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domenica 18 luglio 2021

Cos’è la Fisiologia Occulta?

in collaborazione con l'autore Michele Leone

tratto da: https://micheleleone.it/fisiologia-occulta/

Definizione di Fisiologia occulta in riferimento alla filosofia e alle scienze ermetiche


Di fisiologia occulta, solitamente, si sente parlare in tre ambiti:

Quello delle discipline steineriane sia in senso proprio, ossia, quello dell’Antroposofia, sia in senso improprio: quello afferente a discipline “modaiole” come alcune pratiche pseudo olistiche o vicine a mondi confusamente sincretici legati alla New Age e simili;

Quello delle discipline ermetiche, con particolare riferimento alla Magia. Anche in questo caso spesso se ne parla creando minestroni variopinti;

In ultimo abbiamo la Scuola di Alessandria. In questo ambiente culturale viene redatto il Fisiologo, capostipite dei Bestiari Qui nasce il neoplatonismo, qui si incontrano il “neonato” cristianesimo e le scuole dei misteri del mare nostrum. Tra le altre cose il Fisiologo può essere considerato la pietra di fondamento della simbolistica cristiana con riferimento alla natura.

Intendo sottolineare in questo articolo il significato di fisiologia occulta con riferimento al terzo punto dell’elenco sopra riportato.

“ …il senso di physiologia, physikos, negli scritti giudeo-cristiani, e in genere alessandrini, dell’epoca; originariamente essa designa l’interpretazione in chiave naturalistica degli antichi miti <<pagani>>, fiorita nel periodo ellenistico quando ormai la loro letteralità appariva inverosimile, in Filone Ebreo, invece, che fu uno dei primi interpreti <<allegorici>> della Sacra Scrittura e rappresentò un importante modello per Clemente, Origene e gli altri Padri greci dei primi secoli, physikos significa, precisamente, <<nel senso allegorico>>, e la physiologia è considerata come un mistero riservato agli iniziati e in relazione alla sapienza nascosta di Dio… Il physiologus è dunque propriamente sia il conoscitore delle segrete <<nature>> degli animali, delle piante e delle pietre, sia il divino interprete, l’iniziato che conduce dalle realtà materiali ai loro archetipi celesti; non diversamente dal mitico Ermete Trismegisto  o dagli altri ispiratori della letteratura esoterica sorta contemporaneamente in Egitto, egli è (in una versione cristianizzata) l’aner physikos, cioè il <<mago>>, colui che è a corrente di misteriose forze di <<simpatia>> e <<antipatia>> che governano la natura, e ne sa rivelare il significato simbolico.” (in F. Zambon, Introduzione a il bestiario di Cambridge, Franco Maria Ricci Editore, Milano-Parma 1974, pp. 21-22).

Il fisiologo, nel senso del conoscitore della fisiologia occulta e non in quello medico-moderno è “mago”, è interprete della Natura e conoscitore delle sue leggi.

Una domanda probabilmente è lecita: può occuparsi di fisiologia occulta, chi non è iniziato, chi non è in rapporto con il sacro, chi non è in grado di padroneggiare un’interpretazione allegorica, chi è lontano da un cammino sapienziale?

A te la risposta

sabato 23 agosto 2014

Alla ricerca di chi avvelenò Rudolf Steiner

tratto da Il Giornale del 18/08/2014

di Luca Negri


Gli anni che precedettero e videro l'esplosione delle due guerre mondiali, paiono avere un retroscena occulto poco indagato dalla storiografia ufficiale


I lavori pionieristici di Giorgio Galli, Nicholas Goodrick-Clarke e René Alleau hanno fatto un po' di luce sulle radici esoteriche, o meglio sataniche, dell'ideologia nazista, ma ancora molto rimane da capire. Da diversi anni anche lo studioso romano Andrea Franco, laureatosi con una tesi sul pensatore tradizionalista René Guénon sotto la supervisione del filosofo cattolico Augusto Del Noce, scrive saggi e tiene incontri pubblici proprio su questi argomenti.
Dunque non potevano mancare nel suo libro Chi ha avvelenato Rudolf Steiner? (pag. 205, euro 13,90) fresco di stampa per Uno editori. Si tratta di una biografia, molto accurata e documentata, del filosofo, occultista e pedagogista austriaco, fondatore dell'Antroposofia, nato nel 1861 e mancato nel 1925. È appunto il mistero dietro la sua morte, probabilmente non naturale, come suggerisce il titolo, ad occupare un buon numero di pagine. Steiner infatti dovette abbandonare prematuramente la terra, e il movimento antroposofico in un momento molto delicato della sua storia, perché fu avvelenato. Almeno così riportano molte testimonianze di suoi collaboratori. L'ipotesi è abbastanza credibile, dato che aveva molti nemici, sia dentro la Chiesa cattolica e sia fra i militanti del movimento nazista ancora ai primordi. Da tempo Steiner affermava che il cristianesimo rosacruciano, di cui si considerava un continuatore, avrebbe sempre trovato un avversario accanito nel gesuitismo.
Infatti alcuni membri della Compagnia di Gesù non si risparmiarono calunnie mezzo stampa ai suoi danni. Inoltre, l'incendio che distrusse il Goetheanum, “tempio” dell'Antroposofia costruito interamente in legno a Dornach in Svizzera, fu opera di un malcapitato (morì fra le fiamme nell'impresa) aizzato da sacerdoti gesuiti. Avversari ancora più agguerriti degli antroposofi erano però i cosiddetti “ariosofi” che fondevano dottrine esoteriche, paganesimo germanico e razzismo. Da quella fucina uscì il Nazismo e non stupisce che Hitler criticò Steiner fin dal 1921, con la poco originale accusa di essere un agente dell'ebraismo. Dal canto suo, Steiner poco prima della dipartita aveva profetizzato che nel 1933 si sarebbe manifestata la Bestia dell'Apocalisse. Sarà una semplice combinazione, penseranno gli storici ufficiali, ma è noto che proprio in quell'anno il Fürer prese il potere.