândido Godói?

Di Mengele è noto che abbia vissuto e sia morto in Brasile, ivi conducendo degli esperimenti come, dove e quando possibile, ma la natura di tali ricerche continua ad essere avvolta dal mistero. Le indagini sulla popolazione di Cândido Godói sembrano indicare che Mengele possa aver studiato il cosiddetto “effetto del fondatore” – termine con il quale si fa riferimento ad un processo che comporta la progressiva riduzione della variabilità genetica in comunità piccole e omogenee – e che l’aumento repentino delle gravidanze gemellari, ancora oggi persistente, non sia che l’esito delle sue attività.

Lo storico argentino Jorge Camarasa, tra i più importanti investigatori del caso Cândido Godói e dell’epopea di Mengele in America Latina, era giunto alla conclusione che l’angelo della morte, dietro la scusante di curare gli abitanti del borgo, avesse trattato le donne del posto con dei medicinali sperimentali, magari provenienti dai laboratori nazisti, concepiti al duplice scopo di “arianizzare” il patrimonio genetico e di incrementare il tasso di natalità.

Una tesi ai limiti della fantascienza, quella proposta da Camarasa, che all’epoca della pubblicazione di “Mengele. L’angelo della morte in Sud America” (2008) gli era valsa le critiche di colleghi e genetisti – convinti, quest’ultimi, che il caso Cândido Godói fosse riconducibile ad una radicalizzazione inusuale ma naturale dell’effetto del fondatore –, ma che risulterà tutt’altro che illogica e fuori dal mondo per coloro che il nazismo lo hanno sviscerato.

Perché il nazismo non fu soltanto scienza applicata al genocidio e ricerca militare avanguardistica. Il nazismo fu anche, e soprattutto, esoterismo, misticismo e occultismo. Tre ragioni che spiegano l’ossessione del Führer per le reliquie e per gli oggetti leggendari dai poteri preternaturali – come il santo Graal –, che spiegano la centralità rivestita da società segrete come Thule e Vril nella formulazione della politica nazista e che, forse, potrebbero spiegare perché Mengele cercò di trasformare Cândido Godói nell’ultimo rifugio della razza ariana. 

domenica 8 ottobre 2023

Quando i nazisti andarono alla ricerca di Atlantide

tratto da Inside Over del 19 GENNAIO 2022

di Pietro Emanueli

Immagine tratta da Wikipedia:
https://it.wikipedia.org/wiki/Atlantide#/media/File:Atlantis_Kircher_Mundus_subterraneus_1678.jpg

I nazisti avevano un’ossessione verso la razza, come l’Olocausto degli ebrei, degli slavi e del popolo romani ha orribilmente dimostrato, ed è storia che abbiano avuto anche una profonda fissazione nei confronti di tutto ciò che riguardasse l’esoterico, l’occulto e il mistico. Perché il nazismo, ancor prima che politica, fu religione.

Scrivere e parlare del lato misterico di quello che Alfred Rosenberg aveva definito il Mito del ventesimo secolo è più che importante – è indispensabile –, perché è soltanto disaminando ciò che accadde nel dietro le quinte del Reichstag che si può comprendere la lucidità delle imprese apparentemente folli dell’Ahnenerbe. Imprese come la caccia al Santo Graal, la spedizione in Tibet, la missione in Amazzonia e la dimenticata ricerca di Atlantide.

Le prime ricerche

Dietro ogni leggenda si cela un pizzico di verità, così si suol dire, e il rinvenimento delle colonne d’Ercole ne è l’ennesima dimostrazione. E i nazisti, per un insieme di ragioni avevano affidato all’Ahnenerbe il compito di indagare sugli antichi miti europei, erano legati ad una leggenda in particolare: quella della civiltà perduta di Atlantide.

La storia della ricerca di Atlantide è la seguente. Nel 1935, anno della fondazione dell’Ahnenerbe, Heinrich Himmler radunò una squadra di specialisti in una varietà di discipline – archeologia, esplorazione sottomarina, storia – allo scopo di trovare prove della passata esistenza di quest’isola perduta, localizzata al di là delle colonne d’Ercole, che stando alle cronache degli antichi sarebbe stata la casa di una civiltà avanzata. Una civiltà che, secondo gli occultisti e gli esoteristi che avevano ispirato la mitologia nazista – come la Società di Thule, la Società Teosofica di Madame Blavatsky e la Società Antroposofica di Rudolf Steiner –, sarebbe stata collegata agli iperborei ed un’espressione della razza ariana.

Influenzato da Herman Wirth, storico fermamente convinto della passata esistenza dell’isola-civiltà e co-fondatore dell’Ahnenerbe, Himmler diede il via all’operazione Atlantide. I cantieri furono inaugurati nell’Europa continentale, più precisamente nel complesso megalitico di Externsteine, dove fu data vita ad una sessione di scavi archeologici supervisionata da Wilhelm Teudt. Gli scavi non contribuirono agli scopi della missione, non avendo portato alla luce nessun collegamento tra il sito e Atlantide, ma Externsteine, a partire dal 1935, sarebbe comunque divenuto uno dei luoghi-simbolo del misticismo nazista.

Una missione senza confini

Wirth e Himmler avrebbero seguito i lavori dell’operazione Atlantide, a Externsteine come nel resto del mondo, da una pittoresca palazzina costruita appositamente per pubblicizzare la bizzarra missione, Haus Atlantis – ancora oggi esistente –, realizzata dal visionario architetto Bernhard Hoetger e fungente da centro studi su Atlantide.

Da Haus Atlantis, un veridico incubatore di idee, nel dopo-Externsteine sarebbe provenuta l’idea di estendere le ricerche al Tibet, ritenuto un luogo tanto connesso ad Atlantide quanto ad altri miti di interesse per l’Ahnenerbe, come l’Iperborea, il regno sotterraneo di Agarthi e la teoria del ghiaccio cosmico. L’insieme di moventi di cui sopra, nel 1938, avrebbe dato vita alla spedizione nazista in Tibet.

Lo scoppio della seconda guerra mondiale, come è noto, avrebbe posto un freno all’Ahnenerbe, coartando il governo a riorientare le risorse dalla ricerca pseudostorica al settore bellico. Haus Atlantis, ad ogni modo, avrebbe continuato le proprie attività fino al 1945, attraendo ricercatori e semplici appassionati ai miti del mondo antico e raccogliendo fondi utili a espletare missioni di ricerca tra Francia, Islanda, Scozia e Svezia.


 

sabato 3 settembre 2022

La storia dietro al legame tra l’esoterismo e le SS

tratto da: https://it.insideover.com/storia/la-storia-dietro-al-legame-tra-lesoterismo-e-le-ss.html

Luca Gallesi

20 GIUGNO 2021

Nel secondo volume della sua trilogia dedicata al “nazismo magico”, Hitler e la cultura occulta (Rizzoli 2013), Giorgio Galli affronta il tema dell’esoterismo delle SS, argomento tra i più gettonati dai ciarlatani dell’occulto per l’indubbio fascino esercitato sugli amanti del macabro e dei misteri prêt-à-porter. Chincaglierie nazi-occultiste a parte, restano dei fatti e delle persone che, oggettivamente, hanno creato i filoni di pensiero che costituiscono l’epopea razzista del corpo d’élite hitleriano. 

La più famosa missione “esoterica” delle SS, accanto alle già menzionate –in un precedente articolo– spedizioni in Tibet, resta quella di Otto Rahn, studioso dei trovatori provenzali e membro delle SS, che ritenne di identificare il mito del Graal con la tragica storia dei Catari, la cui avventura finì stroncata nel sangue nel Castello di Montségur. La fortezza, che si trova nella regione dei Midi-Pirenei, nel 1243 fu cinta d’assedio per quasi un anno dalle forze crociate che volevano estirpare una volta per tutte l’eresia degli albigesi, così come chiesto da papa Innocenzo III. Secondo Otto Rahn, che pubblicò il resoconto del suo viaggio e i risultati delle sue ricerche in due libri disponibili anche in italiano (Crociata contro il Graal  e La corte di Lucifero, Società Editrice Barbarossa/AGA), gli eretici erano stati gli ultimi custodi del Sacro Graal, il misterioso oggetto che, forse, fu la coppa dove, secondo la leggenda, era stato raccolto il sangue di Gesù oppure, secondo altre versioni, lo smeraldo incastonato sulla corona di Lucifero, prima che l’angelo più bello si ribellasse al suo Creatore.

Nel suo libro, Rahn racconta così le origini del mito del Graal secondo la versione degli eretici: “Al tempo in cui le mura di Montsegur erano ancora in piedi, i Catari tennero qui il Sacro Graal. Montsegur era in pericolo. Le armate di Lucifero lo accerchiavano. Volevano il Graal, per rimetterlo sul diadema del loro Principe dal quale si staccò durante la caduta dei suoi angeli sulla Terra. Allora, nel momento più critico, discese dal cielo una colomba bianca, la quale spaccò col suo becco il Tabor (Montsegur) in due. Esclarmonda, che era la custode del Graal, gettò il gioiello sacro nelle profondità della montagna, che si rinchiuse su sé stessa, ed in questa maniera il Graal fu salvato”. 

Il Graal non fu trovato, ma le ricerche di Otto Rahn continuarono, anche se non si sa nulla delle nuove scoperte, da lui annunciate ma mai svelate, anche perché, enigma su enigma, nel 1939 morì misteriosamente sulle Alpi. Il 18 maggio 1939, sul quotidiano nazionalsocialista “Völkischer Beobachter” pubblicava l’annuncio della sua scomparsa: “Durante  una tempesta di neve in montagna, nello scorso marzo, ha perduto tragicamente la vita l’Obersturmführer delle SS Otto Rahn. Ricordando questo defunto camerata, ci dogliamo della perdita di un onesto ufficiale delle SS nonché autore di eccellenti opere storiche.” 

La misteriosa morte di Otto Rahn non segna, però, le fine dell’interesse delle SS per l’eresia catara. Come ricorda Giorgio Galli, sono molte le opere che tracciano un collegamento tra i Catari e il nazionalsocialismo, e ci sono indizi che confermerebbero la prosecuzione di ricerche e addirittura la celebrazione di riti a Montsegur ancora nel 1943-1944, grazie all’interessamento, se non addirittura alla partecipazione, di Himmler e Rosenberg,  che si intrecciano, continua Galli, con “la magia delle rune indagata da von List, e l’esistenza di una storia umana dimenticata, con le tracce delle sue civiltà scomparse, con echi di Steiner e di Helena Petrovna Blavatsky”.

Il tutto, sapientemente miscelato con le più suggestive tradizioni cavalleresche germaniche, che furono da Himmler abilmente riprese e coniugate in una nuova versione nazionalsocialista, che pretendeva di innestarsi, anche figurativamente, sulle antiche saghe tedesche. Racconta bene un ricercatore indipendente, Gianfranco Drioli, autore di un saggio, Ahnenerbe. Appunti su scienza e magia del Nazionalsocialismo (Ritter), che i candidati a entrare nelle SS seguivano le regole di un Ordine religioso o militare: “Come nel Medioevo i cavalieri ricevevano la spada nel momento dell’investitura, così gli SS ricevevano la loro daga, sulla cui lama era inciso il motto delle SS: Meine Ehre heisst Treue (Il mio onore si chiama fedeltà).

Nella cerchia più vicina a Himmler c’erano dodici gerarchi, i più alti ufficiali delle SS, che si riunivano nel castello di Wewelsburg, il centro dell’universo del nuovo ordine (nero) mondiale, sia sotto il profilo militare sia sotto quello esoterico-religioso”. Wewelsburg, infatti, presentava innanzitutto una curiosità architettonica: era costruito, a forma di freccia, secondo l’asse Nord-Sud, invece del più consueto Est-Ovest, e nella torre nord furono costruite ad hoc delle stanze ricche di motivi mistico – esoterici, tra cui una sala per i suddetti dodici ufficiali SS e una cripta dove sarebbero state riposte le loro ceneri dopo la morte. 

I piani di ristrutturazione del maniero furono interrotti dall’avanzate delle truppe americane. Prima, però, che i fanti della 3° Divisione U.S.A. raggiungessero Wewelsburg, Himmler ordinò ai difensori, che si erano trincerati dietro le ampie mura, di bruciare il castello perché non cadesse nelle mani del nemico. I pochi soldati che si arresero agli americano furono fatti prigionieri e sbrigativamente passati per le armi. Finita la tragedia, cala la quiete sull’antico maniero.

Ironia della sorte, oggi, la sede dell’élite dell’Ordine nero ospita un ostello della gioventù internazionale, e, al posto degli archivi dell’Ahnenerbe, è sorto un museo dedicato ai crimini di guerra compiuti dai tedeschi.


domenica 3 luglio 2022

Guerre e società segrete: quel fondamento esoterico dietro al nazionalsocialismo

tratto da InsideOver dell'8 GIUGNO 2021: https://it.insideover.com/storia-2/guerre-mondiali-e-societa-segrete-nazismo.html

di Luca Gallesi
 
Era il 1960 quando in Francia, presso l’autorevole editore Gallimard, uscì un libro dal titolo curioso: Le matin des magicien, scritto a quattro mani da Louis Pauwels, un ex-discepolo di G.I. Gurdjeff dalle idee reazionarie, e uno scienziato e scrittore comunista, Jacques Bergier. Il saggio, che divenne rapidamente un best-seller, tradotto in italiano nel 1963 da Mondadori col titolo Il mattino dei maghi, miscelava sapientemente dati oggettivi e suggestioni fantastiche, ipotizzando una convergenza delle nuove scoperte scientifiche con le antiche sapienze occulte. Sergio Solmi, nella prefazione all’edizione italiana, elogiava il libro che offriva, “attraverso un’esposizione lucida, varia e appassionata, il materiale più affascinante che possano tenere per noi in serbo questi anni di ardua e preoccupante trasformazione tecnica e sociale”.

In un’epoca, l’inizio degli anni Sessanta, in cui cominciava a delinearsi il sostanziale dominio di una concezione materialistica della società e la visione deterministica della Storia, Il mattino dei maghi rimetteva in gioco l’idea che le forze operanti nello sviluppo dell’umanità non fossero quelle dei rapporti di produzione o dello scontro dialettico tra classi sociali, bensì quelle più sottili, i poteri che agiscono dietro le quinte, espressione di principi non visibili ma assolutamente reali; per intenderci, l’occultismo e la magia che, secondo le parole di Solmi, “non sarebbero ormai più soltanto segreti perduti, ma i preannunci che le età remote mandano fino a noi delle palingenesi future”. Parole problematiche, che rimandano a un libro facilissimo da leggere, difficile da capire e decisamente arduo da condividere in toto. In mezzo alle vite e opere di moderni alchimisti e arcani mistagoghi, passando con nonchalance dalle civiltà scomparse dell’antichità agli scrittori contemporanei di fantascienza, Pauwels e Bergier accompagnano – a volte trascinandolo- il lettore in un turbinio di universi lontani passati e futuri, tra mondi paralleli e dimensioni fantastiche che, a più di mezzo secolo, mantengono intatto il fascino della lettura, anche quando i contenuti sono diventati irrimediabilmente superati, quando non definitivamente screditati.

La realtà virtuale che domina l’inizio del terzo millennio ha rapidamente fatto piazza pulita del ciarpame spiritista e occultista che, ancora a metà del Novecento, poteva mantenere una sembianza di credibilità, ormai definitivamente declinata tranne che per un singolo argomento, che dilaga anche, e soprattutto, nella Rete: il “nazismo magico”. Parliamo quindi dei legami, indiscutibili anche se spesso enfatizzati, tra il nazionalsocialismo e le scienze occulte, argomento centrale del Mattino dei Maghi, come scrisse il politologo Giorgio Galli, che proprio grazie a questo libro cominciò a studiare quello che sarebbe diventato il prolifico filone dell’esoterismo nazionalsocialista, a cui l’illustre politologo dedicò parecchi libri. Galli cominciò allora, proprio grazie a Pauwels e Bergier, a realizzare che la sapienza occulta poteva aiutarlo a capire la Storia, perché l’esoterismo, “dimora dentro la Storia e non fuori, arrivando sovente ad esercitare un’influenza non secondaria su di essa”. Centrale, nell’indagine di Galli nella dimensione nascosta della storia, il riferimento all’esistenza di una cultura esoterica (letteralmente: riservata a pochi) che, dalle profondità della storia dell’Occidente, riemergeva, in Europa e soprattutto in Germania, nel pieno rigoglio scientifico del XX secolo. Una presenza che permette di spiegare il percorso seguito da Hitler e da una parte dell’élite nazionalsocialista lungo tutta la “seconda Guerra dei trent’anni”, come Galli chiama il periodo della storia europea che va dal 1914 al 1945.

Dietro i tragici avvenimenti che insanguinarono il Vecchio continente nella prima metà del Novecento, come romanzato prima da Pauwels e Bergier e poi studiato scientificamente da storici come René Alleau e Nicholas Goodrich Clarke, ci sono, anche, gli influssi esercitati dalle molteplici e attivissime società segrete, operanti in tutta Europa, a cui erano affiliati numerosi membri del governo tedesco e del gabinetto reale britannico. Sul suolo tedesco la realtà dominante era la Società Thule (Thule-Gesellschaft), mentre nel Regno Unito era attivissima la Golden Dawn (Hermetic Order of The Golden Dawn).

La Golden Dawn era stata fondata nel 1887 da Mc Gregor Mathers, Woodman e Wynn Westcott, e si proponeva di approfondire la magia cerimoniale per raggiungere, tramite le conoscenze iniziatiche, lo sviluppo di poteri sovrannaturali. Tra i soci più famosi, tanto per dare un’idea dell’importanza del sodalizio, troviamo W.B. Yeats, Arthur Machen, Aleister Crowley, probabilmente Bram Stoker, e molti altri intellettuali e scienziati di punta dell’intellighenzia britannica. Della Società Thule, invece, furono membri attivi più uomini politici che gli intellettuali, o meglio, dei politici con interessi intellettuali, come il “Vicario” di Hitler, Rudolf Hess, il governatore nazionalsocialista della Polonia Hans Frank, il teorico della geopolitica, prof. Karl Haushofer e il principale teorico del nazionalsocialismo Alfred Rosenberg, tutte persone che appartenevano alla ristretta cerchia del futuro Führer, personaggio certamente non alieno da simpatie e interessi “occulti”, che spesso influenzarono la sua azione politica.

Qui, complice una produzione libraria sconfinata e spesso inattendibile, diventa labile il confine tra storia e fantasia, ma, come scrive Giorgio Galli, possiamo affermare senza tema di smentita che “Hitler è il portavoce di un gruppo di intellettuali formatosi nella dimestichezza con la cultura occulta”. Come e quanto questa “sapienza segreta” abbia effettivamente agito nelle scelte del Cancelliere tedesco è arduo da definire esattamente. Si può, comunque, supporre che molte delle scelte fatte durante il periodo 1939-1945 non siano riconducibili a delle motivazioni razionali: dall’inspiegabile “tregua” concessa agli inglesi a Dunkerque, alla scelta suicida della guerra sui due fronti a oriente e occidente, fino alla spasmodica attesa di misteriose armi finali che avrebbero capovolto l’inevitabile drammatica fine della Germania, siamo nel campo delle decisioni irrevocabili e irrazionali, che hanno avuto spaventose e sanguinose conseguenze così che, nel corso di due guerre mondiali e con un immane sacrificio di vite umane, siamo passati dal “Mattino dei maghi” al “Tramonto dell’Occidente”.

sabato 1 maggio 2021

Tra sette segrete ed esoterismo: il volto nascosto di Hitler

tratto da "Il Giornale" del 4 gennaio 2021

Dietro all'ascesa al potere del Führer importanti movimenti esoterici. E anche autori insospettabili...

di Matteo Carnieletto

Nel 1792 la Rivoluzione francese ha raggiunto il suo culmine. In Europa sta nascendo un nuovo ordine e l'ancien regime sembra ormai un lontano ricordo. Sono, quelli, anni strani. Non solo per la politica ma anche per l'arte. Proprio in quel periodo, infatti, l'artista spagnolo Francisco Goya viene colpito da una strana malattia, "la cui natura però ci è ignota", scrive lo storico dell'arte Hans Sedlmayr ne La perdita del centro (Borla, 1967). Non è l'unico, però. "Siamo nei decenni" - prosegue l'autore austriaco - "in cui molti artisti vengono posseduti da forze demoniache". Goya è costretto a stare a letto per quasi un anno, paralizzato e continuamente tormentato da disturbi visivi. Uscito da questo inferno, dipingerà i "Sogni". I volti dei suoi personaggi si deformano. Non sono più uomini, ma demoni. "Nelle visioni dei 'Sogni' e dei 'Proverbi' compaiono tutte le deviazioni dell'elemento umano e gli attentati all'uomo e alla sua dignità; dèmoni in forme umane e, accanto ad essi, dèmoni allucinati di ogni specie: mostri, spettri, streghe, giganti, animali, lemuri, vampiri", nota Sedlmayr.

È proprio in quegli anni che riemergono incubi e teorie che si pensava fossero terminati nel Rinascimento e che, come nota James Webb ne Il sistema occulto (Iduna, 2019), ritornano alla luce e hanno il loro culmine nel periodo che va dalla sconfitta di Napoleone (1815) al 1848. Per Webb sono infatti tre le grandi "esplosioni di irrazionalità" nella storia dell'uomo: "'La crisi 'dell'anno zero', che denota il periodo sia precedente che successivo alla nascita di Cristo, quando un'ondata di speculazione magica sovrastò le conquiste del razionalismo greco", quella "del 'Rinascimento e della Riforma' e si riferisce al riemergere dell'irrazionale dopo il collasso della sintesi medievale" e, infine, quella che emerge tra il XIX e il XX secolo.

Ed è proprio seguendo queste crisi, che Giorgio Galli ha investigato le radici occulte del nazismo. In Hitler e l'esoterismo (Oaks editrice), il celebre politologo da poco scomparso sostiene infatti che l'esoterismo del Führer "comprende elementi molto anteriori al cristianesimo, quali la stessa dottrina occulta del Terzo regno, anticipazione del Terzo Reich".

L'esoterismo dei circoli che formeranno Hitler si forma infatti con "Clemente Alessandrino il quale, negli Stromati, propone una lettura criptica dei Vangeli che, attraverso il misticismo e le mistiche (come Margherita Porete), giunge alla Società Thule. (...) Qui si formano, appunto, in questa cultura esoterica, gli ufficiali aristocratici che, attorno e con la guida di Von Stauffenberg, prima aiutano Hitler a giungere al potere e poi cercano di eliminarlo (luglio 1944) quando la 'sua' guerra sta portando alla rovina il loro Terzo Regno (Terzo Reich), pensato millenario, che sperano di salvare mediante un'intesa con loro omologhi (aristocratici esoteristi) vicini alla Corte inglese coi quali Hess aveva cercato di prendere contatto sin da maggio 1941".

Nella prefazione a libro di Lord Beaverbrook, Un nazista sul trono d'Inghilterra (Oaks editrice), Galli nota infatti che molto probabilmente Edoardo VIII, il sovrano britannico affascinato dal Führer, potesse "essere il punto di riferimento di circoli della tradizione esoterica collegati a quelli del Terzo Reich (Wally Simpson era un'esperta di magia sessuale, 'magia rossa', e un rapporto dei servizi segreti inglesi informava che Edoardo seguiva una terapia con Alexander Cannon, occultista ed esperto di magia nera". La rete esoterica che aveva sostenuto Hitler (per poi scaricarlo) era infatti molto più ampia di quanto si potesse pensare e superava i confini nazionali.

L'Operazione Valchiria, ovvero il tentativo del 20 luglio del 1944 per eliminare Hitler e avviare un colpo di Stato in grado di salvare la Germania, "ha pieno successo (con l'arresto del vertice delle SS) solo a Parigi, ove sono contemporaneamente presenti Gurdjieff, Pauwels, Jünger (tra gli ispiratori del complotto) e i collaboratori di Rosenberg". Tutti e quattro sono importanti esoteristi. Gurdjieff, nota Galli, "è un autentico maestro dell'esoterico, e non un ciarlatano, ma opera nella nascente società dello spettacolo"; Pauwels scrive, "da un punto di vista occulto", Il mattino dei maghi in cui sostiene che Hitler fosse mosso da idee "eccentricamente mistiche e cosmologiche"; Jünger scriverà Le scogliere di marmo per cercare di evitare la guerra con la Gran Bretagna; Rosemberg non solo è uno dei motori del nazionalsocialismo, ma anche uno dei sostenitori del "'partito esoterico della pace, quel settore del vertice nazionalsocialista che voleva evitare la guerra, perché la temeva su due fronti".

All'interno del Reich, dunque, non era solo Hitler a muovere i fili. Il Führer, però, sentiva di essere guidato da un destino superiore. Aveva la certezza di rispondere a un ordine più alto, dove magia e occultismo si mescolavano. Per creare uno dei più grandi demoni del XX secolo.

sabato 20 marzo 2021

Vril, Zoroastro e Superuomo. Tutti i segreti magici di Hitler

 tratto da Il Giornale del 04/11/2020

Il nuovo definitivo studio del politologo Giorgio Galli sui rapporti tra nazismo, Potere e mondi esoterici

di Luigi Mascheroni

Pochi accademici hanno penetrato gli arcana del Reich - che doveva essere millenario e invece affondò con il suo Führer - come Giorgio Galli, 92 anni, politologo, a lungo docente di Storia delle Dottrine politiche all'Università degli Studi di Milano, autore dalla sterminata bibliografia e soprattutto attento studioso del rapporto fra storia ufficiale ed esoterismo.

Oggi, dopo il bestseller Hitler e il nazismo magico (1989), più volte aggiornato e ristampato, del continuum Hitler e la cultura occulta (2013) e dopo aver curato l'unica edizione italiana filologicamente autorevole del Mein Kampf (Kaos, 2002) Galli chiude il cerchio magico di oltre un trentennio di studi con Hitler e l'esoterismo (Oaks). Un saggio del tutto nuovo che, analizzando accuratamente tutti gli scritti di Adolf Hitler e del suo entourage, approfondisce molte linee di ricerca dei suoi libri precedenti e aggiunge ulteriori spunti di riflessioni. Ad esempio.

DA ZOROASTRO A NIETZSCHE Finora per nulla indagata è stata l'influenza che ha avuto su Hitler lo zoroastrismo, la religione basata sugli insegnamenti del profeta Zarathustra, o Zoroastro, nata nelle regioni iraniche e dell'Asia centrale, culla della civiltà ariana, attorno al VI secolo a.C. E in particolare l'interpretazione zoroastriana dell'eterno conflitto cosmico tra Bene e Male, ovvero Luce e Tenebre, che avviene in una dimensione altra, sconosciuta all'Uomo, e di cui le lotte sulla terra sono solo una proiezione (Hitler era convinto che le vittorie e le sconfitte sono già scritte in una dimensione extra terrestre). Da una parte c'è Arimane, lo spirito malvagio che guida le legioni dei demòni, e dall'altra Ahura Mazda, lo spirito santo del Bene a capo delle schiere angeliche. Quella che il nazionalsocialismo inizia a combattere il 1° settembre 1939 è, nella concezione di Hitler, la guerra contro Arimane: ossia contro l'Ebreo e poi contro il giudeo-bolscevismo da ricacciare all'inferno. Una guerra esoterica, ma da impostare con realismo e flessibilità.

MAESTRI MISTERIOSI Non c'è alcun elemento che provi una influenza diretta sul Führer di Georges Gurdjieff (1866-1949), autentico maestro esoterico di origine greco-armena. Ma di certo le sue idee appassionarono Alfred Rosenberg, ideologo del Partito nazista e Ministro del Reich per i territori occupati dell'Est. In merito alla cui carica occorre ricordare che Hitler aveva ben chiaro, sovrapponendo la geopolitica all'esoterismo, che chi governa l'Europa dell'Est governa l'Heartland, l'isola «cuore del mondo» a cavallo degli Urali; e chi comanda l'Heartland comanda il mondo. Ed è da qui che il Terzo Reich, regno della razza ariana, può spingersi sempre più a Oriente, alla ricerca delle mitiche sedi di un'antica saggezza, Shamballah e Agarthi. E sul mito di Agarthi scriverà un libro culto, nel 1924, René Guénon, il più noto degli esoteristi dell'epoca, seppure non direttamente collegabile a oggi alle divisioni corazzate tedesche: Il re del Mondo.

NAZISTI BUONI E CATTIVI Giorgio Galli conferma come l'intera gerarchia nazista fosse composta da iniziati (Hitler, Himmler e Hess erano tutti dei mistici, imbevuti di una millenaria cultura esoterica che confinava con la Tradizione). Ma allo stesso tempo avanza l'ipotesi che dentro il Terzo Reich la corrente magica non fosse affatto un monolito. Anzi. Da una parte c'è un esoterismo volto al Male, il cui obiettivo è la conquista e l'esercizio del Potere, e che ebbe come esito la manifestazione più autodistruttiva l'occultismo abbia mai conosciuto: la guerra totale, fino alla vita dell'ultimo tedesco, del nazismo hitleriano. E dall'altra c'è un esoterismo volto alla Conoscenza, il cui fine è comprendere il Mondo e cosa siamo noi nel Mondo. Di questa seconda declinazione dell'esoterismo - fra le cui fila milita anche Ernst Jünger - sono espressione alcuni membri della Società di Thule, del circolo di Kreisau e del Cenacolo di Stefan George dove si formano gli ufficiali aristocratici che attorno al colonnello von Stauffenberg prima aiutano il Führer a raggiungere il potere e poi cercano di eliminarlo nel luglio 1944, quando la sua guerra sta portando alla rovina il loro Terzo Regno (il Terzo Reich dell'ideologia hitleriana). Regno, pensato millenario, che sperano di salvare mediante una intesa con i loro omologhi aristocratici esoteristi vicini alla corte inglese, con i quali Rudolf Hess aveva cercato di prendere contatto fin dal maggio del 1941 alla vigilia della catastrofica campagna di Russia. È «il partito esoterico della Pace».

ANTICHE CIVILTÀ PREDILUVIANE Adolf Hitler, come molti occultisti, credeva a una storia della Terra diversa da quella «essoterica» - cioè per i non iniziati - secondo cui in ere antichissime il pianeta era stato abitato da civiltà tecnologicamente avanzate in possesso di elementi di Sapienza molto maggiori di quanti ne possiedano le generazioni attuali (fra cui il Vril e il controllo dell'energia solare, da cui il culto della Svastica), poi scomparse a causa di misteriose catastrofi naturali: glaciazioni, terremoti, diluvi... Da qui la ricerca di Atlantide e le missioni delle SS Ahnenerbe composte da scienziati, esploratori e archeologi nazisti spediti per gli angoli più remoti del mondo alla ricerca dell'eredità delle razze nordiche indogermaniche, di insegnamenti segreti e di reliquie magiche.

VIAGGIO NELLA TERRA CAVA A proposito della teoria della Terra cava, il luogo leggendario dove i nazisti ritenevano che fossero custodite le radici del «mitico popolo ariano»: Giorgio Galli riavvolge il lungo filo che lega lo scrittore francese Jules Verne (1828-1905), autore del celebre romanzo scientifico avventuroso Viaggio al centro della Terra (1864), ad alcune società segrete che precedettero la Thule-Gesellschaft, la Società Thule che vide tra i suoi adepti anche Rudolf Hess e Alfred Rosenberg (oltre allo stesso Hitler), la cui eredità ideologica fu raccolta dal Partito Nazionalsocialista. Verne, ritiene Galli, credette certamente che l'esoterismo aiutasse ad accompagnare l'Uomo verso la Conoscenza, e non l'uso del Potere. Ma rimane la domanda: perché allora il nipote Gaston tentò di assassinarlo?

UNTERMENSCH E SUPERUOMO Giorgio Galli, che ha studiato il rapporto tra politica e pratiche magiche in tutta l'epoca moderna, dalla stregoneria alle cartomanti di Reagan, dalla Germania hitleriana all'Urss di Stalin, individua un minimo comune denominatore di tutte le culture esoteriche: ossia la convinzione che attraverso il raggiungimento di una Sapienza capace di andare oltre la Ragione illuminista si possa costruire un Uomo Nuovo. Un esperimento magico-filosofico che, puntando al Superuomo, il nazismo portò alle estreme, tragiche, conseguenze.

TENEBRE E ILLUMINISMO Ultima considerazione. Una delle idee portanti del saggio è che il Nazismo costituì una risposta critica - la più nefasta che l'Uomo potesse trovare, tra le tante che pure il Novecento ha avanzato - all'Illuminismo e al dominio della Ragione nel mondo, deviando il sapere esoterico dalla via della Conoscenza al baratro del Potere. E trasformando l'eterno conflitto tra Bene e Male in un Olocausto.