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giovedì 27 aprile 2023

Politici, re, chiromanti e stregoni: l'eterno legame tra potere e occulto

tratto da InsideOver del 9 OTTOBRE 2021

Emanuel Pietrobon


È dall’alba dei tempi e del primo uomo, Adam Qadmon, che gli abitanti della Terra sono intrigati, e al tempo stesso impauriti, da ciò che non conoscono e non riescono a comprendere. E anche laddove scienza, positivismo, razionalismo e scientismo riescono a imporsi su fede e superstizione, comunque, l’ignoto non perde mai del tutto né fascino né seguaci.

Il caso della Repubblica Ceca è eloquente a proposito della presa sempiterna dell’arcano sulle genti. Perché questa piccola nazione, che è la più scristianizzata del Vecchio Continente e tra le più atee del mondo, è un semenzaio di nuovi movimenti religiosi e culti New Age al cui interno prosperano la superstizione e il mercato dell’occulto.

Praga e il 21esimo secolo, comunque, non sono né l’unico luogo e né l’unico tempo dove la defenestrazione del Dio abramitico, più che alla capillarizzazione del pensiero ateistico stricto sensu, ha condotto all’entrata in scena di forme nere di magia, esoterismo, misticismo ed occultismo. Perché è dall’Età moderna che le Bibbie vengono sostituite dai Grimori, i preti dai maghi e le croci dai talismani. Sostituzioni che, sin dal Cinquecento, lungi dal riguardare semplicemente l’uomo comune, interessano in maniera speciale i salotti letterari, i caffé filosofici, i circoli aristocratici e le corti dei re.

I condottieri e l’occulto

L’eminenza grigia è il consigliere per antonomasia, una persona che, essendo più realista del re, spesso e volentieri può combaciare con o sovrapporsi ad altre figure simili, quali sono il potere dietro al trono e il grande burattinaio. Ogni capo di Stato che si rispetti ha una o più eminenze grigie: loschi ma preparati figuri, battezzati alle arti sacre della guerra e della diplomazia, che sanno come muoversi nel mondo, che conoscono le leggi del bellum omnium contra omnes e che aiutano i loro re Davide ad affrontare e vincere i Golia di turno.

Historia homines docet che cambiano le epoche, differiscono i contesti e mutano i regimi, ma le eminenze grigie sono una costante inamovibile e onnipresente: ieri le hanno avute gli imperatori, oggi le hanno i presidenti. Pragmatici, lungimiranti, geniali e diabolici, questi poteri dietro al trono, a volte, non rispondono al canone comune e stereotipato dello stratega in giacca e cravatta, freddo, calcolatore, razionale e spietato. Al contrario, non sono rari i casi di chiromanti, oracoli, occultisti e maghi, più legati al cielo che alla terra, che hanno sussurrato all’orecchio di re, imperatori, presidenti e dittatori.

L’elenco dei condottieri che allo stratega formatosi nelle scuole diplomatiche hanno preferito uno stregone dalle origini nebulose è piuttosto lungo. E questi stregoni, lungi dall’aver provocato la rovina dei loro capi, in alcuni casi hanno cambiato il corso della storia. Tra i più importanti occultisti al servizio del potere si ricordano:

John Dee. Alchimista, cabalista e chiromante, fu il consigliere per la politica estera di Elisabetta I, alla quale suggerì di fondare delle colonie nell’America settentrionale e per la quale delineò un piano per la trasformazione del regno in una talassocrazia transcontinentale basato su espansione della Marina, controllo di isole-chiave e sviluppo del commercio. Fu il coniatore, inoltre, del termine “Impero britannico”.

Cosimo Ruggieri. Astrologo e negromante, fu l’uomo della famiglia De Medici alla corte del re di Francia.

Julia. Chiaroveggente, fu la consigliera di Cristina di Svezia.

Ulrica Arfvidsson. Indovina errante, veniva consultata da Gustavo III prima delle campagne belliche e dell’assunzione di decisioni in materia di politica domestica.

Clotilde-Suzanne Courcelles de Labrousse. Medium, era l’eminenza grigia di Robespierre.

Henrietta Zofia z Puszetów Lullier. Divinatrice francese di stanza a Varsavia, fu la consulente per la politica estera di re Stanislao II Augusto di Polonia.

Grigorij Rasputin. Mistico ortodosso, fu il consigliere privato della famiglia Romanov prima e durante la prima guerra mondiale.

Erik Jan Hanussen. Chiaroveggente e occultista, fu tra i mentori di Adolf Hitler.

Karl Maria Wiligut. Esoterista, fu il precettore di Heinrich Himmler.

Wolf Messing. Veggente e telepata, durante la seconda guerra mondiale fu trasferito segretamente dalla Germania all’Unione Sovietica su ordine di Stalin, del quale diventò confidente.

Edgar Cayce. Sensitivo, chiaroveggente e presunto taumaturgo, fu il confidente, lo psicologo e “medico curante” informale del potente Nelson Rockefeller.

Il fascino dell’arcano

Da John Dee a Wolf Messing, passando per il celeberrimo Rasputin, sono vari gli elementi che accomunano le eminenze nere: il carisma, l’arrivismo, la previdenza, l’intelligenza superiore, il fascino e l’aura misterica. Elementi che li hanno trasformati in strateghi infallibili e veraci agli occhi di condottieri a volte deboli, come Nicola II, e a volte semplicemente suggestionabili, come Stalin.

Alcuni, come Hitler e Himmler, nell’operato di mistici, veggenti, sensitivi, occultisti e stregoni avrebbero intravisto qualcosa di estremamente utile ai fini del comando e del controllo delle masse. Perché l’arcano, nell’ottica nazista, poteva essere utilizzato per creare una nuova religione, nuovi miti e nuove credenze, e dunque un nuovo popolo. E quell’arcano, difatti, sarebbe stato usato per legittimare la nascita dell’Ahnenerbe, le ricerche esoteriche di Otto Rahn e le adunate orfiche delle SS nel castello di Wewelsburg.

I fatti, anche se è poco noto, avrebbero dato ragione a Hitler. Perché l’internazionale dell’occulto, nel dietro le quinte del palcoscenico mondiale, avrebbe lavorato duramente affinché la causa nazista superasse la prova del fuoco, cioè la seconda guerra mondiale, riscrivendo l’Uomo e il Mondo ad immagine e somiglianza di quelle teorie metafisiche e mefistofeliche propagate dalla scuola esoterica inglese, dall’ariosofia e dalla teosofia. Per quella causa, infatti, avrebbero lottato il negromante più famoso del Novecento, Aleister Crowley, e il gerarca nazista Rudolf Hess, che partì alla volta della Scozia (anche) per convincere la massoneria britannica a facilitare la fine delle ostilità tra Londra e Berlino.

mercoledì 30 dicembre 2020

Rihanna, Beyoncé, Jay Z ecco il lato occulto del pop

tratto da "Il Giornale" del 05/01/2016

Terzi occhi, immagini sataniche ed esoteriche la musica leggera ora gioca coi simboli del male

di Bruno Giurato

Ecco che rispuntano le corna. E la coda. E la nuvoletta di zolfo. Pur se stavolta l'armamentario satanico non è quello del luogo comune rock: la simpatia per il diavolo degli Stones, i messaggi subliminali esoterico-crowleyani dei Led Zeppelin, i colpi di teatro splatter di un Ozzy Osbourne che addenta sul palco un pipistrello (pare credendo fosse di plastica, invece qualcuno gliene aveva tirato uno vero: orrore o errore?).

Stavolta sarebbero le popstar e il music business i veicoli per il ritorno del maligno. E non parliamo solo di figure già discusse come Madonna, ma di insospettabili come Adele. La cantante che con le sue pene d'amor modulate fa piangere il mondo si è presentata sulla copertina di una nota rivista con una foto in cui si copriva un occhio. Secondo alcuni allusione classica al «terzo occhio» o «occhio onniscente». Concetto e simbolo sapienziale antico e diffuso, che è diventato elemento essenziale della tradizione massonico/esoterica.

E che ritroviamo negli scatti, ad esempio, di Beyoncé, Rihanna, Miley Cyrus, Eminem, The Weeknd e tanti altri. La rassegna più aggiornata del travestitismo satanico, esoterico, massonico in chiave pop la troviamo sulla pagina Facebook di Emanuele Fardella, già autore di due libretti pieni zeppi di esempi, Il lato occulto della musica (Clc, pagg 96, 5 euro) e Oltre la musica. Simboli e messaggi subliminali (Vita Edizioni, 96 pagg 5, 70 euro). A riguardo, secondo Fardella, uno dei personaggi chiave sarebbe Jay Z.

Rapper salito agli altari (neri?) del pop, produttore dal successo inesauribile, marito di Beyoncè e vero Re Mida della musica dal patrimonio stimato di mezzo miliardo di dollari, farebbe anche parte della loggia Freemasonry. Le sue fotografie sono infatti un tripudio di terzi occhi (con piramide o meno), i suoi testi, come quello di Empire state of mind, cantata con Alicia Keys, non mancano di messaggi anticristiani («Gesù non può salvarti/ la vita inizia quando la chiesa finisce»), certe sue t shirt parlano chiaro: su quella che indossa nel video di Run this town si vede la scritta «Do what thou wilt» («Fai ciò che vuoi»), motto della O.T.O. Ordo Templi Orientis di Aleister Crowley.

Insomma, non ci facciamo mancare niente. Nemmeno, a quanto scrive Fardella, il Complotto. Buona parte delle popstar attuali sarebbero un prodotto del cosiddetto «Progetto Monarch», una branca del progetto Mk Ultra, messo in piedi dalla Cia nel periodo della guerra fredda «allo scopo di influenzare il comportamento di determinate persone» e a sua volta derivato da esperimenti nazisti. C'è tutta una letteratura, non sappiamo bene quanto attendibile scientificamente, sulle tecniche di persuasione occulte usate dai servizi segreti di vari paesi.

La costante sarebbe la volontà di ri-programmare il comportamento creando dei violentissimi traumi (fatti di abusi, droga, satanismo) che si trasformerebbero in rimozioni e trasformerebbero le vittime in soggetti pilotabili. Vera o meno che sia la spiegazione d'appoggio è suggestivo nel senso del noir dare un'occhiata ai simboli. Ad esempio, scrive Fardella, il video di Russan Roulette di Rihanna, comprenderebbe diversi segni Monarch, uno per tutti, la protagonista in cella mentre un addetto manipola i suoi pensieri.

Un paio di costanti del pop, come i riferimenti robotici al film Metropolis di Fritz Lang e quelli a Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carrol, sarebbero altri segnali. Altro elemento interessante, stavolta riconducibile al tema diabolico della possessione, sarebbe il fatto che molte popstar raccontano l'esistenza di un loro doppione totemico, immaginario ma vero, che presiederebbe alla loro parte creativa. Per Beyoncè si tratta di Sasha Fierce, per Lady Gaga di Jo Calderone, per Nicki Minaj è Roman Zolanski (se avete colto delle assonanze col nome del regista di Rosemary's Baby avete ragione). E come non menzionare Slim Shady, il lato cattivo del supervirtuoso del rap Eminem?Insomma carta canta, musica suona, e i simboli si svelano. Il pop traffica con l'occulto non meno del satanico rock. E aggiungiamo che quest'ultimo maligneggiava seguendo da una parte il sulfureo blues, dall'altra i poeti maledetti della tradizione europea.

E che tutti questi fenomeni sono delle costanti da un certo periodo storico in poi, da William Blake a Milton, all'armamentario tardoromantico di carne, morte e diavolo, al demonismo alla pappa col pomodoro dell'inno a Satana di Carducci. E siccome se abbiamo un paradigma non serve ipotizzare un complotto per spiegare le cose, bisogna aggiungere che la trasgressione, la dissacrazione sono la tendenza principe del moderno e del postmoderno. Quindi non inquietiamoci per il complotto e prendiamo serenamente atto di un fatto. Come spiega l'inizio del Vangelo di Giovanni, è il mondo che è diabolico. Mica solo il pop.