Visualizzazione post con etichetta Rudolf Hess. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Rudolf Hess. Mostra tutti i post

sabato 29 giugno 2024

La storia del volo “magico” di Rudolph Hess, il delfino di Adolf Hitler

tratto da Insideover del 7 GIUGNO 2021

https://it.insideover.com/storia/la-storia-del-magico-volo-di-rudolph-hess-il-delfino-di-adolf-hitler.html:

di Luca Gallesi


Esattamente ottant’anni fa, nel maggio 1941, la Storia era sul punto di cambiare bruscamente e radicalmente il suo corso: Rudolph Hess, numero 2 del Partito Nazionalsocialista e delfino di Adolf Hitler, era arrivato in Scozia ai comandi di un caccia Messerschmitt-110 su cui aveva fatto appositamente montare dei serbatoi supplementari di carburante. La sua missione, come aveva lasciato scritto in una lettera indirizzata al Führer, era quella di ottenere una pace separata con l’Inghilterra, perché la guerra tra due popoli fratelli come quello inglese e quello tedesco era una follia: lo spazio vitale della Germania, e di tutta l’Europa “ariana”, andava, infatti, conquistato a Est, a spese della Russia.

Attraversata la Manica a bassa quota, sfidando la contraerea e i radar britannici, Hess era giunto nei pressi di Dungavel, vicino a Glasgow, per paracadutarsi poco lontano dal castello di un nobile amico di Re Giorgio VI, il Duca di Hamilton, che il tedesco aveva incontrato a Berlino durante le Olimpiadi del 1936. Avvisato dell’arrivo dell’”inviato non invitato”, il Duca si mise immediatamente in contatto con Lord Halifax, il Ministro degli Esteri inglese, e Rudolph Hess venne arrestato e interrogato. La notizia suscitò immediatamente un clamore mondiale: il Vertreter, il “Vicario” del Cancelliere tedesco, con cui si era sempre sentito in perfetta sintonia, tanto da ricevere, sotto dettatura, il testo del Mein Kampf quando avevano condiviso il carcere dopo il tentato putsch del 1923, si era consegnato nelle mani degli Inglesi, che lo avevano immediatamente giudicato pazzo, mentre Hitler lo aveva denunciato come traditore.

Ma la storia era, sicuramente, ben più complessa e, forse, Hess non era pazzo né, tantomeno, traditore. Come lui stesso avrebbe confidato molti anni dopo all’ufficiale americano che lo custodiva nel carcere di Spandau, dove era stato rinchiuso al termine della guerra e dove sarebbe morto nel 1987 in circostanze misteriose, la sua “era una grande missione. Era una missione per l’umanità, volevo por fine alla guerra e arrivare a un accordo con l’Inghilterra: per far cessare sofferenze e spargimento di sangue. Mi assunsi ogni responsabilità. Presi la decisione. Non immaginavo di ricevere l’accoglienza che… ho ricevuto”.

Il “folle volo” era una missione segreta concordata con Hitler, o l’iniziativa personale di un pazzo? Forse c’è una terza ipotesi, suggestiva ma non fantasiosa, che riguarda il lato occulto della storia, quello che il compianto Giorgio Galli, l’autorevole politologo scomparso pochi mesi fa, definiva “il nazismo magico”, ovvero le “componenti esoteriche del Reich millenario”. Rudolph Hess, infatti, faceva parte di quella ristretta élite di iniziati che agiscono -o credono di farlo- dietro le quinte della storia, e che, per dare un senso alle proprie azioni, invece di seguire i dettami della ragione scrutano gli astri per scoprirne le influenze che esercitano sui destini del mondo. E, tra costoro, purtroppo per Hess, c’era anche Churchill, assolutamente contrario a qualsiasi pace con Hitler, che, in uno dei primi discorsi alla Camera dei comuni aveva elevato a nemico metafisico, un male assoluto da sconfiggere a ogni costo, perché il destino aveva deciso che quella guerra era lo scontro finale tra le forze del bene e quelle del male.

L’oroscopo consultato da Hess prima del volo era favorevole, e numerosi sogni premonitori lo avevano convinto che l’esito della sua missione sarebbe stato positivo, come gli aveva confermato il suo maestro e mentore, il generale Karl Haushofer, professore di geopolitica, cultore di esoterismo, fondatore della società segreta Vril, da cui sarebbe poi nata la più famosa Società Thule, a cui erano affiliati molti importanti esponenti nazionalsocialisti. Come ricorda Giorgio Galli nel suo libro di culto, Hitler e il nazismo magico, “attorno a Hess gli astrologi continuano a lavorare, mentre Haushofer lo ispira coi suoi sogni preveggenti, secondo quanto avrebbe dichiarato durante la detenzione a Norimberga e anche a sua moglie”.

Gli astrologi avevano “letto nelle stelle che egli era predestinato a realizzare la pace”, e gli avevano programmato anche il volo in Scozia, vicino a Glasgow dove, secondo quanto annotato da Goebbels nel suo diario in data 18 maggio 1941, “è stata scoperta un’organizzazione nazionalsocialista. Non è molto grossa, ma comunque interessante come sintomo”. Non erano molti, ma rivestivano una certa importanza, infatti, gli aristocratici inglesi favorevoli a un’intesa col Führer, incluso il Re Edoardo VIII, costretto ad abdicare nel 1936, e quel Lord Darlington a cui è dedicato il romanzo di Kazuo Ishiguro Quel che resta del giorno. Nobili che, molto spesso, erano anche cultori di esoterismo, e che condividevano con i sodali tedeschi l’affiliazione a circoli, logge e società segrete che operavano (o credevano di farlo) dietro le quinte della Storia. La loro missione era di evocare le forze occulte per scatenarle contro il Nemico, o, più raramente, per difendersi dai suoi sortilegi, come accadde, ad esempio, quando, allo scoppio della Seconda guerra mondiale, l’occultista britannica Dion Fortune costituì un circolo iniziatico, la Società della Luce Interiore, che si incontrava settimanalmente per formare una catena magica in grado di contrastare l’avanzata, che sembrava inarrestabile, della Wehrmacht. Ma questa è un’altra storia.

domenica 3 luglio 2022

Guerre e società segrete: quel fondamento esoterico dietro al nazionalsocialismo

tratto da InsideOver dell'8 GIUGNO 2021: https://it.insideover.com/storia-2/guerre-mondiali-e-societa-segrete-nazismo.html

di Luca Gallesi
 
Era il 1960 quando in Francia, presso l’autorevole editore Gallimard, uscì un libro dal titolo curioso: Le matin des magicien, scritto a quattro mani da Louis Pauwels, un ex-discepolo di G.I. Gurdjeff dalle idee reazionarie, e uno scienziato e scrittore comunista, Jacques Bergier. Il saggio, che divenne rapidamente un best-seller, tradotto in italiano nel 1963 da Mondadori col titolo Il mattino dei maghi, miscelava sapientemente dati oggettivi e suggestioni fantastiche, ipotizzando una convergenza delle nuove scoperte scientifiche con le antiche sapienze occulte. Sergio Solmi, nella prefazione all’edizione italiana, elogiava il libro che offriva, “attraverso un’esposizione lucida, varia e appassionata, il materiale più affascinante che possano tenere per noi in serbo questi anni di ardua e preoccupante trasformazione tecnica e sociale”.

In un’epoca, l’inizio degli anni Sessanta, in cui cominciava a delinearsi il sostanziale dominio di una concezione materialistica della società e la visione deterministica della Storia, Il mattino dei maghi rimetteva in gioco l’idea che le forze operanti nello sviluppo dell’umanità non fossero quelle dei rapporti di produzione o dello scontro dialettico tra classi sociali, bensì quelle più sottili, i poteri che agiscono dietro le quinte, espressione di principi non visibili ma assolutamente reali; per intenderci, l’occultismo e la magia che, secondo le parole di Solmi, “non sarebbero ormai più soltanto segreti perduti, ma i preannunci che le età remote mandano fino a noi delle palingenesi future”. Parole problematiche, che rimandano a un libro facilissimo da leggere, difficile da capire e decisamente arduo da condividere in toto. In mezzo alle vite e opere di moderni alchimisti e arcani mistagoghi, passando con nonchalance dalle civiltà scomparse dell’antichità agli scrittori contemporanei di fantascienza, Pauwels e Bergier accompagnano – a volte trascinandolo- il lettore in un turbinio di universi lontani passati e futuri, tra mondi paralleli e dimensioni fantastiche che, a più di mezzo secolo, mantengono intatto il fascino della lettura, anche quando i contenuti sono diventati irrimediabilmente superati, quando non definitivamente screditati.

La realtà virtuale che domina l’inizio del terzo millennio ha rapidamente fatto piazza pulita del ciarpame spiritista e occultista che, ancora a metà del Novecento, poteva mantenere una sembianza di credibilità, ormai definitivamente declinata tranne che per un singolo argomento, che dilaga anche, e soprattutto, nella Rete: il “nazismo magico”. Parliamo quindi dei legami, indiscutibili anche se spesso enfatizzati, tra il nazionalsocialismo e le scienze occulte, argomento centrale del Mattino dei Maghi, come scrisse il politologo Giorgio Galli, che proprio grazie a questo libro cominciò a studiare quello che sarebbe diventato il prolifico filone dell’esoterismo nazionalsocialista, a cui l’illustre politologo dedicò parecchi libri. Galli cominciò allora, proprio grazie a Pauwels e Bergier, a realizzare che la sapienza occulta poteva aiutarlo a capire la Storia, perché l’esoterismo, “dimora dentro la Storia e non fuori, arrivando sovente ad esercitare un’influenza non secondaria su di essa”. Centrale, nell’indagine di Galli nella dimensione nascosta della storia, il riferimento all’esistenza di una cultura esoterica (letteralmente: riservata a pochi) che, dalle profondità della storia dell’Occidente, riemergeva, in Europa e soprattutto in Germania, nel pieno rigoglio scientifico del XX secolo. Una presenza che permette di spiegare il percorso seguito da Hitler e da una parte dell’élite nazionalsocialista lungo tutta la “seconda Guerra dei trent’anni”, come Galli chiama il periodo della storia europea che va dal 1914 al 1945.

Dietro i tragici avvenimenti che insanguinarono il Vecchio continente nella prima metà del Novecento, come romanzato prima da Pauwels e Bergier e poi studiato scientificamente da storici come René Alleau e Nicholas Goodrich Clarke, ci sono, anche, gli influssi esercitati dalle molteplici e attivissime società segrete, operanti in tutta Europa, a cui erano affiliati numerosi membri del governo tedesco e del gabinetto reale britannico. Sul suolo tedesco la realtà dominante era la Società Thule (Thule-Gesellschaft), mentre nel Regno Unito era attivissima la Golden Dawn (Hermetic Order of The Golden Dawn).

La Golden Dawn era stata fondata nel 1887 da Mc Gregor Mathers, Woodman e Wynn Westcott, e si proponeva di approfondire la magia cerimoniale per raggiungere, tramite le conoscenze iniziatiche, lo sviluppo di poteri sovrannaturali. Tra i soci più famosi, tanto per dare un’idea dell’importanza del sodalizio, troviamo W.B. Yeats, Arthur Machen, Aleister Crowley, probabilmente Bram Stoker, e molti altri intellettuali e scienziati di punta dell’intellighenzia britannica. Della Società Thule, invece, furono membri attivi più uomini politici che gli intellettuali, o meglio, dei politici con interessi intellettuali, come il “Vicario” di Hitler, Rudolf Hess, il governatore nazionalsocialista della Polonia Hans Frank, il teorico della geopolitica, prof. Karl Haushofer e il principale teorico del nazionalsocialismo Alfred Rosenberg, tutte persone che appartenevano alla ristretta cerchia del futuro Führer, personaggio certamente non alieno da simpatie e interessi “occulti”, che spesso influenzarono la sua azione politica.

Qui, complice una produzione libraria sconfinata e spesso inattendibile, diventa labile il confine tra storia e fantasia, ma, come scrive Giorgio Galli, possiamo affermare senza tema di smentita che “Hitler è il portavoce di un gruppo di intellettuali formatosi nella dimestichezza con la cultura occulta”. Come e quanto questa “sapienza segreta” abbia effettivamente agito nelle scelte del Cancelliere tedesco è arduo da definire esattamente. Si può, comunque, supporre che molte delle scelte fatte durante il periodo 1939-1945 non siano riconducibili a delle motivazioni razionali: dall’inspiegabile “tregua” concessa agli inglesi a Dunkerque, alla scelta suicida della guerra sui due fronti a oriente e occidente, fino alla spasmodica attesa di misteriose armi finali che avrebbero capovolto l’inevitabile drammatica fine della Germania, siamo nel campo delle decisioni irrevocabili e irrazionali, che hanno avuto spaventose e sanguinose conseguenze così che, nel corso di due guerre mondiali e con un immane sacrificio di vite umane, siamo passati dal “Mattino dei maghi” al “Tramonto dell’Occidente”.