mercoledì 20 marzo 2013

Le tavolette enigmatiche

Tratto da Archeologia & Cultura del 12 giugno 2012

di Vito Foschi

Le cosiddette tavolette enigmatiche o con parola tecnica, ma piuttosto esoterica, Brotlaibidole, sono un gruppo di tavolette lunghe più o meno otto centimetri ellissoidali o rettangolari in gran parte di terracotta con delle iscrizioni mai tradotte. La loro diffusione temporale si estende per sette secoli da circa 2100 a.C. a circa 1400 a.C., in piena età del Bronzo e geograficamente diffuse tra l'Italia settentrionale ed i Carpazi fino al Basso Danubio. Le tavolette più antiche erano solcate da righe su cui erano incisi i segni, cerchi, croci, rettangoli, mentre in quelle più recenti le righe scompaiono e i segni sono disposti in maniera disordinata. Nessuno è ancora riuscito a tradurre le misteriose incisioni e a oggi sono aperte tutte le ipotesi, fra le quali la più affascinante ne fa possibili documenti commerciali per lo scambio di merci fra le varie regioni d'Europa. Una sorta di antesignane di cambiali e assegni. Altra ipotesi è quella che fossero dei sigilli per indicare le quantità. In mancanza di dati certi si è anche ipotizzato che possa trattarsi di talismani, forme di fusione per oreficerie, stampi per dipingere le stoffe o tatuare la pelle. Il 50% circa delle tavolette è stato rinvenuto in Italia nell'area del Garda, mentre il restante 50% in divise in sette nazioni: Germania meridionale, Austria orientale, Moravia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Polonia, Romania. Nel 2010 a Cavriana si è tenuto un congresso, organizzato dal dott. Adalberto Piccoli direttore del Museo dell'Alto Mantovano di Cavriana, che ha riunito i principali studiosi del mondo delle tavolette enigmatiche dando per la prima volta l'occasione di confrontarsi e scambiare idee. Le tesi principali oggetto di discussione sono state due, quella che considera le tavolette come forma di protoscrittura e che riscuote il maggiore consenso degli studiosi, e l'altra che li considera oggetti di culto che al contrario trova minore approvazione. A favore della prima tesi esiste il fatto che le tavolette non sono state trovate in tombe ma in contesti abitativi, lunghi i fiumi che erano le grandi vie commerciali della preistoria. Il problema che rimane da capire è il significato racchiuso nei simboli incisi nelle misteriose tavolette. La loro scomparso avviene nel 1400 a.C. in concomitanza dell'intensificarsi dei traffici con il Mediterraneo dove era entrata un uso la scrittura micenea che potrebbe aver causato l'obsolescenza di quella primitiva forma di comunicazione scritta usata nelle tavolette.
In seguito al congresso è stata creata una prima commissione che ha avuto l'incarico di studiare la presenza delle tavolette in luoghi di produzione in modo da stabilire un possibile legame. Infatti, parte delle tavolette sono state ritrovate nei luoghi di produzione dell'ambra. L'idea è quella di stabilire una correlazione che potrebbe avvalorare la tesi delle tavolette come documenti commerciali o contabili. Una seconda commissione si occuperà di fare delle indagini petrografiche per scoprire la provenienza dell'argilla con cui sono fatte e scoprirne i luoghi di produzione. Questa mappatura permetterà anche di capire gli eventuali spostamenti dal luogo di produzione. Ovviamente tavolette trovate a centinaia di chilometri di distanza dal luogo di manifattura rafforzerebbero ulteriormente la tesi che siano state uno strumento di comunicazione. Per aiutare il lavoro degli studiosi è stato costruito un sito web (www.tavoletteenigmatiche.it) che raccoglie 335 tavolette dotato di un comodo software che permette agli studiosi di fare delle ricerche per simbolo, per nazione e così via. I vari simboli presenti nei manufatti sono stati catalogati rendendo possibile una ricerca per simbolo, per esempio trovare le tavolette dove è presente un cerchio e poi classificarli per nazione. È possibile per i privati segnalare il possesso di una tavoletta anche tramite un modulo anonimo. Si spera in questo modo di arricchire il database: per tentare una decifrazione dei simboli è necessario avere un certa quantità di materiale per cercare per esempio quali simboli sono più ripetuti o eventuali accoppiamenti di segni. Indizi che possono indirizzare gli studiosi verso una soluzione.
Per chi volesse vedere di persona le tavolette enigmatiche segnaliamo i musei che le posseggono: il Museo dell'Alto Mantovano di Cavriana che funge da centro di coordinamento, il museo civico della Valle Sabbia di Gavardo(Bs) e il museo Rambotti di Desenzano del Garda.

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