in collaborazione con l'autore Michele Leone
tratto da: https://micheleleone.it/dannati-alagna/
La cupa leggenda dei dannati di Alagna in Val Sesia
Le Alpi, le montagne tutte, sono ricche di leggende, di misteri, di miti, oggi incontriamo quella dei dannati di Alagna in Val Sesia (Vercelli). Per narrare la leggenda dei dannati di Alagna mi avvarrò delle parole di Maria Savi-Lopez.
«Altra poetica leggenda italiana che ricorda le anime. dei poveri morti, dannati a rimanere nei ghiacciai, è quella che narrasi in Alagna, in Val Sesia, e che tra- scrivo come l’ebbi dall’egregio cav. Farinetti. “In tempi non molto lontani vi era in Alagna la pia credenza, specialmente fra le donne, che le anime dei defunti, prima di salire al cielo erano obbligate per purgare le lievi colpe, di passare qualche tempo nei ghiacciai del Monte Rosa; e questo tempo poteva essere abbreviato dalle preghiere dei parenti e degli amici, quando fossero fatte sopra i ghiacciai stessi. Quindi nell’estate, nei di festivi, comitive di donne si recavano in pellegrinaggio alle falde inferiori dei ghiacciai più vicini, e colà giunte si ponevano colle ginocchia nude sul vivo ghiaccio, pregando con fervore per le anime dei loro cari defunti.
Non sono molti anni chi dettò queste linee, incontrò un giorno a poca distanza del ghiacciaio di Bors una buona donna con un sacchetto in tela sulle spalle, dal quale sporgeva un manico di legno; interrogata per sapere dove era diretta, e quale strumento avesse nel sacco, disse di recarsi ai ghiacciai per farvi alcuni gradini con una piccola scure, affinché l’anima di sua madre, morta pochi giorni prima, vi potesse più facilmente salire.
Questa pia credenza intorno alle anime purganti nei ghiacciai ha potuto avere qualche fondamento nel fenomeno singolare e misterioso, che si verifica qualche volta nei luoghi ove il ghiacciaio presenta una superficie alquanto estesa e poco inclinata. Nelle giornate calde di estate, il ghiaccio fonde sotto i raggi del sole formando una quantità di rigagnoli, i quali infiltrandosi nelle numerose piccole crepaccie più o meno profonde, producono alle volte dei suoni strani e sorprendenti, mentre sembra udire pianti, gemiti e singhiozzi di persone dolenti. Chi scrive queste parole ebbe occasione più volte di udire, non senza viva commozione, tali lamenti, e non si meraviglia punto, come la pia credenza, sopra narrata, abbia potuto avere origine nella mente semplice e buona dei montanari che abitano in vicinanza dei grandi ghiacciai».
Chi ha veduto nel loro spaventevole aspetto certe altissime regioni alpine, e sa che cosa siano di notte, al pallido chiaror della luna i ghiacciai rotti dai crepacci paurosi, e coperti dalle nere diramazioni delle morene, può immaginare solo in tutta la sua grandezza il quadro imponente apparso alla fantasia degli alpigiani, quando hanno visto le innumerevoli schiere di fantasmi intenti al notturno lavoro onde distruggere il ghiaccio; ma più terribile ancora deve essere la scena, quando la tormenta imperversa ed i turbini di neve si levano verso il cielo scuro, quando i larici si spezzano, le montagne franano sotto l’urto violento delle valanghe, e gli spiriti travolti dalla bufera infernale, flagellati dalla neve gelida e dai rami spezzati, sono gittati da rupe a rupe e da cima a cima , nella guerra del vento contro le montagne. Scena spaventevole fra le Alpi!»
Spero ti sia piaciuta la leggenda dei dannati di Alagna, dimmi cosa ne pensi nei commenti e condividi questo post con i tuoi conoscenti. Presto un’altra storia o un’altra leggenda.
Gioia – Salute – Prosperità