Visualizzazione post con etichetta archeologia misteriosa. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta archeologia misteriosa. Mostra tutti i post

domenica 19 marzo 2023

Mistero Peter Kolosimo, il creatore di mondi

tratto da "Il Giornale" del 10 Dicembre 2022

Un romanzo, una raccolta di saggi e un convegno ricordano il padre della fantarcheologia italiana. Fra Ufo, miti, scienza

Luigi Mascheroni

Per coloro i quali «l'Uomo di Palenque» veniva davvero dallo spazio, Peter Kolosimo è un amico. Per tutti gli altri, un mistero.

Mistero Peter Kolosimo.

Pioniere dei viaggi stellari a bordo della navicella Fantasia, giornalista e divulgatore che osò andare Oltre il cielo che è il titolo della celebre rivista di astronautica e fantascienza dove debuttò come firma e sorta di Doctor Who che più velocemente di tanti altri seppe viaggiare nello spazio e nel tempo tra fascinazione, scienza, fantascienza e pseudoscienza, Peter Kolosimo, che poi era italianissimo, si chiamava Pier Domenico Colosimo (1922-84) anche se a un certo punto sostituì la «C» del cognome con una «K» arcana, è stato colui che tra gli anni Sessanta e Settanta, epoca d'oro di enigmi e segreti, diffuse a livello di massa la fantarcheologia (o, se preferite, la paleoastronautica o teoria del paleocontatto). Stiamo parlando, ma a bassa voce, perché la rivelazione non è per tutti, degli «antichi astronauti». La domanda, alla quale non si può opporre un Sì, ma neanche un No, è: esiste la possibilità che nei millenni passati entità extraterrestri abbiano raggiunto il nostro pianeta consegnando agli uomini conoscenze tecnologiche segrete, lasciando traccie nascoste del loro passaggio? Risposte: il mito di Atlantide, la Stele di Palenque, la Pila di Baghdad, i geroglifici dell'Altipiano di Nazca, la Carta di Piri Re'is, i manufatti Maya, le conoscenze astronomiche dei Dogon, gli Ufo, il triangolo delle Bermude, la Grande Piramide... E poi, come si spiega quel teschio di bisonte, conservato al Museo di Paleontologia di Mosca, risalente a un periodo compreso fra i 30 e i 70mila anni fa, con un foro rotondo come quello di un proiettile? Chi poteva a quel tempo sparare a un animale se non qualcuno proveniente da un altro mondo?

Ecco. Peter Kolosimo su quel mondo «altro» aprì una finestra, trent'anni prima di Stargate, quando, nell'anno 8000 a.C. un'astronave piramidale atterrò nelle vicinanze di accampamento di cavernicoli... Un raggio luminoso sull'alba dell'uomo. Storie di antichi astronauti, di continenti scomparsi e di futuri passati.

Peter Kolosimo, nato per sbaglio a Modena da un ufficiale dei carabinieri calabrese e una madre statunitense, una giovinezza passata a Bolzano, tre lingue (italiano, tedesco, inglese) e una laurea in Filologia germanica all'Università di Lipsia (di cui però non abbiamo alcuna documentazione...), si arruolò durante la Seconda guerra mondiale, in quanto altoatesino, nella Wehrmacht ma già qui la biografia stinge nella leggenda e nella re-interpretazione della Verità... - da cui però disertò divenendo partigiano in Boemia, per poi aderire al comunismo di stampo marxista-leninista... E poi il giornalismo, e poi la direzione della stazione di Radio Capodistria, e poi centinaia di articoli con decine di pseudonimi, e la seconda vita nella Torino magica ed esoterica degli anni Sessanta e Settanta, e poi libri di straordinario successo, la fondazione nel 1972 del mensile Pi Kappa, che sono le iniziali di Peter e Kolosimo... La vita come un fantaromanzo. Qualcuno ha fatto notare che la sua biografia non è meno misteriosa dei tanti ambiti di ricerca da lui indagati.

Dosando sapientemente dati veri, dubbi o falsi, tra saggio, affabulazione e letteratura fantastica, grazie a una scrittura ammaliante e una potente capacità di immaginare e di narrare, Peter Kolosimo tanto infastidito da note bibliografie quanto ipnotizzato da teorie eretiche ha saputo costruire, con la perfezione degli antichi architetti, un nuovo immaginario che collega le incisioni rupestri sul Monte Musinè al continente perduto di Mu, la parapsicologia all'esobiologia, le iscrizioni etrusche alle statue dell'Isola di Pasqua, le sfere di pietra della Costa Rica ai monili precolombiani, i misteriosi «jet d'oro» a forma di aerei a reazione, esempio perfetto di «oggetti fuori dal tempo», come il meccanismo di Antikythera, la prova (provata?) dell'esistenza degli antichi viaggiatori interspaziali. E se i carri di fuoco del mito e della Bibbia fossero state astronavi?

Del resto, quelli erano anni dell'immaginazione al potere... Erano gli anni in cui Peter Kolosimo scriveva libri dai titoli immaginifici soprattutto per la mai abbastanza ringraziata casa editrice Sugar come Terra senza tempo, Ombre sulle stelle, Astronavi sulla preistoria, Fratelli dell'infinito, Italia mistero cosmico... Erano gli anni in cui, accadde nel 1969, Kolosimo vinse addirittura il Premio Bancarella con il super bestseller Non è terrestre, anni in cui le sue opere erano tradotte in 60 Paesi (!), dalla Russia alla Cina, ed era uno degli scrittori italiani più conosciuti al mondo.

Poi tutto ciò tramontò. Morto nel 1984 a Milano, pur sopravvivendo, svenduto a poche lire, tra Remainders e bouquiniste, Peter Kolosino è scomparso dall'editoria, dai giornali, dalle trasmissioni tv. Polvere fra le stelle.

Ma a volte, e non solo gli antichi visitatori, ritornano. E così nel centenario della nascita, Pier Domenico in arte Kolosimo è di nuovo fra noi. I Wu Ming, affascinati da un marxista leninista con la passione per l'archeologia misteriosa e le civiltà extraterrestri, ne fanno uno dei personaggi del nuovo romanzo UFO 78 (Einaudi); Bolzano gli dedica un convegno di studi all'Eurac convention center proprio nel giorno della nascita, il 15 dicembre (partecipano anche la moglie, Caterina Kolosimo, giornalista e scrittrice, e la figlia Alessandra, studiosa e ricercatrice); mentre un gruppo di accademici, coordinati da Fabio Camilletti, lo omaggia con un Almanacco della fantarcheologia (Odoya) che prova a mettere ordine nella sua biografia, indaga l'originalità della sua saggistica confrontandola con quella dei suoi maestri ed epigoni, da Von Däniken a Jacques Bergier e riflette, senza nostalgia, sull'eterna fascinazione per le meraviglie del possibile e i mondi «altri» che Peter Kolosimo seppe raccontarci meglio di chiunque. Anche se forse, ma proprio per questo, non sono mai esistiti.


sabato 5 novembre 2016

I MISTERI DELL’ARCHEOLOGIA EGIZIA

Sabato 12 Novembre 2016 e.v. alle ore 21,15 presso i locali del Centro Studi e Ricerche C.T.A. 102 - Via Don Minzoni 39, Bellinzago Novarese (NO) - nell’ambito delle serate dedicate agli “Incontri con l’Autore”, la nostra Associazione ha il piacere di invitarvi ad un’interessantissima serata in compagnia di MASSIMO BARBETTA IL quale ci parlerà sul tema:

“I MISTERI DELL’ARCHEOLOGIA EGIZIA”.


Gli antichi egizi erano estremamente interessati all'astronomia, che essi ponevano in correlazione con la religione e le manifestazioni dei loro dei. Il loro interesse, tuttavia, in chiave cosmologica, ricadeva su di un'area di cielo relativamente estesa, che comprendeva 2 complete costellazioni zodiacali, e la parte occidentale di una terza costellazione zodiacale. A queste si aggiungevano 1 costellazione posta subito sotto la fascia zodiacale, molto nota al pubblico grazie agli studi di Robert Bauval, e le parti settentrionale di due costellazioni adiacenti poste subito sotto la fascia zodiacale. Gli egizi correlavano tale territorio celeste al concetto delle "Acque celesti" o cosmiche. All'interno di quest'area era precisamente collocato, molto verosimilmente, sia il "Duat" o Regno Infero, associato al Mondo dei Morti, sia il luogo da cui provenivano i loro dei ed a cui essi, tornavano periodicamente, (accompagnando, talvolta, secondo leggende antichissime, il faraone nel loro viaggio). Questo preciso luogo celeste, connesso con la Vita e con la Creazione, era considerato come un "Utero" che apparteneva alla dea del Cielo. I faraoni, nelle loro tombe, onoravano ed adoravano in maniera devota questo specifico luogo celeste, correlato agli stessi dei che da lì provenivano. Questo lontanissimo luogo era raggiunto tramite 3 condotti o corridoi, dalla forma stretta, sinuosa, simile ad un serpente entro cui si muoveva, a velocità folle la barca del dio Ra, per poi arrestarsi un avolta uscita da questto 'tunnel'. Gli antichi egizi dovevano mantenere il più stretto riserbo sul luogo e sulle modalità per raggiungere questo luogo e solo ai faraoni era consentito di poterne parlare, nelle loro tombe, sia pure in forma molto criptata e nascosta, come manifestazioni del loro rapporto elettivo e speciale con i loro dei. I dignitari che ambivano a mostrare il cielo, nelle loro tombe, quando si trovavano in corrispondenza di quest'area di cielo, "Top Secret" o, meglio "Cosmic Secret", dovevano usare criptature ed omissioni secondo un codice ben preciso e regolato, che nascondesse sistematicamente, per rispetto verso gli dei, ogni specifica allusione a queste conoscenze segrete.
Massimo Barbetta (1961) Medico oculista, è appassionato degli studi classici e delle lingue antiche: latino e greco, e, in forma amatoriale, di ebraico e geroglifico. Da oltre 15 anni è cultore della storia medievale, della cultura e delle leggende dei sumeri, dei babilonesi, degli ebrei, dei greci e dei romani. Collaboratore delle riviste “Mystero”, “Archeo-Misteri” ed “UFO-Notiziario”, è membro del “C.I.R.P.E.T.” (Comitato Interdisciplinare per le Ricerche Proto-storiche e Tradizionali) e partecipa da anni, con personali relazioni, a congressi e conferenze su questi temi. Da più di 12 anni si occupa attivamente di ricerche e approfondimenti sulla cultura dell’Antico Egitto e sull’Archeo-Astronomia, avendo pubblicato le sue ricerche in oltre 40 articoli, in questi e altri campi di indagine, sulla rivista “Archeo-Misteri”. È autore del volume “Stargate il Cielo degli Egizi”, Uno Editori.
Ancora una volta il nostro Centro si pregia di invitarvi ad un evento di grande interesse a cui, naturalmente, non dovete assolutamente mancare!
La partecipazione a questa serata è soggetta a Tesseramento A.S.I. ed è obbligatoria la prenotazione da effettuarsi chiamando il numero 3803149775 o scrivendo a: cta102@cta102.it
Si precisa inoltre che la sola adesione all’evento effettuata su Facebook non è considerata una prenotazione valida.
Per i nostri Associati che volessero seguire la conferenza a distanza sarà naturalmente disponibile il collegamento in streaming video.

mercoledì 2 ottobre 2013

Strani antichi scritti perduti

Prove di archeologia fantastica, proibita, misteriosa? & Rivelazioni Medianiche

Alla luce dei documenti considerati e delle ricerche (rivelazioni) medianiche compiute, appare evidente che nell’antichissima antichità, alcuni fenomeni sconosciuti, molti eventi indecifrabili, ed i poteri della mente, ma in particolare del cervello dell’uomo, hanno influito in modo determinante nella sua storia, realizzando scoperte ed invenzioni, prodigi, opere e civiltà, tali, ad apparire senza razionali spiegazioni e frutto di interventi di Maestri divini non terrestri. Così, perché non valutare che i Maestri degli uomini non potessero essere uomini…?! Forse di natura “extra sapiens”? Forse potevano esserci od esistere ragioni per cui la parte più progredita dell’umanità non potesse, o non volesse farsi conoscere alla meno progredita, se non in circostanze eccezionali…?! Tribù primitive oggigiorno esistenti nelle più sperdute giungle amazzoniche o nelle più lontane isole australi, convivono con una civiltà padrona dell’energia atomica e del volo spaziale, come di molti segreti del magnetismo, dell’elettricità o della genetica… a testimonianza di un tempo di un’umanità fortemente sbilanciata da un estremo all’altro della conoscenza… madre di un tempo di dèi, forse, tutt’ora esistente oggi come allora!? Allora come oggi! …Le cui prove iniziano a saltare fuori a ritmo alternato, come fossero tasselli di un gigantesco puzzle iniziato all’alba dei tempi nei quali gli antichi autori, i cronisti, gli scribi, scrivevano e narravano essenzialmente in modo mitologico e simbolico (spesso su racconti di mercanti e nomadi, o di abili oratori ed affabulatori) non senza usare chiavi, metodi, personaggi, situazioni fantastiche e poetiche o metaforiche, per cui, la maggior parte delle volte non si esprimevano esclusivamente in senso letterale anche se a leggerne i ricordi in particolare di queste traduzioni, sembra di viaggiare in un futuro non troppo improbabile, popolato da astronavi, lune artificiali, e conoscenze figlie di un passato remoto, non così lontano. Inoltre, molti nomi di divinità, persone o luoghi riportati nei documenti, non vengono menzionati dagli antichi contemporanei, per il motivo che probabilmente non erano a conoscenza della loro esistenza, od anche perché per essi furono impiegati nomi personalizzati agli eroi del luogo o chissà cos’altro. Il lettore tragga le sue considerazioni e conclusioni come ha fatto l’autore, che è arrivato a “credere e non credere” ai documenti presentati ma allo stesso tempo invogliato e spronato ad approfondire per conto proprio determinati argomenti trattati nel libro, ne ha tratto divertimento ed entusiasmo di ricerca. Inoltre consideri che le “ricerche medianiche” presentate, come tutti i risultati medianici paranormali cosiddetti mezzi poco ortodossi, possono avere alti, bassi, o nulli gradi di attendibilità e credibilità, per questo motivo chi legge valuti come crede e consideri la possibilità delle dichiarazioni e delle rivelazioni, non la loro certezza!




Video della presentazione