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lunedì 30 ottobre 2023

Sette sataniche, sincretismo e stragi: ecco i santoni neri di Hollywood

Tratto da "Il Giornale" del 7 Settembre 2021

C'è un (lungo) filo esoterico che collega la fondazione di Hollywood e la sede del cinema internazionale

di Andrea Indini e Matteo Carnieletto


California, 1886. Il sole si infrange sulla terra, rendendola incandescente, mentre un uomo di origini cinesi spinge un carro pieno di legna. Suda e impreca per il gran caldo. All'improvviso incontra un imprenditore, Hobart Johnstone Whitley, il quale gli chiede cosa sta facendo: "I hooly-wood", risponde il carrettiere, intendendo "I'm hauling wood" (sto trasportando del legname). L'imprenditore ha un'epifania, un'irruzione del sacro nella quotidianità, che saranno una costante in questa fetta di mondo. Capisce male, o forse lo fa apposta, e decide di chiamare questo luogo tra le colline della California "Hollywood", il bosco di agrifoglio. È l'inizio di una storia nuova, in cui la luce del sole si mescola alle tenebre del satanismo e dell'occultismo.

A partire dagli anni Quaranta del XIX secolo, migliaia di persone si riversano verso la West Coast. Cercano l'oro. Inseguono un sogno. Vengono dalle parti più disparate del mondo e credono in fedi diverse. Ci sono protestanti e cattolici. Bianchi, indiani e neri. Litigano, a volte si ammazzano anche, ma alla fine si amalgano. Anche spiritualmente. Scrive Jesùs Palacios, autore di Satana a Hollywood (Edizioni NPE), che la California diventa "il luogo ideale per mescolanze e sincretismi, il luogo ideale perché a poco a poco la vecchia fede di indebolisse e si evolvesse in nuove credenze e superstizioni... Affinché proliferassero altresì imbroglioni, santoni, predicatori e falsi profeti".

Sembra quasi che tutti si siano dati appuntamento lì. Negli anni Venti del XX secolo arriva Jiddu Krishamurti. Sopracciglia folte, occhi profondi e lineamenti da statua. Riesce ad ammaliare tutti, ma soprattutto le donne. Ottiene una rendita di cinquecento sterline l'anno. Un'enormità per l'epoca. Viene invitato a tutte le feste e incontra i personaggi più importanti dell'epoca, tra cui l'astrofisico Edwin Hubble e Greta Garbo, che rimane folgorata da lui. Più passa il tempo e più Krishamurti ottiene consensi: "Sempre radicato a Ojai e nelle vicinanze di Hollywood, avrebbe trovato di nuovo il sostegno della comunità cinematografica grazie a Mary Zimbalist, vedova del profuttore Sam Zimbalist, deceduto nel 1958 durante le riprese di Ben-Hur. Sarebbe diventata lei, a partire dal 1964, la sua principale fonte di finanziamento; gli costruì una casa nuova a Ojai, lo invitava spesso nella sua villa di Malibù e contribuiva di tanto in tanto alla sua stabilità economica, tenendo conto che il maestro fu imbranato fino alla fine dei suoi giorni in ambito finanziario". Il 17 febbraio del 1986 Krishamurti muore a Pine Cottage. Non vuole alcuna celebrazione. Sparisce per sempre. Nel vuoto.

Con il passare del tempo, però, accanto all'esoterismo comincia a muoversi il culto per il demonio. Howard Stanton Lavey ne è il fondatore. Nato, l'11 aprile del 1930 a Chicago, a soli 36 anni rivela che è giunta l'Era di Satana e, in poco tempo, si circonda di un numero sempre più cospicuo di fedeli e conquista le bionde più belle di Hollywood. Dopo la seconda guerra mondiale frequenta per un breve tempo Marylin Monroe, consumata per lo più "sotto l'ombra di uno degli edifici più magici e spettacolari dell'architetto e occultista Frank Lloyd Wright a San Francisco, ispirato dall'achitettura maya e azteca del Messico dell'era precolombiana". Ma è con Jayne Mansfield che LaVey crea il legame più profondo: inizialmente l'attrice non lo considera più di tanto ma, non appena lo vede in abiti sacerdotali neri, impazzisce per lui e se ne innamora. Si dice addirittura che LaVey le abbia chiesto la mano e che l'avesse introdotta in alcuni circoli sacerdotali occulti. Accanto al satanista girano avvocati, artisti, anche agenti dei servizi segreti. Sono tutti alla sua corte e partecipano a riti terribili, fatti con candele nere e teschi umani. Nel 1968 apre la prima chiesa dedicata al culto luciferino e, qualche anno più tardi, scrive La Bibbia satanica: "L'opera - scrive Palacios - parla di invertire la morale tradizionale e fornisce una guida teorica e pratica (il libro contiene preghiere, incantesimi e cerimonie magiche) per l'uomo nuovo che dominerà il mondo del futuro, incentrata su un egoismo attivo un tantino darwinista, sul sesso libero, l'amoralità e una sorta di realismo religioso tipicamente ateo e umanista". Strane morti accompagnano la vita di Lavey e che tinteggiano, in una lunga scia di sangue, le colline della California.

Ma come si è potuti arrivare a tutto questo? Secondo Michel Houellebecq, che ne Le particelle elementari, che quest'estate La Nave di Teseo ha riportato in liberia, si è dedicato a questo tema. La strada è lunga ed è indissolubilmente legata ai cambiamenti che, dopo il secondo dopo guerra, attraversarono il Vecchio continente: "Questo libro è innanzitutto la storia di un uomo - si legge nell'incipit - di un uomo che passò la maggior parte della propria vita in Europa occidentale nella seconda metà del Ventesimo Secolo. Perlopiù solo, egli intrattenne tuttavia rapporti saltuari con altri uomini. Visse in un'epoca infelice e travagliata". Nel volume, lo scrittore francese analizza il legame sotteso tra la liberazione sessuale, di cui il Sessantotto si fa portatore sconvolgendo definitivamente i consumi dell'Occidente, e gli omicidi compiuti dai satanisti. Il libro, pubblicato per la prima volta nel 1998, è il racconto (crudo e disilluso) di due vite agli antipodi: Michel Djerzinski, biologo molecolare che spende tutta la sua vita per dare alla vita stessa un significato che sembra non esserci, e il fratellastro Bruno che, invece, cerca quel medesimo significato in un'onnivora attività sessuale devastata e devastante. Sono entrambi i prodotti di una rivoluzione culturale che ha lasciato nudo l'uomo, spogliato di una tradizione millenaria e in balìa di un voyeristico egoismo.

Houellebecq accompagna il lettore per mano in un tour virtuale dentro e fuori le comunità hippy, i raduni new age, i campeggi per nudisti e i club per scambisti, che nella seconda metà del secolo scorso sono sorti in Francia. Quello che emerge è un vuoto cosmico che lascia le anime solo dinnanzi alla propria vacuità. Ma, se nel Sessantotto questa spinta emotiva, che ha portato alla disgregazione della famiglia e dei legami famigliari, viene ammantata da un'aurea di novità, sul finire degli anni Ottanta scema in una compulsiva reiterazione di canoni fallimentari che, però, sono ormai tanto permeati all'interno della nostra società da essere dati per scontati e, quindi, passivamente accettati. Finita l'euforia, che ha drogato gli anni Settanta (poi sfociati nella violenza ideologica del terrorismo), quello che rimane degli ex sessantottini è una triste "congrega" di ex ribelli (non più giovani) in cerca di emozioni ormai sciupate. E così il sesso si fa sempre più estremo e le droghe sempre più pesanti.

È proprio tra gli "scarti" del Sessantotto (pochi soggetti a dire la verità) che Houellebecq intravede l'insinuarsi del germe del satanismo. Ne Le particelle elementari viene dato spazio, anche se per poche pagine, a un personaggio che sin dall'inizio appare oscuro e turpe: David Di Meola, figlio della cultura hippy che, dopo aver fallito come musicista rock, si butta prima sul sesso estremo e poi sul mercato degli snuff movie ammantandolo dei tetri simboli satanici. Il passaggio da violenza sessuale a omicidio è brevissimo. Ma sufficiente a macchiare di sangue un'intera generazione. Nel saggio Il disagio della civiltà (Feltrinelli), Sigmund Freud indaga, tra le altre cose, sul rapporto tra sessualità e morte, due concetti che la nostra mente fatica a tenere insieme. Eppure certi disvalori si sono fatti portatori di una sessualità forzata che in alcune sacche della società è accettata e condivisa (si pensi al masochismo e al sadismo), mentre in situazioni al limite sfocia negli stupri e negli omicidi rituali. Per Houellebecq questa deriva è la diretta conseguenza del materialismo più puro.

Un altro figlio di questa degenerazione è sicuramente Charles Manson (venticinque anni più tardi scimmiottato dal cantante pseudo-satanista Marilyn Manson) la cui ombra sembra calare anche su alcuni capitoli de Le particelle elementari. Rileggendo la storia di Hollywood non deve affatto stupire se nel 1967, dopo aver girovagato per mezza America (dall'Oregon all'Ariziona, dallo stato di Washington al New Mexico), decide di insediare la sua Family (così venivano chiamati i suoi adepti) nella periferia di Los Angeles. Tra loro c'erano anche molte ragazze (tutte giovani, tutte molto belle). Nel romanzo Le ragazze (Einaudi) Emma Cline le descrive così: "Parevano appena ripescate da un lago [...] Stavano giocando con una soglia pericolosa, bellezza e bruttezza allo stesso tempo, e attraversavano il parco lasciandosi alle spalle una scia di improvvisa allerta. Le madri si guardavano intorno cercando i figli piccoli, spinte da una sensazione a cui non avrebbero saputo dare un nome. Le altre giovani prendevano per mano i fidanzati". Ancora una volta: eros e violenza, vita e morte. Che rimangono impregnate nella terra. "C'è gente che dice che questo posto è impregnato di una forza malefica", racconta una segretaria a John Waters mentre è in visita al ranch di Manson. Il male lì sembra non essersene mai andato. Alberga in quella terra e non se ne vuole più andare via. Del resto Charles lo accoglie, anzi lo invoca, per lungo tempo. Raduna attorno a sé un gruppo di hippy ai quali propone una nuova vita spirituale. Scrive Palacios che la "famiglia Manson" frequenta "riunioni notturne degli Angeli dell'Inferno, sette e comunità religiose piuttosto singolari come la crowleyana Loggia Solare dell'Ordine del Tempio d'Oriente (Oto) o l'orientalista Fonte del mondo, ispirata dagli insegnamenti pacidisti di Krishna Venta, che annoverava tra i suoi membri Shorty Shea, impiegato nel ranch, e una delle vittime della Famiglia, il cuio corpo, teoricamente smembrato e cosparso nel desrto, non fu mai ritrovato".

Charles li fomenta. Promette loro il sangue e, infine, glielo concede. Accade tutto in una notte, quella tra l'8 e il 9 agosto del 1969: quattro suoi "figli spirituali" entrano nella casa di Sharon Tate e regista Roman Polanski. L'ordine è uno solo: "Uccidere tutti i presenti, nella maniera più macabra possibile". Così sarà. Alcuni degli ospiti verranno uccisi a colpi di coltello, altri furono freddati con armi da fuoco. La Tate chiede pietà per il figlio che ha in grembo, ma non c'è nulla da fare. È l'helter skelter - questo il nome del massacro, preso in prestito da una canzone dei Beatles - e non possono esserci sopravvissuti. Il sangue deve essere ovunque, perfino sui muri della casa.

Immaginare un altro finale è difficile, ma non impossibile. Ci ha provato il re dello splatter Quentin Tarantino. C'era una volta a... Hollywood riscrive quella mattanza dandogli un altro finale. E prova a liberare Hollywood dai suoi mali. Ma è solo fiction. E Hollywood rimane quella che è.

sabato 12 marzo 2022

Dagli antichi altari al culto di Satana

a cura di Antonia Depalma e Vincenzo de Lisio

Collana Universo del Mistero diretta da Mario Contino

(I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)



Ecco una nuova singolare pubblicazione dal titolo significativo “Dagli antichi altari al culto di Satana” a cura di Antonia Depalma e Vincenzo de Lisio - Collana Universo del Mistero diretta da Mario Contino (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno). Antiche pratiche, talvolta basate sul bisogno di una conoscenza più autentica, sono state assoggettate ad un relativismo temporale che ha modificato, di generazione in generazione, l'agire, ed ha integrato un simbolismo sempre più ampio distaccandosi, talvolta, dagli usi più arcaici in favore di nuovi approcci. Questo volume si pone come manuale per la conoscenza storica e simbolica, a fini investigativi nell'ambito della criminogenesi e della criminodinamica, analizzando le correnti che caratterizzano il mondo dell’iniziatico e dell’occulto che, nella sua complessità, ha dato origine a forme devianti e che talvolta diventa il protagonista di scenari di cronaca nera.

“Il pluralismo religioso presente in Italia, di cui la Costituzione della Repubblica è garante, ricalca anche il Credo di antichissime religioni. Frutto di studio, ricerca ed analisi, “Dagli antichi altari al culto di Satana” si pone come fine quello di analizzare i culti più arcaici per giungere ad una spiegazione precisa ed esaustiva circa la diffusione del fenomeno nelle varie forme che lo connotano e nell'aspetto riguardante il suo relativismo geografico e temporale. Negli ultimi secoli, gli studi archeologici hanno portato alla luce informazioni che hanno permesso di confermare quanto già affermato da H.Spencer, sulla scia delle teorie evoluzionistiche di C. Darwin, il quale sostenne che la nuova società si origina dalle ceneri della “vecchia” società, portando con sé un patrimonio genetico di valori, credenze e tradizioni trasmesse dalle culture progenitrici più antiche.

Questo libro, a seguito di un'attenta e propedeutica analisi storica e simbologica di matrice esoterica e satanista, si sofferma sugli aspetti che riguardano le religioni legate al culto di Satana ben distinguendo quelle subculture che, non avendo alcuna correlazione con l'aspetto spirituale, si limitano a mettere in pratica quel comportamento sociologicamente e giuridicamente definito “deviante” che assume, così, valenza criminologica. La criminologia clinica - quale scienza eziologica - incontrerà la sociologia, l'antropologia e la giurisprudenza. Prendendo le distanze da ogni luogo comune, verrà spiegata con obiettività la fattispecie storico-culturale definita di matrice satanista ed il sound scandinavo del Black Metal Inner Circle, analizzandone gli aspetti riguardanti la correlazione tra musica e satanismo che verrà affrontata anche nell'analisi di altri casi criminologicamente rilevanti; particolare attenzione verrà dedicata ad alcuni colde cases rimasti negli archivi di cronaca nera internazionale. (Antonia Depalma)

Info link I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno:

https://iquadernidelbardoedizionidistefanodonno.com/posts/6853146984567667361?hl=it

Giunti al Punto

https://www.giuntialpunto.it/product/b09t63d3xy/libri-dagli-antichi-altari-al-culto-di-satana-analisi-


domenica 26 agosto 2018

Cacciatori di diavoli. La vita i segreti dei soldati anti-Satana

tratto da "Il Giornale" del 17/05/2018

di Serena Sartini

Lo chiamano il vigliacco, il rovina famiglie, il codardo. È satana, il diavolo, che si insinua, tra bugie e falsità, nella vita delle persone e che attacca tutti, senza esclusione di sorta. L'esorcista ha un compito difficilissimo nella lotta contro il male.

Una battaglia millenaria che la chiesa cattolica combatte quotidianamente. «Il nostro è un duro lavoro spiega al Giornale don Patrizio Milano, uno dei pochi esorcisti ad actum della diocesi di Roma e combattere contro il diavolo è faticoso, a volte estenuante. Ma oggi c'è un bisogno impellente perché è venuta meno la pratica della fede. Molte persone si fanno coinvolgere in pratiche di occultismo, magia, cartomanzia, new age e seguono queste forme di pseudo religiosità legate ad aspetti magici».

Don Patrizio ha assistito per diversi anni padre Gabriele Amorth, si può considerare uno dei suoi figli spirituali, e con lui ha visto di tutto. Impossessati che lievitano, persone che ruotano la testa di 360 gradi, sangue che trasuda dalle pareti di una casa infestata, forbici e chiodi che escono dalla bocca di un posseduto. Lo abbiamo incontrato nel suo studio per capire come vive l'esorcista, quale è la sua missione, e quanto è difficile, oggi, combattere e sconfiggere il male.

L'obiettivo è uno solo: sconfiggere il Diavolo e recuperare l'integralità della persona, oltre alla sua dimensione psico-fisica. «Per noi esorcisti è molto stancante lottare ogni giorno con il Male prosegue don Patrizio sia fisicamente che moralmente. Ma anche a livello neurologico perché dobbiamo continuamente stare attenti a quello che lui dice». Già, perché Satana parla, a volte lingue diverse; racconta bugie, ma anche qualche verità. E la bravura dell'esorcista è proprio quella di riuscire a comprendere quale sia la verità. «Durante il rito dell'esorcismo spiega don Patrizio chiediamo al posseduto, e quindi a Satana, il giorno e l'ora in cui lascerà quel corpo. Quando arriva quella data, verificheremo se il diavolo ha detto la verità».

Ma come si manifesta il diavolo, c'è un identikit del posseduto? Chi attacca in modo particolare? Come si diventa esorcisti? I malocchi e le fatture si possono considerare vie che portano alla possessione? Come liberarsene? Andiamo a scoprire un mondo misterioso, a volte avvicinato solo grazie ad alcuni film che però non rendono giustizia alla verità.

SINTOMI E MANIFESTAZIONI

Bruciore di stomaco, mal di testa continui, forme latenti di depressione, incubi notturni, freddi glaciali, avversione al sacro, parlare lingue non conosciute e avere una forza straordinaria. Sono queste le principali manifestazioni di un posseduto, che vengono attestate e riconosciute dall'esorcista dopo una attenta analisi per comprendere se effettivamente ci troviamo di fronte a una persona posseduta. «Ci sono degli elementi comuni che possono farci capire che siamo di fronte a un ossesso», spiega don Patrizio. «Satana si manifesta in una persona molto violenta, arrogante, provocante, offendente. E' un grande mentitore», prosegue il sacerdote.

Anche le manifestazioni sono piuttosto impressionanti. Come vomitare bava bianca, o prodotti utilizzati per fare un maleficio, come chiodi, forbici. «Ho visto posseduti vomitare una schiuma bianca che, a contatto con l'aria si solidifica e prende la forma dell'oggetto con la quale il mago si è servito per fare il maleficio. Padre Amorth, nella sua abitazione, ha uno scaffale pieno di barattoli contenenti chiodi, corde, capelli, forbici, usciti fuori durante gli esorcismi».

Altre manifestazioni surreali che si possono osservare durante un esorcismo sono la rotazione della testa a 360 gradi, l'allungamento impressionante di un braccio, il camminare con i piedi sul muro, il corpo levitare. «Sono fenomeni diabolici che Satana utilizza per far sì che l'esorcista non preghi ma si distragga», spiega don Patrizio. «E' per questo che durante il rito comandiamo al demonio di non manifestarsi mediante oggetti o manifestazioni surreali. Ma non sempre il Male obbedisce».

CHI COLPISCE?

Satana attacca tutti, senza distinzione di sesso, età o classi sociali. «Dai più piccoli ai più anziani spiega don Patrizio una volta mi è capitato il figlio di un noto calciatore, un bimbo piccolo. In prevalenza vengono colpite le donne e i giovani, poiché frequentano luoghi massificanti, come le discoteche che, dopo una certa ora, diffondono il rock satanico». Ma anche le scuole sono luoghi a rischio dove «assistiamo a sedute spiritiche e ci sono problemi di ossessioni diaboliche di ogni natura. Una volta che le persone entrano nel mondo dell'occultismo, serve un esorcismo per poterle liberare. Noi siamo gli unici che possiamo toglierlo dalle grinfie di Satana».

In generale, sono attaccabili «coloro che non vivono una vita sacramentale idonea, o che vivono nel peccato continuo, con ostentazione e ostilità a Dio. Chi invece vive una vita di preghiera, di onestà morale, pur nella fragilità assicura il sacerdote - può stare tranquillo: satana non può fare nulla, se non per permissione divina, ovvero solamente se il Signore vuole da quel soggetto una maggiore santità».

Don Patrizio racconta alcuni casi vissuti a fianco di padre Amorth. «Ricordo una ragazza che aveva ricevuto una fattura a morte nel grembo della madre. La possessione si manifestò intorno ai 15 anni. Ogni settimana veniva a Roma da padre Gabriele e me, l'esorcismo durava tre ore. Quando riceveva la comunione, il suo corpo cominciava a tremare fortissimo, veniva legata e sorretta da un gruppo di persone per trattenere la sua violenza. Sputava, bestemmiava. Ci sono voluti circa vent'anni per liberarla da Satana». Oppure, racconta ancora don Patrizio, «una donna che veniva dal Nord Italia, così magra che non si reggeva in piedi. In un mese dormiva in tutto 5-6 ore al massimo. Satana non la faceva dormire. Anche in questo caso ci sono voluti degli anni per liberarla. Ripeto, il nostro è un lavoro duro, continuo, di pazienza».

LA CASA INFESTATA

Non solo le persone vengono prese di mira dal diavolo. Anche le abitazioni possono essere colpite. E la procedura è sempre la stessa. «Ci sono alcuni casi in cui la propria abitazione diventa invivibile racconta don Patrizio gli oggetti cominciano a muoversi, oppure a scricchiolare fortemente. O ancora si avvertono dei tonfi improvvisi, o puzze nauseabonde. In questo caso dobbiamo esorcizzare la casa, celebrare una messa, e in casi estremi ungere i muri con l'olio dei catecumeni. Ho visto con i miei occhi uscire sangue dalle pareti».

MALOCCHI E FATTURE

«Il mago ha stretto un patto con Satana ed è il nostro avversario». Non ci sono solo le possessioni diaboliche, ci sono anche i malocchi e le fatture che, per il tramite dei maghi, possono colpire la gente comune. Frutto delle invidie, dell'egoismo e delle gelosie, sono «strumenti dei quali Satana si serve per operare il maleficio nei confronti di una persona. Se una persona vive in grazia di Dio osserva don Patrizio - il maleficio non può attacchire. In caso contrario può disturbare la persona sotto tanti punti di vista: la salute, un tracollo economico, un matrimonio che si sfascia».

Il malocchio dunque, «è un maleficio che i maghi utilizzano per fare del male alle persone dietro compenso. Poi c'è la fattura, ovvero una cosa fatta attraverso un materiale preesistente. Ad esempio: una fattura di legatura si fa prendendo delle corde, facendo dei nodi e maleficiandole; Satana poi penserà a inviarle al diretto interessato».

In definitiva, dunque, il ministero dell'esorcista tende non solo a liberare gli uomini dalla tirannia di Satana, ma di ristabilirli, consolarli e dare una speranza certa nella vittoria di Cristo sul male e sulla morte. Non un santone ma un compagno di vita.

domenica 19 agosto 2018

Cinquecentomila esorcismi l'anno: un fenomeno in aumento

Esorcismi in crescita in tutto il mondo. Secondo le ultime statistiche, sono cinquecentomila le persone che ogni anno chiedono di essere esorcizzate da un sacerdote cattolico. La Chiesa, intanto, continua a studiare il fenomeno ed estende il campo di studi alle discipline scientifiche

tratto d "Il Giornale" del 30/04/2018

di Giuseppe Aloisi

Cinquecentomila persone ogni anno si rivolgono alla Chiesa cattolica per ricevere esorcismi.


Bergoglio è il pontefice che più di tutti gli altri ha nominato il demonio durante il suo pontificato.

Non siamo in un film horror e neppure sulle pagine di una rivista pseudoscientifica: quella dell'esorcista è una vera e propria professione. Le persone convinte di essere possedute dal diavolo aumentano di anno in anno. Tanto che i sacerdoti vocati e selezionati dalle Conferenze episcopali, ormai, devono seguire dei veri e propri corsi di formazione universitari e multidisciplinari. Una equipe di esorcisti, a volte, è composta anche da medici e giuristi. Il fenomeno sarebbe supportato da più di una scienza. Il picco viene raggiunto in Italia, dove i preti deputati alla lotta contro il maligno sono quattrocento. Il primato spetta al belpaese, mentre nel resto del mondo la figura dell'esorcista resta piuttosto rara.

Poi ci sono gli esorcisti storici, quelli che hanno iniziato prima che il Vaticano decidesse di riformare i percorsi formativi. Il cardinale Ernest Simoni è uno di questi. Il porporato albanese è riuscito a commuovere il pontefice argentino durante la visita pastorale a Tirana ed è convinto che il demonio, oggi come oggi, risieda nel consumismo e nell'invidia. In un'intervista rilasciata a Il Giorno, Simoni ha detto di arrivare a cinque riti di liberazione ogni ventiquattro ore. Alcuni di questi persino attraverso il telefonino. L'esorcismo vero e proprio, invece, necessita della presenza fisica dell'esorcista. L'albanese è un cardinale che il male lo ha visto da vicino: è stato in prigione quasi trent'anni durante il regime comunista e adesso, alla veneranda età di novant'anni, continua a "liberare" le persone "possedute" da Firenze. Come si fa, però, a distinguere una malattia psichiatrica da una possessione demoniaca? Per il cardinale il distinguo si nota "grazie" ai riti sacri: i "posseduti" parlano lingue sconosciute, non sopportano il contatto con gli oggetti religiosi e tendono a dimenarsi e a sbraitare durante la preghiera.

Ma Simoni rappresenta un'eccezione: è uno dei pochi cardinali ad avere questa vocazione. Il "grosso" lo fanno i sacerdoti. Il maligno, nella modernità, avrebbe trovato un terreno più fertile del solito: social network, flmati video, internet. Per gli esorcisti sono questi i nuovi mezzi di diffusione scelti dal demonio per insediarsi nelle menti e nei corpi. I giovani, più di tutti, sarebbero diventati un bersaglio facile per ossessioni, infestazioni e possessioni demoniache. Simoni sostiene che per difendersi siano necessari la castità, il rosario e una fede saldissima. Altrimenti aumenta la vulnerabilità. La teologia è un'altra branca interconnessa con gli esorcismi. Come spiegato al quotidiano milanese già citato, sono le stesse persone ad essere responsabili della propria sorte. Dio, per il teologo Barrajon, dà sempre la libertà di scegliere. L'uomo, con i suoi comportamenti, avrebbe la possibilità di decidere se correre il rischio di avere a che fare col demonio o no. Il padre, nei virgolettati riportati da Il Giorno, parla anche della pedofilia: la Chiesa cattolica si starebbe interrogando sulla natura umana di questo fenomeno. Ribadendo però che è sempre il soggetto a decidere sui propri comportamenti.

Per gli esorcismi, siano essi mossi da suggestione o meno, vengono formati circa tremila sacerdoti l'anno. L'ultimo corso in ordine di tempo si è tenuto nell'ateneo dei Legionari di Cristo. Il demonio, per chi crede, non conosce crisi. Per i non credenti, invece, restano i numeri di un fenomeno sociale in continua espansione.

domenica 12 agosto 2018

Viaggio nell'Abbazia degli esorcismi

Il "diavolo" visto da vicino. In Italia, ogni anno, 500mila persone richiedono un esorcismo. E Padre Ildebrando esorcizza decine di persone al giorno

tratto da "Il Giornale" del 08/02/2018

di Elena Barlozzari Francesco Boezi

Charles Baudelaire diceva che il peggior inganno del diavolo consiste nel persuaderci di non esistere. Le decine di persone che ogni giorno si recano all’Abbazia di Casamari, nel frusinate, credono o almeno sospettano non solo che il demonio esista, ma che abbia finito per interessare le loro vite.


Cinquecentomila italiani, ogni anno, chiedono un esorcismo per se stessi o per i propri cari. Dalla Lombardia alla Sicilia, centinaia di quelli che don Ildebrando Di Fulvio chiama “pazienti” si recano speranzosi ai piedi di questo monastero cistercense implorando la “guarigione” dalle sofferenze.

Don Ildebrando e il conto salto del diavolo
“La sera sono costretto a strappare alcuni biglietti: le richieste sono troppe e non riesco a rispondere a tutti”. Don Ildebrando pratica esorcismi dal 2002. “Ai miei tempi - racconta - si diveniva esorcista per volontà del vescovo, ora c’è una procedura più complessa”. Il padre cistercense ci accoglie nel suo umile studio. Non facciamo in tempo ad ambientarci che già vediamo arrivare una famiglia al completo: “Cerchiamo padre Ildebrando, nostro figlio non sta bene”. Il custode dell’Abbazia fa accomodare la famigliola in sala d’attesa. “Vedete - ci ribadisce don Ildebrando - questo territorio è vessato da decine di riti satanici. Ogni giorno è così”. Per il padre il maligno può impossessarsi delle persone in migliaia di modi, ma la magia, le messe nere e il satanismo risultano le vie d’accesso più battute da Belzebù. “Non sono un mago: uso una stola viola, che è il colore della penitenza, il Vangelo, l’acqua santa e un libro ad hoc”. Il minore accompagnato dai suoi genitori viene esorcizzato. Noi non possiamo assistere e così restiamo fuori ad aspettare. “Non è emerso niente - ci rivela l’esorcista al termine della seduta - lo rivedrò tra qualche giorno per sicurezza”. Il diavolo, secondo la Chiesa, conosce tre modalità di intervento: la possessione, l’ossessione e la vessazione. La prima arriva a riguardare anche la sfera fisica, la seconda la mente e il comportamento, la terza manipola le credenze della vittima. E Don Ildebrando se la prende con quelli che definisce “maghi cattivi”. “Una persona che ho avuto in cura per anni riusciva a lenire la sofferenza solo scaricando denaro nelle mani di un mago. Alla fine della fiera, questa persona ha pagato una cifra pari a 200mila euro”. Adesso è guarita, ci dice. Gli esorcisti, è bene sottolineare, sono gratis. Il demonio no, presenta sempre un conto salato: “Ancora oggi, ogni tanto, il diavolo usa bussare alla mia porta di notte, due volte, una all’una e una alle tre. Mi fa sparire le cose, ma ormai ci sono abituato”. Ci si può credere o no, ma qui don Ildebrando è ricercato tanto quanto un primario di psichiatria. Per Giovanni Bonelli, professore universitario, neurologo e psichiatra di Siena, si tratterebbe di disagi psichici. “Qui si va sul taumaturgico - dice a IlGiornale.it - alcune persone hanno bisogno di credere in qualcosa”. Isterici e tarantolati per la scienza, posseduti, ossessionati o vessati per la Chiesa. Ma Don Ildebrando è uno di quegli esorcisti che quando si trova dinanzi a un disturbo mentale consiglia al “paziente” di recarsi da un medico.

La testimonianza del bibliotecario
Intervistare un esorcizzato non è cosa semplice. Le persone, liberate dal maligno tendono a non volerne più sapere. Luciano è laureato in lettere classiche. Lo ripete due volte come a ribadire di essere una persona del tutto razionale. Conosce l’Abbazia di Casamari come le sue tasche: ne è stato uno dei bibliotecari per vent’anni. “Una mattina don Ildebrando è venuto a chiederci aiuto, ci siamo precipitati in 3 o 4 nella saletta dove era con una ragazza, io sono resistito 10 minuti perché l’ho vista sollevatesi da terra e saltare da un tavolo all’altro, quelli che sono rimasti dentro mi hanno raccontato che quando la giovane li afferrava sentivano le ossa che si stavano spezzando”. Un’esperienza che Luciano non dimenticherà: “Di fronte a certe cose come fai a darti delle spiegazioni?”.

Bergoglio, gli esorcisti e i numeri
Papa Francesco, nel corso dei suoi 5 anni di pontificato, ha citato il maligno più volte di tutti i suoi predecessori. “Viene dal sud America - ci dice Ildebrando - sa quanto è importante questo aspetto, poi è un gesuita e ne sa una più del diavolo”. Gli esorcisti, sotto il pontificato di Bergoglio, sono stati in qualche modo riabilitati. La presenza del Diavolo, del resto, è certificata dalla prima pagina della Bibbia che termina con la vittoria di Dio sul demonio. Cinquecentomila italiani, si diceva, si recano annualmente degli esorcisti, che sono solo 250 più 62 ausiliari. Nel mondo sono 404. La domanda però cresce di anno in anno. “Anche per colpa della rete”, secondo il don di Casamari. “Non ho alcuna conoscenza dei nuovi media - specifica il padre cistercense - ma il demonio opera con ogni mezzo”. Don Ildebrando scappa in Chiesa: dopo la messa di mezzogiorno i monaci si radunano per una preghiera collettiva. Poi ci sarà il pranzo, a cui forse l’esorcista non potrà partecipare: c’è già la fila alla porta della sua stanza. E l’inferno, diceva Emil Cioran, “è esatto quanto un verbale”.