Un ampliamento con notevoli aggiunte del vangelo siriaco è il seguente vangelo armeno.
Vangelo dell’infanzia armeno
V.
10.
Subito un angelo del Signore si recò nel paese Persiani, per avvertire i
re magi che andassero ad adorare il neonato. E costoro, guidati da una
stella per nove mesi, giunsero a destinazione nel momento in cui la
vergine diveniva madre.
In quel tempo il regno dei
Persiani dominava per la sua potenza e le sue conquiste su tutti i re
che esistevano nei paesi d’oriente, e quelli che erano i re magi erano
tre fratelli: il primo, Melkon, regnava sui Persiani, il secondo,
Balthasar, regnava sugli Indiani, e il terzo, Gaspar, possedeva il paese
degli Arabi.
Essendosi uniti insieme per ordine di
Dio, arrivarono nel momento in cui la vergine diveniva madre. Essi
avevano affrettato il passo e si trovarono là al tempo preciso della
nascita di Gesù.
XI.
1.
Giuseppe e Maria rimasero con il bambino in quella grotta,
nascostamente e senza farsi vedere, perché nessuno ne sapesse niente.
Ma
tre giorni dopo, il 23 Tebeth, cioè il 9 gennaio, ecco che i Magi
d’Oriente, i quali erano partiti dal loro paese, arrivarono nella città
di Gerusalemme, dopo nove mesi. Questi re dei Magi erano tre fratelli:
il primo era Melkon , re dei Persiani, il secondo Gaspar, re degli
Indiani, e il terzo Balthasar, re degli Arabi. I comandanti del loro
corteggio, investiti della suprema autorità, erano dodici. I drappelli
di cavalleria che li accompagnavano comprendevano dodicimila uomini:
quattromila per ciascun regno. Tutti venivano, per ordine di Dio, dalla
terra dei Magi, dalle regioni d’Oriente, loro patria. Infatti, allorché
l’angelo del Signore ebbe annunciato alla vergine Maria la notizia che
la rendeva madre, come abbiamo già riferito, nello stesso istante essi
furono avvertiti dallo Spirito Santo di andare ad adorare il neonato.
Essi pertanto, messisi d’accordo, si riunirono in uno stesso luogo, e la
stella, precedendoli, li guidava, con i loro seguiti, fino alla città
di Gerusalemme, dopo nove mesi di viaggio.
2. Essi si
accamparono nei pressi della città e vi rimasero tre giorni, coi
rispettivi principi dei loro regni. Benché fossero fratelli, figli di
uno stesso re, marciavano al loro seguito eserciti di lingua molto
differente.
Melkon, il primo re, aveva mirra, aloe, mussolina, porpora, pezze di lino, e i libri scritti e sigillati dalle mani di Dio.
Il
secondo, il re degli Indi, Gaspar, aveva, come doni in onore del
bambino, del nardo prezioso, della mirra, della cannella, del cinnamomo e
dell’incenso e altri profumi.
Il terzo, il re degli Arabi, Balthasar, aveva oro, argento, pietre preziose, zaffiri di gran valore e perle fini.
3.
Quando tutti furono giunti nella città di Gerusalemme, l’astro che li
precedeva celò momentaneamente la sua luce. Essi perciò si fermarono e
posero le tende. Le numerose truppe di cavalieri e i loro re si dicevano
l’un l’altro: - E adesso che facciamo? In quale direzione dobbiamo
camminare? Noi lo ignoriamo, perché una stella ci ha preceduti fino ad
oggi, ma ecco che è scomparsa e ci ha lasciati nelle difficoltà.
I
Magi si dissero l’un l’altro: - Andiamo ad informarci nei riguardi di
questo bambino e a chiedere dove si trova esattamente, così dopo potremo
proseguire il nostro viaggio.
Tutti dissero all’unanimità: "Si, avete ragione".
4-10
[Timori di re Erode, che consulta i suoi dignitari, li manda ad
invitare i Magi e a costoro chiede informazioni.(Protovangelo XXI 1-2;
Pseudo-Matteo XVI 1).]
11. Dissero i Magi : - La
testimonianza che noi possediamo non viene né da uomo né da altro essere
vivente. E’ un ordine divino, concernente una promessa che il Signore
ha fatto in favore dei figli degli uomini, che noi abbiamo conservato
fino ad oggi.
- E dov’è questo libro, che solo il vostro popolo possiede, ad esclusione di tutti gli altri? - domandò Erode.
I
Magi risposero: - Nessun altro popolo lo conosce, né per sentito dire,
né per conoscenza diretta. Solo il nostro popolo né possiede la
testimonianza scritta. Quando Adamo dovette lasciare il Paradiso, e
Caino ebbe ucciso Abele, il Signore Iddio diede ad Adamo, come figlio
della consolazione, Seth, e con lui questo documento scritto, chiuso e
sigillato dalle mani di Dio. Seth lo ricevette da suo padre e lo
trasmise ai suoi figli, e i suoi figli ai loro figli, di generazione in
generazione. E fino a Noè essi ricevettero l’ordine di custodirlo con
somma cura. Noè lo diede al figlio Sem, e i figli di questo ai propri
figli, i quali come lo ricevettero lo trasmisero ad Abramo, ed Abramo lo
affidò al sommo sacerdote Melchisedec, e per questa via giunse al
nostro popolo ai tempi di Ciro, re della Persia. I nostri antenati
l’hanno deposto in una sala, con grande onore, e così è pervenuto fino a
noi, che, avendo ricevuto questo scritto, abbiamo conosciuto in
anticipo la nascita del nuovo monarca, figlio dei re d’Israele.
12.
Allorché Erode ebbe inteso queste cose, la rabbia lo prese al cuore e
disse: - Non vi lascerò partire di qui, finché non mi avrete mostrato
tutto ciò che avete con voi! – E ordinò di arrestarli con la forza.
Ed
ecco, all’improvviso, il palazzo, nel quale viveva una grande
moltitudine di persone, fu scosso: dai quattro lati le colonne caddero
abbattute e tutto l’edificio crollò. Una folla immensa che si trovava di
fuori, fuggì di là; quelli che erano all’interno dell’edificio furono
stesi morti in numero di sessantadue individui, grandi e piccini.
A
tale vista, tutti coloro che erano venuti là si gettarono ai piedi di
Erode e lo supplicarono, dicendo: - Lasciali proseguire tranquillamente
il loro viaggio!
Anche suo figlio Archelao si gettò ai piedi del padre e lo supplicò.
13.
[Erode lascia liberi i Magi, poi s’informa dagli scribi sul luogo di
nascita di Gesù (Mt. II 3-5; Protovangelo XIX 2; Pseudo-Matteo XVI 1).]
14-21.
[I Magi arrivano a Betlemme con suono di ombre e canti di gioia e
chiedono informazioni proprio a Giuseppe, che è pieno di paura; avutele,
entrano nella grotta e offrono i loro doni. Poi si raccontano le loro
impressioni.]
22. Infine il re
Melkon, preso il libro del Testamento, che egli aveva in eredità dai
suoi antenati, come abbiamo già detto, lo portò in dono al bambino,
dicendo: - Ecco lo scritto, in forma di lettera, che tu hai lasciato in
custodia, dopo averlo chiuso e sigillato. Prendi, e leggi il documento
autentico che tu stesso hai scritto.
Questo è il
documento il cui testo era stato conservato in plico segreto e che i
Magi non avevano mai osato aprire né dare a leggere a qualche sacerdote,
né far conoscere al popolo, perché non erano degni di divenire i figli
del regno, essendo destinati a rinnegare e a crocifiggere il Salvatore.
23.
Or dunque, quando Adamo dovette lasciare il Paradiso e Caino ebbe
ucciso Abele, siccome Adamo era afflitto per la morte del figlio più che
per aver dovuto lasciare il Paradiso, il Signore Iddio fece nascere ad
Adamo il figlio della consolazione, Seth. E come dapprima Adamo aveva
voluto diventare un dio, Dio stabilì di diventare uomo, per l’abbondanza
della sua misericordia e del suo amore verso il genere umano. Egli fece
promessa al nostro primo padre che, tramite suo, avrebbe scritto e
sigillato di propria mano una pergamena, a caratteri d’oro, con queste
parole: - Nell’anno 6000, il sesto giorno della (settimana), io manderò
il mio figlio unico, il Figlio dell’uomo, che ti ristabilirà di nuovo
nella tua dignità primitiva. Allora tu, Adamo, unito a Dio nella tua
carne resa immortale, potrai, come noi, discernere il bene dal male.
24,25.
[I Magi adorano Gesù, poi avvertiti da un angelo ripartono per il loro
paese, senza tornare da Erode (Protovangelo XXI 4)]
XII.
1-6. [Circoncisione e presentazione di Gesù al Tempio, dove il vecchio Simeone lo saluta profeticamente (Lc. II 21-32).]
XIII.
1.
Essi attendevano a Betlemme l’inizio dell’anno nuovo, quando un empio
individuo di quella città, di nome Begor, tentò di sobillare il re
Erode, facendogli la seguente relazione: - I Magi che tu hai mandato a
Betlemme e ai quali hai ordinato di tornare da te non sono ritornati, ma
recatisi là hanno trovato un bambino neonato, che essi hanno chiamato
figlio di re, e gli hanno regalato ogni sorta di cose e di doni che
avevano con sé, poi sono tornati ai loro paesi per un’altra via.
2-5 [Ira di Erode, che ordina la strage degli innocenti.]
Varianti
XI.
M1 (miscellanea armena, sull’arrivo dei Magi), anteriore al 1700.
M2 (miscellanea armena, come sopra), data ignota.
M3 (miscellanea armena, adorazione dei Magi), del 1538.
M1,
M2, M3 danno i nomi dei 12 comandanti: Barhuridai, Dadmusai (Dadmisai),
Bardimsai, Sahabanai (Sahipanai), Khorinai, Dedmisai, Disbugai
(Dispahai), Khamarai, Sawursai (Sarurai, Samurari), Aksirai (Ispanai),
Sahurai, Samiram.
L’ultimo passo è di un
vangelo che racconta la Passione del Cristo. È molto breve. Si tratta di
una semplice citazione della storia dei Magi.
Vangelo di Nicodemo
3.
Alzatosi dal suo seggio, egli [Pilato] voleva andarsene. Ma i Giudei
gridarono, dicendo: - Noi riconosciamo come imperatore Cesare, e non
Gesù; ma invero i Magi gli hanno portato dall’oriente doni come a un re.
Ed Erode, udito dai magi che era nato un re, voleva ucciderlo, ma
venutone a conoscenza, suo padre Giuseppe prese lui e sua madre e
fuggirono in Egitto, e quando Erode lo seppe sterminò i bambini degli
Ebrei che erano nati a Betlemme.
Solo Matteo
parla dei magi e della fuga in Egitto. L’altro vangelo dell’infanzia,
quello di Luca, non parla né dei magi, né di Erode né tantomeno della
stage degli innocenti, né della fuga in Egitto. Però parla del battesimo
e circoncisione di Gesù e lo portarono a Gerusalemme per offrirlo al
Signore come era usanza per i primogeniti.
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