giovedì 14 aprile 2022

Giorgio Galli, politica ed esoterismo dentro il Cremlino

tratto da "Il Giornale" del 5 maggio 2008

di Redazione

Mosca, agosto 1991. Un «comitato d'emergenza» cerca di rovesciare Mikhail Gorbaciov. I carri armati sferragliano per le strade, il mondo trattiene il fiato, finché interviene Eltsin che, con un magistrale coup de theatre, sventa il golpe, liquidando contemporaneamente Gorbaciov. Fu vera gloria? No, in realtà si trattò di una colossale truffa politico-mediatica, un falso golpe organizzato dallo stesso Eltsin per sbriciolare il Partito comunista e, con la scusa delle riforme liberal-democratiche, lanciare verso il Cremlino una nuova leva di autocrati, tutti legati a filo doppio al Kgb e al neo-capitalismo rampante. Tra costoro c'era anche un giovanotto di buone speranze e metodi piuttosto disinvolti. Di nome Vladimir Putin...

Nel libro La Russia da Fatima al riarmo atomico. Politica ed esoterismo all'ombra del Cremlino (Hobby&Work, pagg. 236, euro 16), Giorgio Galli, docente di Storia delle dottrine politiche presso l'Università degli Studi di Milano, notissimo studioso milanese nonché fresco ottuagenario, a strettissimo giro di posta dalle elezioni d'inizio marzo 2008 in Russia propone un'analisi particolarmente originale - come di consueto per questo intellettuale «eretico» - della realtà sovietica e post-sovietica. E lo fa seguendo due direttrici ben precise: la politica vera che si snoda tra falsi golpe e la proposta argomentata e per questo ancor più suggestiva e spiazzante di un'attenzione privilegiata del Vaticano per le guglie del Cremlino, passando attraverso le indicazioni e la regia di Suor Lucia, l'ultima testimone dei fatti prodigiosi di Fatima.
Di contorno, l'irresistibile ascesa degli uomini del Kgb-Fsb, nuovi araldi di un capitalismo poliziesco, la scalata dell'«uomo della Provvidenza», la questione energetica, la Chiesa Ortodossa e quella Romana, l'attuale Pontefice e Giovanni Paolo II, l'attuale Segretario di Stato Bertone, la non-Europa, le spie, il polonio.
Giorgio Galli, con impegno e la consueta dose di anticonformismo, offre un'indicazione di nuovi filoni di ricerca e interpretazione, andando a scavare negli ambiti oscuri della storia e della politica. Grazie a lui, si apre un'altra pagina interpretativa approfondita, anche inaspettata, del Novecento.
Pregi, difetti, passato, presente e futuro dell'era di Putin: sono questi i temi che caratterizzano il volume. Ma Galli non si accontenta di un'analisi dello stato delle cose; scava più in profondità, indagando anche sui rapporti occulti tra Vaticano e mondo slavo, sbirciando tra i segnali che preconizzavano il destino dell'orso russo nel XXI secolo.

sabato 9 aprile 2022

Il paradiso terrestre? Compie 5781 anni

tratto da "Il Giornale" del 9 Dicembre 2020

di Redazione

Le cronologie ebraiche e cinesi. In Iran Capodanno come ai tempi di Zoroastro

Per l'Onu e le altre organizzazioni internazionali, per il commercio e gli affari, il calendario è uno solo: quello voluto da Papa Gregorio dopo il Concilio di Trento. Ma almeno un'altra decina di metodi di suddivisione del tempo continuano a giocare un ruolo importante in questa o in quella area geografica (senza contare costruzioni come il calendario Maya, ormai passate ai libri di storia).

Uno dei più importanti, per le conseguenze anche pratiche che ha sulla vita di centinaia di milioni di persone, è il calendario islamico, detto anche Hijri: è basato sulle fasi lunari, ha una lunghezza di 354 o 355 giorni e parte da venerdì 16 luglio 622, giorno dell'Egira, il trasferimento di Maometto e dei suoi seguaci dalla Mecca a Medina (attualmente per gli islamici siamo nell'anno 1442, iniziato il 20 agosto scorso) e la creazione della prima comunità di fedeli.

Il calendario definisce il succedersi delle feste e dei rituali islamici. A partire naturalmente dal mese del Ramadan, il periodo di digiuno rituale (che viene anticipato ogni anno di circa 11 giorni rispetto al calendario solare). Da notare che anche nei Paesi islamici stipendi, affitti e altre scadenze civili vengono regolate secondo la scansione temporale in uso in Occidente. Iran e Afghanistan adottano, invece, a scopi civili, un calendario solare che inizia all'equinozio di primavera (Nowruz) e che affonda le sue radici nell'Iran preislamico e nella tradizione del culto zoroastriano. In Iran è una festa (non religiosa) del tutto paragonabile al capodanno occidentale

Inizia invece dalla creazione del mondo il calendario ebraico: i calcoli rabbinici la fissano esattamente a 5781 anni fa.

Il calendario è, come si dice, lunisolare: è basato cioè sulla lunghezza della fasi lunari. Aggiungendo, però, di tanto in tanto un mese (i tecnici parlano di intercalazione), secondo un ciclo stabilito di 19 anni, riesce a mantenersi più o meno in linea con quello solare. Più o meno, però, perché rimane 6 minuti e 40 secondi più lungo e dunque perde un giorno ogni 216 anni.

Lunisolare è anche il calendario cinese, già in uso ai tempi di Marco Polo e utilizzato fino alla caduta del governo imperiale nel 1912. Anche in questo caso la vita civile è governata dal calendario gregoriano, ma la tradizionale suddivisione del tempo definisce le date delle festività come il Capodanno o la Festa delle lanterne, importanti e celebrate non solo dai cinesi della madrepatria ma anche da quelli della diaspora. In più a ogni anno, secondo un ciclo di 12 anni, è associato un animale, a cui la tradizionale superstizione attribuisce significati di buono o cattivo augurio. Lo stesso accade per le date all'interno dell'anno a cui vengono attribuiti auspici di segno diverso.

La suddivisione del tempo è particolare anche nel senso che è tra le poche a non prevedere un conteggio infinito di anni, ma è basata su cicli di 60 anni che ai tempi dell'impero venivano fatti iniziare dall'ascesa al trono di un nuovo sovrano o dalla dichiarazione dell'imperatore che proclamava l'inizio di una nuova era. La prima, storicamente confermata, è quella della dinastia Jianyuan, nel 140 avanti Cristo.

mercoledì 6 aprile 2022

Iniziazione di Gesù in De Castro

in collaborazione con l'autore Michele Leone

tratto da: https://micheleleone.it/sulliniziazione-di-gesu-e-giovanni/

Un breve passo sull’iniziazione di Gesù e Giovanni preso dal Mondo Secreto

Le storie, le leggende, i miti sull’iniziazione di Gesù ed i Misteri attorno alla sua vita mi hanno sempre affascinato, sin da quando, bambino, assistevo ad esempio alle celebrazioni del Venerdì Santo. Quei riti e quelle storie colpivano la mia immaginazione e allo stesso tempo ero affasciato dalla devozione che vedevo e percepivo nelle persone. Negli anni la curiosità e il desiderio di comprendere non sono svaniti, anzi, sono sempre alla ricerca di nuovi strumenti per esplorare mondi poco noti ed acquisire nuovi punti di vista.

Questa mattina mentre riordinavo un po’ di “vecchie carte” ho trovato una cartella intitolata Iniziazione di Gesù. Molti appunti sparsi, fotocopie e la bozza del secondo volume di Giovanni De Castro il Mondo Secreto. Questo ritrovamento ha risvegliato la mia coscienza ricordandomi che devo finire di approntare i nove volumi di De Castro. Tra i fogli sparsi ho trovato questa citazione presa dal volume appena citato.

“Giunta la sera stabilita i notturni segnali apparvero sulla montagna. Gesù e Giovanni si affrettarono a recarsi al luogo del convegno; nel quale trovarono un mandatario dell’Ordine vestito di bianco. Furono da costui guidati a subirele loro prove; senza le quali non avrebbero potuto entrare nel luogo ove erano radunati i membri dell’ordine; compiute le quali furono condotti nel seno dell’assemblea, ove i fratelli stavano seduti in semicerchio divisi secondo i quattro gradi della sapienza. Alla presenza di quei sapienti, le cui candide vesti porgevano testimonianza dell’innocenza del loro animo e della loro vita, i due giovinetti, con la mano destra appoggiata sul petto e la sinistra stesa lungo il fianco, pronunciarono con purissimo affetto i loro voti, e promisero di rinunciare ai tesori terrestri, alla gloria e alla potenza di quaggiù; e giurarono, dando e ricevendo un bacio fraterno, obbedienza e segretezza. Dopo di che furono (così volevano gli statuti dell’ordine) condotti in una remota caverna, ove restarono tre giorni e tre notti a meditare sulla nuova vita a cui erano chiamati; e la terza sera furono ricondotti nell’assemblea per essere interrogati, ed indi per pregare in comune; e ricevuto di bel nuovo fraterno bacio, furono vestiti di bianco, meritando quel simbolo con la schiettezza e purezza del cuore; e si diede loro un piccolo alveare, emblema dell’operosità della setta. Intonato il canto di lode e sedutisi da soli, come impongono le regole dell’ordine, e non in comune, al banchetto d’amore e di carità, furono congedati, affinché rimanessero in completa solitudine dodici lune, nella custodia dell’antico, per rendersi degni delle novelle iniziazioni.     

 Passato l’anno, l’ordine li riebbe più ferventi che mai, e più deliberati alla missione che avevano assunta. Nella meditazione e nel digiuno il loro spirito grandeggiò, e gli inattesi incrementi svelarono la natura e la potenza divina. Però i successivi gradi si dischiusero ad essi come a figli amatissimi; e compiute le obbligatorie e rituali prove ebbero nell’ordine seggio degno della loro sapienza e delle loro virtù”.

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Commentare questo breve passo sull’iniziazione di Gesù, o anche solo commentare le parole che ho riportato in grassetto richiederebbe svariate pagine, quindi mi limiterò ad una sintetica chiosa.

È mia intenzione, leggere questo passo come una “favola”, ma in questa “favola” ci sono degli elementi che sono o dovrebbero essere caratteristici di molte scuole iniziatiche passate e presenti. Il mio interesse non è la veridicità storica del passo riportato, ma l’universalità del messaggio del mito. Mi limiterò a sottolineare un paio di punti in comune con le scuole iniziatiche. Tipico delle scuole iniziatiche è il giuramento obbedienza e segretezza, non deve stupire che lo si ritrovi nella iniziazione degli Esseni e che anche l’iniziazione di Gesù lo preveda. L’essere vestiti di bianco da un lato rimanda al candidato e dall’altro alla purezza che la maggior parte delle scuole iniziatiche hanno come divisa, è quasi superfluo ricordare che questo è il colore del grembiulino che cinge i fianchi degli Apprendisti Accettati nella Libera Muratoria e dei Sovrani Grandi Ispettori Generali insigniti del trentatreesimo grado del Rito Scozzese Antico e Accettato. La metafora o simbolo dell’alveare è presente nella tradizione ermetica, e ad esso ed alle api fanno riferimento numerosi autori di scuola Rosa+Croce, come la famosa rosa alveare che su trova nel testo Summum Bonun di R. Fludd ed il motto Dat Rosa Mel Apibus. Il periodo di solitudine di dodici lune, simile alla lunghezza di un anno ha molteplici richiami con le scuole iniziatiche. Palesi sono anche i richiami ad esempio al pitagorismo. In ultimo, nonostante ai candidati siano state riconosciute qualità divine, la scuola degli Esseni non si esenta dal compiere le obbligatorie e rituali prove; questo è quanto avviene o dovrebbe avvenire in ogni società Tradizionale ed Iniziatica. Non importa chi sia il candidato, la ritualità e le prove non sono un orpello. In ultimo, mi preme sottolineare come le prove iniziatiche si subiscano.                                          

A queste brevi e veloci considerazioni se ne potrebbero aggiungere molte altre e di varia e più profonda natura, ma l’ora è tarda…

… a te continuarle

venerdì 1 aprile 2022

Enigmi e Misteri delle Porte Magiche in Italia. E non solo… - Vol. 2

Nel VOLUME I avete avuto modo di affacciarvi sugli Enigmi e Misteri legati alla PORTA MAGICA di Roma. Siete entrati di soppiatto nel laboratorio del Marchese Massimiliano Palombara e avete fatto parte, per qualche momento, del cenacolo Alchemico creato a Roma dall’ex Regina Cristina di Svezia.

In questo VOLUME II esplorerete altre due Porte Magiche, una a Rivodutri (Rieti) ed una nel Magico Salento, a Corigliano d’Otranto, ma in questo secondo viaggio incontrerete anche altre strane iscrizioni, misteriosi personaggi e – quasi dulcis in fundo – anche una blasfema ipotesi sul Manoscritto Voynich, definito “il libro più misterioso del mondo”.


venerdì 25 marzo 2022

Tutti gli X Files del fascismo

tratto da "Il Giornale" del 28-9-2021

di Luca Gallesi

Era il 2000, quando gli studiosi del Centro Ufologico Nazionale, guidati da Roberto Pinotti e Alfredo Lissoni, resero note le conclusioni delle loro ricerche, durate quattro anni, sulle segnalazioni di “oggetti volanti non identificati” (UFO) registrate durante il ventennio mussoliniano. La presenza, nei cieli italiani, di “aeromobili non convenzionali”, come tali fenomeni vennero ufficialmente chiamati, non passò inosservata dal Regime, che, oltre a censurare la pubblicazione di tutte le notizie al riguardo, istituì, presso l’Università La Sapienza di Roma, una struttura governativa per monitorare quelle che si pensava fossero nuove armi segrete in possesso delle potenze nemiche.

Stiamo parlando del Gabinetto RS (Ricerche Speciali)/33, a capo del quale Benito Mussolini volle mettere il senatore Guglielmo Marconi con l’incarico di approfondire i retroscena dell’atterraggio di un oggetto misterioso avvenuto a Vergiate, in Lombardia il 13 giugno 1933. In realtà, più che di un atterraggio, si trattò di uno schianto, con la misteriosa aeromobile che si distrusse nell’impatto con il suolo, lasciando accanto al cumulo di rottami i cadaveri di due piloti, descritti come “alti 1,80, dai capelli biondi e gli occhi chiari”. Le salme vennero rapidamente trasportate nei capannoni della vicina Siai-Marchetti, dove, conservate in formalina, rimasero custodite per una dozzina d’anni, fino a quando, dopo la guerra, l’aviazione militare americana, che aveva occupato gli stabilimenti, trasportò i misteriosi reperti negli Usa. Il velivolo, secondo le testimonianze raccolte, era “di forma cilindrica, con oblò sulla fiancata da cui uscivano luci bianche e rosse”, e risulta curiosamente molto simile a quello di un altro avvistamento, registrato tre anni dopo nei cieli di Mestre, quando un’astronave descritta come “un disco metallico netto e lucente” sorvolò il Veneto, seguita da “una sorta di lungo tubo metallico grigio o ardesia”.

A proposito della veridicità di questi fatti, che in qualche modo possiamo considerare come la “Roswell nostrana”, va detto, però, che le fonti non sono inattaccabili, visto che si riducono a una decina di documenti, spediti nel 1996 da una fonte anonima al già citato studioso di ufologia Roberto Pinotti, che ne rivelò, appunto, l’esistenza. Si tratta di alcune lettere su carta intestata del Senato del Regno dove si riferisce dell’avvistamento del 1936, e di alcuni telegrammi dell’Agenzia De Stefani spediti dall’Ufficio telegrafico di Milano, classificati “Riservatissimo – lampo- priorità su tutte le priorità” che, in data 13 giugno 1933, dispongono, per “ordine personale del Duce”, l’assoluto silenzio “su presunto atterraggio su suolo nazionale at opera aeromobile sconosciuto”, minacciando “anche at personale e giornalisti pene previste per trasgressori fino at deferimento tribunale sicurezza dello stato”.

Nella ridda di ipotesi e versioni dei fatti seguite alla pubblicazione di questi documenti, l’interpretazione che sembra più accreditata è che tali eventi, più che a visitatori alieni, facessero riferimento a tecnologie aerospaziali segrete usate in esperimenti militari, come quel misterioso “raggio della morte” scoperto da Guglielmo Marconi, e da lui occultato rapidamente per le spaventose conseguenze, che avrebbero potuto addirittura sterminare l’umanità.

Altri indizi a sostegno della pista militare provengono da un testimone pienamente attendibile: il corrispondente di guerra, e ufficiale di complemento, Luigi Romersa. Fu il celebre giornalista, infatti, che nel 1944, incaricato personalmente da Mussolini, si recò a visitare la base missilistica tedesca di Peenemuende, dove Wernher von Braun, con cui avrebbe stretto una solida amicizia durata tutta la vita, stava sviluppando il progetto V2 e le altre armi segrete tedesca tra cui la cosiddetta “atomica di Hitler”. Come racconta lui stesso, il 12 ottobre 1944 assisté, unico straniero ammesso, all’esperimento tenuto in una piccola isola del Baltico, Ruegen; qui vide la deflagrazione di un nuovo esplosivo, che, dopo aver emesso una luce abbagliante, incenerì una vasta area, per molte ore dichiarata off-limits a causa delle radiazioni.

Ma la testimonianza più interessante riguarda i nuovi, segretissimi velivoli del Reich, sviluppati da una squadra di scienziati che, grazie alla protezione di Himmler, potevano usufruire di risorse illimitate per i loro progetti. Romersa, nel suo libro sulle Armi segrete di Hitler, scrive di aeroplani dalla velocità sorprendente, tra i quali “esisteva anche un tipo di apparecchio di forma ellittica, battezzato dai tedeschi Fliegende Untertasse, ovvero “Piatto volante”. (…) Di aeroplani a forma di dischi -continua Romersa- parlarono nella famosa riunione alla Cancelleria di Berlino Hitler, Goering, Ribbentropp, Keitel, Bormann, Doenitz, Raeder e Guderian. Successivamente, nel suo quartier generale di Rastenburg, il Führer ricevette alcuni tecnici e, fra le varie relazioni, ascoltò anche quella dello scienziato Albert Scholz, che gli parlò di un mezzo di forma circolare, capace di volare alla velocità di 2000 chilometri orari”.

E, a conferma di quanto ascoltato, Romersa riporta la testimonianza di un pilota di questi straordinari velivoli: “Aveva l’aspetto di un mostro, un gigantesco polipo, per via di quella cabina centrale trasparente. Salii a bordo e feci la prova motori. Funzionavano perfettamente. Dopo una settimana circa di lavoro febbrile, il disco riuscì finalmente a staccarsi da terra. Volò. La fine, però era imminente: il campo venne distrutto con cariche di dinamite e la “trottola” saltò in aria con il resto del materiale”. Le testimonianze di Romersa furono indirettamente confermate dalla stampa americana quando, il 14 dicembre 1944, sul New York Times, apparve la notizia dell’avvistamento di un nuovo tipo d’arma di forma elicoidale, notata da alcuni aviatori alleati, che videro, e riuscirono a fotografare, anche delle piccole sfere luminose che li seguivano in volo.

A questo punto, possiamo supporre che, dopo la guerra e grazie al passaggio di Von Braun e dei suoi collaboratori al servizio degli Americani, la Nasa, prima di arrivare a concepire lo sbarco sulla Luna, abbia sperimentato prototipi militari di nuove aeromobili, inevitabilmente destinate ad alimentare il mito degli Ufo. Ipotesi che, però, non esclude l’esistenza, accanto ai dischi volanti decollati dalle basi militari segrete, anche di altri oggetti volanti non identificati, provenienti, questi sì, dall’iperspazio.


sabato 12 marzo 2022

Dagli antichi altari al culto di Satana

a cura di Antonia Depalma e Vincenzo de Lisio

Collana Universo del Mistero diretta da Mario Contino

(I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)



Ecco una nuova singolare pubblicazione dal titolo significativo “Dagli antichi altari al culto di Satana” a cura di Antonia Depalma e Vincenzo de Lisio - Collana Universo del Mistero diretta da Mario Contino (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno). Antiche pratiche, talvolta basate sul bisogno di una conoscenza più autentica, sono state assoggettate ad un relativismo temporale che ha modificato, di generazione in generazione, l'agire, ed ha integrato un simbolismo sempre più ampio distaccandosi, talvolta, dagli usi più arcaici in favore di nuovi approcci. Questo volume si pone come manuale per la conoscenza storica e simbolica, a fini investigativi nell'ambito della criminogenesi e della criminodinamica, analizzando le correnti che caratterizzano il mondo dell’iniziatico e dell’occulto che, nella sua complessità, ha dato origine a forme devianti e che talvolta diventa il protagonista di scenari di cronaca nera.

“Il pluralismo religioso presente in Italia, di cui la Costituzione della Repubblica è garante, ricalca anche il Credo di antichissime religioni. Frutto di studio, ricerca ed analisi, “Dagli antichi altari al culto di Satana” si pone come fine quello di analizzare i culti più arcaici per giungere ad una spiegazione precisa ed esaustiva circa la diffusione del fenomeno nelle varie forme che lo connotano e nell'aspetto riguardante il suo relativismo geografico e temporale. Negli ultimi secoli, gli studi archeologici hanno portato alla luce informazioni che hanno permesso di confermare quanto già affermato da H.Spencer, sulla scia delle teorie evoluzionistiche di C. Darwin, il quale sostenne che la nuova società si origina dalle ceneri della “vecchia” società, portando con sé un patrimonio genetico di valori, credenze e tradizioni trasmesse dalle culture progenitrici più antiche.

Questo libro, a seguito di un'attenta e propedeutica analisi storica e simbologica di matrice esoterica e satanista, si sofferma sugli aspetti che riguardano le religioni legate al culto di Satana ben distinguendo quelle subculture che, non avendo alcuna correlazione con l'aspetto spirituale, si limitano a mettere in pratica quel comportamento sociologicamente e giuridicamente definito “deviante” che assume, così, valenza criminologica. La criminologia clinica - quale scienza eziologica - incontrerà la sociologia, l'antropologia e la giurisprudenza. Prendendo le distanze da ogni luogo comune, verrà spiegata con obiettività la fattispecie storico-culturale definita di matrice satanista ed il sound scandinavo del Black Metal Inner Circle, analizzandone gli aspetti riguardanti la correlazione tra musica e satanismo che verrà affrontata anche nell'analisi di altri casi criminologicamente rilevanti; particolare attenzione verrà dedicata ad alcuni colde cases rimasti negli archivi di cronaca nera internazionale. (Antonia Depalma)

Info link I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno:

https://iquadernidelbardoedizionidistefanodonno.com/posts/6853146984567667361?hl=it

Giunti al Punto

https://www.giuntialpunto.it/product/b09t63d3xy/libri-dagli-antichi-altari-al-culto-di-satana-analisi-


mercoledì 2 marzo 2022

Esoterico, anarchico e cronista

tratto da "Il Giornale" del 19 ottobre 2008

Una folla di eteronimi, molti più di qualsiasi altro scrittore del Novecento. Fernando Pessoa è stato maestro, ingegnere navale, barone, poeta, aiutante contabile, filosofo e molto altro ancora, tanto da dichiararsi «multiplo, come una stanza dagli innumerevoli specchi fantastici». Ma da dove nasce questa passione nel dissimularsi? Una risposta si può trovare nell'antologia di Poesie esoteriche (Guanda, pagg. 148, euro 14, a cura di Francesco Zambon), e coincide con riti e pratiche per iniziati. Esoterismo e teosofia hanno dominato l'opera del portoghese, tanto da fargli dichiarare: «Credo nell'esistenza di mondi superiori al nostro e di abitanti di questi mondi, in esperienze di diversi gradi di spiritualità, che si assottigliano fino ad arrivare a un Ente Supremo che presumibilmente ha creato questo mondo».

Le Cronache della vita che passa (Passigli, pagg. 91, euro 8,50, trad. P. Collo) conferma quest'interesse: accanto alla raccolta di corsivi pubblicati da O Jornal nel 1915 trovano spazio altri due articoli successivi, sempre a firma di Pessoa - di cui è stato ora ristampato da Guanda Il banchiere anarchico, a torto indicato dall'editore come opera prima inedita in Italia (pagg. 110, euro 10, trad. L. Carra e C.M. Valentinetti). Nelle due cronache è raccontata la storia del mago inglese Edward Alexander «Aleister» Crowley, poi riparato in Italia. Qui la cronaca si fa ultradettagliata, con tanto di appunti del capo della polizia De Bono inviati al Duce sul cittadino britannico, in seguito espulso dal Belpaese. E a distanza di settant'anni dalla pubblicazione ci conferma la forte attrazione dello scrittore per culti e cerimoniali segreti.