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domenica 16 ottobre 2016

Dal Caos all’Ordine: Biocentrismo e Meccanica Quantistica

Sabato 29 Ottobre 2016 e.v. alle ore 21,15 presso i locali del Centro Studi e Ricerche C.T.A. 102 - Via Don Minzoni 39, Bellinzago Novarese (NO) - nell’ambito delle serate dedicate agli “Incontri con l’Autore”, la nostra Associazione ha il piacere di invitarvi ad un’interessantissima serata in compagnia di IOANNIS TSIOURAS che parlerà sul tema:
“Dal Caos all’Ordine: Biocentrismo e Meccanica Quantistica”





La conferenza, che fa da sfondo alla presentazione del libro di Ioannis Tsiouras “E come stella in cielo il ver si vide” – Edizioni Giuseppe Laterza/ Ebook edizione Youcanprint – ha l’intento di diffondere contenuti di stampo saggistico-divulgativo di tipo esoterico, filosofico, scientifico e teologico.
Si tratta di un viaggio nella conoscenza. L’intento del libro, e di questa conferenza, è quello di indurre a riflettere e a seminare dubbi. Nel corso della serata verranno presentate specifiche curiosità che avranno lo scopo di stimolare l’uditorio a proseguire e ad approfondire gli argomenti trattati. In questa presentazione l’autore non intende quindi rivelare alcuna verità, ma semplicemente fornirà a chi sarà presente quegli elementi che possono risultare utili ed essenziali alla ricerca della verità stessa.
L’argomento centrale che permea e fa da filo conduttore lungo tutta l’opera è il motto esoterico: Ordo ab Chao (Ordine dal Caos)! Ogni trasformazione ha una causa; all’origine della catena di cause-effetti doveva esserci una causa “prima” priva di causa, ovvero una fonte originaria del moto priva di moto. A questa causa, che rappresenta la causa ultima del divenire dell’universo, Aristotele ha dato il nome di “motore immobile” o “primo motore” (in greco πρῶτον κινοῦν ἀκίνητον). Il motore primo aristotelico doveva essere una sostanza “sovrasensibile”, eterna, immobile, incorporea, priva di grandezza e di parti e sempre in atto. Esso avrebbe mosso direttamente il primo cielo, non per contatto (poiché è immateriale), ma “come oggetto d’amore”, ossia come causa finale: l’amore che move il sole e l’altre stelle di Dante.
Gli scienziati nel loro modello termodinamico dell’universo hanno individuato due tendenze segnate da due frecce che hanno una direzione opposta all’altra: la freccia pessimistica e la freccia ottimistica.
La caratteristica principale della termodinamica è il tempo e il tempo è percepito dall’uomo attraverso il mutamento che nella scienza si chiama entropia trattata dal 2° principio della termodinamica. Secondo questo principio, dunque, l’entropia esprime il grado di disordine in un sistema e che aumenti con il trascorrere del tempo, mentre la sua energia disponibile e utilizzabile, diminuisce continuamente. Questo fino a quando l’energia ordinata, cioè quella utilizzabile, venga esaurita e l’universo avrà la Morte Termica (massimo disordine, massima entropia ed energia da utilizzare pari a zero).
La freccia pessimistica del tempo è segnata dall’entropia e porta verso la distruzione e verso la degradazione e la morte. La freccia ottimistica del tempo è segnata dalla neghentropia (entropia negativa) che spinge verso l’aumento dell’ordine e verso la vita.
Vivere è conoscere, apprendere, comunicare e sapere. La cognizione coincide con il processo stesso della vita. Lo spontaneo emergere di un nuovo ordine nel percorso evolutivo, che costituisce la base stessa della creatività vitale, ha donato all’Homo sapiens diverse proprietà emergenti. I processi vitali sono associati alla dimensione cognitiva della vita, e l’emergere, attraverso gli stati di maggiore complessità e organizzazione, di un nuovo ordine ha portato allo sviluppo del linguaggio e dell’autocoscienza, che conferisce alla mente umana la facoltà del libero arbitrio, secondo la quale ogni persona è libera di fare le proprie scelte e di prendere decisioni in base alla volontà.
È incredibile come l’uomo sia riuscito a partorire la sua esistenza nel tempo e nello spazio. Di punto in bianco ha avuto consapevolezza di essere un vivo osservatore estraneo al grande e meraviglioso spettacolo della terra. Per Newton lo spazio e il tempo erano due entità assolute e immutabili e l’universo era un ambiente rigido e inalterabile. La fisica classica newtoniana concorde perfettamente con l’esperienza di tutti i giorni, ma non è più valida per le velocità che si avvicinano alla velocità della luce del mondo subatomico e intergalattico dove il tempo non scorre con la stessa velocità. Queste scoperte hanno scatenato una vera rivoluzione, che ha comportato una revisione delle leggi della fisica newtoniana.
La meccanica quantistica ha messo in discussione il fondamento stesso della concezione meccanicistica del mondo, cioè il concetto di realtà della materia. Mentre la fisica classica che esprime l’intuizione umana descrive una realtà in cui le cose sono sempre in un certo modo, la meccanica quantistica descrive il mondo in uno stato confuso, indeterminato, apparentemente incoerente, nel quale le cose sono in parte in un modo e in parte in un altro e si lavora con la probabilità. Le cose diventano certe solo quando un’osservazione o una misurazione adeguata le costringe ad abbandonare le possibilità quantistiche e a scegliere una tra le alternative. L’osservazione o la misurazione rileva la realtà e in quel momento la “funzione d’onda collassa”.
La meccanica quantistica rivela una fondamentale unità dell’universo: mostra che non possiamo scomporre il mondo in unità minime dotate di esistenza indipendente. Più entriamo in profondità nella materia, più ci accorgiamo che non esiste nessun mattone fondamentale isolato come gli atomi così come avevano pensato gli atomisti, ma sveliamo una rete di relazioni dinamiche tra le varie parti del tutto.
La meccanica quantistica ha cambiato i riferimenti facendo salire l’uomo sul palcoscenico trasformandolo nel protagonista di questo meraviglioso spettacolo che è la vita! Siamo noi, gli attori-spettatori, a creare lo spettacolo; ognuno per conto proprio contribuisce ed è responsabile della sua realtà.
La scienza, dunque, ha cambiato nel tempo l’idea sulla realtà: la fisica Galileiana, Newtoniana e la relatività di Einstein, avevano considerato l’uomo come un semplice osservatore della realtà. Con l’avvento della meccanica quantistica la scienza ha rivalutato l’uomo e da semplice spettatore lo ha fatto diventare protagonista facendolo salire sul palcoscenico della realtà della vita.
I tentativi di riunire tutte le forze per produrre una struttura unica e comune, la Teoria del Tutto (il LOGOS di Eraclito), come il modello delle stringhe e la teoria M, richiedono l’ipotesi di almeno otto dimensioni spaziali e una temporale, nessuna delle quali ha una vaga reminiscenza nell’esperienza umana, né tanto meno può essere verificata sperimentalmente in alcun modo, ma soprattutto non coinvolgono la coscienza.
La scienza moderna non riesce ancora a dare una risposta soddisfacente a questa domanda: qual è la natura di questa cosa che chiamiamo realtà, dell’universo nel suo complesso? Questo perché nelle equazioni della Teoria del Tutto, manca un elemento cruciale del cosmo. Questo elemento è la coscienza. La nuova Teoria del Tutto dovrebbe considerare che gli elementi fondamentali della realtà siano fatti di coscienza.
Il nuovo paradigma della realtà, dunque, sviluppato da R. Lanza, si chiama Biocentrismo.
Secondo il Biocentrismo è l’osservatore vivente che crea la realtà. Ciò che noi percepiamo come reale è un processo che coinvolge la nostra coscienza. Non può essere percepito nulla che non abbia interagito con la nostra coscienza, quindi il mondo esterno deve essere correlato alla coscienza. Il mondo esterno e la coscienza sono correlati.
Secondo il Biocentrismo di Lanza, non esiste alcun universo fisico al di fuori della vita e della coscienza. Nulla è reale prima di essere percepito. Non c’è mai stato un tempo in cui sia esistito un universo esterno, silente, dal quale sia sbocciata la vita casualmente in un tempo successivo. Spazio e tempo esistono solo come costruzioni mentali, come strumenti per la percezione. Gli esperimenti in cui l’osservatore condiziona i risultati sono facilmente spiegabili dall’intercorrelazione tra coscienza e universo fisico. La natura e la mente non sono irreali, sono correlate. Non viene assunta alcuna posizione riguardante Dio. … … come pensava Parmenide e come noi sappiamo, il tempo non esiste eccetto come idea dell’Ora. Perciò, “passato” e “futuro” sono illusioni. E con questo, ogni nozione che dipende dal tempo, compreso il fatto che noi che esistiamo come consapevolezza, non cesseremo mai di essere.
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Quanti veli la scienza dovrà ancora levare per vedere la “vera” realtà? E questa realtà esiste davvero?
E se esiste perché esiste cosi? E perché avviene tutto questo?
I veli che abbiamo davanti ai nostri occhi sono “forse “molteplici. Quello che noi percepiamo è la realtà o è un’illusione? Le reti neurali dei nostri sensi e del cervello creano e perpetuano l’illusione che si ha quando si osserva il triangolo di Kanitza con i suoi falsi lati e l’interno chiaro.


Anche in questa occasione il nostro Centro si pregia di invitarvi ad un evento di grande interesse a cui, naturalmente, non dovete assolutamente mancare!

La partecipazione a questa serata è soggetta a Tesseramento A.S.I. ed è obbligatoria la prenotazione da effettuarsi chiamando il numero 3803149775 o scrivendo a: cta102@cta102.it

Si precisa inoltre che la sola adesione all’evento effettuata su Facebook non è considerata una prenotazione valida.

Per i nostri Associati che volessero seguire la conferenza a distanza sarà naturalmente disponibile il collegamento in streaming video.