in collaborazione con l'autore Michele Leone
tratto da: https://micheleleone.it/scongiuro-contro-il-cattivo-tempo/
Manduria: una tradizione popolare contro il cattivo tempo
Lo scongiuro contro il cattivo tempo che ti riporto è preso da: Giuseppe Gigli, Sperstizioni, pregiudizi e tradizioni in Terra d’Otranto, Tipografia Barbera, Firenze 1893.
Nelle tradizioni popolari da Otranto alla Romania e dall’Islanda alla Sicilia, sono presenti innumerevoli scongiuri contro il cattivo tempo e diverse figure che possono scatenare o placare le tempeste. Questo Scongiuro contro il cattivo tempo di Manduria è solo un primo assaggio sul mondo dei Tempestari e tagliatori di tempeste.
Ecco lo Scongiuro contro il cattivo tempo di Manduria:
«Gli scongiuri contro il cattivo tempo sono parecchi e in diversi modi praticati.
Taluni, cedendo al sentimento religioso che fa parer ira di Dio quello che è fenomeno n a turale, all’appressarsi del temporale biascicano avemmarie e paternostri, o bruciano certo legno che si dispensa dai sagrestani delle parrocchie.
Bellissimo mi pare il seguente uso, che è praticato dai contadini del Tarantino: all’appressarsi delle nubi nere, pronube di grandine o di tempesta, le donne espongono in mezzo alla strada un bambino o una bambina di non più di sette anni, e gli fanno gettare in aria, a destra, a manca e di fronte, tre piccoli pezzi di pane, ripetendo con voce alta e supplicante alcune parole a mo’ di versi, che nel dialetto di Manduria dicono così:
Oziti, San Giovanni, e no durmiri,
ca sta vesciu tre nnuuli viniri,
una d’acqua, una di jentu, una di malitiempu.
Dò lu purtamu stu malitiempu?
Sotta a na crotta scura,
dò no canta jaddu,
dò no luci luna,
cu no fazza mali a me, e a nudda criatura.
(Traduzione: Levati, o San Giovanni, e non dormire perchè sto vedendo venire tre nuvole- una d’acqua, una di vento, una di temporale.— Dove lo portiamo questo cattivo tempo —In una grotta oscura – dove non canta un gallo – dove non entra la luce della luna – perché non faccia male né a me, né ad al cuna altra persona».
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