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mercoledì 11 novembre 2020

I CHING, Il Libro dei mutamenti nella versione musicale di Daniele Trucco

Il 31 ottobre 2020 è uscito sulle principali piattaforme digitali I Ching, il nuovo lavoro di Daniele Trucco. Si tratta di un Ep di due tracce che comprende una composizione per sestetto d’archi e la sua rielaborazione elettronica per Mellotron, ritmica rallentata – uno dei marchi di fabbrica del compositore piemontese è quello di utilizzare campioni ritmici veloci e rallentarli così che dilatino in modo innaturale il loro groove – e basso.

L’I Ching, conosciuto anche come il Libro dei Mutamenti, è un testo che emerge dall’antichità mitica della Cina preimperiale e racchiude in sè una millenaria saggezza, confluita nel tempo sia nel confucianesimo sia nel taoismo. Consta di 64 segni composti da sei linee ciascuno; a loro volta le linee possono essere intere o spezzate e rappresenterebbero un antico sistema di carattere oracolare per esprimere il sì e il no. Tra un segno e un altro c’è sempre una differenza a dimostrazione che qualche cosa è mutato, una sola linea o tutte e sei: ecco perché ognuno dei 64 esagrammi è unico ma in un certo senso derivato da un altro che gli è affine.

Il principio compositivo che regola i 15 minuti di musica del sestetto di Trucco è naturalmente quello del mutamento: ogni esagramma è stato trasformato in un granitico blocco di sei suoni che possono rimanere immobili per tutta la durata della battuta o muoversi di un semitono, a seconda del loro rapporto con l’esagramma da cui sono generati.

I sei suoni non sono stati scelti a caso ma corrispondono ai primi tre armonici sovrapposti (suono fondamentale, suono a distanza di ottava e suono a distanza di quinta) sia per il trigramma inferiore sia per quello superiore. La versione elettronica mantiene inalterato lo spirito del mutamento affidando però al Mellotron le parti degli archi e supportando il tutto con una ritmica crescente e ossessiva.

I Ching rappresenta un nuovo tassello nella sperimentazione musicale condotta da Trucco prima con Math Music e poi con Pr1me Numbers, entrambi lavori dedicati al rapporto musica/matematica e di carattere sicuramente molto distante dall’album cantautoriale vILLA tEMI.

I CHING on Spotify: 

https://open.spotify.com/album/0CQsTz8VwbuBi9Cvk5gh0w?si=XYFfn_OTTGy0Mu98rPBoqA

I CHING on iTunes:

https://itunes.apple.com/gb/album/id1537151748





mercoledì 25 settembre 2019

La magia. Nei secoli e secondo Giordano Bruno

La magia. Nei secoli e secondo Giordano Bruno

di Gianmario Ricchezza e Daniele Trucco

Il lavoro cerca di procedere in modo cronologico mettendo in luce contemporaneamente l’evoluzione del pensiero magico con tutti i suoi notevoli cambiamenti concettuali e gli elementi che invece accomunano da sempre la sua storia. In particolare si è notato quanto il suono e la figura siano ancora oggi elementi indispensabili all’efficacia dell’atto magico: nonostante l’era informatica abbia modificato l’approccio a un certo tipo di ritualità, l’idea chiave della visualizzazione simbolica e della sonorizzazione del comando non si è estinta. Completa il lavoro una nuova traduzione del De magia di Giordano Bruno.


La magia. Nei secoli e secondo Giordano Bruno
Collana: Magia, miti e culti
Pagine: 198
Prezzo: € 16,50
ISBN: 9788871693019



Gianmario Ricchezza ha studiato filosofia all’Università Statale di Milano. Ha curato per Excelsior1881 (Milano) le edizioni moderne dei testi di Giordano Bruno: Il candelaio (2008), La cabala e l'asino (2010), La cena delle Ceneri (2012). Ha pubblicato con M. Cavallero per la Golem Edizioni (Torino) Giordano Bruno e la nascita dell'arte moderna (2016).

Daniele Trucco si è laureato in Lettere presso l’Università di Torino, ha conseguito il Diploma in Pianoforte al Conservatorio “G. Verdi” di Torino e quello di Composizione al Conservatorio “F. Ghedini” di Cuneo. Collabora con riviste di arte e di matematica, ha pubblicato saggi, narrativa e composizioni per vari strumenti e, oltre all’insegnamento di materie letterarie nella scuola pubblica, si dedica alla musica condirigendo lo CFAM di Verzuolo.