sabato 18 novembre 2017

Quel gruppo di "maghi" fascisti che voleva influenzare il Duce

tratto da "il Giornale" del 23/09/2017

In questi giorni torna in voga la storia del gruppo di Ur, fondato da Julius Evola e che intendeva recuperare lo spirito pagano del fascismo

di Claudio Cartaldo

Si chiamava il "gruppo di Ur", una sorta di setta convinta di poter entrare nella "testa" del Duce e di condizionare con la "magia" le scelte del governo di Benito Mussolini. E al suo interno c'era anche il famoso scrittore e fonte di ispirazione di molti post fascisti: Julius Evola.

Come scrive La Verità, il nome del gruppo viene da una rivista pubblicata tra il 1927 e il 1928, poi trasformata in Krur. Al suo interno lavoravano moltissimi redattori e collaboratori, anche se i loro scritti erano sempre con pseudonimo. I temi erano soprattutto legati al mondo esoterico, molto apprezzato tra chi credeva in un fascismo pagano, slegato dai rapporti (poi fatti politicamente) con la Chiesa cattolica. In Ur uscivano contributi di meditazione, spiritualità e religione (ovviamente non solo il cristianesimo, ma piuttosto il buddismo e altre religioni orientali). Una spiritualità magica, fatta di una Grande Forza, energie vitali di cui secondo i componenti del gruppo il fascismo si era fatto rappresentante politico e sociale. Quell'Imperialismo pagano di cui scrisse lo stesso Evola.

Come detto, il rapporto con il Vaticano di questo gruppo di "maghi" non era ottimale. E infatti a definirli tali fu Giovanni Battista Montini, che poi diventerà Paolo VI. ne denunciava "l'abuso di parole" e la realizzazione di "aberrazioni retoriche, di rievocazioni fanatiche e superstizione magie". L'esistenza di Ur, però, non impedì a Mussolini di firmare il concordato. Il Duce era capace di dare un colpo al cerchio e uno alla botte, e così fece altalenando la sua indole anticlericale con quella pragmatica di uomo di potere in uno Stato in cui il Vaticano contava (e conta) molto.

mercoledì 15 novembre 2017

Oursler e Rol Torino svela la sua anima "Paranormal"

tratto da Il Giornale del 2 novembre 2017

Al Lingotto in mostra oggetti della collezione "oscura" dell'artista americano. E opere che dialogano con un mito dell'occulto

di Luca Beatrice

Torino prova a risollevarsi dalla «serie di sfortunati eventi» che da mesi la perseguitano riaprendo le porte, come ogni novembre, all`arte contemporanea.


Tutto intorno ad Artissima, la fiera più all`avanguardia d`Italia all`edizione numero 24 che apre oggi fino a domenica all`Oval del Lingotto, con un nuovo direttore, Ilaria Bonacossa, una significativa crescita del numero di gallerie - segno di buona salute, speriamo - sezioni dedicate al disegno e all`arte italiana. Il rito prosegue come ogni anno in città con vecchie e nuove esibizioni collaterali, le gallerie aperte il sabato notte e la musica di Club to Club, musei e fondazioni che festeggiano l`esordio monstre delle Ogr e tanto altro ancora.
Ma poiché sono in molti a pensare che sotto la Mole ci sia bisogno di un esorcismo o almeno di qualche fenomeno di magia per frenare malasorte e decadenza, con quelle coincidenze diaboliche che solo una città storicamente dotata di un`anima nera, la Pinacoteca Agnelli cala l`asso di un`accoppiata sorprendente all`interno della ricerca sul collezionismo marginale e più strano. L`artista americano Tony Oursler incontra il sensitivo torinese Gustavo Rol in una mostra dal titolo inequivocabile, Paranormal, fino al 25 febbraio 2018.
Oursler, nato nel 1957, è conosciuto in tutto il mondo per i suoi lavori multimediali, suggestive e inquietanti videoinstallazioni, complessi interventi nello spazio realizzati utilizzando sofisticate tecnologie. Fin dagli anni `70 ha disegnato tanto, trattando temi particolarmente introspettivi come i sogni, la morte, la religione, i fantasmi, le allucinazioni e le esperienze psichiche. Annota le malattie quotidiane, cattura segreti, studia l`influenza delle droghe artificiali, atte ad alterare l`equilibrio individuale e il potere dell`informazione con un surplus di immagini che rischia di riproiettare l`uomo in uno stato di aggressività primitiva e ferina. Si conosce meno la sua passione per il collezionismo di oggetti legati all`occulto e al mistero: raccoglie compulsivamente foto di fantasmi, testi illustrati di pseudo scienza, strumenti e oggetti paramedici. Questa ossessione origina dalla famiglia, poiché suo nonno Charles Fulton Oursler scrisse nel 1949 La più grande storia mai raccontata, diventata poi un film, e frequentò Arthur Conan Doyle, il «papà» di Sherlock Holmes, con cui discusse spesso di fenomeni che razionalmente non trovano spiegazione.
Niente affatto casuale, dunque, l`incontro con Gustavo Rol, un autentico mito per la Torino affascinata dall`occultismo e dal paranormale, a cominciare proprio dalla famiglia Agnelli - l`Avvocato lo considerava un mentore. E non solo, lo interpellarono Walt Disney, John Kennedy, la regina Elisabetta e Federico Fellini. Nato nel 1903 e scomparso nel 1994, Gustavo Rol proveniva dalla ricca borghesia sabauda. Laureato in giurisprudenza, lavorò in banca, capitano degli alpini durante la Seconda guerra mondiale, approfondì gli studi spirituali e parapsicologici mantenendo sempre un profilo basso e riservato. Collezionista d`arte, pittore di stampo tradizionale, le testimonianze descrivono Rol come un uomo incredibile, fuori dal tempo, forse dotato di poteri di telepatia, chiaroveggenza, telecinesi, levitazione e quant`altro. Non tutti, ovviamente, d`accordo: i suoi numerosi estimatori, per esempio Dino Buzzati, lo consideravano un guru, scettici e detrattori ne parlavano come di un illusionista e di un prestigiatore.
La sua figura piena di sfaccettature è ora oggetto di studio da parte di un artista che, come lui, si immerge spesso in un mondo oscuro e irrazionale. Lo spazio della Pinacoteca Agnelli si trasforma così in un forziere magico che ci riporta per incanto alla Torino di oltre mezzo secolo fa. Era un`altra città, certo, eppure molto del suo carattere difficile le resta appiccicato addosso.

venerdì 10 novembre 2017

L'iniziato. Un viaggio alla ricerca della verità nascosta negli antichi misteri

Un libro magico, insieme profondamente personale e universale: la sua lettura vi guiderà verso la Via della vostra realizzazione spirituale.

Nello spirito ermetico, l’iniziato è colui che «brucia» alla ricerca delle conoscenze e intuizioni più elevate, è un viaggiatore che cammina verso quella visione del mondo spirituale celata dietro il velo del mondo materiale.

L’autobiografia di Mark Hedsel, raccolta e annotata dall’amico David Ovason, vi immergerà non solo nella storia particolare di colui che è divenuto un grande Maestro, custode degli Antichi Misteri, ma anche nella storia dell’evoluzione interiore dell’uomo stesso.

Il cammino che seguì Marx Hedsel è tradizionalmente conosciuto come la «Via del Matto», la via del viaggiatore solitario, di colui che conserva sempre la propria identità e raramente si impegna nel giuramento di mantenere il silenzio, se questo lo vincola a una scuola specifica. La Via del Matto è una via difficile, perché è come camminare in equilibrio su una corda tesa: facilmente si può inciampare e cadere nella comune follia. È una via fatta di scienza sottile, di strano sapere. È «la via che non è via», «la via che non può essere nominata». Dire che il Matto errante è sulla Via equivale a dire che percorre la strada dell’esperienza.

Con il dono di una scrittura penetrante − che «risveglia» e insieme istruisce «chi ha occhi per vedere» − e attraverso il disvelamento di simboli e misteri, Marx Hedsel vi condurrà in un viaggio dall’Europa agli Stati Uniti, dall’Egitto alla Grecia, e attraverso il Medio Oriente verso l’India e il Nepal, rispondendo alle domande più profonde che sgorgano dal cuore, soltanto dal cuore, di chi si mette in cammino.


Conferenza: 300 anni di Libera Muratoria - Padova



martedì 7 novembre 2017

Il Garda racconta

Giovedì 9 novembre a Moniga del Garda, in sala consiliare, dalle 20,30 una serata dedicata a leggende e tradizioni su San Martino, santo patrono della città gardesana, assieme alla scrittrice Simona Cremonini.


sabato 4 novembre 2017

"ALIENI E U.F.O.: INCONTRI SPECIALI"

Sabato 18 Novembre 2017 e.v. alle ore 21,15 presso i locali del Centro Studi e Ricerche C.T.A. 102 - Via Don Minzoni 39, Bellinzago Novarese (NO) - nell’ambito delle serate dedicate ai “Misteri Antichi e Moderni”, la nostra Associazione ha il piacere di invitarvi ad un’interesantissima conferenza in compagnia di ELVIO FIORENTINI che parlerà sul tema:

"ALIENI E U.F.O.: INCONTRI SPECIALI"

Contatti, contattisti ed eventi di dialogo interplanetario. Cosa c’è di reale in tutto questo? Quali sono i meccanismi psicologici che si innescano nelle persone che affermano di aver goduto di incontri al di là dell’umano? Di tutto questo parleremo, in questa straordinaria serata, con Elvio Fiorentini, rappresentante del C.U.N (Centro Ufologico Nazionale).

Un’evento quindi davvero stimolante ed imperdibile a cui siete tutti invitati!

La partecipazione a questo evento è soggetto a Tesseramento A.S.I. ed è obbligatoria la prenotazione da effettuarsi chiamando il numero 3803149775 o scrivendo a: cta102@cta102.it

Si precisa inoltre che la sola adesione all’evento effettuata su Facebook non è considerata una prenotazione valida.

Per i nostri Associati che volessero seguire la conferenza a distanza sarà naturalmente disponibile il collegamento in streaming video.