sabato 12 febbraio 2022

Contro il veleno degli Spiriti tra gli sciamani Buriati

in collaborazione con l'autore Michele Leone

tratto da: https://micheleleone.it/il-veleno-degli-spiriti/

Formula degli sciamani Buriati contro il veleno degli spiriti nel fanciullo

Contro il veleno degli spiriti potrebbe essere il titolo di un film horror, di un libro sul folclore locale di qualche sperduto paese di campagna, il capitolo di un manuale per esorcisti, ecc. ecc. 

Quello di cui ti voglio parlare oggi non è nulla di tutto questo, o, forse, tutto questo fatta eccezione per il film.

La formula contro il veleno degli spiriti nel fanciullo che ti riporto appartiene alla popolazione dei Buriati, mi sono imbattuto in essa mentre percorrevo una duplice strada: la prima è quella di una ricerca per una migliore comprensione di cosa sia lo sciamanesimo e di chi sia lo sciamano; la seconda afferente ad un volume che non so se finirò mai su magia e religione, con particolare riferimento alle pratiche magico-religiose relative alla protezione dei bambini e fanciulli da maledizioni, streghe cattive ed altro. 

È necessario far seguire l’aggettivo qualificativo al nome strega perché non tutte le streghe sono cattive, anzi! Quando ci avviciniamo allo studio della magia, della religione e di quanto è vicino al sacro dovremmo avere il coraggio di togliere i paraocchi della nostra cultura e provare a smantellare le nostre sovrastrutture per osservare e conoscere senza pregiudizi.

Per approfondire e chiarire le sole parole evidenziate in grassetto sarebbero necessari svariati volumi. Essendo la Tradizione Occulta e le Scienze Ermetiche argomenti labirintici ho deciso di approfondire l’argomento con una serie di video su Youtube e un programma in diretta tutti i lunedì mattina. Qui il link. 

Tornando allo scongiuro contro il veleno degli spiriti nel fanciullo, osserviamo che si inserisce nel contesto dei riti di protezione dei bambini e dei fanciulli. La così detta Magia Popolare è piena di questi riti, per farsi una idea dell’argomento con particolare riferimento al nostro Paese si può leggere: Ernesto De Martino, Sud e Magia.

Ecco la formula Contro il veleno degli Spiriti pronunciata degli sciamani Buriati:

Quarantaquattro zayān, nell’ardore del loro banchetto,

trentatré zayān, nell’ardore del loro festino;

zayān secolari, nella lontananza dei secoli,

zayān stranieri, in terra straniera,

ciò che è del cielo, nel cielo,

ciò che è delle terra, sulla terra!

Io ho disperso la malattia,

ho guarito il corpo posseduto dagli spiriti!

(In Testi dello Sciamanesimo, siberiano e centroasiatico, a c. di Ugo Marazzi, Utet, Torino1984)


I protagonisti di questo rito sono: 1) Lo sciamano che tra le sue funzioni presso la popolazione dei Buriati a quella di aiutare i ragazzi a guarire a queste particolari afflizioni.; 2) Il soggetto avvelenato; 3) gli zayān che “possiedono” il soggetto afflitto. 

Proviamo ad immaginare come si svolgano gli eventi. 

Un ragazzo mostra segni si afflizione e malattia, probabilmente a causa dell’ingestione di qualcosa reso “magicamente” nocivo. I genitori presumono che sia “avvelenato”/“posseduto” dagli spiriti maligni. Devono fare qualcosa contro il veleno degli spiriti nel fanciullo e chiamano lo sciamano. Questo dopo aver osservato il ragazzo e determinata la causa della sofferenza, inizia le sue pratiche rituali e recita lo scongiuro.

In questo, prima identifica gli spiriti che causano il disagio, determina la loro natura e i “luoghi dell’ordine cosmico” dove dovrebbero risiedere, si potrebbe dire che ristabilisce l’ordine e dopo l’esorcismo sancisce, chiudendo il cerchio, la guarigione. A questo punto il ragazzo sputa per espellere il veleno, questo, così come era entrato esce. 

Simpatie, analogie, corrispondenze sono una parte integrante e si potrebbe dire fondante della magia sia essa Popolare o Sapienziale per usare una facile distinzione, ma, la Magia,  è sempre legata alla Natura e al Sacro anche quando l’operatore è intenzionato a pervertirlo. 

Ti è piaciuto contro il veleno degli spiriti nel fanciullo? Fammelo sapere nei commenti o via mail tramite il form del sito. Ah non dimenticare di iscriverti alla newsletter. 

 Gioia – Salute – Prosperità

venerdì 28 gennaio 2022

Comunicazione con l'Aldilà?

di Cavaliere Vermiglio

In queste breve note scriverò di alcune testimonianze di amici e parenti riguardanti quelle che parrebbero casi di comunicazione con i morti. Potrebbe trattarsi solo di coincidenze o suggestioni, anche se a volte troppe coincidenze sembrano improbabili. Noi proviamo a raccontarvele.

Un primo caso che vi descrivo è quello di un nonno moribondo che alla frase di circostanza di una figlia che lo rassicurava sulla guarigione risponde che se non stava per morire per quale motivo il suo vecchio amico morto anni prima era venuto a trovarlo e lo aspettava sulla soglia della porta della camera per portarlo via.

Un caso simile riguardo un signore anziano oltre i 70 anni che incomincia a vedere il padre morto anni prima. Pensa di avere delle allucinazioni e di avere necessità di un controllo medico. Dopo qualche giorno da questi casi di allucinazione ha un ictus durante la notte e viene portato in ospedale dove muore dopo qualche giorno. Una semplice coincidenza?

Adesso vi racconto un sogno. Un uomo da poco sposato con qualche difficoltà economica sogna la nonna di cui era il nipote preferito che gli dice che avrebbe mandato dei soldi. Nel sogno, in qualche modo lucido, il tizio chiede alla nonna come avrebbe fatto a mandare dei soldi dato che era morta e la nonna gli risponde di non preoccuparsi. L'uomo si sveglia, va a lavorare tranquillamente e la sera riceve una telefonata dei suoi genitori che gli dicono che gli hanno inviato del denaro tramite un bonifico. Certo è piuttosto normale che un genitore mandi dei soldi ai figli, ma rimane la coincidenza fra il sogno e l'invio.

Lo stesso tizio anni dopo decide di comprare casa e chiede il mutuo alla banca ed è molto in tensione per la risposta. Si sveglia una domenica con un forte presentimento che fra martedì e mercoledì successivo sarebbe arrivata una brutta notizia e pensa sia il rifiuto del mutuo da parte della banca. Arriva il mercoledì ed è il suocero ad essere ricoverato d'urgenza in ospedale dove muore dopo alcuni giorni. Anche qui una semplice coincidenza? Sempre alla stessa persona il suocero appare in sogno dopo pochi giorni dalla morte. Nel sogno il suocero è in salotto e nessuno lo vede e solo l'uomo in questione lo saluta spontaneamente e il suocero gli risponde sorridendo, "Tu vedi anche i morti!", come una sorta di complimento. Lo sogna un altro paio di volte e nell'ultima volta, quasi fosse un sogno consapevole chiede come si trova dall'altra parte e se ha incontrato vecchi amici. Il volto del suocero si fa scuro e il sogno si interrompe bruscamente come se certe domande non andassero poste.

Un altro caso riguarda un figlio e un padre che in vita non andavano d'accordo. Nella notte in cui il padre muore il figlio è svegliato da "qualcuno" che gli strappa le coperte di dosso e gli scuote il letto. L'uomo in questione è sicuro che non si trattasse di un incubo e non ha chiuso occhio tutta la notte. Particolare curioso, quella stessa notte l'allarme della casa si è messo a suonare più volte. Precisiamo che ci è stato specificato che l'impianto elettrico dava problemi e che durante i temporali o piogge l'allarme suonava da solo. La notte in questione era serena. Potrebbe trattarsi di un semplice caso di suggestione e della combinata coincidenza di un impianto non funzionante perfettamente. Anche qui il lettore si farà una sua opinione personale.

Un altro sogno che potremmo definire premonitore è quello di un signore che sogna l'anziana ex-vicina ringiovanita e che gli racconta che finalmente sta bene. Sapendo che la vicina aveva dei problemi dopo qualche settimana va a trovare gli anziani ex-vicini e scopre che l'anziana donna è ricoverata praticamente in stato vegetale e dopo meno di un paio di mesi muore. Questo caso potrebbe essere una semplice coincidenza, ma l'uomo in questione non sentiva gli ex-vicini da un paio d'anni e non era a conoscenza dell'aggravamento della salute della signora. Sapeva che aveva incominciato a soffrire di demenza senile o una malattia simile, i vicini non gli avevano mai specificato la precisa diagnosi, ma l'ultima volta che l'aveva vista era ancora autonoma anche se con problemi di memoria.

Come detto potrebbe trattarsi di coincidenze e suggestioni e il lettore si farà una sua opinione, ma permane il dubbio su alcune curiose coincidenze.

venerdì 21 gennaio 2022

ISIDE LA MAGA: IL LIBRO DI MARIA CONCETTA NICOLAI

tratto da L'Opinione del 02 settembre 2021

di Pierpaola Meledandri


Nell’immaginario collettivo la figura di Iside apre le porte di mondi esotici, fantastici, misteriosi, occulti. Cercare di scoprire e di ripercorrere le tracce di quanto, nel corso dei secoli, ha tratto ispirazione dall’antico nume egizio, è un sentiero complesso e affascinante che si articola nel labirinto della mitologia, della storia dell’antropologia.

Maria Concetta Nicolai, l’autrice del presente volume, è una studiosa di livello internazionale; collaboratrice di importanti periodici, scrittrice affermata e ricercatrice attenta e puntuale. Ha dato alle stampe un numero impressionante di opere, alcune delle quali rivestono un’importanza fondamentale. In “Iside la Maga” conduce una ricerca a tutto campo, esaminando le fonti più disparate che vanno dal “Libro dei Morti” e i “Testi delle Piramidi” fino ai volumi pubblicati da Bricault, Cumont, Del Corno, Mila, Neuman e, in questo lungo itinerario, si sofferma spesso su altri autori come Erodoto, Platone, Tito Livio, Ovidio, Clemente Alessandrino, Goethe, Verga, Yourcenar.

“Iside Mater”, “Iside Dea”, “Iside Maga” sono solo alcuni dei tanti volti attribuiti alla divinità nilotica che, di volta in volta, ha catturato l’attenzione di autori come Plutarco e Apuleio, tanto che quest’ultimo scrive “L’Asino d’oro”, una sorta di manifesto, sotto forma di metafora della teologia isiaca. Il protagonista del romanzo, perché di un romanzo si tratta, è Lucius, un giovane e un po’ scapestrato studente, in cerca di avventure e animato da una pericolosa “curiositas”. La sua specialità è quella di mettersi nei guai e alla fine, operando da apprendista stregone, ottiene il massimo: è trasformato in ciuco. Solo alla fine riuscirà a riacquistare la sua forma umana, vivendo in forma asinina, un percorso iniziatico, complesso e doloroso che ricorda la storia di Osiride e il mito di Ra, che ogni notte deve affrontare Apopis, il demone serpente che vuole inghiottirlo.

Apuleio era un seguace dei Misteri di Iside, uno dei tanti potremo dire, perché il culto della dea si diffuse in tutto l’Impero Romano, specie in Italia dove gli Isei, i luoghi di devozione a lei dedicati sorsero un po’ ovunque, a Roma, a Ostia, a Tivoli, a Pompei, nei Campi Flegrei, a Verona, a Fiesole, a Firenze, Luni e Benevento.

Maria Concetta Nicolai procede comunque oltre il mondo classico, individuando tracce di Iside nella Regina della Notte, figura centrale del “Flauto Magico”, il capolavoro di Mozart o cogliendole nelle ricorrenze religiose cristiane. Ed ecco che Iside emerge nella festa catanese di Sant’Agata, nel mito delle Janare di Benevento, nel culto mariano della Theotokos che ha ispirato preghiere, litanie e altre forme di devozione.

Vi è infine un’altra Iside, quella cooptata da tanto esoterismo e dalla massoneria. Nel XVIII secolo, infatti, i liberi muratori, subendo le fascinazioni del Cavaliere di Ramsay si erano profusi nell’inventare e sperimentare nuovi riti: templari, rosacroce, cabalisti, alchimisti entrarono nel loro immaginario mitologico e ben presto, non resistendo al fascino della  terra dei faraoni, inserirono nel loro capiente calderone, anche un fantasioso Egitto, tanto che inventarono il complicato “Ordine di Architetti africani” suddivisi in sette gradi culminanti con la figura sublime di “Profeta”.

Anche gli Arcani Maggiori dei Tarocchi vennero considerati retaggio del misterioso e inesistente “Libro di Thoth”, legato alla cosmologia del pantheon egizio. Così Oswald Wirth, autore di un notissimo testo sui Tarocchi e sulla relativa simbologia, associò la figura di Iside al secondo Arcano Maggiore, la Papessa, Sacerdotessa del mistero e della notte.

Leggendo “Iside la Maga”, opera interessantissima e innovativa per la propria interdisciplinarità, si può affermare che Iside non è mai scomparsa, giacché fra tutte le divinità antiche è quella che meglio rappresenta sotto ogni aspetto l’eterno femminino, pertanto si può affermare con il prefatore dell’opera, Luigi Pruneti, che “Iside vive sempre laddove vi siano donne orgogliose di esserlo”.  


(*) Maria Concetta Nicolai, “Iside la Maga”, prefazione di Luigi Pruneti, Ianieri Edizioni, 2020, pagine 214, 18 euro



domenica 16 gennaio 2022

Il mistero irrisolto del faro di Flannan

tratto da Il Giornale del 7 Gennaio 2021

Un faro ai confini dell'oceano e tre uomini scomparsi nel nulla. Dopo oltre un secolo, non è mai stato trovata traccia o corpo dei guardiani che nel dicembre del 1900 hanno lasciato questo mondo, dando vita al mistero e alle leggende delle isole Flannan.

di Davide Bartoccini

15 dicembre 1900. Il piroscafo Archtor, impegnato sulla consueta tratta che collega Philadelphia a Leith, è prossimo a raggiungere la Scozia quando dal ponte di comando, le vedette notano che il faro dell’isola maggiore delle Flannan, che spicca circa venti miglia a ovest dalle Ebridi Esterne, è inspiegabilmente spento. Un fatto grave, date le condizioni atmosferiche avverse della stagione, e dato il compito che ricopre chi custodisce quell’importante luce di segnalazione.

Sull’isolotto di Eilean Mòr, uno scoglio di roccia vulcanica di un centinaio di metri quadrati che si staglia nel bel mezzo dell’Atlantico, sono solo stormi di pulcinelle di mare, buffi uccelli che ricordano dei pinguini volanti, e tre uomini a guardia del faro; che ha preso funzione da appena un anno. Essi rispondono al nome di James Ducat, Thomas Marshall, e Donald MacArthur. Tutti impiegati della Northern Lighthouse Board, tutti descritti come uomini pacifici e ligi al lavoro; abituati - come la loro professione prevede - a trascorrere lunghi periodi d’isolamento; in attesa che giungano rifornimenti dalla terraferma, attraverso piccole imbarcazioni che scaricano, di volta in volta, cibo, materiale necessario o carburante per alimentare la luce del faro che si estende per un raggio di diciassette miglia. Per incontrarli, dargli anche solo una lettera o un penny, bisogna inerpicarsi per centinaia e centinaia di scalini, scavati nella scogliera viva che nei punti più alti raggiunge anche i 45 metri.

Il rifornimento per il faro delle Flannan è previsto prima di natale. Ma allora nessuno poteva immaginare che quei tre uomini, tra il 15 dicembre e il 16 dicembre, svaniranno letteralmente nel nulla.

Non appena la Archtor fa rientro al porto di Leith infatti - tre giorni dopo aver avvistato il faro spento - viene comunicato alle autorità costiere il possibile malfunzionamento. A causa del mal tempo altalenante, l’isola verrà raggiunta soltanto il 26 dicembre: quando la nave Hesperus, adibita al rifornimento, approda con ritardo, senza trovare nessuno ad attenderla sulle impervie scalinate. E senza ricevere alcuna risposta a suoi segnali acustici nella fase di avvicinamento all’isola. È qui che ha inizio il mistero del faro delle Flannan.

Il capitano della Hesperus James Harvie, di fronte a quella mancata accoglienza, prima si affida alla forza dei suoi polmoni, esibendosi in stridenti fischi per attirare l’attenzione dei guardiani, che potevano trovarsi all’esterno e non avevano risposto alla sirena; poi, per evitarsi la scalata, sebbene fosse sempre più preoccupato e non avesse scorto alcun movimento dal suo binocolo durante l'avvicinamento, spara un bengala di segnalazione. Nessuna risposta. Nessun segno di vita da parte dei guardiani del faro. Doveva essere accaduto qualcosa di grave.

Inerpicatosi sull'isola, scoprirà che non v'è più alcuna traccia dei tre uomini. Sul tavolo del cucinino, sono presenti i resti di un pasto servito. Una delle sedie è rovesciata a terra. Non sono presenti due dei tre cappotti che nel mese di dicembre avrebbe senza dubbio indossato un guardiano del faro che dovesse avventurarsi al di fuori della struttura. Lo stesso vale per due paia di stivali. L’orologio è fermo; e sul diario affidato al guardiano in seconda Marshall, qualcosa non torna. Secondo quanto annotato in maniera stringata e singolare - data la libertà nell’uso del lessico - tra il 12 e il 14 di dicembre una tempesta di una furia "mai vista” si è abbattuta sull'isola. Terrorizzando i guardiani che hanno tutti pregato per la propria salvezza. Del giorno 14 non viene annotato nulla, mentre il 15, quando la Archtor è prossima all'avvistamento del faro spento, in condizioni meteo sereno che promettono di farsi sfavorevoli, viene scritto: "Tempesta finita. Mare calmo. Dio è sopra ogni cosa". Le testimonianze dei marinai che avevano solcato quei mari negli stessi giorni sembrano non coincidere completamente.

L’ispezione sommaria condotta da Harvie e dal suo equipaggio, ce setacciano l’isola per trovare degli indizi, oltre l'inquietante sparizione dei tre uomini, nota alcuni danni alla struttura del faro. Il soprintendente inviato dalla compagnia nei giorni a seguire, Robert Muirhead, noterà ingenti danni all'approdo ovest; avanzando la tesi che uno dei tre guardiani abbia cercato di assicurare una "cassa contenente delle cime per l'attracco", mentre i suoi compagni, forse legati come contrappeso, lo tenevano da una posizione rialzata. Ciò che non tornerebbe, tuttavia, è il motivo per il quale uno dei tre fosse in maniche di camicia, e senza stivali, nel bel mezzo di una tempesta furiosa che avrebbe se non altro giustificato, dato la rigidità del regolamento, l’allontanamento di tutti e tre guardiani dal faro in contemporanea.

"Dopo un attento esame del luogo, delle ringhiere, delle funi, e quant'altro, e soppesando tutte le prove che ho avuto modo di ottenere, ritengo che la spiegazione più probabile riguardo la scomparsa degli uomini sia che erano scesi tutti nel pomeriggio di sabato 15 dicembre, in prossimità dell'attracco a Ovest, per assicurare la cassa con le cime di ormeggio, quando un'onda inaspettatamente grande ha travolto l'isola, spazzandoli via con forza inarrestabile". Un'ipotesi plausibile, se non si tiene conto del dato, non inconfutabile ma nemmeno trascurabile, che l'onda anomala più alta mai rilevata (prodotta da uno tsunami nel 1958) ha raggiunto l'altezza di 30,5 metri. Tre metri in meno dall’altezza dal livello del mare della cima di quell'insenatura che proteggeva gli uomini - anche se non si può giudicare quanti dalla posizione che mantenevano per tenere la cima di sicurezza cui era legato l'uomo in una giornata di tempo “sereno”.

Nonostante il rapporto ufficiale stilato l'8 gennaio del 1901 da Muirhead si concentrasse solo ed esclusivamente sull'ipotesi dell'onda anomala, alla voce "causa della morte" venne scritto: “sconosciuta, in circostanze misteriose”. Una conclusione che nel frattempo aveva scatenato le più inquietanti ipotesi e credenze sulla terraferma: dall’omicidio-suicidio, alle piste più spettrali e soprannaturali. Ad alimentarle, negli anni, il fatto che non venne mai ritrovata alcuna traccia dei corpi, né alcun resto o oggetto personale riconducibile a James Ducat, Thomas Marshall, e Donald MacArthur sulle coste dove portano le correnti. Allora, e per quelli che oramai contiamo come 120 anni dai fatti.

Il destino dei tre guardiani delle isole Flannan, salpati alla volta del faro più tenebroso di Scozia all'inizio del XX secolo, rimane avvolto nel mistero. Di quei tre uomini e di quel giorno, rimane solo una poesia di Wilfrid Wilson Gibson - che in un verso recita: “Anche se abbiamo cacciato in alto e in basso/ E cacciato ovunque/ Del destino dei tre uomini non abbiamo trovato traccia / Di qualsiasi tipo in qualsiasi luogo / Ma solo una porta socchiusa e un pasto intatto / E una sedia rovesciata”. Sebbene altri invece raccontino, che durante i giorni trascorsi nel faro dell’Isola maggiore delle Flannan, alcune voci inquiete, nelle notti di tempesta, vengano ancora trasportate dal vento. Ma deve trattarsi di suggestioni. Fantasie, che un vecchio faro scozzese sa ben custodire.

giovedì 6 gennaio 2022

Le sciamane, IL SEGRETO DELLA GRANDE MADRE

tratto da InsideOver: https://it.insideover.com/reportage/donne/le-sciamane.html

Testo di Valeria Gradizzi, Morena Luciani Russo

Foto di Valeria Gradizzi

30 AGOSTO 2020


Gli ultimi raggi di sole sfiorano le foglie del bosco. Scintille di fuoco, leggere, si alzano verso il cielo. La brace si gonfia, passando dal grigio al rosso. Sono gli ultimi respiri del legno. Gli elementi del mondo si incontrano e si consumano. L’alto scende verso il basso. Il basso sale verso l’alto. La natura si muove in un ciclo continuo. Non esiste un inizio, non esiste una fine. C’è solo la natura.

Dal bosco appaiono alcune donne, i cui volti sono incorniciati da veli leggeri. Portano tamburi e maschere. Si inginocchiano. È il segno che il rito può iniziare. Una nenia, prima leggera e poi sempre più forte, rompe il silenzio. Il ritmo diventa sempre più concitato. La voce si mischia alle percussioni in un unico suono. I corpi iniziano a danzare con movimenti sfrenati. È il climax. È l’estasi più pura. Le donne si uniscono alla natura, la Grande Madre.

È lei a sussurrare magiche parole a queste donne, in un dialogo continuo. Si torna ad ascoltare la realtà che le circonda: “Una voce – ci spiegano – riunisce donne e uomini intorno al sistema di conoscenza e guarigione più antico al mondo”. I tamburi suonano. I corpi danzano. L’estasi tocca tutti.

Le mani sfiorano tutto ciò che le circonda: gli alberi, l’erba, l’acqua. Tutti ricordi di un mondo ancestrale in cui gli uomini e le donne veneravano la Grande Madre, che era tutto: era la terra che calpestavano, le stelle che fissavano per interrogarsi sul mistero, l’acqua che li dissetava, il fuoco che li riscaldava. Era possibile toccarla, la Grande Madre. Toccandola le si sfiorava anche l’anima. Nasce così lo sciamanesimo. Si può dare forma a ciò che è allo stesso tempo l’essenza del materiale e dell’immateriale? Il suo corpo, così ricco, comincia ad essere inciso sulla roccia. Vasi vengono realizzati e templi innalzati. Mentre si diffonde, la natura diventa il centro di tutto. Era questo il mondo che era possibile vivere e osservare due millenni fa.

I riti della Grande Madre sono poco alla volta scomparsi. Il mondo era cambiato per sempre. Pochi fedeli hanno continuato a praticarli e a trasmetterli fino ai giorni nostri. Semplici danze e parole arcaiche che nascondono significati segreti e che hanno il potere di collegare, ancora una volta, gli essere umani alla natura. Per le donne che intraprendono la via sciamanica, l’umanità deve riscoprire la vera dimensione del sacro per rivolgersi a quella Madre cancellata, a loro dire, dal “genocidio delle culture antico-europee e mediterranee” che avrebbe condotto alla sottomissione della donna.

Qui il grande nodo: riscoprire la Terra, e riscoprire la saggezza femminile, che si nutre di pratiche di spiritualità orientate alla Terra e ai suoi cicli naturali. Pratiche rituali collettive che sradicano la realtà dei nostri tempi, rovesciando i valori su cui si fonda la nostra società. A partire dalla donna e dalla natura, teatro mistico di questi riti arcaici e dove da secoli l’uomo fugge.

Ma nella via sciamanica il percorso è verso l’origine: non si fugge più da quel bosco di cui ci hanno insegnato ad avere paura, ma si percorrono i suoi sentieri, i suoi cicli, si incontrano i suoi animali “portatori di Vita e di Morte”, si riscopre un mondo nascosto, sotterraneo, e si cerca un’altra via. E un’altra vita


lunedì 27 dicembre 2021

JULIUS EVOLA COLPISCE ANCORA

tratto da "L'Opinione" del 26/02/2021

di Dalmazio Frau

Potremmo dire “chi non muore si rivede” con questa nuova antologia di racconti su Julius Evola appena edita da i tipi de L’Idrovolante, curata come indubitabilmente avviene da sempre, da Gianfranco de Turris con il cinematografico titolo de Il ritorno del barone immaginario. Quella precedente era uscita per Mursia Editore nel 2018 ed era appunto Il barone immaginario.

Questa nuova raccolta attesta innanzitutto un fatto che piaccia o meno, deve essere accettato senza se e senza ma, ovvero che la figura controversa, amata, odiata, criticata od osannata nella propria multiforme totalità, di Giulio Cesare Andrea Evola non lascia – e non potrebbe fare diversamente – indifferenti gli animi. Ecco allora l’Evola pittore dadaista, mago, orientalista, soldato e innumerevoli altre sue “manifestazioni” in una vita che per quanto qua “inventata”, nella realtà non ha nulla da invidiare all’immaginazione. Evola fu – è – tutto questo e ancora di più quindi ben si presta a diventare un “eroe da romanzo”, come avrebbe detto Cyrano de Bergerac.

I racconti che compongono la raccolta sono variegati e variati, certo non tutti – ma quasi – hanno incontrato il mio favore, per le ragioni critiche che dopo chiarirò. Detto questo, del tutto ininfluente comunque, restano invece degni di merito, nota e plauso alcune novelle sul Barone, a cominciare dall’ottima prova che ne dà Alberto Lombardo, certo fortificato da una sua lunga attenzione di studioso all’intera opera evoliana. Va detto che la caratteristica, forse a volte rasentante l’eccessiva didascalicità, dell’aderenza agli scritti e ai pensieri del “filosofo in guerra”, dell’ermetista e del ghibellino che fu Julius, è comune a tutti i narratori cimentatisi in quest’impresa e potrebbe fungere da ulteriore sprone a coloro che magari si avvicinano per la prima volta al corpus letterario e sapienziale dello scrittore, ma al tempo stesso rischia di diventare troppo referenziale ad un esclusivo circuito di estimatori, come avviene nel racconto erotizzante di Guido Andrea Pautasso. Il dèmone della vanità del voler fare a gara, con citazioni e rimandi, a chi è più colto, si nasconde sempre – in maniera non eccelsa – tra molte delle righe di alcuni racconti, ma è un peccato “veniale” suvvia, non facciamone questioni di stato. Nessuno nasce imparato, men che meno chi si sopravvaluta anche come scrittore.

Tema analogo, quello della magia erotica, trattato anche da Vitaldo Conte – del resto l’argomento dell’Eros e della Magia Rossa sono da decenni la cifra della sua produzione – nel suo racconto che tratta di un Evola anziano, immerso nei propri ricordi ma non per questo meno attivo nell’arte della conoscenza d’amore. Julius Evola – e non lo dico in maniera negativa anzi – diventa così un “GI Joe”, un modello posizionabile e multiruolo, iper-adattabile alle sfumature immaginarie di ciascun scrittore, uscendo in tal maniera dalla propria autonomia e identità per diventare un archetipo fantastico, avventuroso, erotico come soltanto una persona realmente vissuta avrebbe potuto fare.

L’altro racconto che voglio segnalare favorevolmente è quello di Alex Voglino, che mostra e dimostra tutta la sua antica e migliore capacità di narratore fantastico avventuroso, ed è forse al proprio meglio quando lascia le confortevoli brughiere arturiane o tolkieniane a lui tanto care. Così come piacevolmente dotta e quasi affettuosamente reverenziale, così come si farebbe verso un Maestro, nei confronti del Barone, è la storia ermetico-egizia raccontata da Luca Valentini.

Oltre questi comunque sono validi anche gli altri racconti, tra reminiscenze lovecraftiane e spruzzate d’umorismo che male non fa, in un variopinto affresco come se fosse più un mosaico bizantino frammentatosi nel corso dei secoli e rimesso in sesto, in un restauro per tutti, della vita sognata di una delle figure ancora adesso più originali e interessanti non soltanto del mondo della Tradizione, ma di quello che è stato l’intero milieu novecentesco. E se con il nome di Julius Evola – ancorché ricordato limitatamente solo come filosofo – sta ancora in solitario e aristocratico ritiro a campeggiare su una targa commemorativa a Sutri, proprio a pochi passi dal mitreo locale, quasi un cippo dimenticato ed evocante un “mago e milite ignoto”, questa seconda prova su di lui aggiunge un ulteriore tassello al suo ricordo che non muore. Tuttavia, ci chiediamo maliziosamente, se ci sarà – come si usa nelle migliori saghe – un terzo capitolo, e che magari potrebbe essere intitolato “Il barone immaginario colpisce ancora”. Hai visto mai…

(*) Autori vari, “Il ritorno del barone immaginario”, a cura di Gianfranco de Turris, Idrovolante Edizioni, pagine 290



sabato 18 dicembre 2021

Ufo e misteri: intervista all'ufologo Gabriele Lombardo

di Simone Leoni


Siamo quasi arrivati all’anno 2022. Sono passati 75 da quando a Roswell è accaduto il primo mistero inerente agli avvistamenti e agli ufo crash. In tutti questi anni ne abbiamo sentite davvero tante, chi conferma l’accaduto, chi lo smentisce categoricamente; c’è chi si è azzardato anche a parlare di un grande complotto che riguarderebbe il controllo dell’attuale società da parte di entità provenienti da altre galassie con la complicità dei nostri governanti. Di teorie in merito c’è ne sono davvero tante, dalle più ridicole a quelle interessanti e che hanno almeno una base teorica su cui effettivamente indagare. Non avendo tutti gli elementi per poter delineare un quadro chiaro e preciso sulla tematica, in questa occasione ho il piacere di intervistare uno degli ufologi più preparati in questo articolato campo, Gabriele Lombardo.


1) Simone Leoni: Gabriele intanto per chi non ti conosce ti puoi presentare? Chi è Gabriele Lombardo? E cosa fa nella vita?


Gabriele Lombardo: Ciao Simone, io sono: un ricercatore indipendente, ufologo, cacciatore di misteri ed appassionato di molte discipline scientifiche, parascientifiche e misteriche. Nell’avventura della mia vita, ho fatto tante cose diverse, tra cui l’investigatore privato, l’addetto alla sicurezza, persino il Bounty Hunter seppure per un breve periodo ed altre cose che mi hanno portato ad affinare, migliorare e potenziare le mie capacità investigative. Tutto questo in qualche modo mi ha portato a diventare anche il Coordinatore nazionale del Dipartimento investigazioni e a divenire Coordinatore anche di quello di analisi e controllo qualità, di cui sono stato a capo fino a pochi mesi fa nella F.U.I.. 

Nella Federazione Ufologica Italiana sono anche Vice coordinatore e membro dello staff di altri dipartimenti operativi, come quelli di: interazioni aliena, paranormale, ecc..

Trentacinque anni fa facevo la mia prima esperienza paranormale, assistendo direttamente ad un poltergeist di terzo livello. Questo mi portava a divenire indirettamente un ghost hunter per circa otto anni, assistendo a diverse stranezze. A quattordici anni ho avuto il mio primo avvistamento UFO, da allora ne ho all’attivo molte decine, è una dozzina di questi sono documentati, alcuni sono anche di dominio pubblico e visibili sui miei canali e quelli della Federazione. 

Nel 2001 creavo una rete di Forum sul mistero. Nel 2004 creavo il mio primo blog e da allora è stato un crescendo da tutti i punti di vista. Oggi sono anche scrittore, giornalista (anche se non iscritto all’albo), blogger, youtuber e naturalmente continuo come ufologo e ricercatore per la F.U.I. e per conto proprio, con diverse collaborazioni all’attivo.


2) Simone Leoni: è legittimo chiederti, come mai ti sei cominciato ad interessare di ufologia? Hai mai assistito a qualche avvistamento particolare?


Gabriele Lombardo: Come ho detto prima, ho decine di avvistamenti all’attivo, Nel primo ho avvistato a distanza ravvicinata un UFO a forma di uovo interamente fatto di plasma arancione, che faceva una spirale infuocata sparendo nell’oscurità dello spazio in un batter di ciglio. Qualcosa che non potrò mai dimenticare. Tra gli altri avvistamenti, molti riguardano luci abbaglianti, sfere rosse, arancioni e bianche, in un caso (se non ricordo male avevo 19-20 anni) ho avvistato un oggetto triangolare pressappoco a mezzogiorno in uno dei primi giorni di un caldissimo luglio, in quegli anni si parlavo poco di UFO, quello che trovavi era in riviste del settore o sui forum di discussione. Il Tr-3b non era ancora oggetto di discussione, anche se somigliava di più alla sua variante Tr-3E. Alcuni di questi avvistamenti, li ho fatti insieme a gruppi di persone, infatti quando ero già adulto ed avevo la mia Associazione in Sicilia, facevamo molti skywatching ed abbiamo fatto anche qualche indagine sul campo.


3) Simone Leoni: Finalmente dopo ben 75 anni sentiamo che anche l’intelligence conferma ciò che in realtà, noi ufologi affermavamo da anni, ovvero che questi oggetti volanti sono di origine extraterrestre. Perché dare questa notizia proprio ora?


Gabriele Lombardo: Recentemente ho pubblicato moltissimi articoli e video sull’argomento, che seguo attentamente. Con la Federazione abbiamo anche partecipato alla stesura di un testo scientifico che riguarda proprio queste notizie “ALIENI, UFO E I DOSSIER DECLASSIFICATI” della IBN Editori. 

Ovviamente ti rispondo con una opinione, dato che non ci sono elementi per fare dichiarazioni ufficiali sui motivi della presunta disclosure, che io chiamo spesso -teatrino mediatico-. Ma ti debbo una risposta, quindi esprimerò la mia idea; un governo come quello statunitense, non fa mai nulla che non sia nei propri interessi economici, militari,strategici, ecc.. Siamo probabilmente davanti ad un momento storico delicato; dopo la fondazione delle Space Force, gli USA si stanno trovando su diversi fronti ad affrontare una competizione con Cina e Russia, che stanno perdendo, con questo pretesto, hanno generato un problema di sicurezza nazionale dovuto agli UAP che è fuori controllo, necessitano quindi di nuove Agenzie, nuovi finanziamenti e la spinta della curiosità del popolo, di cui il Congresso è organo esecutivo rappresentante. Quest’ultimo, ha il potere di erogare denaro dove c’è bisogno, in questo caso nella difesa e nella tecnologica. Quindi il teatrino sugli UAP, che già conoscono benissimo, ci porta ad usare un termine che annacqua il più vecchio e famoso UFO, informazioni molto diluite e confuse, piene di omissis, censure ecc., portato all’attenzione del grande pubblico, confermando tutto con poche prove, spesso contraddittorie e non confermate, contro le centinaia di migliaia presenti negli archivi USA.

Credo che ci sarà a breve una grande contrazione e che se da una parte miglioreranno la raccolta dei dati e gli studi sugli UFO, dall’altra diranno sempre meno e sempre più di rado, esattamente come ha detto il Portavoce del Pentagono John Kirby pochi giorni fa in conferenza stampa.


4) Simone Leoni: è interessante constatare che in tutti questi anni di insabbiamenti c’è chi ha affermato che ha visto di persona non solo questo velivoli non terrestri, ma anche il suo equipaggio. Tutto ciò però, senza portare uno stralcio di prova. Quale possono essere stati i motivi per non fornire delle prove?


Gabriele Lombardo: Personalmente, credo che siano pochi i casi di contattismo a cui dare importanza e che possano avere credito, nell’ufologia c’è troppa gente impreparata. I fanatismi per me portano sempre a problemi anche nel campo ufologico, la storia stessa ci insegna. 

Sul fenomeno delle abduction voglio essere prudente, ma posso dire che è reale, pieno di testimonianze ed anche qualche prova significativa, che però molti sono reticenti a mostrare perché gli porterebbe molte attenzioni, anche governative, che i protagonisti non vogliono. Non dimentichiamo le storie dei Man in Black, di minacce, ricatti, sparizioni, finti suicidi, ecc. proprio tra testimoni e soprattutto ricercatori UFO nei decenni precedenti al nostro.

Non escludo che ci siano stati incontri con gli ufonauti non aggressivi, ma la maggior parte delle persone vede troppi film, confondendoli con la realtà o non capisce la differenza tra sogni e mondo reale. Se portiamo la questione poi nell’ambito della disclosure e del report USA al Congresso di giugno, allora mi sembra chiaro che loro manipoleranno sempre le informazioni prima di rilasciarle, non forniranno mai prove certe se non è nei loro interessi, non dimentichiamo che è materia di Sicurezza Nazionale e Difesa.


5) Simone Leoni: Mi chiedo come mai davanti ad una storia come la battaglia di Los Angeles, la gente, i vari organi competenti, non abbiano in passato deciso di dare conferma di quello che avveniva nei loro cieli?


Gabriele Lombardo: Temo che la maggior parte delle persone si spaventerebbe davanti a certe prove e si rischierebbe in certi ambienti persino il panico. Quindi tutto va fatto gradualmente e con cognizione di causa, proprio per abituare le masse pian piano, per poi dare ogni tanto delle spinte più importanti o più forti. Non solo la Battaglia di Los Angeles, ma sono tanti gli avvistamenti eclatanti e governativi anche su zone militari e palazzi di Governo negli USA, la maggior parte delle persone non vogliono credere, sono scettici per scelta e per paura. Giusto per citare altri casi famosi ed eclatanti: Washington DC, Lubbock e Phoenix. Perché diffondere informazioni vitali ed importanti senza un vero motivo, quando puoi divulgarle con tutta la loro potenza e manipolandole a tuo piacimento?


6) Simone Leoni: Sento parlare molto spesso dell’incidente avvenuto nella base di Dulce. Anche qui solo voci, o ci sono tracce di quanto è teoricamente accaduto li?


Gabriele Lombardo: Simone per risponderti devo camminare su un campo minato. Esistono prove? E’ molto probabile che ci siano, ma altrettanto plausibile che queste non emergano nemmeno con una disclosure completa del fenomeno UFO. Immaginiamo cosa potrebbe accadere se la gente sapesse che extraterrestri: scontrosi, pericolosi e tecnologicamente più evoluti di noi negli armamenti in modo a dir poco incredibile, vivessero nel nostro pianeta, ancora una volta si genererebbe panico e terrore.

L’unica prova degli eventi di Dulce di domino pubblico, è la testimonianza di Phil Schneider dal 1995 in poi. Egli raccontò gli eventi accaduti a lui ed un gruppo di soldati mentre effettuavano un sopralluogo per gli scavi della base, entrando in contatto nel 1979 con un tunnel di una base sotterranea aliena. Schneider avrebbe in più occasioni mostrato fotografie e cicatrici di ustioni da radiazioni e calore ricevute nello scontro, di cui sarebbe stato l’unico umano superstite di una cinquantina di soldati. Personalmente non ho mai dubitato della sua storia e della sua integrità mentale. Egli è morto in circostanze discutibili, portando con se alcuni segreti; ma in ogni caso esistono prove certe che a Dulce ci sia quantomeno una base top secret statunitense e che ci siano eventi ufologici da prima della sua costruzione, testimoniati dagli indiani della vicina riserva, che sono terrorizzati da una zona ben delimitata ed offlimits.


7) Simone Leoni: Ogni persona si potrebbe chiedere come mai i presidenti degli Stati Uniti d’America non hanno accesso a determinati segreti?


Gabriele Lombardo: Quando parliamo degli USA, dobbiamo sempre ricordarci che è una grande potenza, con la spesa militare più imponente al mondo e finanziamenti per tecnologie e produzioni di cui i contribuenti non sanno nulla, quelli che in gergo vengono chiamati black project. I fondi sono black found, ovvero finanziamenti occulti. Negli USA ci sono sei forze armate e 16 agenzie spionistiche  a cui ora si aggiungono le due agenzie per gli studi degli UAP. Esiste quindi un’incredibile ripartizione delle informazioni ed una negazione plausibile, ovvero, non c’è essenzialmente comunicazione tra forze armate ed agenzie, se non per necessità specifiche. Lo stesso vale per le branche del potere politico. Il Presidente degli Stati Uniti fa un briefing all’inizio del suo mandato, viene informato su alcune cose in specifico, ma su molte altre in modo generico. Alcune conoscenze sono custodite da altre cariche. Il sistema è studiato per non dare a nessuno tutta la conoscenza in qualsiasi campo; questo da un vantaggio contro un potenziale nemico, infatti se catturano una persona questa è a conoscenza di un solo tassello dei tanti. Anche i Presidenti USA subiscono questo sistema, ma dobbiamo renderci conto che si tratta di un civile con poteri limitati che cambia ogni 4-8 anni, mentre ci sono altre cariche che rimangono in alcuni casi anche per 30 anni.


8) Simone Leoni: Esistono più livelli di segretezza quindi? E chi vi ha eventualmente accesso?


Gabriele Lombardo: Questo dipende molto dal tipo di informazioni. Ti faccio un paio di esempi, l’FBI raccoglie dati sul proprio territorio, la CIA solo all’estero, l’NSA sui potenziali pericoli, il Dipartimento della Difesa sulle questioni di Sicurezza Nazionale, ecc.. Ogni Agenzia ha i propri segreti ed i propri livelli. Parlando di X-File UFO, quelli veri intendo, non è improbabile che ogni Agenzia abbia una o due persone che conoscano il materiale scottante, non avvistamenti ed incontri fortuiti con alieni.


9) Simone Leoni: Cosa pensi siano gli ufo? Oggetti provenienti dalla galassia o da dimensioni parallele? E soprattutto quali prove ci sono a sostegno di una o l’altra teoria? 


Gabriele Lombardo: Gli UFO sono oggetti e manifestazioni aeree che alle analisi non sono associabili a nulla di conosciuto e quindi vengono etichettati con questo acronimo. Se poi vogliamo entrare nello specifico, possiamo solo dire che in alcuni casi, questi fenomeni ed alcuni oggetti potrebbero avere una spiegazione plausibile solo se fossero effettivamente extraterrestri o extradimensionali. Ci sono prove che chiariscono ogni mistero, il problema è interpretarle correttamente.

 

10) Simone Leoni: Tu sei anche un esperto analista di video e foto. Come si fa a capire se ciò che vediamo nei vari video o foto sono dei falsi o documenti genuini? 


Gabriele Lombardo: Quando si analizzano video e foto si va per gradi, ma sempre partendo da originali. Si usano software capaci di individuare le manomissioni e spesso ci dicono anche i nomi dei programmi informatici usati per effettuarle, se superano questa prova passiamo allo studio, questo ci porta alla raccolta e valutazione dei dati, alla ricostruzione di eventi, ecc.. Poi cominciamo a fare valutazioni e confronti che ci portano ad escludere le varie possibilità conosciute, infine se necessario, usiamo i filtri ed anche ricostruzioni 3d. 


11) Simone Leoni: Ora a cosa stai lavorando? E cosa vorresti dire ai nostri lettori? 


Gabriele Lombardo: Al momento  propongo video sul mio canale YouTube UFO NEWS di Gabriele Lombardo, dove mostro e spiego e porto avanti un corso di ufologia. Ho un sito di informazioni che è statodiemergenza.com e mentre sto lavorando ad alcuni libri sugli UFO. Ho lanciato in questi giorni la campagna di crowdfunding del mio primo romanzo di fantascienza “Cronache dallo Spazio – Marte, il Pianeta degli Antenati” che è il primo capitolo di una Saga, emozionante che al suo interno accoglie vari generi: ufologia, archeologia del mistero, complottismo e thriller. Invito tutti a preordinare il primo capitolo del mio libro. 


UFO NEWS: https://www.youtube.com/channel/UC67djExLBhCDbjiHWOCOVVg

Sito Stato Di Emergenza: https://www.statodiemergenza.com/

Pre-ordine romanzo: Cronache dallo Spazio – Marte, il Pianeta degli Antenati: https://bookabook.it/libri/cronache-dallo-spazio-marte-pianeta-degli-antenati/


Video e avvistamenti realizzati da Gabriele Lombardo:

UFO a Palermo del 1 agosto 2011

https://www.youtube.com/watch?v=IwzvvISe_Ww&list=PLp4IlCOZ8EA3hNA-_s8Qx4Nn9ReA3s687&index=27

UFO a Palermo del 11 agosto 2012

https://www.youtube.com/watch?v=N__XM9cdAOA&list=PLp4IlCOZ8EA3hNA-_s8Qx4Nn9ReA3s687&index=26

UFO - Palermo del 15 Giugno 2019

https://www.youtube.com/watch?v=pbL416UQHQ4&list=PLp4IlCOZ8EA3hNA-_s8Qx4Nn9ReA3s687&index=25

Avvistamento UFO a Torino del Febbraio 2020

https://www.youtube.com/watch?v=PwngrraQ0rQ&list=PLp4IlCOZ8EA3hNA-_s8Qx4Nn9ReA3s687&index=24

UFO avvistati sulla Luna (Esclusiva). Il racconto e le analisi.

https://www.youtube.com/watch?v=3AGQXP3bbsI&list=PLp4IlCOZ8EA3hNA-_s8Qx4Nn9ReA3s687&index=23

Avvistamento UFO - EBANI di Palermo del 18 settembre 2014

https://www.youtube.com/watch?v=2JoPrU8y_Lw&list=PLp4IlCOZ8EA3hNA-_s8Qx4Nn9ReA3s687&index=15





domenica 5 dicembre 2021

LE SEPHIROTH E LA CABALA/2

tratto da "L'Opinione" del 27 luglio 2021

di Pierpaola Meledandri

Il nostro breve viaggio nel mondo della Cabala prosegue, con qualche altro concetto. Il primo capitolo della Genesi viene chiamato col nome di “Berechit”, che in italiano si traduce in “Inizio, principio”. Ma in ebraico, la denominazione Berechit, ha le sue radici in “be”, che significa “per” l’azione di, ed in “rechit”, che può tradursi per “verbo o vibrazione”. Pertanto, il primo momento della creazione sembra essere indicato come una prima vibrazione. Quando appare per la prima volta la formula AT, è nel primo versetto del primo capitolo della Genesi, che in italiano si potrebbe dire: “Nel principio Dio creò i cieli e la terra”, ma, che nell’ebraico originale, pur usando i nostri caratteri, suonerebbe così: “Berechit bara Elohim AT Hashmaim vet herez”. Per i traduttori della Bibbia non è passato inosservato il numero di volte che appare detta particella e il suo valore simbolico, ma non è stata data la giusta importanza alla formula AT.

Coloro che studiano lo Zohar, scopriranno innumerevoli riferimenti a detta particella, dalla quale potranno estrapolare ricchi significati. Le lettere ebraiche formano una sorta di sfera dalla quale non sfugge nulla. Non bisogna immaginare una sfera nella quale sono state inserite delle lettere, ma dette lettere la formano e costituiscono. Una lettera combinata con un’altra forma una voce nuova, in modo che aleph può associarsi al resto delle ventuno lettere. Bet, la lettera seguente, può anche accordarsi con tutte le altre, e così via. Quindi potranno combinarsi due col resto, tre col resto. Ogni combinazione produce una nuova idea. Pertanto, l’interno di quella sfera è interconnesso con queste combinazioni Si dice che ci siano circa 705.432 combinazioni creative, tutte rinchiuse tra aleph e tau, questa cifra rappresenta solamente il risultato di una delle infinite possibilità.

Le Sephiroth per i cabalisti rappresentano dieci forze operative; l’energia di ciascuna si rivolge verso l’alto attraverso la pietas cabalistica positiva e verso il basso per la forza negativa del peccato. Questa è la linea di fondo della dottrina segreta. Per denominare e descrivere le stesse vengono utilizzati i termini allegorici, simbolici, della tradizione rabbinica. L’intera Bibbia ebraica non è più letta come narrazione storica, bensì viene interpretata – decifrata, se così si può dire – come velata esposizione del processo dinamico delle Sephiroth. Nel mondo, che è immagine e somiglianza di a Dio, le Sephiroth costituiscono una costellazione che ripercorre la forma umana. Al di sotto vi è il mondo degli esseri singoli, il mondo degli angeli e degli spiriti, poi il piano degli esseri materiali. Il processo della emanazione conduce, dunque, dall’unità al molteplice.

Il senso e lo scopo della meditazione e della prassi cabalistica è appunto la risalita fino all’unità ripercorrendo i vari gradi dell’emanazione. Il pensiero mistico arricchisce di senso la via della Cabala come visione della luce che si diffonde nel cosmo che anzi costituisce il cosmo, piuttosto, la stessa può dare l’intuizione meravigliosa dell’armonia del cosmo. In questa lettura, ci si rende conto dell’esistenza degli angeli, dell’esistenza delle gerarchie divine, se vogliamo, delle Sephiroth, si ritrova la controparte celeste dell’uomo. La Cabala fondamentalmente è uno strumento per giungere al perfezionamento, un strumento per sentire e vivere nel Creato e con il Creatore, durante vita (Fine).

domenica 28 novembre 2021

LA CABALA, UNA MATERIA IMMENSA E AFFASCINANTE/1

tratto da "L'Opinione" del 26 luglio 2021

di Pierpaola Meledandri

La materia trattata è immensa, complessa e quanto mai affascinante. La Cabala è un insegnamento rivelato che ci aiuta a comprendere verità universali, partendo dalla tradizione esoterica della mistica ebraica. Anche la Bibbia dedica una buona parte al racconto della Creazione e come la Cabala entra in relazione con il Creatore, con l’uomo e la natura, nel linguaggio simbolico, linguaggio molto distante dalla quello della cultura occidentale.

Si stabilisce anche la relazione tra Dio, l’uomo e l’universo, che consta di una serie di simboli che si sviluppano in trentadue “sentieri”, i quali partono dalle dieci emanazioni o Sfere, che si trovano anche nella rappresentazione dell’Albero della Vita. Ognuno di questi sentieri viene nominato con una delle ventidue lettere dell’alfabeto ebraico. Quando parliamo del Creatore, dell’uomo e della natura stiamo utilizzando tre nomi che portano alla nostra mente tre entità distinte. Attraverso la gematrìa, uno dei mezzi della Cabala, sommando e riducendo le lettere-numeri ebraiche, vediamo che il numero risultante da Dio, uomo e natura porta allo stesso valore: quindi le tre entità, apparentemente distinte, sono la stessa cosa.

A differenza del nostro alfabeto, quello ebraico si legge da destra a sinistra e consta di 22 lettere. Come abbiamo accennato, le 10 Sfere, dette sephiroth, producono i 32 sentieri, la forma articolata richiama una struttura triangolare. In una punta del triangolo collochiamo aspetti riferiti alla Bibbia, che sono necessari per comprendere aneddoti da un punto di vista storico ed occulto.

La tradizione cabalistica è stata sviluppata dal popolo ebraico; arrivando ad Occidente è giunta avvolta da molti misteri, benché la maggior parte di essi abbiano prodotto una grande divisione fra quella che è una lingua simbolica e le lingue occidentali. La differente forma mentis aggiunge il resto.

La costruzione della Cabala, come metodo mistico per raggiungere l’idea di Unità per una nuova reintegrazione nell’Assoluto, è ricca di enigmi, affinché si sviluppi l’intelletto attraverso lo studio e la speculazione. Nella Cabala l’alfabeto ebraico, con le sue ventidue lettere-numeri consonanti, è quello che serve da base simbolica per esprimere un buon numero di idee: infatti, un simbolo racchiude una forma di eloquenza superiore al linguaggio. Ogni lettera ebraica è un simbolo, la combinazione di lettere formano una parola, la somma di queste, frasi. Ogni lettera e parola ha un senso fonetico, un valore numerico, un mistero nascosto dietro la sua stessa forma. Pertanto, l’alfabeto ebraico, l’albero della vita, il suo design triadico, i pilastri ed altre disposizioni, sono rappresentazioni sintetiche di verità universali. La fonte o schema triangolare è una forma per allargare la creazione delle cose ignorate fino alle cose più vicine a noi.

Un triangolo è uguale a due aspetti frontali, un terzo che li equilibra. Questa triade è molto evidente nella sua mistica la cui base poggia oltre che nella Bibbia, nel Sefer Yetzirah (Libro della Formazione) e nel Sepher ha-Zohar (Libro dello Splendore). Esistono varie disposizioni simboliche della trinità, una di esse si presenta come i piatti di una bilancia e l’ago che media tra essi. Su ogni piatto si pone una lettera madre ebraica: la shin alla destra, la mem alla sinistra e l’alef mediando tra esse. L’ago della bilancia si riferisce alla lingua, perché questa è quella che registra e formula la parola, asse della creazione tanto nella Genesi, come nel Sepher Yetzirah.

La rappresentazione più frequente dell’idea trinitaria è il disegno dell’albero della vita o sephirotico rappresentato da tre colonne, una a sinistra, una a destra, una terza che funge da forza equilibratrice. Si aggiungono di seguito le tre lettere madri sull’Albero rappresentato in colonne. Tra l’aleph e la tau, prima e ultima lettera in tutto il capitolo della Genesi ebraica, c’è una particella che non si può tradurre, perdendo così il suo significato, il quale è stato compreso come uno dei primi enigmi della Creazione.

Ci stiamo riferendo alla formula, chiave o particella accusativa, che normalmente si scrive At o Et e che fa riferimento alla prima ed ultima lettera dell’alfabeto ebraico: aleph-tau. Ogni atto creativo, generatore, compreso di senso contrario, è sostenuto da detta particella. Niente esiste dentro il racconto della creazione nella quale non appaia questa formula. Nei primi cinque capitoli della Genesi appare cinquantasei volte e dal sesto al decimo quarantadue, in totali novantotto volte in soli dieci capitoli.

La Genesi è scritta in modo che possa leggersi su tre diversi livelli: letterale, simbolico e sacro-occulto. Per arrivare al senso sacro, bisognerebbe conoscerne il valore simbolico. Le lettere ebraiche e le parole che esse costruiscono, rappresentano sempre una figura visibile, un senso letterale ed una forma nascosta nel suo valore numerico. Per comprendere meglio questo concetto, dobbiamo capire che mentre la nostra cultura usa segni per il nostro alfabeto ed altri segni per la numerazione, in modo che possiamo dire “a-b-c” o “1-2-3”, nella lingua ebraica non esistono due serie differenti per lettere e numeri, ma lo stesso segno rappresenta sia la lettera che il numero.

Quando sostantivi o frasi distinte sono ridotte a numero e sommati attraverso un metodo conosciuto in alcuni circoli come “riduzione teosofica”, benché letteralmente si leggano in modo diverso, il loro senso nascosto è lo stesso. Questo metodo di somma e riduzione si conosce nella Cabala con la denominazione di gematrìa, parola che proviene da geometria e che indica il valore numerico delle lettere, delle parole dei testi ebraici. Nella creazione sarebbero state usate tutte le lettere, ad eccezione di ci quel che costituisce simbolicamente “il peccato” (Continua).

sabato 13 novembre 2021

Satanismo e invidia sociale

di Cavaliere Vermiglio

Qualche mese fa è morta Raffaella Carrà e per alcuni giorni tutti mass media ne hanno parlato ad ogni ora del giorno ricordando l'artista nota anche all'estero, in particolare in Spagna. Ovviamente tutto nella normalità delle cose. L'elemento curioso è stato che un giorno gironzolando in Internet esce un video in cui si accusava l'artista di essere una sorta di Contessa Bàthory e che il suo successo fosse dovuto proprio a queste abominevoli pratiche. Sugli artisti esistono molte leggende e i racconti sui patti con il diavolo risalgono al medioevo se non prima, però accusare un'artista di pratiche così orrende mi pare una sincera esagerazione. Forse chi ha fatto quel video che ho stoppato subito, si è fatto influenzare dalle teorie complottiste di QAnon e vede in ogni persona di successo un satanista. Ed è quest'ultimo punto che vorrei focalizzarmi. La vita degli artisti è sicuramente più interessante di altri personaggi di successo e può dare adito ad aneddoti e leggende, ma anche ad invidia. In queste persone che credono ai complotti, ai patti con il diavolo o al fatto che ad ogni successo nasconda qualcosa di losco, non potrebbe trattarsi di semplice invidia? E queste teorie diventano un modo per giustificare la propria incapacità di accettare il successo altrui?

Lo vediamo anche in ambiti comuni che l'invidia sia molto diffusa: il vicino che guarda male perché vede uscire il condomino con il trolley o quello con l'auto nuova, per quanto modesta e così via. Quanto di questo sentimento è presente in quelle persone che credono che Raffaella Carrà sia stata una novella Contessa Bàthory? La vita è complessa e sicuramente non sempre ad un impegno seguono dei risultati perché spesso il caso ci si mette di mezzo, ma è anche altrettanto vero che senza impegno e capacità i risultati non si ottengono. Pensiamo al caso degli sportivi: si possono invidiare quanto si vuole, ma obiettivamente per mantenersi in forma si sottopongono a duri allenamenti. Quanto la diffusione delle teorie su complotto, satanismo, sacrifici umani per mantenersi giovani, ecc. sia dovuto ad una cultura impastata di invidia sociale e vittimismo?

sabato 6 novembre 2021

Vishwakarma: il divino Grande Architetto dell’Universo

in collaborazione con l'autore Michele Leone

tratto da: https://micheleleone.it/vishwakarma-il-divino-grande-architetto-delluniverso/

Nota, in forma di appunti, sul dio Vishwakarma

Vishwakarma è una figura complessa della mitologia dell’induismo e allo stesso tempo una casta di artigiani. In questo articolo, in realtà sono i miei appunti di ricerca, iniziamo a scoprire questa divinità. Un breve viaggio che si arricchirà, mano a mano che le mie ricerche ed appunti progrediscono, di più approfonditi spunti di riflessione e ci porterà in Occidente per incontrare la Massoneria e René Guénon.

Vishvakarma è il dio creatore nelle mitologie indiane e con particolare riferimento all’induismo. Vishvakarmaha molte tradizioni e diversi tipi di fedeli, è lui che ha creato l’universo, secondo alcuni gli stessi dei. Il Grande Architetto dell’Universo è fisiologicamente il “patrono” degli artigiani, degli architetti e di molte altre professioni legate alla creazione. Vishvakarma potrebbe aver progettato la struttura dell’universo. Le sue cavalcature sono il cigno e l’elefante. Palazzi, armi, carri volanti degli dei sono per la maggior parte una sua creazione.

Per alcuni è il dio degli strumenti, il giorno della sua festa, come vedremo, questi vengono purificati.

La festa o compleanno del dio Vishwakarma è il giorno di Kanya Sankranti. Kanya Sankranti è il giorno in cui il Sole si sposta da del segno zodiacale del Leone (Simha rashi) a al segno zodiacale della Vergine (Kanya rashi). La tradizione vuole che nel giorno di Kanya Sankranti Vishwakarma abbia inventato l’aratro per farne dono all’umanità.

Curiosità: il Kanya Sankranti 2021 è venerdì 17 settembre, compleanno del dio Vishvakarma.

In questo giorno vengono eseguiti alcuni rituali, ecco alcuni esempi:

Come tutti gli altri devoti del giorno della puja fate il bagno la mattina presto e preparatevi per la cerimonia della puja.

Il Signore Vishwakarma è adorato e la sua immagine o idolo viene pulito insieme agli strumenti che le persone usano per i loro affari.

Questo giorno è celebrato principalmente in tutti i tipi di industrie, scuole, negozi e college. Piccoli e grandi artigiani assicurano che la puja di Vishwakarma si tenga nel loro laboratorio per un migliore progresso nel prossimo anno.

Le macchine sono adorate e offrono ghirlande di fiori in questo giorno. I devoti pregano per il buon funzionamento delle loro macchine e nessun lavoro viene svolto in questo giorno.

Vengono fatte preparazioni alimentari tradizionali per offrire al Signore e il prasad viene distribuito a tutti dopo la puja. Include frutta, dolci e cibi cotti come khichdi e kheer.

(fonte: https://www.prokerala.com/festivals/kanya-sankranti.html)

Il gruppo sociale, a volte identificato come casta, dei Vishwakarma o Vishwabrahmin si reputa “figlio” (discendente) del dio e in alcune dispute sostengono di essere superiori ai bramini. I sottogruppi di questa casta sono cinque come le facce del dio: Scalpellini/muratori, carpentieri del legno, orafi, fabbri e fabbri del bronzo.

È molto interessante il mito d’origine di Vishwakarma e l’Ordine dei costruttori di Vishwakarma:

“Il Vishwakarma Puranam dice che Brahma e Vishwakarma crearono insieme l’universo. Nella loro versione speciale della teoria del “Big-bang”, gli arti sans sostengono che i cinque elementi naturali formarono un enorme uovo che scoppiò come un tuono e l’universo venne alla luce. Siva e Vishnu emersero dallo spazio blu e crearono rispettivamente Vishwakarma e Brahma. Vishwakarma aveva cinque facce che rappresentavano i tre fabbri e i due non fabbri. Infatti, secondo il testo, il colore delle loro facce era anche simbolico dei loro mestieri: oro per l’orafo, rame o ottone per il ramaio, nero per il fabbro, colore di pietra per il muratore, e una faccia di legno per il carpentiere. Vishwakarma fece poi delle pinze con il potere emanato da Brahma e Vishnu, e le unì con il chiodo chiamato Rudram o Siva. Ha chiamato questo ‘Kuradu’, che è naturalmente un importante strumento dei fabbri.

Questo mito d’origine fa anche notare che Vishwakarma nacque indossando il filo sacro “simile a quello che i bramini portano intorno alle loro spalle”. Questa affermazione carica di significato rende ovvio che lo scopo principale di questo mito d’origine era quello di rivendicare lo status brahmanico. Gli artigiani Vishwakarma che ho intervistato mi hanno detto che ancora oggi Avani Avittam (o rituale del cambio del filo) è tra le loro cerimonie più importanti. Il Vishwakarma Puranam dice che Vishwakarma scrisse il Mayanool, che è la scienza dell’architettura. Questa contiene i dettagli dei sistemi indigeni di misurazione manuale (Kadam, ma, Yojanai, ecc.) e si riferisce all’importanza dei calcoli matematici e astrologici per la costruzione degli edifici”. (Vijaya Ramaswamy, Vishwakarma Craftsmen in Early Medieval Peninsular India, in Journal of the Economic and Social History of the Orient, Brill 2004).

Spero questi appunti ti abbiano appassionato come hanno appassionato me, fammelo sapere nei commenti o via mail.

Ora torno in biblioteca

Gioia – Salute – Prosperità

sabato 30 ottobre 2021

L’EQUINOZIO DEGLI DÈI

Aleister Crowley

L’EQUINOZIO DEGLI DÈI

Liber ABA - Libro Quattro

Parte IV: Thelema - La LeggeTesto curato, annotato e introdotto da Hymenaeus Beta

L'equinozio degli dei

Con L’equinozio degli dèi si completa la pubblicazione della nuova edizione di 'Magick', curata e introdotta da Hymenaeus Beta, che offre un approfondito apparato critico e storiografico all’opera più importante di Aleister Crowley, ripristinando passi e note esclusi da tutte le edizioni precedenti. La quarta parte del Liber ABA offre un resoconto autobiografico di come Crowley pervenne alla ricezione della pietra angolare di Thelema, Il Libro della Legge, e consegna al lettore una nuova appendice che tratta delle sue implicazioni cosmografiche, etiche e religiose. Oltre al testo de 'Il Libro della Legge' e del suo Commento, questa edizione comprende la riproduzione del manoscritto originale e quella della 'Stele della Rivelazione'.

collana L’OCCULTO (argomento: MAGIA, OCCULTISMO, ESOTERISMO)

ISBN 978-88-340-1822-4

uscita settembre 2021

pagine 224, ill., con 2 tavole a colori

prezzo € 18,00

domenica 24 ottobre 2021

Tra codici e manoscritti spunta il testamento di San Carlo Borromeo

tratto da "Il Giornale" dell'8 marzo 2021

Si apre l’appuntamento più importante per i collezionisti. La Biblioteca di via Senato acquisirà il "Fondo Strehler"

di Redazione

Pergamene, codici miniati, raf­finate incisioni, mappe e incuna­boli, ma soprattutto rare edizioni di classici, preziosi testi scientifici e di medicina, perfino trattati di esoterismo e atlanti illustrati del ‘500 -‘600. Sono alcuni dei «tesori» che si potranno ammirare alla 22˚ edizione della Mostra del Libro An­tico, la prestigiosa fiera internazio­nale di bibliofilia promossa e orga­nizzata dalla Biblioteca di Via Se­nato presieduta da Marcello del­­l’Utri, in programma dall’11 al 13 marzo al Palazzo della Permanen­te (via Turati 34, dalle 11 alle 19, tel. 2 -21023079). L’appuntamento, che ogni anno supera i diecimila visitatori da tutto il mondo tra col­lezionisti, antiquari e appassiona­ti, è stato annunciato ieri dal sena­tore Dell’Utri insieme al presiden­te Mediaset Fedele Confalonieri. La presentazione è stata anche l’occasione per annunciare l’im­minente acquisizione, da parte della Biblioteca, del prezioso Fon­do «Giorgio Strehler», contenente manoscritti, documenti ufficiali, sceneggiature e filmati del grande regista e fondatore del Piccolo di Milano. Tornando alla mostra, quest’anno accanto alle rarità sele­zionate dalle migliori librerie anti­quarie italiane e internazionali ( ol­tre sessanta sono gli espositori, di cui un terzo stranieri), la Bibliote­ca di via Senato espone una selezio­ne di propri manoscritti e autogra­fi, alcuni dei quali inediti, come il carteggio di Vincenzo Mortillaro, i documenti dei fondi Mario De Mi­cheli e dell’editore Sommaruga o il prezioso testamento spirituale di Carlo Borromeo (un Libro d’Ore su pergamena con firma autogra­fa), ai quali si aggiungono le carte provenienti dall’archivio Malapar­te e le controverse agende di Mus­solini, in corso di pubblicazione da Bompiani. Quanto alle altre «meraviglie» in mostra, c’è solo l’imbarazzo della scelta: si va dalla rarissima edizione originale di La Guerre. Une poésie di Ungaretti, una delle 80 copie firmate dall’au­tore, stampata a Parigi nel 1919 e presentata da Il Polifilo, al pamph­le­t di Ezra Pound Oro e lavoro pub­blicato a Rapallo nel 1944 e propo­sto da Carattere, fino a La Gerusa­lemme liberata di Torquato Tasso di Goriziana, del 1745, con le figu­re di Gian Battista Piazzetta. Per ar­rivare alle venticinque poesie di Tristan Tzara “Dada”del 1918,con dieci illustrazioni originali di Hans Arp (Antiquariat Hans Lindner), o alla prima edizione di 44 esempla­ri numerati di Los Versos del Capi­tan di Pablo Neruda, dedicati al­l’­amante Matilde e pubblicati ano­nimi a Napoli nel 1952 per non feri­re la moglie Delia del Carril (Stu­dio Bibliografico Marini). Numerosi i testi scientifici (co­me l’editio princeps di Galilei, Gali­leo. Istoria e dimostrazioni intorno alle macchie solari del 1613, offerta da Bado e Mart Antiquariato; o il Trattato della sfera , sempre di Gali­leo, pubblicato postumo nel 1656 ed esposto da Lex Antigua) e le in­cursioni nell’esoterismo, nella reli­gione e nella geografia: dal ra­ro esemplare completo del primo atlante dedicato alle cit­tà­d’Italia di Francesco Bertel­li, del 1629 (Libraire Ancien­ne des Trois Islets) a La geogra­fia di Claudio Ptolemeo Ales­sandrino del 1547, considera­to il primissimo libro illustra­to del nuovo mondo ( Alessan­dro Meda Riquier), fino al raf­finato Isolario, nel qual si ra­giona di tutte l’Isole del Mon­do dell’artista e miniatore Be­nedetto Bordone ( 1534), espo­sto da Panini, con splendide map­pe del nuovo mondo. Non manca­no le curiosità, come l’edizione francese del 1925 del volume Ri­tratto di Luisa Baccara ((Il Pensa­toio), reso unico dalla dedica auto­­grafa, del febbraio 1926,dell’aman­te e compagno Gabriele D’Annun­zio: A Rosafosca eufonica e nottur­na, il suo Gabriele.

sabato 16 ottobre 2021

Le illusioni dell'Illuminismo (esoterico)

tratto da "Il Giornale" del 26 ottobre 2005

di Redazione

Uno degli scrittori che amo di più, e secondo me uno dei migliori in Italia, è Massimo Introvigne. I suoi libri mi piacciono e m'interessano sempre, al di là dell'interesse suscitato dal tema specifico trattato. Ne Gli Illuminati e il Priorato di Sion (Piemme, pagg. 216, euro 25) l'argomento, per esempio, sono due società segrete che, come molti sapranno, compaiono nei super best-sellers di Dan Brown, Il Codice Da Vinci e Angeli e demoni. Al sottoscritto, che non è stato conquistato dai due libroni, le confutazioni di Introvigne sul merito non interessavano molto: mi trovavo d'accordo a priori con Introvigne, prima di leggere il libro - lo so, è scorretto ma è così. Ma il valore del suo libro va al di là dello specifico contenuto, aiutandoci a chiarire meglio alcune dinamiche della cultura dell'epoca moderna. E lo fa immettendoci nel secolo più problematico, il Settecento, quando «una parte della classe dirigente, abbandonato il cristianesimo, oscilla (...) fra il non credere a nulla e credere a tutto». Su questa credulità generata dall'apostasia si fonda l'ambiguità stessa del termine «illuminismo», traduzione scorretta ma in fondo non erronea delle Lumières francesi, ossia dei Lumi. Scorretta perché esisteva un illuminisme in Francia, termine che designava forme mistico-esoteriche, sia cattoliche che protestanti. Non erronea perché, di fatto anche il disincanto illuminista tende ad ammantarsi di forme rituali esoteriche. È in quest'epoca che la Massoneria, proponendosi alle classi più elevate, cerca di cancellare le proprie umili origini e si dota di un passato nobile ma del tutto fittizio, resuscitando ad esempio i Templari (morti da secoli) e ricollegando i neonati Illuminati di Baviera nientemeno che all'apostolo Giovanni.

Io voglio qui soffermarmi sul fatto che un pensiero anticristiano e irreligioso si affermi attraverso società segrete, rituali talvolta magici, conventicole, iniziazioni. Nulla nasce dal basso, sono sempre piccoli gruppi di potenti e di intellettuali, sono le élites gli strumenti di propagazione di questo nuovo pensiero. E questo modello si è mantenuto nel tempo, nei più diversi ambienti, fino a diventare il modello diffusivo della cultura moderna. È il contrario dell'annuncio cristiano. Questo, infatti, si diffonde attraverso la missione personale, senza segreti (Dio stesso non ha segreti con il Figlio, e il Figlio racconta ai suoi amici tutto ciò che il Padre gli ha rivelato), mentre la diffusione del pensiero anticristiano si basa sull'invidia, sul desiderio smodato di entrare nelle grazie dei potenti, di essere messi a parte dei loro segreti.

I tempi non sembrano, in questo, essere cambiati. Dalle logge segrete all'Isola dei Famosi. Entrare in quelle stanze, mettere piede su quell'isola: questo è il problema.


mercoledì 13 ottobre 2021

Un fascicolo top secret della magistratura indaga su vecchi e nuovi riti

tratto da "Il Giornale" del 10 marzo 2008

Capocotta, la villa di Plinio, le grotte di Gasparone e la necropoli di Pianabella lo scenario preferito dai seguaci di Belzebù

di Stefano Vladovich

Sei sei sei: i numeri della Bestia. Esoterismo, sette misteriose, magia nera, sabba al chiaro di luna e incontri notturni fra iniziati dell'ultima ora. Per gli esperti il territorio sul mare di Roma avrebbe influenze e attrazioni paranormali. Tanto che il lato oscuro del litorale finisce in un'indagine top secret della magistratura. Un fascicolo aperto da tempo e mai chiuso.
Informative a dir poco riservate parlano di fantomatici incappucciati a Capocotta, inquietanti fiaccolate, macabri resti di riti pagani consumati all'ombra di antiche rovine. Lo scenario? La villa di Plinio, la necropoli di Pianabella, Malafede, le grotte di Gasparone e la vecchia ansa del Tevere. «Cavalieri del Nulla», vecchi e nuovi adepti di Belzebù si aggirerebbero ancora fra i pini marittimi e le farnie secolari. E c'è chi giura e spergiura che un vertice del triangolo maledetto della stregoneria sia proprio qui. Un'area che corrisponde al sito altrettanto leggendario dell'antica Politorium, mai venuta alla luce. Un villaggio di pastori nel territorio dell'allora potente Lavinium (Pratica di Mare).
E che dire di Ficana, altro insediamento devastato dal passaggio dei primi romani? Mostra ancora oggi dalle parti di Dragona prove certe di un incendio scoppiato alla fine del VII secolo prima di Cristo. I fantasmi dei vinti si aggirerebbero senza pace fra la tenuta presidenziale, Castelfusano e l'Infernetto, mai nome tanto azzeccato. Le loro anime dannate ispirerebbero da oltre un secolo centinaia di seguaci del demonio. E per non farsi mancare nulla, riti woodoo verrebbero regolarmente celebrati fra Casalpalocco e la spiaggia di Torvaianica in località Zingarini, il tratto d'arenile dove mezzo secolo fa viene rinvenuto il cadavere di Wilma Montesi. Mentre qualcuno racconta ancora del sabba più importante dell'anno, quello svolto alle soglie del nuovo millennio fra le rovine della «villa di Plinio», è allarme rosso per il capodanno di Satana, notte in cui il Demonio soddisfa ogni richiesta. Per gli esperti della Curia romana la messa nera più cruenta, in cui gli adepti di Satanasso dovranno respingere gli influssi «malefici» usando ogni mezzo.
A contrastarli una speciale task force istituita all'indomani degli omicidi attribuiti al gruppo Bestie di Satana, contro il dilagare dell'esoterismo. Marco Dimitri, presidente dell'associazione culturale Bambini di Satana, respinge gli attacchi difendendo il diritto al paganesimo. «C'è troppa confusione. A Roma persone facoltose e studenti riescono a sposare la macumba africana - spiega Dimitri - al satanismo cristiano in un connubio da far rabbrividire persino gli occultisti di strada: croci capovolte, candele, statue del "maligno", sangue di gallo, riti africani e, ovviamente, la pedofilia che nei rituali satanici (a detta del gruppo di ricerca e informazioni sulle sette gestito dalla Curia romana) c'è sempre. È l'ennesimo attacco alla società multietnica, alle forme di pensiero pagane, al satanismo. Pista, d'altro canto, attendibilissima secondo gli inquirenti». I satanisti stuprano i bambini, li portano nei cimiteri con persone della «Roma bene», li violentano mentre danzano la macumba che, fra l'altro, col satanismo c'entra poco.

sabato 9 ottobre 2021

mercoledì 29 settembre 2021

L'ultimo Beethoven, tra capolavori e esoterismi vari

tratto da "Il Giornale" del 7 Luglio 2019

di Mattia Rossi

L'ultimo Beethoven di Maynard Solomon è diventato un classico della musicologia beethoveniana. Per questo ci preme segnalarne il ritorno in economica sugli scaffali. Il critico statunitense traccia una summa dell'ultimo decennio del compositore attraverso alcune sue opere (le Variazioni Diabelli, la Sonata op. 96, la settima e soprattutto la nona sinfonia) e porta alla luce la parte più enigmatica della sua vita in cui si intrecciarono mitologia pagana, orientalismo, spiritualismo, esoterismo e, come testimoniò il suo assistente Karl Holz, massoneria. Luci e ombre del genio di Bonn.


sabato 25 settembre 2021

Anche Gustav Meyrink sapeva sorridere

tratto da "Il Giornale" del 30 Settembre 2011

Di Redazione

Soltanto a pronunciarli insieme, quel nome e quel cognome, Gustav Meyrink, mettono paura. «Colpa» soprattutto di Il Golem, La notte di Valpurga e L'angelo della finestra d'occidente: roba forte, romanzi che imprigionano il lettore come tele di ragno e ne suggono l'attenzione, mandando a farsi benedire le coordinate spazio-temporali in un crescendo d'inquietudine e smarrimento. Tuttavia, esiste anche un Meyrink non diciamo più leggero, ma più... potabile a piccoli sorsi. Sia per quantità, sia per toni. Si tratta dei brevi racconti pubblicati in origine sulla rivista bavarese Simplicissimus di Albert Langen. Su quelle pagine nacque nel 1901, quasi per caso, il Meyrink scrittore, figlio «degenere» del trentatreenne Meyrink banchiere. E quelle pagine divennero, fino al 1908, un approdo sicuro per le prose dell'autore viennese. Pagine che tornano oggi nella raccolta La morte viola. Racconti esoterici e fantastici (Coniglio editore), a cura di Gianfranco de Turris e Sebastiano Fusco. Prevalgono, come spiega de Turris in appendice, il macabro e il grottesco. L'esoterismo è comunque la cifra distintiva di queste narrazioni, ma vi si accentua (a esempio in Le piante del dottor Cinderella) l'impronta espressionista che sarà comune denominatore di molta produzione tedesca nel Novecento. Nell'ultima sua intervista, qui opportunamente riportata, concessa all'Hannoverischer Anzeiger il 18 ottobre 1931, meno di un anno prima della morte, Meyrink confessava: «Uno dei motivi principali che mi spinse a scrivere fu sempre il desiderio, anzi il bisogno di stimolare la gente a un'osservazione simile \, consapevole e visionaria, dato che noi tutti possediamo capacità visionarie, soltanto che esse non vengono mai risvegliate e rimangono pertanto nascoste e inutilizzate».



domenica 19 settembre 2021

Fragmentum, la lettera del diavolo

di Cavaliere Vermiglio

"Fragmentum, la lettera del diavolo" è un film che potete reperire su Youtube e rappresenta il primo capitolo di una storia avvincente. Il film è di produzione artigianale con attori non professionisti, ma non per questo meno coinvolgente sostenuto da una buona trama e sceneggiatura. Chi è appassionato di misteri o di film del brivido non potrà non trovare interessante il film e godersi la visione. La trama trae spunto dalla Lettera del Diavolo custodita nel monastero di clausura di Palma di Montechiaro, in provincia di Agrigento. Il manoscritto dai caratteri strani e dal significato oscuro che leggenda vuole sia stato scritto sotto dettatura del diavolo da parte di suor Maria Crocifissa della Concezione, appartenente alla nobile famiglia di Tomasi di Lampedusa.

Il secondo capitolo è dato dal film "Fragmentum Cap II, i volti del male", sempre reperibile su Youtube. Questo film inizia dove finisce il secondo e prosegue le avventure del protagonista. Questo secondo film, risulta con un ritmo più incalzante rispetto al primo, con colpi di scena ben dosati. Probabilmente ciò, perché nel capitolo precedente ci è dovuta essere la necessaria presentazione dei protagonisti.

Entro la fine dell'anno dovrebbe uscire il terzo film: "Fragmentum III, Echi Mortali". Non mi resta che augurarvi buona visione. 

I link ai film:

FRAGMENTUM LA LETTERA DEL DIAVOLO

FRAGMENTUM CAP II "I VOLTI DEL MALE"

Il trailer Fragmentum III, Echi Mortali:

Fragmentum III - Echi Mortali - Official Trailer

martedì 31 agosto 2021

L’ESOTERICO GIOCO DELL’OCA

tratto da L'Opinione del 23 giugno 2021

di Pierpaola Meledandri


I giochi tradizionali rappresentano un mezzo d’insegnamento e ludicamente instillano nei partecipanti importanti concetti legati all’esistenza. L’esperienza del gioco apre molte riflessioni sul significato della sua funzione e sul perché individui adulti sentano il bisogno, oggi forse più che in passato, di prolungare il tempo da dedicare alla fase ludica.

Il gioco può essere considerato un residuo evolutivo che garantisce l’affinamento delle abilità necessarie a sopravvivere nel proprio habitat, un modo per esprimere capacità personali, una trasposizione simbolica dell’esperienza e dei contenuti emotivi, un modo originale per apprendere come dominare la realtà. È interessante notare come alcuni giochi, densi di asperità da affrontare, somigliano a un rituale d’iniziazione, alla perenne lotta fra il bene e il male, tra la luce e le tenebre: percorso durante il quale solo il superamento di prove fa giungere alla meta.


Immagine tratta da Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Gioco_dell%27oca#/media/File:El_juego_de_la_Oca_-_Juan_Francisco_Piferrer_-_Barcelona.jpg

Di sicuro interesse simbolico è il Gioco dell’oca, costituito da un tabellone con da 63 caselle, che si snodano a spirale, con un disegno circolare o ellittico; la casella numero 64 rappresenta uno spazio più grande: l’edenico Giardino dell’oca. La sua immagine richiama la figura del labirinto. Sono le tredici caselle dove è raffigurata un’oca a essere considerate fauste: si avanza di una casella e si ha diritto ad un altro tiro di dadi. Altre caselle sono invece considerate infauste, così la numero 6, il ponte, dove si deve pagare una posta. Poi si può raddoppiare arrivando alla casella numero 12 mentre alla numero 19, la locanda, si paga l’ospitalità, rimanendo fermi per tre giri e poi la numero 31, il pozzo: si staziona fino a quando un altro giocatore vi cade, liberando il precedente prigioniero e venendo a sua volta trattenuto.

Chi ha la sfortuna di giungere alla casella numero 52, definita la prigione, subisce la stessa sorte della casella numero 31. La numero 42, il labirinto, fa indietreggiare il giocatore sino alla casella 39, dove resta fermo un giro, mentre la numero 58, detta la morte, fa pagare un pegno amaro poiché si deve iniziare il gioco da capo. Non solo: chi supera indenne la morte gioca con un solo dado, perché deve entrare nel giardino dell’oca con un solo tiro esatto e i punti eccedenti si percorrono all’indietro.

Il Gioco dell’oca, presente sin dall’antichità riapparve nel Medioevo col nome di Gioco nobile. Si crede che a ripristinarlo siano stati i costruttori delle Cattedrali, che vollero così lasciare una mappa simbolica del cammino spirituale da seguire per giungere, dopo la Morte, al seno della Magna Mater, la Grande Oca, nel Regno dei Beati. Ebbe poi una grande diffusione nel Cinquecento.

È celebre uno splendido tavoliere che, nel 1580, Francesco de’ Medici regalò a Filippo II di Spagna. La valenza di percorso iniziatico è enfatizzata dalla figura che in molti tavolieri si trova prima della casella iniziale: uno gnomo, un mago, un pellegrino, oppure un’oca.

Oche e cigni per i Gaelici rappresentavano i portatori di una saggezza superiore; nell’antico Egitto l’oca raffigura l’anima del Faraone e il Sole nascente. I Cinesi la consideravano messaggera celeste, mentre gli sciamani dell’Altai pensavano di raggiungere l’aldilà a cavalcioni di un’oca selvaggia. A Roma le oche capitoline avevano il dono della profezia e custodivano il tempio della Dea Giunone. Altre interessanti fonti sul valore simbolico dell’oca sono apportati dai Cavalieri del Cigno di Lohengrin o dalla fata Melusina dai piedi a forma di zampa d’oca che nessun mortale poteva vedere.

I Maestri costruttori adoperavano l’oca come proprio emblema, in quanto rappresentava l’immagine del trionfo dello spirito sulla materia, utilizzando la zampa d’oca come appropriato segno distintivo. Parimenti, la zampa d’oca, una forcella a tre punte, intesa come una rappresentazione della mano di Dio, è spesso raffigurata dai costruttori nelle pietre delle Chiese medievali, sulle lapidi tombali, nei cimiteri, lungo il cammino per Santiago.

Nel Nord-Ovest della Spagna, sui Pirenei, nel paese di Puente la Reina, dove si uniscono alcune importanti strade di Francia che portano a Santiago, vi è una Chiesa romanica: lì è conservato un Crocifisso, appartenuto ai Templari. Il Salvatore è immolato su una Croce che raffigura schematicamente l’immagine della zampa del volatile. Inoltre, molti simboli del gioco dell’oca richiamano aspetti del pellegrinaggio: la locanda, il labirinto, il ponte, il pozzo, la prigione e anche i dadi che stanno ad indicare la pietra angolare, la pietra cubica, sintesi delle misure armoniche dell’Universo, del numero aureo dell’angolo sacro ai Maestri Scalpellini.

Infine, il gioco dell’oca si può esaminare anche cabalisticamente a partire dal numero 64 che, per riduzione, dà luogo a uno, all’alef, al Principio, allo spirito del Signore. Oppure, ad esempio, al numero 5, la casella dove si trova la prima oca che rappresenta la V Sefirot, indicativa di severità e rigore.

Tanti significati, storie e simboli non fanno che ricordare, tramite un apparente svago per bambini, il viaggio della vita, con le sue gioie e i suoi dolori.

 

mercoledì 18 agosto 2021

SI AL GREEN PASS: XII° Convegno di Ufologia "città di Pomezia"del 29/08/2021

Si svolgerà regolarmente la dodicesima edizione del popolare Convegno di Ufologia città di Pomezia prevista per il 29 agosto 2021 nel prestigioso Simon Hotel e organizzato dalla famosa ufologa Francesca Bittarello.

 


Al XII° Convegno di Ufologia città di Pomezia si potrà accedere con il Green Pass o Certificato Tampone negativo effettuato 48 ore prima che dovrà essere consegnato all’entrata allo STAFF con la pettorina UFOLOGY WORLD lo Staff altamente specializzato dell’organizzatrice.

 Si comunica inoltre che per il successivo Convegno del 26 settembre e successivi eventi organizzati dalla dottoressa Francesca Bittarello ci sarà la possibilità prenotandosi di effettuare un Tampone  all'entrata per chi ne facesse richiesta pagando un sovraprezzo competitivo.

Il biglietto si può acquistare in anticipo nella piattaforma web dedicata all’evento che è www.convegnoufologiapomezia.it oppure essere acquistato il giorno dell’evento all’entrata. Il giorno dell'evento ci sarà anche l'iniziativa "IL MUST GASTRONOMICO TOP" visto il grande successo della precedente edizione : i partecipanti dovranno inviare una loro foto con il must gastronomico personalizzato acquistato il giorno dell’evento (Panino Alieno, Merenda Aliena, o Cappuccino Alieno) a info@convegnoufologiapomezia.it e le loro foto saranno pubblicate sulla pagina “concorso foto” del sito web www.convegnoufologiapomezia.it Per questa edizione I Relatori sono oltre l' ufologa e organizzatrice Francesca Bittarello, Alessandro Marcon, Osvaldo Carigi, Tony Riggi, Vincenzo Pinelli e Ferdinando Santoro e l'ufologo francese Bernard Rouch in video conferenza in diretta e in esclusiva per l’evento dalla Francia. Ecco gli emozionanti argomenti:

§ DALLE ORE 10,00 ALLE ORE 10,30:

Apertura Spazio Espositori al piano esterno

Saluti di Benvenuto

dell’Organizzatrice, della Direttrice Simon Hotel,

dei Relatori ed Espositori.

§ DALLE ORE 10,30 ALLE ORE 11,30:

FERDINANDO SANTORO– “L'origine di un segreto di Stato - prima di Roswell”

11,20 - DOMANDE DEL PUBBLICO

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§ DALLE ORE 11,30 ALLE ORE 12.30

OSVALDO CARIGI– “UFO Report. Tra UAP vecchie promesse e...tanto rumore per nulla”

12,20 - DOMANDE DEL PUBBLICO

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§ DALLE ORE 12,30 ALLE ORE 13.30

FRANCESCA BITTARELLO – "Disclorure UFO - USA"

13,00 - DOMANDE DEL PUBBLICO

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13,30 -14,30 – pausa pranzo con il “Panino Alieno” al costo di 5€ (cinque) anche vegano e vegetariano

(comprensivo di: 1 panino alieno LARGE + 1 bottiglia di acqua + 1 caffè).

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§ DALLE ORE 14,30 ALLE ORE 15.30

BERNARD ROUCH – Videoconferenza in diretta e in esclusiva per l’evento dal titolo:

“I contatti con Civiltà extraterrestri nei milleni passati”

15,20 - DOMANDE DEL PUBBLICO

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§ DALLE ORE 15,30 ALLE ORE 16,30

ALESSANDRO MARCON – “ La civiltà ipogea. Tracce di scavi eseguiti con tecnologia avanzata e risalenti

ad oltre 25.000 anni a.c. “

16,20 - DOMANDE DEL PUBBLICO

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§ DALLE ORE 16,30 ALLE ORE 17,30

VINCENZO PINELLI – "I Files Fascisti e il Gabinetto RS/33”

17,20 - DOMANDE DEL PUBBLICO

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§ DALLE ORE 17,30 ALLE ORE 18,30

TONY RIGGI – “Frequenze. Il Mistero della matematica musicale ”

18,20 - DOMANDE DEL PUBBLICO


A SEGUIRE A FINE CONVEGNO:

ESTRAZIONE PREMI A SORPRESA LOTTERIA ALIENA

CHIUSURA E SALUTI AL PUBBLICO IN SALA

A FINE CONVEGNO L’ESTRAZIONE DEI FANTASTICI PREMI DELLA LOTTERIA

ALIENA: COSTO BIGLIETTO 2,00 €

LI POTETE ACQUISTARE AL TAVOLO STAFF

Visitate i tavoli degli espositori al Piano Terra

PROSSIMO XIII° CONVEGNO DI UFOLOGIA CITTA’ DI POMEZIA IL 26/09/2021

LA PREVENDITA DEI BIGLIETTI SARA’ DISPONIBILE SULLA PIATTAFORMA

ON-LINE DEL SITO WEB www.convegnoufologiapomezia.it


Dott.ssa Francesca Bittarello

cell. (+39) 329.4218323

francescabittarello@ufologyworld.it

info@convegnoufologiapomezia.it

www.convegnoufologiapomezia.it 

www.ufologyworld.it