Riportiamo il famoso passo di Dante Alighieri:
« O voi ch’avete l’intelletti sani
Mirate la dottrina che s’asconde
Sotto il velame delli versi strani! »
(Inf. IX, 61-63)
E adesso l'introduzione al Gargantua scritta dallo stesso Rabelais:
"Vedeste mai un
cane trovare un osso midollato? Il cane è, come dice Platone (Lib. II
De Rep.) la bestia più filosofa del mondo. Se l'avete visto avrete
potuto osservare con quale devozione lo guata, con qual cura lo vigila,
con qual fervore lo tiene, con quale prudenza
lo addenta, con quale voluttà lo stritola e con quale passione lo
sugge. Perché? Con quale speranza lo studia? Quale bene ne attende? Un
po' di midolla e nulla più. Ma quel poco è più delizioso del molto di
ogni altra cosa, perché la midolla è alimento elaborato da natura a
perfezione, come dice Galeno (III, Facult. Nat. e XI, De usu partium).
All'esempio del cane vi conviene esser saggi nel fiutare assaporare e
giudicare questi bei libri d'alto sugo, esser leggeri nell'avvicinarli,
ma arditi nell'approfondirli. Poi con attenta lettura e meditazione
frequente rompere l'osso e succhiarne la sostanziosa midolla, vale a
dire il contenuto di questi simboli pitagorici, con certa speranza
d'esservi fatti destri e prodi alla detta lettura."
Ambedue gli autori fanno riferimento a dottrine segrete che si nasconderebbero l'apparenza di un testo letterario. Al lettore il commento.
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