Museo Internazionale delle Arti Applicate Oggi di Torino 25 settembre - 31 ottobre 2015
L’ALIGHIERI HORROR
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Pablo Echaurren, Mutilati ignavi
(Dante’s Inferno Canto XXVIII), 2004,
tarsia di panni e plastiche imbottite
eseguita da Marta Pederzoli, 113x66 cm.
Courtesy MIAAO. |
Nel 2015 ricorre il 750° anniversario della nascita di Dante Alighieri. Un avvenimento che andava
per forza celebrato da un progetto come Il cuNeo gotico, promosso dalla Fondazione CRC con la
direzione artistica di Enzo Biffi Gentili, direttore del MIAAO, e dedicato a varie manifestazioni di
revival neogotico, dalle architetture ottocentesche in quello stile ad attuali ricerche visive di
“sottoculture” goth e dark giovanili. E l’Alighieri va oggi, a giudizio di Biffi Gentili, “illustrato”
anche nel contesto di questi nuovi immaginari, sulla scorta di un’opinione originale espressa anni fa
da un celebre lettore della Commedia, Vittorio Sermonti: “I giovani capiscono Dante meglio di tanti
accademici (…) L’Inferno è più splatter di certi fumetti o videogiochi.” (Roberta Scorranese,
Vittorio Sermonti. L’Alighieri? Più splatter di fumetti e videogiochi in “Corriere della Sera”, 30
marzo 2006). Sermonti è stato profeta: quattro anni dopo la sua intervista, nel 2010, esce infatti il
noto videogioco Dante's Inferno, sviluppato da Visceral Games per PlayStation 3, Xbox 360 e per
PlayStation Portable (e oggi il regista Fede Alvarez, già autore nel 2013 di Evil Dead, remake de La
Casa di Sam Raimi, un classico del cinema horror, sta lavorando alla trasposizione cinematografica
del videogame Dante’s Inferno…). Per quanto invece riguarda la pittura e l’illustrazione, questa
lettura truculenta dell’opera dell’Alighieri era stata prefigurata da una serie di opere dantesche grottesche,
quasi tutte inedite, iniziata nel 2004 da un eccentrico maestro come Pablo Echaurren.
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Alice Richard aka Pole Ka,
Lucifer (Dante’s Inferno Canto XXXIV), 2014,
grafite e inchiostri di china su carta, 42x29 cm |
TRA BEATRICI E FURIE
Nell’ambito dello sviluppo del progetto Il cuNeo gotico è stato quindi affidato a una giovane
curatrice, Lorenza Bessone, il compito dell’ordinamento di una mostra di nuove illustrazioni dell’Inferno sulla base degli approcci spregiudicati sopraricordati.
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Giorgio Finamore, Le feroci Erine (Dante’s Inferno Canto IX), 2015, matita su carta, editing e pittura digitale, 42x29,5 cm |
La curatrice ha accentuato la
curiosità del mandato con la scelta di invitare soprattutto illustratrici -di certo non tutte definibili
come Beatrici- per riferire di una particolare fioritura femminile, soprattutto a Torino, in questo
campo delle arti del disegno. Tra le invitate vanno ricordate le subalpine, quasi tutte note a livello
nazionale, Ilaria Clari, Loredana Fulgori, Cristina Mandelli, Tania Piccolo aka Storm Neverland,
Vanessa Rubino, Elisa Scesa Seitzinger, Elisa Talentino; la loro perturbante “cugina transalpina”
Alice Richard aka Pole Ka, la toscana Eleonora Guastapaglia aka Helbones, la lombarda Patrizia
Beretta, la “deviante” Ire-Ne… Infine Bessone, per simbolica concessione alla politica delle pari
opportunità, ha accolto in mostra accanto agli exempla di Echaurren i lavori virili di tre illustratori:
Carlo Pastore, che affronta tematiche di genere gay serpeggianti in Dante; Giorgio Finamore, che
evidenzia tra le peggiori figure dell’orrore nell’Alighieri le Furie, femminili; infine Marco Corona
aka Marcio Cancrena, partito da Cuneo per un trip fantastico, superando passaggi di livello europei.
LA MISTURA DEGLI STILI
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Elisa Scesa aka Elisa Ada Seitzinger,
Aracne (Dante’s Inferno Canto XVII,
Purgatorio Canto XII), 2015,
tecnica mista su carta, 42x29,5 cm |
A proposito degli esiti di questa dantesca chiamata alle arti, si anticipa una interessante riflessione
della curatrice Lorenza Bessone, che appartiene alla stessa generazione di molte tra le disegnatrici
invitate, tutte under 40: “nonostante l’approccio oltranzista del brief di progetto, che si riferiva all’
horror-splatter anche per evitare ogni insopportabile visione ‘benigna’ di Dante, molti elaborati
sono sorprendenti pure per la sofisticazione nelle scelte di alcuni personaggi e la dissimmetria delle
varie referenze culturali, tra pop e top”. A esempio la francesina Pole Ka, a partire da Semiramis
lussuriosa compone una suite perturbante, fondata anche su una sua dichiarazione di poetica:
L’Enfer est intime, ed è la ricorrente rappresentazione dell’apparato uterino come luogo di destino
ferale. Oppure Beatrice è ritratta da Helbones all’età del primo incontro con Dante, a 9 anni,
caratterizzata da Big Eyes, evidente citazione di pittura Lowbrow, con però delle stelline di dentro a
cinque punte, e un’iscrizione in provenzale che presuppone frequentazioni di filologia romanza…E
ancora un’altra subalpina, Elisa Scesa, con una sua araldica Aracne provoca il brivido dell’ibrido,
gemmato da accoppiamenti assolutamente non giudiziosi… E così via, con prove tutte, ci si sente
persino di azzardare, di nuova Stilmischung, di quella mescolanza di stili sublimi, medi, e umili che
secondo un altro grande lettore di Dante, Erich Auerbach, caratterizza anche la Commedia dantesca.
UNA MOSTRA IN DUE TAPPE
La mostra Inferno fresco sarà allestita nella Galleria Sottana del MIAAO Museo Internazionale
delle Arti Applicate Oggi di Torino dal 25 settembre al 31 ottobre 2015. Una selezione dei migliori
lavori presentati in mostra costituirà una sezione del secondo volume della collana
Il cuNeo gotico,
intitolato
Neogotico tricolore, che sarà edito e presentato a novembre 2015 nel corso della
manifestazione
scrittorincittà a Cuneo presso lo Spazio incontri Cassa di Risparmio 1855.
SCHEDA DI MOSTRA
Inferno fresco. Nuove illustratrici dantesche
direzione artistica Enzo Biffi Gentili / a cura di Lorenza Bessone
Sede: MIAAO Galleria Sottana. via Maria Vittoria 5. 10123 Torino. Italia
Periodo di svolgimento:
dal 25 settembre al 31 ottobre 2015
Orari di apertura:
sabato ore 15-19.30, domenica ore 11-19
Inaugurazione venerdì 25 settembre 2015 alle ore 12
INGRESSO LIBERO
Info: T 011 561 11 61 M miaao.museo@gmail.com
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