di Vito Foschi
Intervistiamo il giovane studioso
Simone Leoni esperto dei misteri di Rennes le Château e collaboratore delle
riviste Fenix e Xtimes, leader nel settore e del portale Terra Incognita.
Simone Leoni |
Vito Foschi: Sig.
Leoni, il villaggio dell’Aude di Rennes le Château è diventato sinonimo di
mistero dopo il successo planetario de “Il Codice da Vinci”. Come nasce il suo
interesse per Rennes?
Simone Leoni: Il mio
interresse per Rennes Le Château, incominciò prima dell’uscita del libro “Il
Codice da Vinci”. Curiosando sul web trovai alcune fonti che parlavano appunto
della storia di Berenger Saunière e da quel momento incominciai ad
interessarmene sempre di più. L’ipotesi che Cristo e Maria Maddalena ebbero dei
figli mi incuriosì molto e mi spinse a documentarmi. Comprai molti libri a
riguardo, studiai la vicenda sotto alcuni punti di vista e incominciai a fare
qualche ipotesi. Nel 2008 organizzai un convegno a Roma con ricercatori di fama
nazionale tra cui Adriano Forgione direttore della rivista Fenix, Giorgio
Baietti ed Enrico Baccarini, mentre nel 2011 sono stato relatore di un altro
convegno sempre riguardo RLC (acronimo di Rennes Le Château) organizzato dal
C.I.R (Centro Italiano Ricerche).
V.F.: In un suo recente articolo
ha ipotizzato il passaggio o comunque una qualche forma di contatto di Bérenger
Saunière, parroco del paesino francese e personaggio centrale dell’intera
faccenda, con la città di Roma. Dall’esame di alcune vetrate e dalla presenza
di alcune maestranze francesi a Roma lei ha ipotizzato questo legame. Ci può
dire qualcosa in più?
S.L.: Si, certo. Nella
chiesa di Sant’Eustachio situata a Roma, tra le varie opere che sono esposte, troviamo
La Sacra
famiglia al tempio di Gerusalemme di Pietro Gagliardi, Il Sacro cuore di Gesù
di Corrado Mezzana, l’annunciazione di Ottavio Lioni, giusto per citarne
alcuni. Oltre a queste opere, c’è n’è un'altra che ha catturato maggiormente la
mia attenzione. Si tratta di una vetrata che raffigura la Maddalena penitente, ed a
mio avviso è identica alla raffigurazione della medesima Santa che si trova nel
basso rilievo dell’altare nella chiesa di Santa Maria Maddalena a Rennes le Château.
Chi conosce bene la storia di Rennes le Château sa che i lavori di restauro
della chiesa di Santa Maria Maddalena sono stati effettuati verso la fine dell’ultimo
decennio dell’800 e la vetrata di cui ho parlato prima è stata fatta proprio
nello stesso periodo. Altra coincidenza è che i lavori che sono stati fatti
nella chiesa di Rennes le Château sono stati fatti da Giscard di Tolosa, mentre
la vetrata della chiesa di Sant’Eustachio è stata realizzata da Gabriel e
Louise Gesta anch’essi di Tolosa. Fatalità? Ci sono altri elementi molto importanti
di cui bisogna parlare. Il cardinale Pietro Colonna (nato a Roma nel 1260 e
morto ad Avignone il 14 Agosto 1326) è stato il diacono della chiesa di
Sant’Eustachio ed è stato presente al conclave dove venne eletto Celestino V.
Come riportato da vari studiosi nei loro saggi, Bérenger Saunière quando andò a
Parigi per far decifrare le pergamene che aveva trovato, passo anche al Louvre,
dove comprò la riproduzione di 3 quadri: I pastori d’Arcadia di Nicolas
Poussin, Le tentazioni di Sant’Antonio di Teniers e Il ritratto di Celestino V.
Nel libro del professor Mariano Bizzarri intitolato Rennes Le Château, dal
vangelo perduto dei Cainiti alle sette segrete[1],
possiamo notare che un altro personaggio della famiglia Colonna aveva redatto
un testo, il sogno di Polifilo, che venne “adottato” da una società segreta
denominata “La sociètè Angèlique”, che sembra essere coinvolta nel mistero di
Rennes le Château. Ultimo personaggio di cui bisogna parlare, è Giacomo
Colonna, che nel 1307 fu cardinale presso la chiesa di San Lorenzo in Lucina. Casualità
o no, dopo 358 anni, lì venne sepolto il maestro Nicolas Poussin.
V.F.: A Roma nella chiesa
di S. Lorenzo in Lucina troviamo la tomba di Nicolas Poussin che riproduce
nella lastra tombale il quadro Et in Arcadia Ego, al centro dei misteri di
Rennes. Quale è il possibile legame? E quale è la particolarità presente nella
riproduzione del quadro nel marmo tombale?
S.L.: Il legame potrebbe
riferirsi probabilmente ad una tomba particolare a mio avviso, perché di una
tomba si tratta nel dipinto. Sappiamo sempre tramite i numerosi saggi dedicati
a Rennes Le Château e alla sua “misteriosa” chiesa di Santa Maria Maddalena,
che Bérenger Saunière durante l’epoca in cui commissionò i lavori di restauro
nella sua chiesa, incominciò ad uscire dalla sua stanza a notte fonda, per
recarsi nel cimitero del paese e scavare nelle tombe e a spostare i corpi di
tomba in tomba tanto da scatenare la rabbia degli abitanti del paese. Tornando
a parlare della tomba di Poussin dove c’è raffigurato il dipinto i Pastori
D’Arcadia, si può solo dire che sulla tomba compare la scritta “Et in Arca Ego”
e non “Et in Arcadia Ego” come ci dovrebbe essere scritto. Forse con quell’arca
si intende arca dell’alleanza? È difficile a dirlo per ora.
V.F.: Non si potrebbe
trattare di un semplice errore?
S.L.: Anche qui è
difficile dare una risposta considerando che su questo mistero ci sono tanti
punti interrogativi.
V.F.: Nei suoi studi si è
concentrato sui possibili legami fra alcune profezie e gli interessi di
Bérenger Saunière, monarchico conservatore e frequentatore di circoli più o
meno occulti. Cosa ci può dire a proposito?
S.L.: Nel libro di Giorgio
Baietti[2],
che poi è stato la base iniziale per le mie ricerche, si parla anche della
statua della Vergine Maria posta sopra il pilastro visigoto dove Saunière trovò
le famose pergamene. Stando a quello che riporta il dott. Baietti nel suo
libro, sopra la statua della Vergine compare un’iscrizione, in cui sarebbe
scritto che la Madonna
è l’Immacolata Concezione. Sempre lo scrittore ci informa che invece sotto il
pilastro c’è scritto per ben due volte penitenza, penitenza, che sarebbe a suo
avviso, e concordo con lui, il messaggio di Le Salette. Quindi sotto un certo
aspetto Bérenger Saunière si interessò delle profezie Mariane. Senza poi
contare, che lo scrittore, usando un metodo numerologico presso le stazioni
della via crucis, ha riscontrato che il totale numerico risultava essere il
numero della bestia. Per quanto riguarda invece l’ipotesi che Saunière facesse
parte di circoli occulti, qui ci troviamo di fronte a ricercatori che sono
convinti che lui ne facesse parte, e altri il contrario. A mio avviso lui in
qualche modo era parte di queste società segrete, ma con quale reale scopo? Durante
i miei studi, ho notato che c’è un'altra singolarità nella chiesa di Santa
Maria Maddalena. Girovagando su internet le immagini dell’interno della chiesa,
mi sono accorto di una cosa abbastanza inquietante a mio avviso. Nella chiesa
troviamo la famosa statua del demone Asmodeo che viene come schiacciato dall’acquasantiera
e sopra di esso troviamo 4 angeli che sono in procinto di farsi il segno della
croce, e la scritta: con questo segno tu lo vincerai. Se prendiamo la stazione
della via crucis numero 6 della chiesa di Santa Maria Maddalena, notiamo che
Cristo ha la stessa postura della statua di Asmodeo, e che anche Cristo porta
la croce quasi a fatica.
V.F.: Una breve considerazione finale. C’è ancora altro da
scoprire nel piccolo paese dell’Aude o tutto quello che si poteva dire è stato
detto?
S.L.: A mio avviso, ci
sarebbe ancora da scoprire a Rennes le Château e dintorni, senza poi
considerare che collegamenti analoghi alla storia di Bérenger Saunière sono
stati riportati nel libro di Giorgio Baietti intitolato Lo specchio Inverso[3]
per quanto riguarda ad Altare, nel Savonese. Quindi sotto un certo aspetto,
credo che anche in Italia ci sia molto da scoprire a riguardo.
Ringraziamo Simone Leoni per il tempo
che ci ha voluto dedicare sottraendolo alle sue ricerche, invitandolo a
ricontattarci quando ci saranno sviluppi nei suoi studi.
[1] Mariano Bizzarri, Rennes le Chateau, dal vangelo perduto dei Cainiti alle
sette segrete, edizioni Mediterranee anno 2005.
[2] Giorgio Baietti, L’enigma di Rennes Le Chateau e il tesoro perduto del
Graal, edizioni Mediterranee, anno 2006.
[3] Giorgio Baietti Lo Specchio Inverso, edizioni L’età dell’acquario 2007
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