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sabato 7 novembre 2020

IL PENTAGONO, BILL GATES, L’OCCIDENTE E LE SUE METASTASI

Tratto da "L'Opinione" del 31 agosto 2020

di Ruggiero Capone

Fin dagli ultimi decenni del passato secolo, due primarie aziende informatiche hanno lavorato e fatto consulenze per le più importanti agenzie americane, nonché per lo stesso Pentagono. Al punto che la Microsoft di Bill Gates e la Apple di Steve Jobs (ormai passato a miglior vita) hanno rappresentato un importante, se non fondamentale, apporto alla ricerca e sicurezza informatica statunitense. Anche se va detto che, i sistemi informatici di Jobs e Gates non hanno mai dialogato tra loro, e solo negli ultimi quindici anni s’è instaurata una sorta di compatibilità. Ma le agenzie Usa prendevano ciò che a loro serviva, non preoccupandosi di eventuali sviluppi. Nemmeno ipotizzando che il sistema Bill Gates potesse mai assurgere ad una sorta di Spectre (metafora tratta dalla narrazione di James Bond), una sorta di superagenzia mondiale in grado di controllare altri stati e determinare la stessa politica Usa. Il Pentagono ha al suo interno una importante agenzia, il cui acronimo è Darpa: Defense Advanced Research Projects Agency. Attraverso quest’ultima il Pentagono ha sviluppato la realizzazione d’insetti geneticamente modificati. Ma a cosa servirebbero? Innanzitutto a testare armi chimico-batteriologiche su popolazioni cavia, che da sempre vengono individuate nelle aree più povere del pianeta, ovvero Africa centrale e zone remote (ma non ci sono prove sufficienti) dell’America latina. Ma il Pentagono ha da tempo un importante concorrente nelle aziende di Bill Gates che operano informaticamente per le big pharma, ovvero le multinazionali finanziario-farmaceutiche che avrebbero usato gli insetti robot (ma anche bionici) della Microsoft per testare nuovi patogeni umani ed animali nonché le tecniche d’impollinazione, anticrittogamiche ed antiparassitarie in zone dell’Africa centrale. Per farla breve, il Pentagono non controlla più il potere di Bill Gates e delle big pharma: anzi il connubio tra multinazionali chimico-informatico-finanziario determina le politiche negli stati sia democratici che autocratici. E se per il Pentagono gli insetti modificati e controllati potrebbero servire a distruggere le colture agricole di potenziali nemici, per le big pharma gli insetti sintetici e comandati possono agevolmente rivelarsi vettori massivi di nuove patologie sperimentali, quindi di eventuali cure. Circa una ventina d’anni fa, in concomitanza con l’epidemia di ebola in vaste aree dell’Africa centrale, biologi e ricercatori iniziavano a contestare la bioeticità di queste sperimentazioni, lanciando l’allarme contro l’impiego della “tecnologia Crispr per l’editing genetico”: in pratica veniva smascherato l’utilizzo d’insetti per scopi militari e chimico-farmaceutici. Molti scienziati si sono interrogati sul fatto che l’uomo si fosse sostituito a Dio, usando una nuova piaga biblica, una sorta d’esercito di cavallette sintetiche o geneticamente modificate. Ma l’agenzia Darpa ha secretato ogni documento in materia, negando evidenze ed appellandosi al fatto che si tratti di massimi segreti per la sicurezza occidentale. Ma dove inizia la sicurezza occidentale e dove finisce quella delle multinazionali chimico-farmaceutiche? Il dottor Blake Bextine è un dirigente della Darpa e si occupa del programma “InsectAllies”, il sito “ComeDonChisciotte.org” ha riportato questa dichiarazione di Blake Bextine che definisce lo “sfruttamento di un sistema naturale ed efficiente di attuazione, in due fasi, per trasferire i geni modificati alle piante: gli insetti vettore e i virus delle piante che essi trasmettono contromisure modulari, facilmente dispiegabili e generalizzabili contro potenziali minacce, naturali e progettate, all’approvvigionamento alimentare, con gli obiettivi di preservare il sistema colturale degli Stati Uniti”. Ma il Pentagono non è l’unico manipolatore chimico-genetico-batteriologico. E non c’è dato sapere se Darpa e big pharma non si siano spartiti il territorio di sperimentazione, soprattutto non sappiamo come si posizioni l’Oms (organizzazione mondiale della sanità) il questi scontri o incontri. Darpa s’affida a cicadelle, mosche e afidi per inoculare nelle colture i vari virus selezionati: si tratta di agenti di alterazione genetica, virus introdotti in una data popolazione d’insetti per mutare la composizione genetica delle colture. Ma colture tempestate da virus modificati vanno indubbiamente a mutare la genetica e il sistema immunitario degli umani. Qui ovviamente il Pentagono invade il campo delle big pharma e del loro alleato finanziario e cibernetico Bill Gates. Molti scienziati si domandano se Pentagono e big pharma possano mai allearsi in una futuribile guerra batteriologica. Di fatto il programma “InsectAllies” di Darpa mirerebbe a spargere virus infettivi modificati, progettati per modificare i cromosomi delle colture nei campi. Metodo già noto come “ereditarietà orizzontale”, mentre “l’eredità verticale” è l’alterazione tipica degli Ogm (organismi geneticamente modificati). Con l’Ogm (esempio il mais) si generano nuovi cromosomi in laboratorio, e per creare altre varietà. Ma con lo spargimento d’insetti nell’aria aperta le alterazioni genetiche delle colture avverrebbero in altro modo. Il dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti ha respinto categoricamente qualsiasi test che condizioni la sicurezza delle piante, impedendo l’uso d’insetti geneticamente modificati sul suolo statunitense. E qualcuno rammenta come 27 milioni dollari dei contribuenti statunitensi siano stati spesi per “InsectAllies” si Darpa. Lo stesso padre di questa tecnologia, il biologo di Harvard Kevin Esvelt, ha messo in guardia contro l’uso di questi insetti affermando “solo pochi organismi modificati potrebbero alterare irrevocabilmente un ecosistema un gene modificato risultante può diffondersi al novantanove percento di una popolazione in sole dieci generazioni e persistere per più di duecento generazioni”. Ma oggi Bill Gates è uno dei maggiori finanziatori dell’editing genetico. In Cina, gli scienziati hanno utilizzato embrioni umani (in Cina i donatori di embrioni sono ammessi) dai quali non sarebbe derivata la nascita di uomini, ma per il solo di modificare un gene specifico, di creare un organo umano senza che appartenga ad un essere umano. “Le cellule testate non sono riuscite a contenere il materiale genetico destinato – ha detto a Nature il ricercatore cinese Jungiu Huang – ecco perché ci siamo fermati”. Ma la corsa alla creazione di agenti biotecnologici è solo a metà strada, gli inizi sono stati coperti dal segreto e dai vari motivi di sicurezza. Così laboratori di agenzie di stato e di multinazionali collaborano o si combattono, e spesso non è dato sapere il confine del territorio tra sicurezza occidentale e della security d’un colosso finanziario-farmaceutico. Consulenti e dipendenti di agenzie di stato li si ritrova spesso passare alla sicurezza di colossi multinazionali, farmaceutici, cibernetici e bancari. A dircelo è William Engdahl, già “consulente di rischio strategico” e docente, soprattutto autore di bestseller su petrolio e geopolitica: alla rivista New Eastern Outlook ha rivelato tutti i segreti di questa lobby che ha piedi in stati come in multinazionali. L’ultimo obiettivo delle ricerche è certamente il controllo della vitalità umana, il suo contenimento attraverso la trasmissione mirata di malaria, dengue, agenti patogeni vari. Il tutto perché al mondo possano rimanere risorse e ottima qualità della vita per chi fa parte dell’apparato del sistema interconnesso tra alti poteri statali e strutture finanziarie, tecnologiche sovrannazionali. Non c’è più spazio per i poveri e semplici? A quanto pare si vuole scaricare sugli ultimi la colpa di crisi economiche, climatiche ed epidemiche.