domenica 23 aprile 2023

Inquisitori e negromanti nella Sicilia «magica»

tratto da "Il Giornale del 3 Aprile 2022

Venivano chiamate così in Sicilia le donne che partecipavano ai Sabba per invocare il demonio. In realtà nell’isola erano diffuse antiche tradizioni magiche soprattutto curative e legate a erboristeria e alchimia.

Matteo Sacchi

Anno del Signore 1598, Margherita La Beita viene denunciata al Sant'Uffizio siciliano. I delatori sostengono di averla trovata, sola, in un giorno di tempesta, in riva al mare, mentre faceva una figura con alghe e immondizie portate a riva dalle onde. Avvicinatisi - curiosità, malizia, una vera caccia alla strega? Non lo sapremo mai - vedono che la donna ha un involto che contiene un'arancia piena di spine e con un chiodo in mezzo. Ma non solo: nel suo armamentario ci sono un coltello, una calamita, un pezzo di membrana amniotica di un neonato con delle scritte misteriose... A cosa servono le sue portentose masserizie magiche? A cercare tesori ed altro ancora. Il 22 di novembre del medesimo anno è condannata alla gogna e poi bandita da Palermo. Ad altri «stregoni» o eretici finiti in mano al Sant'Uffizio dell'Isola va ben peggio, il rogo è un esito minoritario ma non improbabile. Eppure le carte del terribile tribunale che la Monarchia spagnola lottò duramente per imporre alla Sicilia, adusa a rivendicare la sua autonomia, si sono trasformate in un vero tesoro per gli studiosi. Occhiuti, dotati di informatori e di appoggi potenti, gli inquisitori hanno raccolto, con metodi e scopi che oggi ci appaiono aberranti, una messe di materiale enorme che svela una cultura antichissima e tradizionale che nessuna altra fonte potrebbe svelare così bene.

Per rendersene conto niente di meglio di quella che è probabilmente l'opera più importante di Maria Sofia Messana (1948-2011): Inquisitori, negromanti e streghe nella Sicilia moderna (1500-1782), appena ripubblicata per i tipi di Sellerio (pagg. 856, euro 24). La storica dell'Università di Palermo ha esaminato una mole di documenti enorme che le ha consentito di ricostruire una storia «magica» fatta di credenze antichissime che sono sopravvissute attraverso il Medioevo sino ad approdare all'Età Moderna. Ne esce una narrazione che svela un mondo parallelo su cui il conformismo religioso nato dal Concilio di Trento stenta a prendere il controllo. Si passa dai guaritori muniti di libri segreti, dalle tradizioni pagane rivisitate dagli stessi religiosi alle donne di fora, così dette perché si credeva che vagassero di notte in spirito recandosi ai sabba. Come? Grazie a certi unguenti che probabilmente contenevano sostanze psicotrope. Confessa una certa Antonia Pallalonga, processata nel 1600: «que se untase con cierto unguento... y evoco los demonios». A volte però si trattava di semplici medicamenti tradizionali e il Sant'Uffizio ebbe i suoi problemi quando si trovò a processare monache che li usavano non vedendoci nulla di male.

Abbastanza perché in molti casi i potenti della corte di Palermo si spaccassero in due. Non era solo questione di fede o di stregoneria, i processi erano questione di potere e gli stessi governatori spagnoli poco amavano l'autonomia del Sant'Uffizio. Così il saggio ci mostra consorterie contrapposte, enti religiosi, credulità popolari e credulità colte, divinazioni fatte leggendo fave che galleggiano nell'acqua e dotte discussioni in punta di diritto canonico. Il tutto con un impianto scientifico rigoroso, a tratti da storia quantitativa, ma dove la penna di Messana è sempre capace di unire il dato alla narrazione avvincente. Una Sicilia magica, che nemmeno gli autodafé seppero stroncare, raccontata magistralmente.



sabato 15 aprile 2023

“Simboli e misteri nelle avventure di Alice nel paese delle meraviglie” di Vito Foschi

Simboli e misteri nelle avventure di Alice nel paese delle meraviglie” di Vito Foschi

Per Stamperia del Valentino in libreria


“Tanto si è scritto e detto sugli aspetti iniziatici delle avventure di Pinocchio, dove a una prima spiegazione tutto sembra apparire evidente. Complice lo stesso nome del protagonista, derivato da una crasi tra ‘pineale’ e ‘occhio’, ventilando così uno stretto legame con il ‘terzo occhio’ delle tradizioni iniziatiche orientali. Molte più perplessità hanno destato invece i segnali indubbiamente presenti nell’opera di Lewis Carroll”, spiega l’editore Paolo Izzo (Stamperia del Valentino) nell’introduzione al libro “Simboli e misteri nelle avventure di Alice nel paese delle meraviglie e attraverso lo specchio” di Vito Foschi, inserito nella collana Polifemi (€ 12,00 – pagine 88).
La piccola Alice sogna, viaggia, cade in una tana di coniglio, entra in uno specchio, gioca a scacchi, incontra buffi personaggi come il Bianconiglio, il Cappellaio Matto, la Regina di Cuori, i Brucaliffo… Ma dietro tutto questo cosa si nasconde? È solo la sfrenata fantasia dell’autore o dietro ad un apparente trionfo dell’irrazionale ritroviamo antichi simboli sotto una nuova forma? La tana del coniglio è la caverna della Dea Madre, il Brucaliffo la trasformazione iniziatica, lo specchio rimanda al mito di Dioniso. Il sogno di Alice ad una lettura altra… È un viaggio iniziatico, e questo libro ne svela i significati nascosti.
“La tentazione di attribuire al semplice caso la presenza di tanti segnali affioranti nella apparentemente onirica narrazione di Carroll, parrebbe perlomeno azzardata, anche alla luce dei tanti, troppi spunti rilevati nelle due opere dello scrittore inglese, di cui in questo contesto si parla”, continua Izzo. “Un recente intervento di Jake Fior, scrittore ed esperto dell’argomento, rilasciato al quotidiano inglese The Observer, pone chiarezza sulla questione, dichiarando che Carroll aveva un preciso interesse per l’esoterismo e possedeva una ricca biblioteca con testi sul soprannaturale”.
Carrol ha scritto chiaramente un racconto per bambini, ma secondo l’autore “possiamo definire con una certa sicurezza che il viaggio della piccola Alice è un viaggio iniziatico”. E il libro di Foschi saprà meravigliare chi vorrà seguirlo in questa stupefacente avventura.

La casa editrice

Editore dal 2002, Paolo Izzo, alter-ego della Stamperia del Valentino, gestisce con estremo rigore le scelte editoriali della sua “creatura”. Il risultato è un catalogo di alto profilo sia nell’ambito della cultura napoletana, che in quello della produzione di stampo umanistico, esoterico e storico.
La Stamperia del Valentino vuole riportare all’attenzione del pubblico la Napoli colta, folkloristica e letteraria. A tal proposito seleziona opere rivolte al curioso colto come allo studioso, con un occhio all’originalità e completezza dei temi proposti.

Titolo: Simboli e misteri nelle avventure di Alice nel paese delle meraviglie
e attraverso lo specchio
Autore: Vito Foschi
Collana: I Polifemi
Prezzo: € 12,00
Pagine: 88
ISBN: 979-12-80721-45-7
Disponibilità: Marzo 2023

La Collana

Il ciclope Polifemo - che sembra risiedesse nella napoletana isoletta di Nisida - dovette il suo nome alla propensione al “molto parlare”. Un chiacchierone, dunque, stando all’etimo greco polì-femì. Questa collana mutua dal mitico personaggio omerico l’interpretazione più nobile di quel nome, intendendo proporre libri piccoli (nei costi e nel formato) ma che “hanno molto da dire” e che quindi vale la pena di “ascoltare”.

Della stessa collana
Guarda il catalogo: www.stamperiadelvalentino.it 

giovedì 13 aprile 2023

UFOLOGY YES: FIERA DEL MISTERO ALL’APERTO IN 2000 MQ A VILLA RO IL 6 E 7 MAGGIO 2023



Fra meno di un mese si terrà l’attesa prima Fiera all’aperto del Mistero in ben 2000 mq con tante  adesioni che aumenteranno sino all’evento UFOLOGY YES per il 6 e 7 maggio 2023 a Pomezia organizzato dall'ufologa Francesca Bittarello con la sua casa editrice LUX-CO EDIZIONI specializzata in libri riguardanti le tematiche delle scienze di frontiera ed enigmi storici.

La nuova location scelta VILLA RO situata in via dei Castelli Romani 50 a Pomezia con i suoi 2000 mq  videosorvegliati interni alla villa diverrà sede di successo per gli eventi estivi all’aperto. 

La  villa è privata di proprietà di Jessica Carla  Fedele, politica da sempre attenta allo sviluppo del territorio che ha aperto la sua proprietà all'evento grazie all’amicizia con Francesca Bittarello creando un connubio entusiasta sui futuri eventi estivi. La villa è un edificio storico creata negli anni trenta del novecento che con i suoi ampi spazi esterni si presta al meglio per il “Villaggio del Mistero” dove saranno  posizionati 40 gazebo di espositori legati al  mistero e alle scienze di frontiera, mentre nella bellissima Sala Interna si terranno le Conferenze.

Il sito web dell’ evento www.ufologyyes.com sarà aggiornato sino all’evento con breaking news e curiosità sui tanti partecipanti dai quali attingere le informazioni. Si prevedono nella due giorni dai mille spettatori in su che si sbizzarriranno nel Villaggio del Mistero creato dall’ufologa Francesca Bittarello per il tanto pubblico. Il costo dell’entrata è un semplice contributo all’organizzazione difatti con soli 5 € valido per le 2 giornate i visitatori potranno entrare nel Villaggio del Mistero dove “l’impossibile diventa possibile”. La Villa RO sarà aperta al pubblico esclusivamente nei giorni dell’evento rappresentano un'occasione per la visione di una edificio storico normalmente chiuso al pubblico.

Organizzazione Dott.ssa Francesca Bittarello

Lux-Co Edizioni whatsapp +39 3294218323  

Credits: 

www.ufologyyes.com                

www.luxcoedizioni.com                

www.centrostudiufologyworld.com   

venerdì 31 marzo 2023

Nell'eclissi degli intellettuali chi brillò fu Elémire Zolla

tratto da "Il Giornale" del 26 Maggio 2022 

Un "conoscitore di segreti": così Grazia Marchianò racconta il grande orientalista, a vent'anni dalla morte

Luigi Mascheroni

Il puro conoscitore - diceva Elémire Zolla - «Si limita a sapere o a non sapere o a sapere dubitando», senza nutrire illusioni, senza ombra di fede.

Conoscitore puro, senza steccati mentali di fronte ai più vari campi del sapere, uomo senza ombre di fede e nessuna illusione, Elémire Zolla (1926-2002) è stato uno dei pensatori più grandi del nostro secondo Novecento: filosofo e storico delle religioni, studioso di dottrine esoteriche, frequentatore della mistica occidentale e orientale, indagatore delle sfere più segrete della spiritualità umana.

Torinese, ma di madrelingua inglese, poliglotta e poligrafo - parlava francese, italiano, tedesco, e studiò spagnolo, portoghese, russo... e scrisse moltissimo, tutta la vita era laureato in Giurisprudenza, quando già si interessava di Medicina legale e Psichiatria forense, poi fu critico letterario, romanziere (Minuetto all'inferno dopo alcune esitazioni della casa editrice Einaudi uscì nella collana «I Gettoni» con risvolto di Elio Vittorini e vinse il premio Strega Opera prima nel '57), ebbe una carriera accademica durata 40 anni, come docente di Letteratura anglo-americana, fra le Università di Catania, Genova e La Sapienza di Roma. Viaggiò moltissimo: in Birmania, Corea, India, Indonesia e Bali, Hawaii, Giappone, Iran, Israele, Taiwan, gli Stati Uniti degli indiani d'America... Scrittura elegante e erudizione sterminata, fu grande uomo di editoria: lavorando con la casa editrice Borla e con Alfredo Cattabiani alla Rusconi portò l'attenzione in Italia su autori come Carlos Castaneda, Ananda Coomaraswamy e J.R.R. Tolkien (è sua la prefazione alla prima edizione italiana del Signore degli anelli), o come Marius Schneider, Pavel Florenskij, Simone Weil, Eric Voegelin, tutti spiriti totalmente estranei all'egemonia culturale dei tempi. Fondò la rivista trimestrale Conoscenza religiosa: 67 fascicoli, molti monografici, dal 1968 all'83, una miniera di sapienza diffusa in tutte le discipline umanistiche del mondo. E fu firma nobile della Terza pagina del Corriere della sera dal 1958 al 2000. Ciò significa che non fu un intellettuale isolato, anzi. Di certo però non fu mai davvero compreso, almeno in Italia, rispetto ad altri Paesi nel mondo.

Chi lo conosce meglio, a fondo, è Grazia Marchianò, l'ultima moglie (Zolla fu sposato con Maria Luisa Spaziani, poi a lungo legato con Cristina Campo), anche lei orientalista e già ordinaria di Estetica all'Università di Siena. Conobbe Zolla nel '70, quando lui era segretario dell'Istituto Accademico di Roma, con lui percorse il tratto di strada più importante delle loro vite e dopo la morte di Elémire ha continuato a curarne la memoria con la pubblicazione di tutte le opere per Marsilio: «Io scelsi subito Cesare De Michelis, un italianista che aveva la stessa ampiezza di vedute di Zolla, poi però si dovette superare un piccolo dissidio con Roberto Calasso, che rivendicava il diritto sui suoi scritti...». Oggi, a venti anni dalla morte del marito, Grazia Marchianò organizza un convegno internazionale su «Il conoscitore di segreti: il lascito intellettuale di Elémire Zolla» all'Accademia Vivarium Novum di Villa Falconieri, a Frascati, donando alla stessa Accademia la grande biblioteca del marito, 300 casse trasportate qui dalla loro casa di Montepulciano con 9mila volumi divisi in sezioni disciplinari da capogiro: Simbologia, Letterature antiche e moderne, Etnologia, Antropologia, Sciamanesimo, Scienze religiose, Alchimia, Astrologia, Esoterismo... Più l'intera collezione oggi rarissima - della rivista Conoscenza religiosa e l'archivio privato: un centinaio di faldoni con quaderni autografi, fotografie, appunti preparatori per i libri e gli articoli giornalistici, ma purtroppo poche lettere («Aveva la strana idea che, una volta lette, non dovesse essere conservate»... e chissà cosa ci siamo persi).

Conoscitore di segreti, raccoglitore di scintille, maestro sì ma scomodo ancora un anno fa Piergiorgio Odifreddi, nel coccodrillo di Roberto Calasso, non ha risparmiato dure critiche a Zolla e a una certa deriva «antiscientifica» di Adelphi intellettuale a sé che intravide l'Eclisse dell'intellettuale... Chi fu davvero Elémire Zolla?

lunedì 27 marzo 2023

L’alchimista e astrologo britannico Robert Fludd torna in libreria con due nuovi volumi per Stamperia del Valentino


Stamperia del Valentino già si è occupata di Robert Fludd, il medico, alchimista, teosofo e astrologo britannico vissuto a cavallo tra Cinquecento e Seicento, pubblicando un trattato di geomanzia nel 2019 e altri due volumi nel 2021, uno sull’astrologia, l’altro sull’origine e la struttura del cosmo. Torna oggi con “De Musica Mundana - L’Armonia delle Sfere”, disponibile già a marzo e “Sui Numeri divini e la divina Armonia”, in libreria tra aprile e maggio 2023.

La lezione di Fludd nel “De Musica” riprende gli insegnamenti arcaici di Platone, di Aristotele e di Giamblico, ispirati tutti dalla pitagorica armonia delle sfere. Il cosmo è articolato in una sua indefinita molteplicità, ma ritrova la propria radice unitiva attraverso una melodia che armonizza divinamente tutte le sue partizioni. Il testo di Fludd offre l’opportunità di approfondire un aspetto importante di questo processo microcosmico di consapevolezza, come chiarisce Valentini in postfazione. “Le partizioni del cosmo”, spiega “si emanano e vengono riassunte in ambito magico-realizzativo con funzioni simboliche, come appunto le note musicali e l’espressione del ritmo come andamento noetico del manifestato”. Il dio Apollo coniugava la sua natura solare al canto, alla musica e alla poesia, “quali espressioni ieratiche che scaturiscono dall’estasi iniziatica, che ricompongono lo iato tra la natura umana a quella divina”.

Disanima sull’emanazione del mondo materiale e della sua creazione da parte del Divino, per “Sui Numeri divini e la divina Armonia”. Attraverso i numeri e le armonie, lo studio condotto sulla scorta delle tradizioni dettate nelle sacre scritture, e della loro interpretazione nel pensiero classico, da Pitagora a Platone.


L’autore


Robert Fludd o Robertus de Fluctibus (1574-1637). Medico, alchimista, teosofo e astrologo britannico. Filoso ermetico, apparteneva alla tradizione ermetico-cabalistica del Rinascimento sviluppatasi da Marsilio Ficino, Pico della Mirandola e Paracelso. Diede un forte impulso alla diffusione della concezione dei Rosacroce nel mondo, scrivendo l’opera cosmologica Utriusque Cosmi, maiores scilicet et minores, metaphysica, physica atque technica Historia, in cui le corrispondenze segrete tra il “mondo più grande” e il “mondo più piccolo” riguardano i rapporti tra l’universo (macrocosmo) e l’uomo (microcosmo). Fu anche l'autore di De astrologia, sua opera principale sull'argomento.


La casa editrice


Editore dal 2002, Paolo Izzo, alter-ego della Stamperia del Valentino, gestisce con estremo rigore le scelte editoriali della sua “creatura”. Il risultato è un catalogo di alto profilo sia nell’ambito della cultura napoletana, che in quello della produzione di stampo umanistico, esoterico e storico.

La Stamperia del Valentino vuole riportare all’attenzione del pubblico la Napoli colta, folkloristica e letteraria. A tal proposito seleziona opere rivolte al curioso colto come allo studioso, con un occhio all’originalità e completezza dei temi proposti.



Titolo: De Musica Mundana
Sottotitolo: L’Armonia delle Sfere
Autore: Robert Fludd
Postfazione: Luca Valentini
Collana: Sotto il cappello
Prezzo: € 18,00
Pagine: 86
ISBN:  979-12-80721-38-9
Disponibilità: marzo 2023




Titolo: Sui Numeri divini e la divina Armonia
Autore: Robert Fludd
Collana: Sotto il cappello
Prezzo: € 23,00
Pagine: 146
ISBN:  979-12-80721-39-6
Disponibilità: aprile-maggio 2023



Della stessa collana
Guarda il catalogo: www.stamperiadelvalentino.it


lunedì 20 marzo 2023

24° Convegno di Ufologia città di Pomezia

 Ed ecco la locandina del prossimo 24° Convegno di Ufologia città di Pomezia del 26 marzo 2023 al Simon Hotel organizzato dalla sempre attiva Francesca Bittarello; tra i Conferenzieri  ci saranno il boliviano Victor Nunzi, Antonio Riggi, Fabio Ippoliti, Ferdinando Santoro, il vaticanista Riccardo Narducci e il Generale Domenico Rossi Già sottosegretario di Stato alla Difesa e con lo scienziato  rumeno Vasile Droj. Dalle 13 alle 14 durante la pausa pranzo con il panino alieno ci saranno gli assaggi gratuiti del Birrificio OXIANA partner commerciale degli eventi per tutto il 2023.

Per le info dettagliate sul Convegno visitare il sito web.

www.convegnoufologiapomezia.it




domenica 19 marzo 2023

Mistero Peter Kolosimo, il creatore di mondi

tratto da "Il Giornale" del 10 Dicembre 2022

Un romanzo, una raccolta di saggi e un convegno ricordano il padre della fantarcheologia italiana. Fra Ufo, miti, scienza

Luigi Mascheroni

Per coloro i quali «l'Uomo di Palenque» veniva davvero dallo spazio, Peter Kolosimo è un amico. Per tutti gli altri, un mistero.

Mistero Peter Kolosimo.

Pioniere dei viaggi stellari a bordo della navicella Fantasia, giornalista e divulgatore che osò andare Oltre il cielo che è il titolo della celebre rivista di astronautica e fantascienza dove debuttò come firma e sorta di Doctor Who che più velocemente di tanti altri seppe viaggiare nello spazio e nel tempo tra fascinazione, scienza, fantascienza e pseudoscienza, Peter Kolosimo, che poi era italianissimo, si chiamava Pier Domenico Colosimo (1922-84) anche se a un certo punto sostituì la «C» del cognome con una «K» arcana, è stato colui che tra gli anni Sessanta e Settanta, epoca d'oro di enigmi e segreti, diffuse a livello di massa la fantarcheologia (o, se preferite, la paleoastronautica o teoria del paleocontatto). Stiamo parlando, ma a bassa voce, perché la rivelazione non è per tutti, degli «antichi astronauti». La domanda, alla quale non si può opporre un Sì, ma neanche un No, è: esiste la possibilità che nei millenni passati entità extraterrestri abbiano raggiunto il nostro pianeta consegnando agli uomini conoscenze tecnologiche segrete, lasciando traccie nascoste del loro passaggio? Risposte: il mito di Atlantide, la Stele di Palenque, la Pila di Baghdad, i geroglifici dell'Altipiano di Nazca, la Carta di Piri Re'is, i manufatti Maya, le conoscenze astronomiche dei Dogon, gli Ufo, il triangolo delle Bermude, la Grande Piramide... E poi, come si spiega quel teschio di bisonte, conservato al Museo di Paleontologia di Mosca, risalente a un periodo compreso fra i 30 e i 70mila anni fa, con un foro rotondo come quello di un proiettile? Chi poteva a quel tempo sparare a un animale se non qualcuno proveniente da un altro mondo?

Ecco. Peter Kolosimo su quel mondo «altro» aprì una finestra, trent'anni prima di Stargate, quando, nell'anno 8000 a.C. un'astronave piramidale atterrò nelle vicinanze di accampamento di cavernicoli... Un raggio luminoso sull'alba dell'uomo. Storie di antichi astronauti, di continenti scomparsi e di futuri passati.

Peter Kolosimo, nato per sbaglio a Modena da un ufficiale dei carabinieri calabrese e una madre statunitense, una giovinezza passata a Bolzano, tre lingue (italiano, tedesco, inglese) e una laurea in Filologia germanica all'Università di Lipsia (di cui però non abbiamo alcuna documentazione...), si arruolò durante la Seconda guerra mondiale, in quanto altoatesino, nella Wehrmacht ma già qui la biografia stinge nella leggenda e nella re-interpretazione della Verità... - da cui però disertò divenendo partigiano in Boemia, per poi aderire al comunismo di stampo marxista-leninista... E poi il giornalismo, e poi la direzione della stazione di Radio Capodistria, e poi centinaia di articoli con decine di pseudonimi, e la seconda vita nella Torino magica ed esoterica degli anni Sessanta e Settanta, e poi libri di straordinario successo, la fondazione nel 1972 del mensile Pi Kappa, che sono le iniziali di Peter e Kolosimo... La vita come un fantaromanzo. Qualcuno ha fatto notare che la sua biografia non è meno misteriosa dei tanti ambiti di ricerca da lui indagati.

Dosando sapientemente dati veri, dubbi o falsi, tra saggio, affabulazione e letteratura fantastica, grazie a una scrittura ammaliante e una potente capacità di immaginare e di narrare, Peter Kolosimo tanto infastidito da note bibliografie quanto ipnotizzato da teorie eretiche ha saputo costruire, con la perfezione degli antichi architetti, un nuovo immaginario che collega le incisioni rupestri sul Monte Musinè al continente perduto di Mu, la parapsicologia all'esobiologia, le iscrizioni etrusche alle statue dell'Isola di Pasqua, le sfere di pietra della Costa Rica ai monili precolombiani, i misteriosi «jet d'oro» a forma di aerei a reazione, esempio perfetto di «oggetti fuori dal tempo», come il meccanismo di Antikythera, la prova (provata?) dell'esistenza degli antichi viaggiatori interspaziali. E se i carri di fuoco del mito e della Bibbia fossero state astronavi?

Del resto, quelli erano anni dell'immaginazione al potere... Erano gli anni in cui Peter Kolosimo scriveva libri dai titoli immaginifici soprattutto per la mai abbastanza ringraziata casa editrice Sugar come Terra senza tempo, Ombre sulle stelle, Astronavi sulla preistoria, Fratelli dell'infinito, Italia mistero cosmico... Erano gli anni in cui, accadde nel 1969, Kolosimo vinse addirittura il Premio Bancarella con il super bestseller Non è terrestre, anni in cui le sue opere erano tradotte in 60 Paesi (!), dalla Russia alla Cina, ed era uno degli scrittori italiani più conosciuti al mondo.

Poi tutto ciò tramontò. Morto nel 1984 a Milano, pur sopravvivendo, svenduto a poche lire, tra Remainders e bouquiniste, Peter Kolosino è scomparso dall'editoria, dai giornali, dalle trasmissioni tv. Polvere fra le stelle.

Ma a volte, e non solo gli antichi visitatori, ritornano. E così nel centenario della nascita, Pier Domenico in arte Kolosimo è di nuovo fra noi. I Wu Ming, affascinati da un marxista leninista con la passione per l'archeologia misteriosa e le civiltà extraterrestri, ne fanno uno dei personaggi del nuovo romanzo UFO 78 (Einaudi); Bolzano gli dedica un convegno di studi all'Eurac convention center proprio nel giorno della nascita, il 15 dicembre (partecipano anche la moglie, Caterina Kolosimo, giornalista e scrittrice, e la figlia Alessandra, studiosa e ricercatrice); mentre un gruppo di accademici, coordinati da Fabio Camilletti, lo omaggia con un Almanacco della fantarcheologia (Odoya) che prova a mettere ordine nella sua biografia, indaga l'originalità della sua saggistica confrontandola con quella dei suoi maestri ed epigoni, da Von Däniken a Jacques Bergier e riflette, senza nostalgia, sull'eterna fascinazione per le meraviglie del possibile e i mondi «altri» che Peter Kolosimo seppe raccontarci meglio di chiunque. Anche se forse, ma proprio per questo, non sono mai esistiti.