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domenica 3 luglio 2022

Guerre e società segrete: quel fondamento esoterico dietro al nazionalsocialismo

tratto da InsideOver dell'8 GIUGNO 2021: https://it.insideover.com/storia-2/guerre-mondiali-e-societa-segrete-nazismo.html

di Luca Gallesi
 
Era il 1960 quando in Francia, presso l’autorevole editore Gallimard, uscì un libro dal titolo curioso: Le matin des magicien, scritto a quattro mani da Louis Pauwels, un ex-discepolo di G.I. Gurdjeff dalle idee reazionarie, e uno scienziato e scrittore comunista, Jacques Bergier. Il saggio, che divenne rapidamente un best-seller, tradotto in italiano nel 1963 da Mondadori col titolo Il mattino dei maghi, miscelava sapientemente dati oggettivi e suggestioni fantastiche, ipotizzando una convergenza delle nuove scoperte scientifiche con le antiche sapienze occulte. Sergio Solmi, nella prefazione all’edizione italiana, elogiava il libro che offriva, “attraverso un’esposizione lucida, varia e appassionata, il materiale più affascinante che possano tenere per noi in serbo questi anni di ardua e preoccupante trasformazione tecnica e sociale”.

In un’epoca, l’inizio degli anni Sessanta, in cui cominciava a delinearsi il sostanziale dominio di una concezione materialistica della società e la visione deterministica della Storia, Il mattino dei maghi rimetteva in gioco l’idea che le forze operanti nello sviluppo dell’umanità non fossero quelle dei rapporti di produzione o dello scontro dialettico tra classi sociali, bensì quelle più sottili, i poteri che agiscono dietro le quinte, espressione di principi non visibili ma assolutamente reali; per intenderci, l’occultismo e la magia che, secondo le parole di Solmi, “non sarebbero ormai più soltanto segreti perduti, ma i preannunci che le età remote mandano fino a noi delle palingenesi future”. Parole problematiche, che rimandano a un libro facilissimo da leggere, difficile da capire e decisamente arduo da condividere in toto. In mezzo alle vite e opere di moderni alchimisti e arcani mistagoghi, passando con nonchalance dalle civiltà scomparse dell’antichità agli scrittori contemporanei di fantascienza, Pauwels e Bergier accompagnano – a volte trascinandolo- il lettore in un turbinio di universi lontani passati e futuri, tra mondi paralleli e dimensioni fantastiche che, a più di mezzo secolo, mantengono intatto il fascino della lettura, anche quando i contenuti sono diventati irrimediabilmente superati, quando non definitivamente screditati.

La realtà virtuale che domina l’inizio del terzo millennio ha rapidamente fatto piazza pulita del ciarpame spiritista e occultista che, ancora a metà del Novecento, poteva mantenere una sembianza di credibilità, ormai definitivamente declinata tranne che per un singolo argomento, che dilaga anche, e soprattutto, nella Rete: il “nazismo magico”. Parliamo quindi dei legami, indiscutibili anche se spesso enfatizzati, tra il nazionalsocialismo e le scienze occulte, argomento centrale del Mattino dei Maghi, come scrisse il politologo Giorgio Galli, che proprio grazie a questo libro cominciò a studiare quello che sarebbe diventato il prolifico filone dell’esoterismo nazionalsocialista, a cui l’illustre politologo dedicò parecchi libri. Galli cominciò allora, proprio grazie a Pauwels e Bergier, a realizzare che la sapienza occulta poteva aiutarlo a capire la Storia, perché l’esoterismo, “dimora dentro la Storia e non fuori, arrivando sovente ad esercitare un’influenza non secondaria su di essa”. Centrale, nell’indagine di Galli nella dimensione nascosta della storia, il riferimento all’esistenza di una cultura esoterica (letteralmente: riservata a pochi) che, dalle profondità della storia dell’Occidente, riemergeva, in Europa e soprattutto in Germania, nel pieno rigoglio scientifico del XX secolo. Una presenza che permette di spiegare il percorso seguito da Hitler e da una parte dell’élite nazionalsocialista lungo tutta la “seconda Guerra dei trent’anni”, come Galli chiama il periodo della storia europea che va dal 1914 al 1945.

Dietro i tragici avvenimenti che insanguinarono il Vecchio continente nella prima metà del Novecento, come romanzato prima da Pauwels e Bergier e poi studiato scientificamente da storici come René Alleau e Nicholas Goodrich Clarke, ci sono, anche, gli influssi esercitati dalle molteplici e attivissime società segrete, operanti in tutta Europa, a cui erano affiliati numerosi membri del governo tedesco e del gabinetto reale britannico. Sul suolo tedesco la realtà dominante era la Società Thule (Thule-Gesellschaft), mentre nel Regno Unito era attivissima la Golden Dawn (Hermetic Order of The Golden Dawn).

La Golden Dawn era stata fondata nel 1887 da Mc Gregor Mathers, Woodman e Wynn Westcott, e si proponeva di approfondire la magia cerimoniale per raggiungere, tramite le conoscenze iniziatiche, lo sviluppo di poteri sovrannaturali. Tra i soci più famosi, tanto per dare un’idea dell’importanza del sodalizio, troviamo W.B. Yeats, Arthur Machen, Aleister Crowley, probabilmente Bram Stoker, e molti altri intellettuali e scienziati di punta dell’intellighenzia britannica. Della Società Thule, invece, furono membri attivi più uomini politici che gli intellettuali, o meglio, dei politici con interessi intellettuali, come il “Vicario” di Hitler, Rudolf Hess, il governatore nazionalsocialista della Polonia Hans Frank, il teorico della geopolitica, prof. Karl Haushofer e il principale teorico del nazionalsocialismo Alfred Rosenberg, tutte persone che appartenevano alla ristretta cerchia del futuro Führer, personaggio certamente non alieno da simpatie e interessi “occulti”, che spesso influenzarono la sua azione politica.

Qui, complice una produzione libraria sconfinata e spesso inattendibile, diventa labile il confine tra storia e fantasia, ma, come scrive Giorgio Galli, possiamo affermare senza tema di smentita che “Hitler è il portavoce di un gruppo di intellettuali formatosi nella dimestichezza con la cultura occulta”. Come e quanto questa “sapienza segreta” abbia effettivamente agito nelle scelte del Cancelliere tedesco è arduo da definire esattamente. Si può, comunque, supporre che molte delle scelte fatte durante il periodo 1939-1945 non siano riconducibili a delle motivazioni razionali: dall’inspiegabile “tregua” concessa agli inglesi a Dunkerque, alla scelta suicida della guerra sui due fronti a oriente e occidente, fino alla spasmodica attesa di misteriose armi finali che avrebbero capovolto l’inevitabile drammatica fine della Germania, siamo nel campo delle decisioni irrevocabili e irrazionali, che hanno avuto spaventose e sanguinose conseguenze così che, nel corso di due guerre mondiali e con un immane sacrificio di vite umane, siamo passati dal “Mattino dei maghi” al “Tramonto dell’Occidente”.

sabato 30 ottobre 2021

L’EQUINOZIO DEGLI DÈI

Aleister Crowley

L’EQUINOZIO DEGLI DÈI

Liber ABA - Libro Quattro

Parte IV: Thelema - La LeggeTesto curato, annotato e introdotto da Hymenaeus Beta

L'equinozio degli dei

Con L’equinozio degli dèi si completa la pubblicazione della nuova edizione di 'Magick', curata e introdotta da Hymenaeus Beta, che offre un approfondito apparato critico e storiografico all’opera più importante di Aleister Crowley, ripristinando passi e note esclusi da tutte le edizioni precedenti. La quarta parte del Liber ABA offre un resoconto autobiografico di come Crowley pervenne alla ricezione della pietra angolare di Thelema, Il Libro della Legge, e consegna al lettore una nuova appendice che tratta delle sue implicazioni cosmografiche, etiche e religiose. Oltre al testo de 'Il Libro della Legge' e del suo Commento, questa edizione comprende la riproduzione del manoscritto originale e quella della 'Stele della Rivelazione'.

collana L’OCCULTO (argomento: MAGIA, OCCULTISMO, ESOTERISMO)

ISBN 978-88-340-1822-4

uscita settembre 2021

pagine 224, ill., con 2 tavole a colori

prezzo € 18,00

domenica 14 marzo 2021

Scrittori-maghi e libri segreti ​Il lato esoterico del romanzo

 tratto da Il Giornale del 24/07/2016 

Una monumentale guida sui sottili legami tra occultismo e letteratura. Da Apuleio a Coelho

di Luigi Mascheroni


Religioni misteriosofiche e gnosticismo,magia e Cabala,i sogni di Swedenborg e il Necronomicon, l’egizianismo novecentesco di Schwaller de Lubicz e il nazismo magico... E poi confraternite sataniche,i Grandi Antichi fino ai legami tra David Bowie ela Qabbalàh...

Dentrola parola «esoterismo» ci sta di tutto (anche se solo ciò che ne resta fuori è davvero per pochi). E per fare chiarezza sul vastissimo «mondo altro» delle (cono)scienze occulte e soprattutto - ecco l’aspetto più interessante - per illuminare le ricadute letterarie dell’occulto su moltissimi scrittori, come Apuleio, Dion Fortune, Balzac o D’Annuzio fino al cabalista Jorge Luis Borges... ecco un’utilissima, monumentale Guida alla letteratura esoterica (Odoya, pagg. 632, euro 30; a cura di Claudio Asciuti, con testi di numerosi specialisti del settore). Un libro per soli adepti, sfogliando il quale si scopre che:

MAGHI PERMALOSI William Somerset Maugham (1874-1965) prese a modello Aleister Crowley - il più grande mago del Novecento - per il romanzo The Magician (1908). Lo scrittore inglese lo aveva conosciuto a Parigi, in un caffè chiamato Chat Blanc (che poi nel libro diventa il Chien Noir...), e non l’aveva trovato per nulla simpatico. A sua volta, Crowley, detto la Grande Bestia, fondatore del moderno occultismo e fonte di ispirazione per molti satanisti, si lamentò del ritratto di Maugham, dicendo che aveva scopiazzato qua e là dettagli veri e falsi. E quando il regista Rex Igram nel 1926iniziò agirare unfilm tratto da The Magician, Crowley intentò causa per diffamazione alla Metro Goldwyn Mayer. Più tardi, nel ’64,il «mago»farà persino una comparsata in Festa mobile diHemingway.Ah... VincenzoConsolo hafattoinvece di Crowleyil protagonista del suo romanzo Nottetempo, casa per casa, premio Strega nel 1992. (BUONE) IDEE

DALL’ALTRO MONDO Scrittori che appartennero alla Golden Dawn, società segretainiziaticafondata sulla tradizione della Qabalah: Arthur Machen (uno dei più importanti autori dell’orrore e del mistero: si legga Il Grande Dio Pan); Algernon Blackwood, autore del romanzo breve I salici, considerato da H.P. Lovecraft uno dei testi cardine della letteratura fantastica; Bram Stoker, creatore di Dracula; H.G. Wells, padre della moderna fantascienza; e William Butler Yeats, già in contatto con la Società teosofica di Madame Blavatsky.

PSICOANALISTI DAI PIEDI CAPRINI Dion Fortune, pseudonimo di Violet Mary Firth (1890-1946), prima di diventare unafortunata scrittrice di romanzi «fantastici» ed ermetici come Il demone amante (1929) o Il dio dal piede caprino (1936), fu un’attentissima studiosa di magia e analista di impronta freudiana (a 23 anni era una delle psicoanaliste meglio pagate di Londra). Oggi non la legge più nessuno.

LA VOCE DELL’ARMENO Franco Battiato già prima della collaborazione col filosofo Manlio Sgalabro scriveva i testi delle sue canzoni sotto l’influenza di mistici indiani, del buddhismo, i sufi, e soprattutto, il pensiero dell’esoterista armeno Georges Ivanovic Gurdjieff (1877-1949). Sua l’espressione «Centro di gravità permanente» che fece la fortuna dell’album La voce del padrone (1981).

PLAGI ENIGMATICI Rimane un mistero perché la grande scrittrice Katherine Mansfield passò gli ultimi mesi di vita all’«Istituto per lo sviluppo armonioso dell’uomo» di Gurdjieff, a Fontainebleau, Francia, dove morì nel gennaio 1923. Un caso di plagio (non letterario, ma psicologico)?

IL FU MATTIA TEOSOFO Domanda numero uno: e se i rapporti di Luigi Pirandello con l’esoterismo e lo spiritismo non fossero improntati a una caustica ironia, come suggeriscono alcune sue pagine, ma scaturiscano da una profonda (e nascosta) convinzione, come sembrano dimostrare altre? Forse allora Il fu Mattia Pascal potrebbe essere letto come «un “trattato” di spiritismo mascherato da astute pennellate di autoanalisi della scissione dell’Io» (l’amico Luigi Capuana, invece, è accertato: credeva agli spiriti, fotografava ectoplasmi e partecipava a sedute spiritiche).

ECHI DI UN COMPLOTTO Domanda numero due: ma quella di Umberto Eco per i complotti (un complotto per nascondere un libro pericoloso è quello che circonda la biblioteca del Nome della rosa, complotti sono quelli a cui credono i «diabolici» nel Pendolo di Foucault, complotti avvolgono i maledetti Protocolli dei Savi di Sion nel Cimitero di Praga, e fondato per alimentare veri e falsi complotti è il giornale di Numero zero...) è puro divertissement letterario o una vera e propria ossessione (complottista)?

CROCE E SPIRITI Da ricordare il giudizio di Benedetto Croce su Antonio Fogazzaro, autore dell’inquieto romanzo Malombra (1881) nel quale sembra manifestare un esemplare caso di reincarnazione: «Riconosce importanza ai fenomeni della suggestione, della telepatia, dello sdoppiamento, della chiaroveggenza, dello spiritismo, come segni di futura unione della scienza con la fede».

IL PESSOA DAI MILLE VOLTI Fernando Pessoa lasciò duemila documenti inediti sull’astrologia, la sua più grande passione (sottaciuta dai critici). Altri interessi dello scrittore di Lisbona in ambito esoterico: l’ordine Templare di Portogallo (di cui si diceva iniziato), i Rosa+Croce, la Massoneria, la teosofia, la Gnosi e il «sebastianismo», il movimento mistico-secolare legato al mito millenarista del «Quinto Impero» che propugnava il ritorno del re Sebastiano I che avrebbe riportato il Portogallo agli antichi splendori. Comunque, al di là delle interpretazione politicamente corrette, Pessoa era fortemente conservatore, antidemocratico, monarchico.

PESSIME ALCHIMIE Il più grande bluff esoterico della letteratura? Per Claudio Asciuti (curatore della Guida alla letteratura esoterica) è Paulo Coelho, «uno scrittore che ha diluito, banalizzato e annacquato in un profluvio di operette una conoscenza sapienziale millenaria, rendendola irriconoscibile. I suoi romanzi sono un concentrato dei peggiori vezzi moderni e delle più trite “verità” New Age, scritti in uno stile piatto, con il tono di una favola per bambini».

ATTENTI AL MAGHETTO Se date da leggere ai vostri figli i libri di Harry Potter, ricordatevi che qualcuno li ha accusati di essere uno straordinario vettore di anticristianesimo e, addirittura, satanismo.


mercoledì 3 marzo 2021

Nuova edizione di Magick di Aleister Crowley

 La Casa Editrice Astrolabio-Ubaldini Editore 

ha il piacere di annunciare 

la pubblicazione della nuova edizione del libro 



MAGICK

LIBER ABA - LIBRO QUATTRO

Parti I-III


Edizione riveduta e ampliata


di

Aleister Crowley


Testo curato, annotato e introdotto da 

HYMENAEUS BETA


Traduzione italiana di Alexandr Canepa


Questa nuova edizione dell’opera più importante di Crowley è stata realizzata rispettando l’obiettivo dichiarato dell’autore di insegnare la meditazione e la magia ai principianti. Si basa sui dattiloscritti corretti da Crowley stesso e ripristina passi e note esclusi dalle edizioni precedenti, offrendo al lettore il testo più fedele mai pubblicato.

L’introduzione del curatore esplora l’evoluzione spirituale e filosofica dell’autore che ha portato alla curiosa genesi dell’opera, e documenta i venticinque anni di lavoro necessari per portarla a compimento. La Prima parte, “Misticismo”, è una chiara introduzione ai princìpi fondamentali del misticismo e della meditazione, con un accento particolare sullo Yoga. Le pratiche meditative e gli stati di coscienza vengono discussi con un linguaggio semplice, facilmente comprensibile per gli studenti occidentali. L’autore esplora inoltre l’origine universale delle religioni del mondo a partire dalla rivelazione mistica. Nella Seconda parte, “Magia (Teoria Basilare)”, è discusso in maniera sistematica il significato e lo scopo degli strumenti, delle armi, degli arredi e dei paramenti utilizzati nella magia cerimoniale. La Terza parte, “Magia in Teoria e Pratica”, presenta ventotto teoremi che costituiscono le chiavi pratiche della magia e ne illustra l’applicazione nella vita quotidiana, mostrando come ogni atto voluto sia un atto di magia. Dopo un’esauriente descrizione delle basi qabalistiche, scientifiche e filosofiche della magia, Crowley esplora le formule e le procedure essenziali del bando, della purificazione, della consacrazione e dell’invocazione. Mostra come il loro uso corretto conduca all’iniziazione e al compimento della Grande Opera. Gli altri capitoli trattano in modo approfondito la memoria magica delle vite passate, il piano astrale, la divinazione e l’alchimia.


La quarta parte, “L’equinozio degli déi”


Le appendici presentano rituali, tabelle e diagrammi di riferimenti qabalistici, elenchi di letture e altri documenti didattici volti ad assistere lo studente che comincia il lavoro pratico della meditazione e della magia, compresi i più importanti documenti didattici preliminari dell’A. A.


collana  L’OCCULTO

pagine  758, ill.

prezzo  € 42,00

ISBN   9788834017975



sabato 21 luglio 2018

Fernando Pessoa e Aleister Crowley: incontri pericolosi

tratto da: http://blog.ilgiornale.it/scarabelli/2018/06/04/fernando-pessoa-e-aleister-crowley-incontri-pericolosi/?repeat=w3tc#

di Andrea Scarabelli

2 settembre 1930, quattro meno un quarto: al porto di Lisbona attracca l’Alcantara, giunto da Southampton; ha un ritardo di ventiquattro ore, dovuto a una fitta nebbia al largo di Vigo. Dal piroscafo scende una figura notturna, dagli occhi accesi, avvolta in un mantello nero, che raggiunge un uomo sul molo. Timido e leggermente inquieto, l’uomo – che, diciamolo francamente, vorrebbe trovarsi altrove – porge la mano alla figura ammantata, che esclama, anticipando le presentazioni: «Orbene, che idea è stata mai questa d’inviarmi una nebbia lassù?». Inizia così il breve soggiorno di Aleister Crowley a Lisbona. È giunto nella Città Bianca con la sua giovane amante, Hanni L. Jaeger, per prendersi una pausa da una vita irrequieta, guai finanziari e creditori, ma anche dalle pressioni del suo entourage. Ma soprattutto per incontrare Fernando Pessoa, il quale, insieme ad altri amici, inscenerà il “finto suicidio” della Bestia 666. La vicenda Crowley-Pessoa – che in Portogallo ha ispirato ben quattro romanzi – è documentata nel ricco volume La bocca dell’inferno, appena uscito per i tipi di Federico Tozzi a cura di Marco Pasi, tra i maggiori esperti di Crowley in Italia. Un volume dalla curatela eccellente, che comprende il carteggio Crowley-Pessoa, gli articoli dedicati al presunto suicidio del mago apparsi sulla stampa lusitana e straniera tra il settembre e il dicembre 1930, il romanzo incompiuto La bocca dell’inferno – originariamente scritto in inglese – e un’antologia di poesie pessoane dedicate a Crowley o contenenti sue tracce. Insieme a note, bibliografie e approfondimenti, che fanno luce sui misteri di quel fugace rapporto.

Un rapporto iniziato epistolarmente l’anno prima, quando Pessoa ordina alla Mandrake Press i primi due volumi delle Confessions crowleyane. Dopo aver dato un’occhiata al primo, si accorge subito che l’auto-oroscopo di Crowley è leggermente errato. Da profondo conoscitore dell’astrologia qual è, scrive all’editore, il 4 dicembre 1929: «Se avete, come è probabile, la possibilità di comunicare col Sig. Crowley, vi pregherei di informarlo che il suo oroscopo non è corretto». Segue una spiegazione dettagliata, che si conclude così: «Mi scuso con voi per questa intrusione di natura puramente fantastica in quella che è, dopotutto, solo una lettera commerciale».

Queste parole ci costringono ad aprire una piccola parentesi. La critica ufficiale nostrana ha sempre mostrato una certa allergia nei confronti del “Pessoa magico”, che in Italia è stato studiato soprattutto da Brunello De Cusatis, il quale nei suoi studi ha mostrato in modo scientifico e documentato la dimensione esoterica e mitogenica della poesia e della prosa pessoane. Un caso tutto italiano, come al solito, se è vero che secondo Eduardo Lourenço, tra i maggiori esperti pessoani a livello mondiale, «la poesia occultista copre l’intero spazio della vita e dell’opera di Pessoa». Àngel Crespo, autore de La vita plurale di Fernando Pessoa, curata da De Cusatis per Bietti nel 2014, chiosa: «E identica cosa può dirsi per parte della sua prosa».

Torniamo al 1930. Pochi mesi prima di Crowley, un altro straniero era andato a trovare Pessoa al caffè Martinho da Arcada, pubblicando sulla rivista parigina «Contacts» una testimonianza del pomeriggio passato con lui. L’articolo di Pierre Hourcade – in barba al razionalismo di certa critica italiana, tutta pensiero debole ed esistenzialismo – abbozza un’immagine molto particolare del Pessoa di quegli anni: «Seduto a un alto tavolo di marmo, su cui fuma l’eterno caffè portoghese, mi sforzo di dimenticare lo scenario e ho occhi solo per l’entrata del mago». Il critico letterario si aspettava un individuo malinconico, assorto nella contemplazione d’imperi che non appartengono a questo mondo – e proprio perciò sono contemporanei di tutte le epoche – e si trova di fronte a «uno sguardo vivo, un sorriso fermo e malizioso, un volto che trabocca di vita segreta». Attraverso i suoi proverbiali occhiali, che indosserà l’ultima volta poco prima di prendere congedo da questo mondo, cinque anni dopo, s’«irradiava un incanto indefinibile fatto di estrema cortesia, perfetta semplicità», un’«intensità febbrile». Hourcade è come pietrificato da quella presenza, la cui aura “magica” muta addirittura il paesaggio circostante, come se l’aria intorno a loro «fosse più ricca di ossigeno di quella grande esalazione salubre e luminosa che saliva dal Tago, per poi venire a spirare, attraverso la “più nobile piazza d’Europa”, alle soglie di quel sepolcro, convertito dalla presenza del poeta in un antro della sibilla». Lasciamo che sia il già citato Crespo a commentare questa testimonianza: «È indubbio come Hourcade fosse estremamente sensibile ai segni esteriori che denunciavano la presenza di chi, come Pessoa, apparteneva al misterioso novero dei cultori delle scienze occulte».

Il Pessoa che attende Crowley sul molo accarezzato dalla brezza oceanica, nella città fondata da Ulisse, è molto diverso. Piuttosto intimorito dalla Bestia 666, come già detto, non mancherà di organizzare una blague degna di questo nome. Coinvolgendo anche altri, peraltro, tra cui Augusto Ferreira Gomes, «suo fratello occultista» (João Gaspar Simões), che finge di aver trovato presso la Boca do Inferno, vicino a Cascais, un enigmatico biglietto di Crowley diretto a Hanni. Ecco il testo del messaggio, che lascia supporre a tutti gli effetti un suicidio:

«L.G.P. Non posso vivere senza di te. L’altra “Boca do Infierno” mi avrà. Non sarà tanto ardente quanto la tua! Hjsos! Tu Li Yu».

Pur sapendo che Crowley è vivo e vegeto, Ferreira Gomes trasmette l’informazione alla stampa, che successivamente contatta Pessoa per chiedergli ragguagli: d’altronde, non solo è tra gli ultimi ad aver incontrato Crowley, ma conosce bene le sue dottrine. Un diluvio di articoli ripercorre così gli ultimi giorni del mago, interrogandosi sull’enigmatico biglietto in codice. Che in realtà ha una chiave di decifrazione, trasmessa da Crowley a Pessoa: “L.G.P.” è il nome mistico della sua giovane amante, la sola a conoscere il significato di “Hjsos”, mentre la firma in calce appartiene a un saggio cinese di cui Crowley dice di essere l’incarnazione. Conoscendo gli interessi del poeta, Crowley gli chiede anche di preparare un romanzo sull’accaduto, al fine di mantenere viva l’attenzione del pubblico. Cosa che Pessoa fa, inventandosi un detective privato, come scrive a Ferreira Gomes il 27 ottobre 1930: «L’investigatore inglese che si è occupato del caso Crowley sta scrivendo il resoconto completo della sua interessantissima indagine sulla faccenda. Dovrebbe trattarsi di un piccolo libro, suddiviso in brevi capitoli». Mentre a Israel Regardie, segretario di Crowley, scriverà tre giorni dopo: «Secondo le mie informazioni il libro è completo nei dettagli e in parte è già scritto. L’autore spera di averlo pronto in un paio di settimane».

Durante il soggiorno lusitano, la notte del 9 settembre, il mago “iniziò” Raul Leal, amico di Pessoa e suo “collaboratore” nel caso Crowley. Come scrive Marco Pasi nella sua ricchissima introduzione, è verosimile che lo stesso Pessoa avesse preso parte alla serata. Ora, sappiamo che successivamente Pessoa si dichiarò iniziato, per comunicazione diretta (senza però specificare nulla sulle circostanze di questa sua “iniziazione”), ai tre gradi minori di un’organizzazione derivata dall’Ordine Templare di Portogallo. Scrive Crespo: «Pessoa – il quale avrebbe avuto modo, più tardi, di far parte dell’Ordine di Cristo, successore dei Templari in Portogallo – trovò in Crowley, se non un confratello, quantomeno un iniziato a uno degli Ordini che si proclamavano discendenti di quegli stessi Templari». All’iniziazione di Leal, tra l’altro, era presente anche la bellissima Hanni (che compare sulla copertina del libro): Pessoa dovette in qualche modo subirne l’ascendente, se è vero che il giorno dopo scrisse una poesia, anch’essa inserita nel volume, intitolata Dà la sorpresa di essere. Citiamo solo l’ultima quartina:

«Invoglia come una barca

Assomiglia a uno spicchio d’arancia.

Mio Dio, quand’è che mi imbarco?

Ah, fame! Quand’è che mangio?».

Anche l’amore possiede le sue iniziazioni. E le sue Bocche dell’Inferno.

L’ultima comunicazione tra i due protagonisti di questa storia misteriosa è una circolare interna, spedita da Crowley a ogni equinozio. Tale lettera comprendeva una “parola” particolare, che avrebbe determinato la “corrente magica” attiva nei sei mesi successivi (fino al successivo equinozio, insomma), assieme a un oracolo. Destinata solo agli “interni”, nel 1932 la ricevette anche Pessoa! Forse gliene furono spedite altre, andate perdute? Non lo sapremo mai. Tuttavia, come ricorda Pasi, il documento «lascerebbe supporre che Crowley considerava Pessoa membro di uno dei suoi ordini magici, e rafforzerebbe l’ipotesi di una sua iniziazione durante la visita del mago in Portogallo». Misteri su misteri, insomma…

Tra le varianti del romanzo riportate in appendice ne figura una, molto “pessoana”: «Realtà e finzione sono l’una più interessante dell’altra». Potrebbe sigillare questa storia singolare, allestita da personaggi altrettanto misteriosi ed enigmatici. Imbattendosi in Pessoa e Crowley – così come in tutti gli uomini degni di questo nome – è sempre arduo stabilire quale tra le due dimensioni sia preponderante. Come se, poi, le realtà non fossero tante quante le finzioni… Ognuna con la sua Bocca dell’Inferno, naturalmente.

giovedì 7 settembre 2017

“IL SERPENTE ALL’OMBRA DELL’AQUILA: Fondamenti di Filosofia, Etica e Magia in Thelema”

Sabato 30 Settembre 2017 e.v. alle ore 21,15 presso i locali del Centro Studi e Ricerche C.T.A. 102 - Via Don Minzoni 39, Bellinzago Novarese (NO) - nell’ambito delle serate dedicate ai “Dialoghi di Esoterismo”, la nostra Associazione ha il piacere di invitarvi ad un’imperdibile serate in compagnia di CORINNA ZAFFARANA che ci parlerà sul tema:

“IL SERPENTE ALL’OMBRA DELL’AQUILA: Fondamenti di Filosofia, Etica e Magia in Thelema”

Con l’autrice Corinna Zaffarana, studiosa di Esoterismo e docente di storia, esploriamo il saggio Il Serpente all’Ombra dell’Aquila. La rivoluzione operata da Aleister Crowley nella storia dell’esoterismo europeo. “Esoterismo” è tale in quanto mondo fatto di segreti e riservatezza, elitarismo ed iniziazioni. Gli insegnamenti di Aleister Crowley affondano le loro radici nelle millenarie e riservatissime pratiche dell’estremo Oriente, ma anche e, forse, soprattutto, nei misteri della tradizione sciamanica mesoamericana. In quest’opera sono ben illustrati i fondamenti di una Tradizione davvero sfaccettata, poco conosciuta a causa della sua segretezza e complessità, ma che ha determinato mutamenti radicali in tutto l’Esoterismo europeo a partire dal XX secolo.



Corinna Zaffarana è Docente di Storia; laureata in Archeologia Classica e specializzata in Iconologia. Da anni si occupa della simbologia iniziatica, dello Sciamanismo mesoamericano e della storia della tradizione esoterica europea.
Ha al suo attivo svariati articoli, libri, saggi e conferenze. Dirige la Sezione Culturale del Centro Studi e Ricerche C.T.A.102, un'associazione culturale no-profit che da quasi mezzo secolo si dedica all'organizzazione di seminari e conferenze dedicati a tematiche relative alla storia dell'esoterismo e, in generale, alla filosofia ed alla storia delle religioni.

Anche questa volta il nostro Centro si pregia di invitarvi ad una serata straordinaria a cui, naturalmente, non dovete assolutamente mancare!

La partecipazione a questo evento è soggetto a Tesseramento A.S.I. ed è obbligatoria la prenotazione da effettuarsi chiamando il numero 3803149775 o scrivendo a: cta102@cta102.it

Si precisa inoltre che la sola adesione all’evento effettuata su Facebook non è considerata una prenotazione valida.

Per i nostri Associati che volessero seguire la conferenza a distanza sarà naturalmente disponibile il collegamento in streaming video.

venerdì 24 gennaio 2014

Alla ricerca dei “Libri dell’Abisso”


di Roberto Volterri e Bruno Ferrante


Libri dell’Abisso”?
Abisso” dell’animo umano? “Abisso” della follia? “Abisso” delle conoscenze esoteriche?
Di sicuro un “Abisso” in cui si è da sempre immerso chi ha cercato di varcare l’effimera, evanescente “soglia” che sembra separare questa a volte noiosa realtà immanente da una meno ovvia ma forse più pericolosa realtà trascendente ove si nascondono le “ombre” più oscure delle umane vicende…
“Ombre” attraversate nel corso dei secoli da inquietanti, luciferini, personaggi dei quali il mitico “dottor Faust” di marlowiana memoria sembra apparire come una sorta di tragico mentore ispirato al realmente esistito Johann Georgius Faustus Helmstetensis, astrologo e necromante della cittadina di Ingolstadt, vissuto a cavallo tra XV e XVI secolo.

Roberto Volterri
Roberto Volterri

“Ombre” in cui si mossero, brancolarono, soffrirono, molti altri suoi epigoni, personaggi intorno ai quali l’odor di zolfo aleggiava inesorabilmente…
Quali, ad esempio, John Dee , nel 1551 ingiustamente accusato di stregoneria e di aver cercato di avvelenare Maria I Tudor ma divenuto successivamente astrologo di fiducia della regina Elisabetta I e suo consigliere per qualsiasi argomento riguardante “studi proibiti”. Oppure, Edward Talbot, ma per gli amici Edward Kelley, sedicente medium di Dee e noto per la sua dichiarata abilità nell’evocare presenze angeliche (o diaboliche?).
Nel recente “I Libri dell’Abisso”  abbiamo voluto prendere in esame soprattutto alcuni testi “maledetti”, un po’ in “odor di zolfo”, (forse) mai visti, sfogliati o letti da nessun essere umano. Forse perché… non sono mai esistiti, forse perché non li abbiamo ancora ritrovati.
Ovviamente siamo partiti dal più noto tra gli “pseudobiblia”, ovvero quei testi di cui tutti parlano, molti sostengono di averli visti, nessuno sa dove siano realmente: il famigerato “Necronomicon”.
Perchè… il “Necronomicon” non esiste, lo sanno tutti!
O, meglio, forse non esiste con questo nome, forse è inutile cercarlo nelle varie biblioteche dove – lo sappiamo, lo sappiamo, stiamo esagerando! – potrebbe “vivere” sotto falso nome, custodito  con tanto di improbabile codice alfanumerico, dewey, cdu o meno, con cui da “qualcuno” lì sarebbe stato collocato. Manca solo il codice ISBN e poi l’opera di “disinformazione” apparirebbe completa!
Roberto Volterri – da sempre “stregato” dall’introvabile Grimoire – se ne è bene accorto scrivendo parte del sequel “I Dèmoni dell’Abisso”, poiché durante le sue ricerche – sia su libri editi in Italia, sia nel web – sono apparsi nomi, località e circostanze… del tutto inesistenti.
Eppure non è a priori escludibile con “assoluta certezza” che da qualche parte, in qualche polverosa e dimenticata biblioteca, qualcosa di simile al tanto discusso e “famigerato” “Necronomicon” esista sul serio.
Chi scrive – soprattutto uno degli autori del libro appena pubblicato… – è profondamente convinto che il grande Howard Phillips Lovecraft non abbia detto tutta la verità riguardo al “diabolico” Grimoire.
O meglio, ha solo raccontato “parziali verità”, espressione questa che non è affatto sinonimo di “menzogne”.
Lovecraft, non possiamo non tenerne conto, fu estremamente complesso, geniale quanto si vuole, ma affetto da infiniti “problemi” d’ordine psicologico fin dalla più tenera infanzia. Preda di ripetuti esaurimenti nervosi forse provocati anche dalla madre che gli impediva di uscire di casa perché lo riteneva “brutto”, afflitto da svariati problemi di natura fisica che lo tennero lontano dalle aule scolastiche, in preda a continue emicranie – causate, sembra dalla caduta da un’impalcatura in età adolescenziale – Lovecraft visse sempre all’ombra di figure femminili rappresentate, oltre che dalla madre, dalle zie anch’esse iperprotettive.
L’unica altra figura femminile che appare nella sua strana esistenza è Sonia Haft Greene, con la quale contrae matrimonio nel marzo del 1924.
Uno stranissimo matrimonio – forse del tutto “platonico”… – durato ben poco ma che potrebbe aver influito sulla sua produzione letteraria, poiché la Greene era stata allieva del famigerato Aleister Crowley, la “Grande Bestia”, il più famoso “mago” del XX secolo.
Ė quindi abbastanza plausibile che l’infelice unione coniugale del “Solitario di Providence” – il quale, ricordiamocelo, aveva conosciuto la Greene il 12 Marzo 1921  e per lei, nel 1922, aveva addirittura scritto il racconto “The Horror at Martin’s Beach”… – abbia avuto come naturale conseguenza qualche influenza, qualche “ispirazione” per dar vita alla descrizione, alla cronologia più o meno attendibile, con cui HPL menziona per la prima il “Necronomicon” proprio in quegli anni, nel racconto “The Hound”.
Pur non trascurando l’ipotesi che il “Necronomicon” possa derivare dalla celeberrima “Clavicula Salomonis”, un Grimoire magico che Lovecraft avrà molto probabilmente conosciuto nella sterminata biblioteca del nonno, biblioteca in  cui passò quasi tutti gli anni della sua sofferta adolescenza…
Ma tra i “Libri dell’Abisso” non potremmo non annoverare anche l’intraducibile (fino ad ora…) “Manoscritto Voynich”, definito come “il libro più misterioso del mondo”.

Bruno Ferrante
Bruno Ferrante

Datato al XV secolo mediante il metodo del C14 applicato all’analisi delle pergamene che lo compongono, potrebbe essere stato redatto tra il 1404 e il 1438.
Ma di questa datazione non siamo del tutto certi…
Il “lieto evento”, la sua nascita, oscilla di molto a seconda delle… preferenze e del substrato culturale dei vari studiosi che si sono, da circa un secolo, impegnati nello studio di questo strano reperto.
Compreso Bruno Ferrante, il quale ha l’indiscusso merito di avere utilizzato un inedito approccio di tipo storico-informatico dedicato alle curiose raffigurazioni, botaniche, astronomiche, “mediche”, che lo abbelliscono. Ma non solo…
Le indagini, le ricerche storico-iconografiche hanno dato vita ad una nuova ipotesi: nei dintorni del lago Balaton, in Ungheria, è possibile che si svolgessero singolari pratiche basate su cure idrotermali e fitoterapiche – forse sotto l’influenza di particolari “congiunzioni astrali” – volte a superare “difficoltà di concepimento” da parte di alcune auguste regnanti dell’epoca.

Voynich, schema astrale
Manoscritto Voynich

Tale ipotesi fornirebbe una spiegazione – dotata di un accettabile “spessore probatorio” – alle curiose raffigurazioni di leggiadre fanciulle, dalle gote arrossate, a volte con il ventre prominente, immerse in improbabili “vasche” e “tubazioni” dalle quali esce acqua forse arricchita con i principi attivi estratti da alcune delle piante visibili nella sezione “Botanica” del “Manoscritto Voynich”, raccolte e distillate in ben precisi periodi dell’anno, verosimilmente indicati nella sezione “Astronomica” del misterioso documento. Chissà? Forse è questa la strada da percorrere…

Voynich donne alle terme?
Manoscritto Voynic, immagine

Il “Manoscritto Voynich “ – noto anche come MS408, codice con cui è catalogato presso la “Beinecke Rare Book and Manuscript Library” dell'Università di Yale – compare per la prima volta a Praga, la “magica” Praga dell’imperatore Rodolfo II, la Praga del “mago” John Dee e del suo del tutto inaffidabile collaboratore Edward Kelley, la Praga degli alchimisti, la Praga da cui, verosimilmente, venne inviato a Roma per essere decifrato da quel geniale gesuita “tuttologo” che rispondeva al nome di Athanasius Kircher, uomo dai molteplici e strani interessi scientifici.
A Roma, al Collegio Romano, qualcosa successe, forse qualche foglio, qualche pergamena andò “perduta”, forse non venne mai restituita ai confratelli di Villa Mondragone, poiché all’appello mancano ben quattordici fogli. Che stiamo da tempo cercando…

Calamaio di Athanasius Kircher
Fino al 1915 era conservato nel museo di Castel sant'Angelo.
Trovato dal Roberto Volterri in un libretto pubblicato in quell'anno dal Dott. Pietro Capparoni, storico della medicina.
Cercato di recente a Castel Sant'Angelo, ma le varie collezioni - tranne qualcosa di armi antiche - è stata dispersa tra vari musei di Roma. La "cerca" continua...
Ci fermiamo qui, suggerendo ulteriori ricerche “sul campo”, in alcune istituzioni ecclesiastiche, in sperdute e dimenticate chiese – in particolare nelle loro cantine… – nelle innumerevoli biblioteche di cui è fortunatamente dotata l’Urbs aeterna, muta testimone di strane vicende storiche, di intrighi culturali, di (quasi) insondabili “misteri”…