Le Piramidi di
Teotihuacán, Giza e Xianyang
Con
i dati oggi in nostro possesso, è facile constatare ed è già stato dimostrato
da diversi studiosi1 che quanto abilmente riportato in queste
immagini, corrisponde a realtà:
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Immagine1 elaborata e resa
disponibile da Luca Bernasconi
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Ingrandendo
i punti di interesse, ci troviamo di fronte ad una situazione ancora più
particolare, di cui la seguente immagine ne è una rappresentazione
significativa:
Sulla
immagine 1 non ci sono dubbi e l’allineamento è facilmente constatabile da
chiunque abbia accesso ad internet ed utilizzi un programma come Google Earth.
Sulla
immagine 2, vi è maggiore difficoltà di riscontro senza mezzi informatici più
specifici, ma per la seguente analisi statistica, basterà fare riferimento
all’immagine 1.
Ciò
premesso, riporto 2 osservazioni lampanti e scientificamente valide per i tre
complessi piramidali più importanti di Messico, Egitto e Cina, rispettivamente
collocati nelle regioni note come Teotihuacán, Giza e Xianyang:
1) sono allineati lungo un’unica linea planetaria;
2) la loro disposizione sul piano è molto simile;
Essendo
le suddette 2 osservazioni state già oggetto di studi approfonditi da parte di
studiosi1 molto più esperti di me, evito di entrare nel merito dei
valori e delle dimostrazioni, lasciando al lettore l’onere ed il piacere di
approfondire gli argomenti.
Il
mio obiettivo è invece quello di trattare statisticamente i dati a
disposizione.
Partiamo
dall’osservazione n°1: qual è la
probabilità che 3 popoli diversi in 3 epoche diverse in 3 continenti diversi,
costruiscano per pura coincidenza, 3 complessi piramidali allineandoli lungo
una linea planetaria?
Per
comodità dei lettori, riporto alcune semplici definizioni:
a) Probabilità (classica) di un evento: il rapporto fra il numero dei casi favorevoli ed il numero dei casi possibili supposti tutti ugualmente possibili
b) Coincidenza (Garzanti): concomitanza spesso casuale di più circostanze
Per
l’analisi statistica, dobbiamo definire l’estensione di un territorio (spazio
campionario) come “insieme” delle probabilità dei luoghi di costruzione e dobbiamo individuare l’estensione spaziale del complesso
piramidale.
Quest’ultimo dato possiamo stabilirlo
come il rettangolo che contiene le 3 piramidi principali di ogni sito (per
brevità lo chiameremo “rettangolo
contenente”).
Ciò
premesso, analizziamo i dati.
L’estensione
del territorio dominato dai costruttori, è noto solo per Giza, purtroppo.
Anche
in questo caso però, non possiamo ritenere idoneo alla costruzione del
complesso piramidale il 100% del territorio dell’impero dell’Antico Regno
(essendo presenti il Nilo, i rilievi, il deserto, etc.).
Per
semplificare la trattazione, assumiamo cautelativamente che solo il 10% del
territorio presentasse caratteristiche idonee alla costruzione: pianeggiante e
con sufficiente capacità di sopportare il carico delle piramidi.
Per
quanto riguarda Giza, abbiamo i seguenti dati:
1) Estensione rettangolo contenente: circa 0,7 kmq (dato reale)
2) Estensione impero costruttori: circa 300.000 kmq (dato reale)
3) Estensione territorio idoneo: circa 30.000 kmq (ipotesi cautelativa)
Pertanto
la probabilità che i costruttori scegliessero casualmente proprio quel kmq di
territorio per costruire il complesso piramidale è pari a:
PGiza = 0,7/30.000= 0,0023%
attribuiva
la costruzione delle piramidi al popolo dei Toltechi, ma successivamente ha
abbandonato questa ipotesi per abbracciarne altre non meglio definite.
Quindi,
data l’incertezza sulla data di costruzione e sul popolo che l’ha costruita,
possiamo ipotizzare che i costruttori avessero a disposizione un territorio
vasto almeno 100.000 volte l’estensione del complesso piramidale. E’ un’ipotesi
molto conservativa, considerando la complessità, la maestosità e lo splendore
di Teotihuacan, sarebbe infatti lecito pensare che i costruttori dominassero su
un impero ben più vasto (come termine di confronto basti pensare all’estensione
dell’impero Egizio al tempo della costruzione delle piramidi della piana di
Giza, che è più del doppio).
Semplificando i calcoli, abbiamo:
1) Estensione rettangolo contenente: circa 1,15 kmq (dato reale)
2) Estensione impero costruttori: 115.000 kmq (ipotesi cautelativa)
3) Estensione territorio idoneo: 11.500 kmq (ipotesi cautelativa)
Pertanto la probabilità che i costruttori scegliessero casualmente proprio quel punto del territorio per costruire il complesso piramidale è pari a:
PTeo=1,15/11.500 = 0,01%
Per il complesso di Xianyang, i dati attualmente in nostro possesso sono veramente scarsi (per cause legate a divieti militari del governo cinese), quindi per non interrompere lo studio, prendiamo come riferimento il rettangolo contenente ed i dati ipotizzati per Teotihuacan (nell’attesa di poter definire almeno il rettangolo contenente con più precisione e magari anche l’estensione dell’impero dei costruttori):
1) Estensione rettangolo contenente: circa 1,15 kmq (dato scelto per analogia con Teotihuacán)
2) Estensione impero costruttori: 115.000 kmq (ipotesi cautelativa)
3) Estensione territorio idoneo: 11.500 kmq (ipotesi cautelativa)
PXian = 1,15/11.500 = 0,01%
Pertanto
la probabilità della coincidenza è:
P
Coincidneza = P
Teo * P
Giza * P
Xian = 0,01% * 0,0023% * 0,01% = 0,0000000023%
Ovvero,
la probabilità che Egizi, Precolombiani e Cinesi in 3 epoche diverse, in 3
continenti diversi, abbiano costruito per pura coincidenza, i 3 complessi
piramidali di Teotihuacán, Giza e Xianyang
allineandoli lungo quella particolare linea planetaria, è pari a circa 2 su
100.000.000.000 (leggasi “due su cento
miliardi”).
C’è
da fare un considerazione (Osservazione
1 bis) a commento di questo risultato: due siti generici sul pianeta Terra
saranno sempre allineati su una linea planetaria. Quindi la vera coincidenza è
data dal terzo sito che viene costruito sulla linea planetaria definita dagli
altri due siti.
Il
calcolo quindi andrebbe fatto per il sito meno antico, ma siccome l’incertezza
sulla datazione di Xian è troppo elevata, possiamo effettuare il calcolo per
l’unico dei 3 siti per il quale abbiamo più dati a disposizione, ovvero Giza.
Ciò
premesso, la probabilità che gli Egizi scegliessero di costruire il complesso
piramidale d Giza proprio in quel punto, allineandolo per pura coincidenza gli
altri due siti piramidali di Teotihuacán, Giza e Xianyang vale:
PGiza Bis = 0,7/30.000 = 0,0023%
Ovvero
circa 2 probabilità su 100.000.
Analizziamo
ora l’osservazione n°2: partendo
dalla probabilità di coincidenza sopradescritta, qual è la probabilità che i 3
popoli suddetti, in 3 epoche diverse in 3 continenti diversi, dopo aver
allineato per pura coincidenza lungo linee planetarie parallele i 3 complessi
piramidali, abbiano disposto le piramidi secondo una geometria simile?
Per
non entrare nel merito della trattazione, rimando agli studi di cui alla nota 1
e mi limito ad inserire le seguenti immagini per sostenere l’ipotesi della
disposizione “molto simile”:
Le
immagini parlano da sole, non ci sarebbe nemmeno bisogno di commentarle, ma
basta osservare che per i 3 siti piramidali vi è l’allineamento delle 2
piramidi maggiori ed il disallineamento della terza piramide, la più piccola.
L’angolo
di disallineamento tra la piramide più piccola e l’asse di allineamento delle
altre due è lo stesso (precisione del decimo di grado) per i 3 siti piramidali.
Nelle
immagini compare la costellazione di Orione, ma non verrà considerata nello
studio delle probabilità di coincidenza.
Anche
in questo caso, dobbiamo stabilire un criterio per determinare uno spazio
campionario.
Un
criterio possibile è quello di suddividere il rettangolo contenente in una
maglia quadrata con estensione di un ettometro quadrato (valore plausibile in
considerazione delle dimensioni di base delle piramidi).
Pertanto
per Giza abbiamo 70 quadrati contenenti all’interno dei quali i costruttori
avrebbero potuto collocare le proprie piramidi (per definizione un quadrato contiene la piramide quando il vertice
della piramide coincide con il baricentro del quadrato).
La
prima piramide ha una probabilità di capitare proprio nel punto giusto della
maglia, pari a:
P
1Giza = 1/70 =1,43%
La seconda piramide ha una probabilità di
capitare proprio nel punto giusto della maglia, pari a:
P2Giza = 1/69 = 1,45%
La terza piramide ha una probabilità di capitare
proprio nel punto giusto della maglia, pari a:
P
3Giza = 1/68 = 1,47%
Pertanto
la probabilità totale di disporre per pura coincidenza le Piramidi proprio
secondo lo schema attuale è di:
PTGiza = 1,43%*1,45%*1,47% = 0,0003%
Ovvero
ci sono 3 probabilità su un milione.
Ripetendo
i calcoli anche per Teotihuacán e Xianyang , otteniamo:
PTTeo = 0,00007% PTXian = 0,00007%
La
probabilità parziale per l’osservazione 2 vale: 0,00000000000000014%
(Leggasi circa 1 probabilità
su mille milioni di miliardi)
La
probabilità totale che si verifichi contemporaneamente l’osservazione 2 e
l’osservazione 1 è la seguente:
P
totale bis = 0,0000000000000000000000000032%
(Leggasi circa 3 probabilità
su mille di miliardi di miliardi)
Anche
in questo caso, riportando l’esempio del dado a 6 facce, dovremmo lanciarlo per
29 volte di seguito ed ottenere
sempre 6!
La PGiza Bis equivale a lanciare il dado 6 volte di seguito ed ottenere sempre 6.
Su
questo dato, suggerisco esperimenti personali ai professori di egittologia che
parlano di coincidenze: comprate un dado a 6 facce e lanciatelo su un tavolo
piano facendolo rotolare.
Non
appena avrete raggiunto l’obiettivo di ottenere 6 volte di seguito un 6, avrete
capito che la teoria classica è valida. In caso contrario, fatevi qualche
domanda.
E’
doveroso evidenziare il fatto che non ho preso in considerazione l’immagine 2:
infatti se avessi dovuto analizzare anche la probabilità che le singole
piramidi di un sito sono allineate con le corrispettive degli altri 2 siti,
allora credo che avrei avuto difficoltà anche solo a pronunciare il numero che
rappresenta la probabilità di coincidenza totale.
A
questo punto, il lettore esperto di statistica, o il lettore esperto di
archeologia, potranno sollevare numerose obiezioni sulle ipotesi cautelative
che ho dovuto fare per ottenere un valore di probabilità della coincidenza.
Pertanto,
variando i dati in ingresso e variando le ipotesi cautelative, si otterranno
sempre e comunque dei valori di probabilità di coincidenza così piccoli da
indurre a pensare che la teoria archeologica ufficiale è da rivedere.
Oggi
è insostenibile affermare con leggerezza che quanto sopra esposto sia solo una
pura coincidenza: sono i numeri che mettono in forma matematica ciò che la
logica e l’intuito suggeriscono da anni; vi è stata una scelta precisa e non
casuale da parte dei costruttori a Teotihuacán, Giza e Xianyang di allineare i
3 siti piramidali lungo linee planetarie e di disporre le piramidi secondo
geometrie simili.
Negare
questa verità oggi significa sostenere che la Terra è ancora al centro dell’Universo ed il Sole
e le Stelle immutabili le girano intorno.
Ma
se si accetta questa verità, il passo successivo è scoprire chi e quando (e
magari anche perché e come) ha scelto di costruire i 3 complessi piramidali in
3 continenti diversi in quel modo così particolare.
Una
sfida enorme, la cui complessità richiede lo sforzo di ricerca di tutti gli
studiosi ufficiali e di tutti gli appassionati del settore. Collaborare per
capire e scoprire, senza aggrapparsi ai “dogmi archeologici” che stanno
oscurando una delle pagine più belle e più antiche della storia umana.
Pinerolo
Simone Scotto di Carlo
20/08/2014
Nota
1: cito tra tutti, il libro di Fabio Garuti “L’ombra di Orione”.
Fonti: