Articolo pubblicato per la prima volta sulla rivista Lex Aurea n. 46 (http://www.fuocosacro.com/pagine/lexaurea/lexaurea46.pdf)
di Vito Foschi
di Vito Foschi
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Affresco su palazzo del centro di Trento |
Ercole è una figura che
troviamo in un’ampia serie di miti il cui aspetto iniziatico è piuttosto
chiaro. L’avventura, che anche ad una vista superficiale evidenzia simile
aspetto, è quella delle 12 fatiche. Nella decima fatica, l’eroe, si deve recare
in Occidente per rubare i rossi buoi di Gerione affrontando un pericoloso
viaggio; giunto in Libia, affronta il gigante Anteo che secondo alcune
tradizioni è re della regione.
La sfida degli eroi con i
giganti simboleggia la lotta contro l’orgoglio e il dominio degli istinti,
simbolismo che si ritrova anche nella letteratura cavalleresca. Anteo è figlio
di Gea e Poseidone; Gea è la madre terra, Poseidone il dio dell’abisso, ambedue
a rappresentare il dominio degli istinti e gli stati inferiori dell’essere. Il
gigante è piuttosto brutale, avendo l’abitudine di tagliare la testa degli
avversari di cui colleziona le teste.
Il gigante oltre a
rappresentare gli istinti, simboleggia anche la forza e la brutalità legata
alla materia. In Anteo questo legame con la materia è reso più evidente da una
sua particolare caratteristica, che è quella di perdere la forza quando non ha
più contatti con la terra. Ha i piedi ben piantati a terra e in qualche modo
questo legame lo fa assomigliare ad una pianta, che sradicata, muore. Anteo in
questa accezione partecipa della natura vegetale. La sua stessa uccisione
ricorda lo sradicamento di un albero, perché Ercole lo uccide soffocandolo
tenendolo sollevato in alto senza la possibilità di toccare terra: le radici
non alimentano più la pianta.
Normalmente l’albero può
rappresentare l’asse del mondo, ma in questo caso non è questa la valenza, ma
semplicemente la rescissione dei legami materiali. Il gigante muore perché
legato al cordone ombelicale della madre: è un mai nato. L’uccisione di Anteo è
un staccarsi dalla madre è quindi un rinascere. La Madre terra, rappresenta la
natura e il regno delle forme, che come specchio possono rimandare al principio
superiore, ma allo stesso tempo possono ingannare o accecare e far permanere l’anima
dell’iniziato nel mondo delle illusioni e non evolvere verso uno stato
superiore. L’essere legati a terra come una pianta è un tirare giù e per questo
l’eradicazione ovvero il tenere sollevato in alto il gigante, vuol dire
partecipare dell’elemento aereo, sollevarsi per toccare il cielo. Sradicare,
eliminare il legame con gli aspetti terreni per poter ascendere rompendo i
legami con la materia.
Altro aspetto simbolico è l’uso
di Anteo di decapitare i nemici. La testa è il centro dell’essere e lo
staccarsi dal corpo sta a simboleggiare la separazione dagli aspetti materiali.
In questo caso il simbolismo ha una valenza negativa, perché le teste sono
collezionate dal gigante che le tiene nella sua dimora a significare il legame
di quei sfidanti con la terra. La sconfitta non ha permesso loro di superare la
prova e il loro essere è prigioniero della terra, del regno delle forme.
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