”Si è alla vigilia di eventi che
possono essere gravemente distruttivi per l'uomo o preludere a una rinascita
nel segno dello Spirito”.
Massimo
Scaligero, Iniziazione e Tradizione
Houston, 8 maggio 2012
Chi ritiene di percorrere
un sentiero spirituale ha il dovere di non confinare tale attività solo nella
parte più intima della propria individualità.
Al contrario, deve misurarsi costantemente con il mondo esteriore, deve imparare a interpretarne le dissonanze e gli enigmi mediante le conoscenze e le capacità acquisite grazie al lavoro interiore.
È l’uomo intero a percorrere un sentiero spirituale, non solo la sua testa.
Il fatto che la testa
sovente rifugga dal ‘contaminare’ la pura riflessione spirituale con la
contraddittorietà spesso incomprensibile del mondo esteriore, con la
presunzione di mantenere ‘puri’ determinati contenuti – non messi al vaglio
della realtà esteriore – fa pensare alla pretesa dell’eremita di aver vinto le
tentazioni della carne solo per il fatto di non essersi più allontanato dal
proprio eremo.
Al contrario, misurare le proprie esperienze interiori e le proprie conoscenze con la poliedricità del mondo esteriore insegna a guardare alla totalità del mondo – e non solo alle verità ‘protette’ di cui ci siamo appropriati - come επιφανεια, manifestazione del divino.
Una di queste realtà – forse la più complessa perché a sua volta ‘contaminata’ da istanze personalistiche – è quella politica, che ci riesce difficile da osservare nel suo insieme e soprattutto da interpretare alla luce del sentiero spirituale, perpetuando in tal modo dentro di noi la nefasta separazione di scienza e religione.
Un argomento politico poco noto alle grandi masse ma particolarmente attuale per le nuove generazioni di utenti del web è quello del NWO o Nuovo Ordine Mondiale.
Il fatto che quest’argomento sia quasi esclusiva di autori o divulgatori spesso poco attendibili, ha fatto sì che esso, sin dall’inizio, venisse giudicato dai frequentatori del mainstream come una fantasia complottista.
In tal modo si muovono le opinioni umane e non è peregrino ipotizzare che le stesse vengano indirizzate sapientemente da chi sa come conseguire i propri obiettivi attraverso la manipolazione delle masse.
La ‘banalizzazione’ di questo progetto e il suo venir praticamente monopolizzato da parte di correnti ‘alternative’, new age e ‘complottiste’ ne ha di fatto svuotato, agli occhi della pubblica opinione, le caratteristiche di estrema autenticità e di inquietante pericolosità.
Il NWO nasce dalla convinzione anglo-americana di aver dato vita, con la nascita degli USA, ad un Paese con un destino unico e provvidenziale.
Una luce tra le Nazioni,
un modello di civiltà, libertà e democrazia, una speranza per tutti i popoli in
difficoltà, come efficacemente simboleggiato dalla statua della libertà. Dopo
la II guerra mondiale questa convinzione, nutrita all’interno dei circoli
anglosassoni – occulti e non – è stata di fatto ‘esportata’ in tutto il mondo
diventando in qualche modo una verità assodata per tutti.
In fondo, come sosteneva
Goebbels, una menzogna ripetuta all’infinito diventa verità…
L’american dream, la musica, l’abbigliamento, la politica, la
cultura, tutto è espressione dell’eccezionalità
nordamericana.
Gli Stati Uniti d’America rappresentano per i circoli che coltivano il NWO - e il New American Century - la civiltà che ha raccolto l’eredità dell’Impero Romano.
E le similitudini - per
singolare che ciò possa apparire – non mancano: basti pensare che il primo
appezzamento di terreno su cui sorse Washington DC si chiamava Rome ed il proprietario era un certo
signor Pope! Ma non è tutto; vi
scorreva all’interno un fiumiciattolo, che si chiamava, guarda caso…Tiber!
L’eredità imperiale,
cosmopolita, culturalmente e militarmente dominante della Roma imperiale viene
dunque raccolta dal nuovo Stato, nato dagli ideali massonici della ‘Terra
promessa’; una ‘New Rome’ a partire
dalla Gran Bretagna e dall’America, un Impero mondiale, un ‘pensiero unico’ ed
uno stile di vita globale.
“A tale fine nacque una nuova nazione, gli Stati
Uniti d’America, il primo ‘Stato mondiale’, costituito da immigranti
provenienti da ogni parte del mondo invece che da una sola comunità etnica; una
nuova Atlantide com’era intesa dall’occultista britannico dell’era
elisabettiana John Dee, consigliere della Regina Vergine e da Francis Bacon,
Cancelliere di Guglielmo I e sostenuta dall’élite scientifico-sacerdotale”.[1]
Francis Bacon vagheggiava
una ‘Nuova Atlantide’ in cui l’America del Nord sarebbe stata guidata da un
élite di scienziati-filosofi – il che nel linguaggio odierno comprenderebbe
uomini d’affari, avvocati, docenti universitari etc. – interamente rivolta al
materialismo ed al profitto. Un Novus
Ordo Seclorum destinato a dominare il mondo in opposizione al vecchio
ordine rappresentato dall’Oriente, con la sua oligarchia di sacerdoti-politici.
Lo stesso Alexis de Tocqueville così si espresse, negli anni ’30 del XIX secolo
sull’emergente potenza americana: “Sto
mettendo a fuoco le nuove caratteristiche in cui il dispotismo può presentarsi
nel mondo. La prima cosa che colpisce è la visione di una quantità innumerevole
di persone – tutte simili e identiche – che si affannano a procurarsi i piaceri
più meschini e insignificanti con i quali riempire le proprie esistenze.
Ciascuno di loro, vivendo separatamente è estraneo al destino degli altri; i
suoi figli e i suoi amici più stretti rappresentano per lui l’intera umanità.
Quanto al resto dei suoi concittadini, sono accanto a lui ma lui non li vede;
li tocca ma non li sente; lui esiste in se stesso e solo per se stesso; se gli
resta la sua famiglia non può dire in nessun caso di aver perso il proprio
Paese. Al di sopra di questa popolazione umana si trova un immenso potere
tutorio che si arroga il diritto di assicurare loro le gratificazioni e di
controllarne il destino. Questo potere è assoluto, capillare, regolare, previdente
e delicato. Potrebbe assomigliare all’autorità di un genitore se - come nel
caso di un genitore - l’obiettivo fosse quello di preparare i giovani alla
maturità ma, al contrario, esso cerca di mantenerli in una fanciullezza
perpetua; è ben contento che il popolo sia felice a patto che esso non pensi a
nulla se non a essere felice”.[2]
Potremmo addirittura far
risalire il germe del NWO all’XI secolo, allorché i Normanni conquistarono la
Gran Bretagna e la Sicilia, ponendo nel popolo anglosassone il principio del
materialismo destinato a gettare le basi del ‘Nuovo Mondo’.
Le società segrete
britanniche e successivamente anglo-americane hanno costantemente lavorato per
porre il mondo intero sotto il giogo del materialismo.
Da quest’autoinvestitura
- e dal conseguente obiettivo di una dominazione mondiale anglo-americana -
alla propensione a considerare lecita la propria missione di ‘esportatori’ di
civiltà e democrazia il passo è breve ed è passato attraverso la creazione
della Società delle Nazioni prima e delle Nazioni Unite poi.
Tutte le ‘creature’ di
questa civiltà sono state ideate per assolvere al loro compito, vale a dire
quello di asservire il mondo intero ai propri interessi.
In fondo il principale
obiettivo di qualsiasi Impero è quello di mantenersi tale.
Il liberismo economico
sregolato, il consumismo fine a sé stesso, la globalizzazione, l’onnipotere dei
media sono tutte istanze che portano
allo svilimento dell’uomo che – ridotto a consumatore - viene privato della sua
dimensione spiritualmente libera.
Nonostante il mondo
americano faccia un uso sfrenato della parola libertà, le sue azioni hanno
regolarmente tradito tale ideale, inizialmente all’esterno dei propri confini
ed oggi anche all’interno.
“Cos’è la libertà per un americano? Quello che gli
serve a render la vita più comoda possibile. Chiama libertà quello che deve
intrecciarsi con l’ordine sociale in modo che ciascuno possa procedere nel
migliore dei modi nel mondo esteriore. Libertà per gli americani è un prodotto
utilitaristico”.[3]
Il compito che il NWO si
è assunto è stato sin dall’inizio – una volta eliminata l’influenza
spiritualmente equilibrante dell’Europa centrale con due guerre mondiali -
quello di dominare il mondo raccogliendo il testimone della civiltà romana e
dedicandosi all’‘educazione’ dello spirito russo.
I programmi dell’Ovest
anglo-americano – come rileva Rudolf Steiner nel primo Memorandum del 1917 –
sono “illusori e fittizi”, parlano di
libertà ma rendono impossibile la vera libertà al resto del mondo trasmettendo
l’impressione che solo loro siano in grado di fare qualcosa per la salvezza del
genere umano.[4]
“La metà di questo secolo [il XX] sarà un momento
molto significativo.
(…) Infatti questo dominio del materialismo porta
al tempo stesso in sé il germe della distruzione. La distruzione che è iniziata
non si fermerà. (…) E la responsabilità di tutto ciò ricadrà su quella parte
cui spetterà il dominio mondiale”.[5]
Dalla metà del secolo XX,
finito il secondo conflitto mondiale, chi non si assoggetta al progetto del NWO
ha, infatti, due sole prospettive: vivere nel terrore o venir distrutto.
Il terrore dei comunisti
durante la guerra fredda prima, il terrore dei cinesi e dei coreani poi, degli
arabi oggi. Angosce create ad arte e
diffuse capillarmente nelle popolazioni mondiali per impoverire il tessuto
animico e per inibire possibili reazioni. Come previsto da Orwell nel suo 1984 la pratica dell’odio e della paura
rende le masse manipolabili.
Oppure la distruzione: la
distruzione dell’Afghanistan, dell’Iraq, della Libia, di tutti gli Stati
sovrani che non si sono piegati al loro disegno di predominio mondiale.
Lo stesso progetto
europeo è stato sostenuto e promosso instancabilmente dagli USA con la finalità
evidente di portare l’intera Europa sotto l’ala protettrice dell’aquila
americana e della NATO e alleata all’Orso russo - nel frattempo addomesticato
con il consumismo - per contrastare quella che sarà la vera sfida del XXI secolo,
come la Germania lo fu nel XX: la Cina. Facile intravedere dietro questo
disegno strategico “la costruzione di un
nuovo Impero Romano globale bastato sull’unione euro-americana, che servirà in
modo esemplare da veicolo all’incarnazione di Ahriman, lo Spirito che si
prefigge di dominare il mondo intero per trasformarlo nella sua ‘mente
collettiva’. La massoneria ha portato proprio a questo: la creazione di un
Impero Romano globale di materialismo”.[6]
[1] Terry Boardman, Rome and
Freemasony. The greatest irony. http://www.monju.pwp.blueyonder.co.uk/NWO11.htm
[2] Alexis de Tocqueville, Democracy in America
[3] Rudolf Steiner, O.O.157 Destini
umani e destini del popoli
[4] Rudolf Steiner, O.O.24 I
Memorandum del 1917. Tilopa, 1991.
Pag.33
[5] Rudolf Steiner, O.O.194 La
missione di Michele - La manifestazione dei segreti dell’essere umano
[6] Terry Boardman, Rome and
Freemasony. The greatest irony. http://www.monju.pwp.blueyonder.co.uk/NWO11.htm
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