venerdì 16 marzo 2018

La via degli dei. Sapienza greca, misteri antichi e percorsi di iniziazione

Presentazione a cura del Prof. Claudio Cazzola del libro "La via degli dei. Sapienza greca, misteri antichi e percorsi di iniziazione" di Davide Susanetti (Carocci, 2017). 
La presentazione sarà seguita da una visita al percorso museale particolarmente incentrata sull'argomento del libro, accompagnata da letture e interventi musicali. A cura della Direzione, con la collaborazione del Gruppo Archeologico Ferrarese.

Ore 15.30


giovedì 15 marzo 2018

Vangeli Apocrifi e cultura pop

Vi segnaliamo questo convegno gratuito che esplora i rapporti fra Vangeli apocrifi e la cultura pop. Il convegno si terrà il prossimo 17 marzo alle ore 17 presso Casa Massonica del Grande Oriente d?Italia in piazza Vittorio Veneto, 19 - Torino


sabato 10 marzo 2018

Lo Spettro Visibile e i dispositivi Full Spectrum

In  collaborazione con Hesperya

tratto da: https://www.hesperya.net/il-ghost-hunting/lo-spettro-visibile/

di Roberta Faliva



Lo spettro visibile è quella parte dello spettro elettromagnetico che cade tra il rosso e il violetto, includendo tutti i colori percepibili dall’occhio umano. In fisica lo spettro elettromagnetico è l’insieme di tutte le possibili frequenze delle radiazioni elettromagnetiche che sono onde  caratterizzate da una lunghezza e da una frequenza. Poiché la lunghezza d’onda e la frequenza di una radiazione sono inversamente proporzionali, tanto minore sarà la lunghezza d’onda, tanto maggiore sarà la frequenza e quindi l’energia dell’onda a parità di ampiezza. Con la vista, noi esseri umani, riusciamo a percepire lunghezze d’onda comprese tra i 356 e i 700 nm (nanometri) a cui diamo il nome di luce visibile.
Lunghezze d’onda minori corrispondono ai raggi ultravioletti, ai raggi X ed ai raggi gamma che hanno tutti quindi frequenza maggiore della luce visibile e perciò maggiore energia.

Le radiazioni infrarosse, le microonde e le onde radio hanno invece lunghezze d’onda maggiore della luce e trasportano energia minore.
Come l’orecchio ha dei limiti nella percezione del suono, così anche l’occhio umano nella visione della luce. In entrambi i casi, vi sono limiti superiori e inferiori.
Le radiazione con una lunghezza d’onda inferiore a 0,4 µm è denominata luce ultravioletta. Questa zona scende fino a una lunghezza d’onda di circa 0,35 µm. Al di sotto di questa zona, si trova quella dei raggi X e si stende fino a una lunghezza d’onda di circa 0,006 µm. La parte inferiore dello spettro si compone di onde denominate raggi gamma. Questa zona si trova al di sotto della zona dei raggi X. Il campo di raggi gamma rappresenta il risultato della disintegrazione radioattiva.


Dalla parte dello spettro, dove la luce ha lunghezza d’onda maggiore, cioè oltre il rosso, si trova la zona denominata infrarossa. Quest’ultima va da 0,7 µm a 0,4 mm.
È interessante rilevare che solo una parte assai limitata dello spettro contiene radiazioni visibili all’occhio umano. Esso non può vedere la radiazione elettromagnetica oltre la zona violetta dello spettro e al di sotto della zona rossa. Lo spettro elettromagnetico si compone invece delle zone al di sopra e al di sotto di questi limiti, incluso il campo visibile.


Lo spettro visibile non contiene come si può pensare tutti i colori che l’occhio e il cervello possono distinguere: il marrone, il rosa, il magenta, per esempio, sono assenti, in quanto si ottengono dalla sovrapposizione di diverse lunghezze d’onda. Le lunghezze d’onda visibili occupano la cosiddetta “finestra ottica”, una regione dello spettro elettromagnetico che può attraversare indisturbata l’atmosfera della Terra. Strumento di straordinaria importanza è rappresentato quindi dal possedere un dispositivo Full Spectrum, apparecchio immancabile nei gruppi di Ghost Hunters. Una comune fotocamera o videocamera digitale hanno un sensore che permette di catturare solo lo spettro visibile della luce, fino a circa 750nm, ed il campo infrarosso è quindi bloccato dall’apposito filtro IR interno al dispositivo stesso. Senza questo particolare filtro è perciò consentito vedere uno spettro di luce più ampio. Proprio questa è la peculiarità della visione in Full Spectrum: la possibilità di riprendere tutto ciò che il nostro limitato occhio umano non può percepire.

giovedì 8 marzo 2018

Conferenza - “LA COSMOGONIA DEI ROSACROCE”

Sabato 10 Marzo 2018 e.v. alle ore 21,15 presso i locali del Centro Studi e Ricerche C.T.A. 102 - Via Don Minzoni 39, Bellinzago Novarese (NO) - nell’ambito delle serate dedicate ai “Dialoghi di Esoterismo”, la nostra Associazione ha il piacere di invitarvi ad un imperdibile appuntamento in compagnia di BIAGIO MILANO che parlerà sul tema:

“LA COSMOGONIA DEI ROSACROCE”.




Studioso di filosofia ed esoterismo rosacruciano, Biagio Milano ha tradotto in Italiano contemporaneo alcune opere di Giordano Bruno per la Ester Edizioni. Più volte ospite presso realtà che si dedicano alla didattica ed alla divulgazione della filosofia greca e rinascimentale, Biagio Milano accompagna le sue serate alla scoperta della filosofia occidentale con musica e poesie.
Questa interessantissima conferenza sarà perciò impreziosita dagli intermezzi musicali eseguiti con l’Arpa Celtica suonata dal Maestro PAOLO TORNAVACCA.

Si tratta, ancora una volta come da nostra tradizione, di una serata davvero imperdibile a cui siete tutti invitati!

La partecipazione a questa serata è soggetta a Tesseramento A.S.I. ed è obbligatoria la prenotazione da effettuarsi chiamando i numeri 346.9451451 - 3803149775 o scrivendo a: cta102@cta102.it
Si precisa inoltre che la sola adesione all’evento effettuata su Facebook non è considerata una prenotazione valida.

Per i nostri Associati che volessero seguire la conferenza a distanza sarà naturalmente disponibile il collegamento in streaming video.

domenica 25 febbraio 2018

La stanza segreta della piramide

tratto da Il Giornale del  03/11/201

di Andrea Cuomo

Scoperta in quella di Cheope a Giza, una delle sette meraviglie

È l'unica delle sette meraviglie del mondo a essere ancora in piedi. Ma il suo mistero non è stato ancora del tutto svelato, e regala sorprese ancora oggi.


Un team di archeologi ha scovato un ambiente segreto all'interno della piramide di Cheope, la più antica delle tre che si trovano nella piana di Giza al Cairo, uno dei luoghi più ricchi di fascino e di leggenda del mondo intero. Si tratta di una grande cavità che si trova al di sopra della grande galleria, un corridoio ascendente che collega la camera della Regina a quella del Re nel cuore del monumento. Ancora oscura la sua funzione: potrebbe essere un ambiente con una precisa destinazione d'uso oppure semplicemente avere il compito di un alleggerimento strutturale del peso sulla galleria sottostante. E a supportare questa tesi il fatto che i due ambienti sembrerebbero avere lo stesso orientamento e dimensioni simili, con una lunghezza di 50 metri (su una larghezza totale della piramide di 230,36 metri), una larghezza di un metro e un'altezza di otto metri.

L'annuncio è stato dato dalla rivista Nature, che ha intervistato Mehdi Tayoubi dell'Istituto Hip di Parigi, organizzazione no profit che studia e preserva il patrimonio culturale avvalendosi delle più avanzate tecnologie. «Sappiamo che questo spazio vuoto ha le stesse caratteristiche della grande galleria - dice Tayoubi -. È davvero impressionante». La scoperta è avvenuta grazie a dei sensori che utilizzano la fisica delle particelle, non invasiva, evitando così danni alla struttura. Questi sensori rilevano le particelle note come «muoni», frutto dell'interazione dei raggi cosmici con l'atmosfera terrestre, che viaggiano a una velocità prossima a quella della luce e si comportano come i raggi X quando incontrano dei corpi. Nota anche come piramide di Khufu o la Piramide di Cheope, la Grande Piramide è stata costruita nella quarta dinastia probabilmente dall'architetto «di regime» Hemiunu al quale era stata commissionata dal faraone Khufu (o Cheope), che regnò dal 2509 al 2483 avanti Cristo. La sua costruzione fu un'epopea pazzesca, che costituisce ancora ragione di sgomento. Pare che vi abbiano lavorato fino a centomila uomini, che trascinavano tutto il giorno blocchi di pietra calcarea su barche rudimentali nutrendosi solo di rapanelli, porri e cipolle. Il monumento era originariamente alto 146,6 metri (oggi è 138 metri) ed è stato per quasi quattro millenni la più alta struttura artificiale del mondo, fino al 1300 dopo Cristo in cui fu alzata la guglia centrale della Cattedrale di Lincoln in Inghilterra. La piramide nella sua apparente semplicità geometrica è in realtà una struttura assai complessa anche al suo interno, dove si trovano tre camere: un sotterraneo alla base della piramide, la camera della Regina al centro e la Camera del re nel cuore della piramide. Gli ambienti sono per lo più vuoti, la tomba di Khufu non c'è, le sue donne furono sepolte altrove e anche le tante ricchezze che originariamente vi erano state stipate sono state saccheggiate nel corso dei secoli.

La piramide di Cheope ha sempre affascinato storici, artisti, letterati, archeologi e condottieri. Raccontate e descritte da Erodoto di Alicarnasso, da Diodoro Siculo, da Strabone da Amasea, da Plinio il Vecchio, dal viaggiatore arabo Abd al-Latif al-Baghdadi, è stata riscoperta nel XIV e nel Xv secolo, quando divenne una tappa fondamentale per i pellegrini in viaggio verso la Terra Santa, quando era ancora considerata un granaio. Fondamentale per la conoscenza di questo luogo mozzafiato ed esoterico fu l'arrivo in Egitto di Napoleone e delle sue truppe negli ultimi anni del Settecento: 150 tra filologi, cartografi, disegnatori giunti dalla Francia si dedicarono all'esplorazione, alla mappatura e alla descrizione di questo monumento, che ai loro occhi doveva sembrare ben più enorme di quanto già non sembra ai nostri occhi avvezzi alle cattedrali e ai grattacieli . Per molto tempo i matematici si ruppero la testa sulle proporzioni della piramide, ipotizzando che fosse una sorta di manuale in pietra delle scienze esatte. Uno dei tanti abbagli su un luogo che non smette di mozzarci il fiato.

mercoledì 21 febbraio 2018

UFO: IL PROGRAMMA SEGRETO DEL PENTAGONO

tratto da L'Opinione del 18 dicembre 2017

di Redazione

Il dipartimento della Difesa Usa ha continuato ad indagare sugli Ufo sino a cinque anni fa, quando ha messo fine ai finanziamenti di un programma avviato nel 2007, per un totale di 22 milioni di dollari. Il Pentagono ha ammesso ora, per la prima volta, l’esistenza del programma, che non era classificato ma era noto solo a una ristretta cerchia di persone. Lo rivelano alcuni media americani. Gli Ufo sono stati ripetutamente al centro di indagini per decenni negli Stati Uniti, anche da parte dell’esercito americano. Nel 1947 l’aviazione cominciò una serie di studi per far luce su oltre 12mila presunti oggetti non identificati prima di mettere la parole fine nel 1969. Il programma, che comprendeva uno studio denominato Project blue Book, aveva concluso che la maggioranza degli avvistamenti erano stelle, nuvole, aerei convenzionali o velivoli spia, benché 701 rimasero senza spiegazione. Ma nessuno, o pochissimi, sapevano che il Pentagono aveva lanciato un nuovo programma dieci anni fa, battezzato “Advanced Aerospace Threat Identification Program”.

Inizialmente fu ampiamente finanziato su richiesta di Harry Reid, all’epoca leader della maggioranza democratica al Senato e appassionato di fenomeni spaziali. Gran parte dei soldi finirono ad una società di ricerca aerospaziale di un magnate suo amico e sostenitore elettorale, Robert Bigelow, che attualmente lavora con la Nasa e che si è detto “assolutamente convinto” che gli alieni esistano e che gli Ufo abbiano visitato la Terra. I fenomeni aerei non identificati sono stati riportati da piloti e altri militari, secondo cui quello che avevano visto sfidava le leggi della fisica, con oggetti che si muovevano ad alte velocità senza segni visibili di propulsione o che volteggiavano senza apparenti mezzi per alzarsi in volo. Una delle possibili teorie per spiegare tali fenomeni, secondo un ex membro dello staff parlamentare, è che ci fosse una potenza straniera, forse la Russia o la Cina, che aveva sviluppato tecnologie di nuova generazione che potevano minacciare gli Usa. Ma nessuna prova è stata prodotta. Tanto che nel 2012 sono stati interrotti i finanziamenti.

“Fu deciso che c’erano altre e più alte priorità che meritavano di essere finanziate e fu nel migliore interesse del dipartimento della Difesa fare un cambiamento”, ha spiegato un portavoce del Pentagono, Thomas Crosson. Eppure Luis Elizondo, l’ufficiale dell’intelligence militare che ha gestito il programma al quinto piano dell’anello C del Pentagono, sostiene di aver continuato a lavorare - fuori dal Pentagono - con dirigenti della Marina e della Cia sino allo scorso ottobre, quando ha scritto una lettera di dimissioni polemica al ministro della Difesa, James Mattis. “Perché non investiamo più tempo e più sforzi su questa questione?”, ha chiesto, lamentandosi della eccessiva segretezza e dell’opposizione interna che caratterizzava il programma.


sabato 17 febbraio 2018

La compagnia aerea “segreta” che può far scalo nell’area 51

tratto da Il Giornale del 26 ottobre 2017

di DAVIDE BARTOCCINI

Sull’Area 51, la base top-secret americana che si estende per oltre 26mila chilometri quadrati nel Nevada, si è scritta qualsiasi cosa, dando luogo a miti e congetture (in gran parte smentite); quello che però ha nuovamente incuriosito gli osservatori più attenti e che ancora non è ben noto, è la ricorrenza degli ‘scali’ sulle sue piste di una compagnia aerea che potreste tranquillamente trovare nel parcheggio accanto all’aereo di linea sul quale viaggiavate per andare a Las Vegas: la Janet Airlines; una compagnia aerea ‘altamente classificata’ dalle insegne ‘civili’ che opera alle dipendenze della United States Air Force con base al McCarran International Airport (LAS).

Livrea bianca con una vistosa ‘cheatline’ rossa e una targa alfanumerica appena visibile nella parte posteriore della fusoliera compare infatti sui bireattori di linea Boeing 737-600 ‘Next generation’ – capaci di trasportare fino a 189 passeggeri – che compongono una flotta 11 apparecchi insieme a 5 bimotori turboelica ‘utility’ Beechcraft 1900 ‘Airliner’ e Beechcraft 200Cs ‘Super King Air’ – capaci di trasportare 15/20 passeggeri – che però hanno la cheatline blu.

Il nome della compagnia, che fa tratte su alcune delle più inaccessibili basi delle forze armate statunitensi dove si svolgono programmi di ‘ricerca e sviluppo’ altamente classificati sarebbe l’acronimo di “Joint Air Network For Employee Trasportation” ma secondo molti deriverebbe ufficiosamente da “Just Another Non-Existent Terminal”, espressione traducibile in “Solo un altro capolinea che non esiste”.

Gestita dalla AECOM Technology Corporation, una multinazionale privata con base a Los Angeles che opera nel settore difesa che ha acquisito la URS Corporation alla quale prima faceva capo, la compagnia volerebbe dal 1972 reclutando ex-piloti militari con grande esperienza di volo e la capacità di saper tenere la ‘bocca chiusa’. Oggi reclutamento dei piloti, che non devono essere per forza ‘militari’, tende ad essere estremamente selettivo e sottolinea il requisito fondamentale della riservatezza: trattandosi di rotte che attraversano lo spazio aereo e fanno scalo in siti Top-secret.

Chi vola su Jenet?

Se si esamina il profilo della URS Corportation (United Research Services co.), sussidiaria del governo operante dal 1951 acquisita dalla AECOM nel 2014, si scopre facilmente la connessione tra questa ‘contracotr’, NASA e U.S. Air Force. La compagnia avrebbe realizzato infatti opere di costruzione per 4.200 acri presso il Kennedy Space Center oltre 20.000 strutture ‘a specifico uso missione’ per l’agenzia spaziale americana e per la sua forza aerea degli Stati Uniti. Come compare chiaro sul sito della AECOM questa ‘contractor’ pianifica e sviluppa ‘nuove città’, quindi con buone probabilità ha un vettore ‘proprio’ che trasporta gli uomini che hanno ideato, costruito, e  forse devo ristrutturare i siti più segreti degli Stati Uniti d’America.

Le Basi sulle rotte della Jenet

Molte informazioni sul vettore ‘Janet’ sono state raccolte – a dispetto della sua estrema segretezza – grazie all’applicazione FlightRadar24: che traccia le rotte degli aerei con transponder attivo e già in passato ha svelato coordinate e rotta di velivoli militari compresi gli aerei spia russi Tu-214R, gli aerei spia della Royal Air Force RC-135 ‘Rivet Joint’ o alcuni droni ‘Global Hawk’ dell’USAF decollati in ‘gran segreto’ dalla base NATO di Sigonella. Nel caso dei 737-66N della Janet si sono individuate rotte che portano a siti dotati di piste aere dove si sono svolte in passato – forse si svolgono tutt’ora – ricerche e sviluppo per i ‘black project’ (progetti al più alto livello di segretezza n.d.r.). Le tappe principali sono state identificate nella vicina Area 51: dove sono stati avvistati per tutta la durata della ‘guerra fredda’ e oltre oggetti volanti non identificati (UFO) che poi si sono rivelati jet sperimentali come gli aerei spia supersonici del programma OXCART (Lockheed YF-12A e precedenti) e ‘Have Blue’ che ha portato alla sviluppo del bombardiere stealth F-117; e la base Plant 42, quartier generale dello Space Shuttle e del bombardiere strategico stealth B-2 ‘Spirit’. Un’altro dei ‘Non-Existent Terminal’ è la Tonopah Test Range dove l’USAF ha testato le capacità del sistema missilistico terra-aria a lungo raggio di fabbricazione sovietica S-300.

Alla luce di questi dati è proprio il caso di ripetere lo slogan d’ispirazione bellica che tempo fa venne promosso dall’USAF in seguito a una fuga di informazioni sui social : “Loose Tweets Destroy Fleets” – “Lasciarsi sfuggire tweet [riferito al personale USAF] distrugge flotte” – e se non le distrugge le smaschera.