venerdì 29 marzo 2024

Stonehenge: La «vera» storia della creazione

in collaborazione con l'autore Michele Leone

tratto da: https://micheleleone.it/stonehenge/

Merlino costruisce Stonehenge


Di Stonehenge se ne parla spesso e si avanzano le teorie più bizzarre sulla sua costruzione, nulla e nessuno sono esclusi, alieni compresi. 

Senza voler creare nuove teorie, oggi, voglio proporti una bella leggenda del XIII secolo della nostra era sulla costruzione di Stonehenge. L’autore di questa magica costruzione è Merlino. L’anonimo autore de La storia di Merlino, probabilmente riprende temi del folklore – soprattutto per attribuire poteri soprannaturali a Merlino – e sembra essere il primo ad attribuire al famoso mago questo prodigio. 

Non ti tedio oltre e ti lascio a Merlino e la nascita di Stonehenge.

«Merlino visse a lungo in questo modo, avendo il controllo del re Uterpandragon e del suo consiglio, finché un giorno, parecchio tempo dopo, chiamò il re e gli disse: – Come? Non farai nulla di più per tuo fratello Pandragon  che giace nella piana di Salisblury? – Cosa vuoi che faccia? Farò tutto ciò che mi consiglierai. – hai giurato di eseguire la mia volontà. Ti prometto che creeremo un’opera tanto grande che durerà nei secoli. Adempi al tuo giuramento ed io adempirò alla mia promessa. – Dimmi cosa potrò fare e lo farò di buon grado. – costruisci un’opera mai vista e se ne parlerà in eterno. – lo farò con grande piacere! – manda dunque a cercare degli enormi massi di pietra in Irlanda, manda due navi per farli portare: riuscirò ad innalzare dal suolo tutti quelli che riusciranno a a far arrivare. Andrò per indicare quelli che voglio trasportino -. Il re rispose che li avrebbe mandati a cercare volentieri.

Inviò in Irlanda un gran numero di navi. Una volta giunti là, Merlino mostrò agli emissari del re dei massi di pietra enormi, grandi e lunghi, e disse: – Ecco qui le pietre che siete venuti a cercare – . Alla vista dei massi quelli pensarono che era una vera follia e dicono che nemmeno tutti gli uomini del mondo potrebbero a malapena spostarne uno. – Non riusciremo mai a imbarcare pietre così grandi sulle nostre navi! – Se non lo volete fare, – replicò Merlino, – allora siete venuti per niente. Quelli se ne tornarono indietro, vanno dal re e gli riferiscono l’impresa bizzarra ordinata da Merlino, impossibile a farsi per chiunque al mondo. – abbiate pazienza dino al suo arrivo, – rispose il re.

Giunto Merlino, il re riferì ciò che i suoi uomini avevano detto. – Anche se si sono tirati indietro tutti, manterrò la mia promessa, – gli risponde Merlino. A quel punto, grazie alle sue arti magiche, fece trasportare i massi di pietra d’Irlanda che ancora sono nel cimitero di Salisbury. Dopo il loro arrivo, il re li andò a vedere portando con sé molta gente per ammirare il prodigio. Alla vista dei massi, dissero che tutti gli uomini del mondo non sarebbero riusciti a spostarne uno, e cominciarono a chiedersi increduli come Merlino li avesse fatti venire dall’Irlanda senza che nessuno avesse visto e sentito nulla. Merlino ordinò loro di sollevarli, perché sarebbero stati più belli dritti che adagiati sul terreno. – nessuno potrebbe riuscirci, se non Nostro Signore, a meno che non lo faccia tu stesso! – dice il re . – Ora andatevene, – rispose Merlino. – Li solleverò io, così avrò mantenuto la promessa fatta a Pandragon, e avrò realizzato in suo onore qualcosa che durerà in eterno. 

Così Merlino sollevò i grandi massi che sono ancora nel cimitero di Salisbury e che lì resteranno finché durerà il mondo. E così si concluse quel prodigio. Poi merlino tornò da Uterpandragon, fu a lungo al suo servizio gli volle molto bene perché, dopo tanto tempo, sapeva che il re gli era affezionato e aveva fiducia nelle sue profezie». (La storia di Merlino, in Artù, Lancillotto e il Graal, Ciclo di Romanzi francesi del XIII secolo, a c. di Lino Leonardi, Einaudi, Torino 2020, pp. 495-496).

venerdì 22 marzo 2024

“Il mistero delle origini umane: alla ricerca del perché” – di Ines Curzio

 “Create miti su voi stessi, anche gli dèi hanno cominciato così.” Stanislaw Jerzy Lec


Il concetto di vita extraterrestre ha affascinato l’umanità per secoli, alimentando la nostra immaginazione e le nostre speculazioni. Negli ultimi decenni, l'idea che l'uomo abbia avuto origine da qualche forma di vita extraterrestre è diventata sempre più diffusa e accettata. Ma mentre ci si concentra sul "se" di questa teoria, abbiamo forse perso di vista il "perché".

La domanda fondamentale e più intrigante, infatti, non dovrebbe essere “se” gli esseri umani abbiano origini aliene, ma piuttosto perché gli extraterrestri ci hanno creato. Se esistono razze aliene capaci di viaggiare attraverso le stelle, qual è stato il loro scopo nel plasmare la nostra esistenza? Che ruolo hanno avuto nell’evoluzione umana? Quali conseguenze ha avuto la loro presenza nello sviluppo delle civiltà sulla terra?

Tessere da tutto il mondo

Come in un caleidoscopio dalle mille sfaccettature, ricercatori di tutto il mondo hanno dedicato anni ad approfondire i singoli frammenti di un’immagine che nel suo insieme rappresenta una verità più ampia e complessa.

Chi di noi non conosce almeno uno di questi frammenti e non si è lasciato stimolare dal fascino di ipotesi tanto ardite. Prendiamo ad esempio tutte le speculazioni sul “se” gli dèi siano in realtà civiltà extraterrestri evolute che hanno visitato la terra in epoche remote. Oppure la vasta analisi linguistica sul termine Nephilim e l’esistenza dei Giganti. Questi ultimi sono figli degli Anunnaki? Gli Anunnaki sono gli Elohim?

Oppure pensiamo al Diluvio Universale descritto in tutte le narrazioni mitologiche della Terra, ma anche alla scomparsa di Atlantide, ai possibili continenti sommersi e ai reperti archeologici nascosti nelle profondità del mare. Al mistero che avvolge le rovine di Puma Punku in Bolivia così come Gobekli Tepe in Turchia.

E ancora, ai Vimana, le macchine volanti descritte nei testi vedici, possibili navicelle spaziali e mezzi di trasporto avanzati. Senza tralasciare le guerre fra gli dèi narrate nel Rāmāyaṇa, così come quelle fra dèi norreni narrate nella Vǫluspá che sembrano combattute con armi tecnologiche e forza sovrumana. Ma questi dèi di cui si parla, Asura e Deva indiani così come Aesir e Vanir di tradizione nordica, sono forze spirituali o sono due civiltà aliene ben distinte?

Queste sono solo alcune di quelle piccole tessere su cui si continua a fare ricerca per trovare prove e spiegazioni. Ma l’immagine intera che si genera dall’unione di tutti i frammenti riusciamo a vederla? Riusciamo ad immaginare un quadro politico e sociale in grado di contenere e dare un senso a tutti i frammenti?


Osservare il presente per capire il passato

Mentre continuiamo ad esaminare le nostre radici e a speculare sulle nostre origini, è di fondamentale importanza oggi non limitarsi più alla domanda "se" siamo di origine extraterrestre, ma esplorare il "perché" di questa possibilità. Forse, nel processo, potremmo scoprire non solo da dove veniamo, ma anche chi siamo e il nostro ruolo nell'universo.

Se gli extraterrestri ci hanno creato e hanno influenzato la nostra storia, le loro motivazioni sembrano rimanere avvolte nel mistero, ma proviamo ad osservare il presente per cercare un filo logico in quell’immagine caleidoscopica di cui parlavamo prima.

Guerre di religione, divisioni sociali, problemi razziali, problemi energetici, ricerca scientifica e relative problematiche etiche, studio sociologico delle masse, corsa allo spazio, espansionismo e affermazione del potere. E se fossero il frutto di un retaggio molto più antico di quanto immaginiamo? Se stessimo reiterando errori già commessi prima di noi dagli dèi? La comprensione di una simile eredità ci renderebbe forse più consapevoli del nostro essere umani e soprattutto della strada che stiamo scegliendo di percorrere.

Domandiamoci cosa potrebbe essere successo se in un passato lontanissimo una civiltà avanzata avesse incoraggiato lo sviluppo della vita sul nostro pianeta ancora disabitato. Avendone le risorse tecniche e logistiche, l’uomo oggi non tenterebbe forse esperimenti su un pianeta vergine? E se uno Stato riuscisse a

creare una vita senziente (tentativo non troppo lontano se teniamo in considerazione anche lo sviluppo odierno delle Intelligenze Artificiali) non otterrebbe maggiore potere, supremazia e affermazione economica sul piano mondiale rispetto ad altri? Una vita senziente quali problemi apporterebbe da un punto di vista etico? Ha diritto di evolversi liberamente o deve rimanere al “servizio” di chi l’ha creata? In uno scenario simile si scatenerebbero di sicuro nuove guerre per la difesa dei diritti e per il possesso di un simile traguardo. Equilibri precari e guerre esacerbate condotte con armi che potrebbero mettere a rischio la vivibilità stessa del pianeta.

Si arriva inevitabilmente al punto in cui bisogna fare delle scelte, per il bene di tutti. Scelte che nessuno può essere sicuro che siano le migliori per il futuro, anche se lo sembrano nell’immediato per evitare conseguenze ancora peggiori. Dopo qualche secolo o dopo qualche millennio, cosa potranno ricordare le nuove civiltà figlie di quei sopravvissuti? Avranno imparato dagli errori o saranno ancora in lotta per la supremazia fra di loro, in un corso e ricorso storico dettato dall’interesse del momento e non dall’apprendimento degli errori passati?

Adesso guardiamo quell’immagine nel caleidoscopio delle leggende e dei racconti mitologici a noi pervenuti.

Senza dimenticare l’enorme apporto di ricercatori come Sitchin, Von Däniken, Hancock, Kolosimo, Biglino e tantissimi altri, proviamo a rileggere, parallelamente e senza pregiudizi, i testi antichi e le tradizioni millenarie dei popoli nel mondo e ad immaginare quale scenario esponenzialmente più articolato si sia potuto scatenare fra gli “dèi”, fra civiltà avanzate di altri pianeti, in condizioni simili a quelle descritte pocanzi.


Il Marchio dei Waunir

Dalle riflessioni fin qui espresse e dall’esigenza di trovare un “perché” in quel mare di argomenti che suscitano dubbi sulle nostre origini, è nato il romanzo “Il Marchio dei Waunir”. Una storia che vuole essere in fondo una provocazione per accendere nel lettore un ragionevole dubbio.

Chiediamoci dunque: se i miti e le leggende nel mondo non fossero solo racconti? Se fossero parte di una verità più ampia, celata agli uomini? E perché è stata celata?

A questi e ad altri interrogativi cercherà di rispondere un Vigilante, che non risparmia polemiche sulle scelte operate dagli "dèi". Vi accompagnerà in un romanzo intricato, ambientato durante un'età del bronzo dalle sfumature esotiche, dove le leggende non sono leggende, la magia non è magia...e gli dèi non sono dèi.

Per gli amanti del genere Epic-Fantasy, questo è un romanzo ricco di spunti basati sulla reinterpretazione dei miti riguardanti l'origine dell'uomo e il ruolo che hanno avuto gli "dèi" nella storia umana. Il tentativo è quello di tracciare un filo conduttore fra gli elementi ricorrenti nelle leggende di tutto il mondo, collocandoli in un preciso contesto socio-politico che ha caratterizzato la storia umana durante la nascita delle antiche civiltà.

L’augurio è quello di fare tesoro di un retaggio più complesso di quanto possiamo immaginare, consapevoli che il futuro dell’umanità dipende anche da questo.

Lasciando quindi il lettore alle sue riflessioni, concludiamo con un estratto dal Libro dei Vigilanti di Enoch:

“E rimasero incinta (dei Vigilanti) e misero al mondo Giganti, la cui altezza era di trecento cubiti. Loro consumarono tutte le scorte degli uomini. E quando gli uomini non poterono più sostenerli, i giganti si rivoltarono contro di loro e divorarono l'umanità. E cominciarono a peccare contro gli uccelli, le bestie, i rettili, i pesci, a divorare la carne e a bere sangue. Allora la Terra pose l'accusa contro quei senza legge.”





mercoledì 13 marzo 2024

3° CONVEGNO UAP-AEROSPACE - 17 marzo 2024 - POMEZIA

 Il 17 marzo 2024 la Lux-Co Edizioni della dottoressa Francesca Bittarello nota ricercatrice del fenomeno UAP e storica dell' Aeronautica organizza  un nuovo Evento di prestigio il 3° CONVEGNO UAP-AEROSPACE che è la nuova generazione dei Convegni sugli unidentified anomalous phenomena/Aerospace nella tecnologica Sala Congressi del Simon Hotel di Pomezia con tutti i Comfort per i partecipanti usata dal 2015 per i suoi Convegni. Dal 2024 è scoccata la nuova era dei Convegni scientifici legati al fenomeno UAP i convegni in Italia ad alto tasso di scientificità su un fenomeno molto discusso da anni.

I nuovi Convegni organizzati dalla Lux-Co Edizioni di Francesca Bittarello puntano a una visione più corretta e prettamente scientifica del fenomeno degli oggetti volanti non identificati ottimizzandoli già dal nome con un acronimo più consono e tecnicamente corretto UAP Unidentified Aerial/Anomalous Phenomena una nuova terminologia che si unisce all' AEROSPAZIO per Convegni di alta valenza scientifica dove i vari fenomeni sono analizzati da persone competenti e qualificate e nulla è lasciato al caso o alla fantasia ogni dissertazione scientifica del relatore è basata su criteri di studi dei singoli conferenzieri. I Conferenzieri sono tutti appartenenti al CSUW Centro Studi UAP World dove la dottoressa Francesca Bittarello ne è Presidente presto in rete il nuovo sito web con tutte le informazioni e cariche sociali www.centrostudiuapworld.com , tra i soci Onorari il Gen. Domenico Rossi Già Sottosegretario di Stato alla Difesa e l’ Arch. Paolo Monti il primo al Mondo ad aver inviato in orbita nello spazio una sua opera artistica all’interno di un Satellite creando cosi il primo museo orbitante intorno alla Terra nel Satellite EDUSAT 37788.

I ricercatori che partecipano ai Convegni sono ricercatori interni ed esterni del CENTRO STUDI UAP WORLD un innovativo centro studi con sede a Pomezia  sul fenomeno dove si accede per competenze acclarate e dove la dottoressa Francesca Bittarello ne è il Presidente. Il già sottosegretario di Stato alla Difesa e Arch. Paolo Monti - primo al mondo ad aver inviato un opera artistica in un satellite - Soci Onorari.

Una giornata entusiasmante da non perdere Segnatelo in Agenda... 

Vi aspettiamo in tantissimi come sempre!

INFO: www.convegnouapworld.com



Tra i Conferenzieri oltre la dottoressa Francesca Bittarello (autrice di 2 best-seller UFO GLI ARCHIVI INEDITI e UFO A ROMA) il Già Sottosegretario di Stato alla Difesa Gen. Domenico Rossi, il Vaticanista Riccardo Narducci con un prossimo libro in uscita con la LUX-CO EDIZIONI sui segreti del Vaticano inerenti al tema del Convegno, presente per la prima volta agli eventi della Bittarello anche l' Astrofisico Fabrizio Albani, a seguire il professore Mariotti con il libro appena pubblicato dalla LUX-CO EDIZIONI che sta puntando a divenire best seller "Gli aerei segreti del terzo reich" e il presidente dell' associazione missilistica europea Stefano Innocenti,  il poliziotto cantautore Antonio Riggi con l'ipotesi Frequenze e progetti militari il giornalista Vincenzo Pinelli e gli Architetti coniugi Paolo Monti e Laura Rossi  dove Paolo Monti è il primo al mondo ad aver lanciato al''interno di un satellite una sua opera artistica. Si inizia alle 10 e alle 13-14 l'immancabile pausa pranzo con il panino alieno il must gastronomico  dei Convegni al Simon Hotel organizzati dalla Bittarello dal 2015. Per info: https://www.convegnouapworld.com/


Dott.ssa Francesca Bittarello

cell./whatsapp:  +39 329.4218323
francescabittarello@luxcoedizioni.com
francescabittarello@ufologyworld.com
francescabittarello@aviationyes.com
www.luxcoedizioni.com
www.ufologyyes.com 
www.aviationyes.com
www.convegnouapworld.com

mercoledì 28 febbraio 2024

“CRUDELTÀ” DI CARLO H. DE’ MEDICI (1927): QUANDO SALTA FUORI L’INASPETTATO!

tratto da: https://www.cacciatoredilibri.com/crudelta-di-carlo-h-de-medici-1927-quando-salta-fuori-linaspettato/

Di Simone Berni


Nelle collezioni sconfinate di B. B. di Roma e di A. D. I. di Milano è saltato fuori un titolo del conturbante Carlo Hakim De’ Medici, che pare davvero sconosciuto ad ogni biblioteca. Si tratta di Crudeltà (Milano, La Sfinge, 1927). All’inizio sembrava la stessa raccolta di racconti I topi del cimitero, a cui un altro editore aveva per vezzo o calcolo cambiato titolo. Un esame più accurato ha invece rivelato che si tratta di una serie più completa, con quattro racconti inediti e con delle versioni aggiornate e fortemente modificate della raccolta precedente. Una vera e propria scoperta, quindi.

Chi sia Carlo Hakim De’ Medici è materia per pochi. Di lui si ricordano altri romanzi e racconti ascrivibili oggi al genere fantastico, tra cui Nirvana d’amore (Trieste, Bottega d’Arte, 1925) e I topi del cimitero (Trieste, Bottega d’Arte, 1924); quest’ultima è una straordinaria raccolta di racconti.

L’autore fu probabilmente friulano. Si ricordano infatti scritti come Leggende friulane (Trieste, Bottega d’Arte, 1924; stampata ad Udine). Secondo la ricostruzione biografica di Guido Andrea Pautasso nella postfazione al volume, dal titolo Il mistero iniziatico di Gomòria, si evince che Carlo Hakin De’ Medici sarebbe nato a Parigi nel 1887, interessandosi precocemente all’esoterismo iniziatico e sviluppando poi una letteratura erotica-esoterica, sia pur marginale, che comunque seguì il gusto raffinato dei tempi.

 Il parere del cacciatore di libro

Al momento sono state schedate tre copie di Crudeltà, tutte in possesso di collezionisti privati a Roma e Milano. Due di esse presentano la brossura originale ed una è stata ricopertinata in cartonato rigido, sul quale sono state incollate la copertina e la quarta, come si usava circa cento anni fa ed anche più recentemente.

mercoledì 21 febbraio 2024

Uno Scongiuro contro il cattivo tempo di Manduria

in collaborazione con l'autore Michele Leone

tratto da: https://micheleleone.it/scongiuro-contro-il-cattivo-tempo/


Manduria: una tradizione popolare contro il cattivo tempo

 

Lo scongiuro contro il cattivo tempo che ti riporto è preso da: Giuseppe Gigli, Sperstizioni, pregiudizi e tradizioni in Terra d’Otranto, Tipografia Barbera, Firenze 1893.

Nelle tradizioni popolari da Otranto alla Romania e dall’Islanda alla Sicilia, sono presenti innumerevoli scongiuri contro il cattivo tempo e diverse figure che possono scatenare o placare le tempeste. Questo Scongiuro contro il cattivo tempo di Manduria è solo un primo assaggio sul mondo dei Tempestari e tagliatori di tempeste. 

Ecco lo Scongiuro contro il cattivo tempo di Manduria:

«Gli scongiuri contro il cattivo tempo sono parecchi e in diversi modi praticati. 

Taluni, cedendo al sentimento religioso che fa parer ira di Dio quello che è fenomeno n a turale, all’appressarsi del temporale biascicano avemmarie e paternostri, o bruciano certo legno che si dispensa dai sagrestani delle parrocchie. 

Bellissimo mi pare il seguente uso, che è praticato dai contadini del Tarantino: all’appressarsi delle nubi nere, pronube di grandine o di tempesta, le donne espongono in mezzo alla strada un bambino o una bambina di non più di sette anni, e gli fanno gettare in aria, a destra, a manca e di fronte, tre piccoli pezzi di pane, ripetendo con voce alta e supplicante alcune parole a mo’ di versi, che nel dialetto di Manduria dicono così:


Oziti, San Giovanni, e no durmiri, 


ca sta vesciu tre nnuuli viniri, 


una d’acqua, una di jentu, una di malitiempu. 


Dò lu purtamu stu malitiempu? 


Sotta a na crotta scura, 


dò no canta jaddu,


dò no luci luna,


cu no fazza mali a me, e a nudda criatura. 


(Traduzione: Levati, o San Giovanni, e non dormire perchè sto vedendo venire tre nuvole- una d’acqua, una di vento, una di temporale.— Dove lo portiamo questo cattivo tempo —In una grotta oscura – dove non canta un gallo – dove non entra la luce della luna – perché non faccia male né a me, né ad al cuna altra persona». 

sabato 17 febbraio 2024

Medium: realtà o finzione?

Di Cavaliere Vermiglio

Non siamo in grado di rispondere alla domanda del titolo, ma cercheremo di raccontare una nostra esperienza. Non nascondiamo, nonostante le testimonianze raccolte di comunicazione con i morti tramite sogni e raccontate sul sito, un certo scetticismo quando ci troviamo di fronte ad una persona che dichiara di essere in comunicazione con esseri superiori e che se ne va in giro a predicare. Il dubbio ci assale e non potendo contare su una frequentazione o su una conoscenza approfondita ci rimane. Quanti lo fanno per sbarcare il lunario o per soddisfare il proprio ego? La nostra sfiducia non è tanto nel non credere possibile una forma di comunicazione di altro tipo, ma in una certa sfiducia nelle persone di cui spesso è difficile leggerne le reali intenzioni.

Qualche settimana sono stato trascinato in un seminario sulle esperienze di premorte. Tutto sommato una giornata positiva passata in modo diverso.

Già all'ingresso c'era una "offerta obbligatoria" e va bene, però torna sempre un po' di diffidenza. La relatrice racconta la sua esperienza e come la sua vita sia cambiata dopo l'esperienza di pre morte. A metà pomeriggio, la relatrice ha incominciato ad agitarsi, a battere i piedi e a un certo punto dichiara: "Stanno arrivando". A quel punto inizia un discorso con un tono di voce grave, anche di un certo interesse bisogna ammetterlo. Durante questo discorso, piuttosto lungo, ha incespicato nel parlare un paio di volte. La domanda che ci poniamo è se un'entità che controlla un corpo umano avrebbe incespicato a parlare? Si potrebbe pensare che in quei due momenti il contatto abbia avuto un momento di debolezza e può essere. Il discorso era piuttosto lungo e per recitarlo sarebbe servita una buona memoria; questione che sarebbe meglio porla a qualche esperto oratore o attore che potrebbe spiegare quanto sia possibile recitare un lungo discorso a memoria. Detto ciò, con tutta la buona fede che si possa avere rimane il dubbio se tutto il discorso fosse una recita ben orchestrata o un'esperienza di possessione vera. Sono quei casi in cui bisognerebbe conoscere la persona molto bene per capirne la sincerità. Vi faccio un esempio. Un amico appassionato di volo in uno dei suoi voli con piccoli aerei è stato sorpassato da un bolide inseguito da due caccia dell'aereonautica italiana. La persona la conosco, non va in giro a raccontare la sua esperienza e che anzi cerca di non raccontarla in giro e pertanto non ho difficoltà a credergli. Ma di una persona che afferma di aver avuto esperienza fantastiche e va in giro a chiedere offerte tendo a diffidare.

Alla fine rimane il dubbio: realtà o finzione?  

domenica 11 febbraio 2024

Preistoria del Vampiro, nato nel 1732 e mai morto

tratto da "Il Giornale" del 26 Ottobre 2023

I vampiri fanno parte della nostra cultura da quando Bram Stoker diede vita al suo conte Dracula

Alex Pietrogiacomi

I vampiri fanno parte della nostra cultura da quando Bram Stoker diede vita al suo conte Dracula, essere ultraterreno che racchiudeva in sé la terribile bellezza dell'uomo che si ritrova senza vita, senza amore, senza fede e senza speranza di sentire qualcosa che non sia il buio che ingoia tutto.

Francesco Paolo de Ceglia con il suo Vampyr. Storia naturale della resurrezione (Einaudi, pagg. XVI-416, euro 34) realizza un capolavoro di indagine, attenta, accurata, stilisticamente perfetta per la sua godibilità, sui non morti che tornano per carpire le energie dei viventi. L'analisi opta per una personalissima versione di un genere letterario, antico e moderno al tempo stesso, capace di intrecciare narrazione e spiegazione: una storia naturale, che ripercorra, a una a una, le principali figure dell'immaginario notturno dell'Europa centrorientale.

Ma dove ha inizio tutto? Quali sono stati i punti cardine della scoperta dei vampiri per l'Europa civilizzata e dove è nato il termine vampiro? Tutto comincia con dei cadaveri riesumati nel dicembre del 1732 a Medvedja, oggi nella Serbia meridionale, ma al tempo da poco annessa all'Impero Austriaco. Queste esumazioni erano state volute da un medico militare per indagare «su un'allarmante sequela di morti sospette, affastellatesi negli ultimi tempi in quel villaggio remoto», e ne uscirono colpevoli due donne, Miliza e Stanno, abitanti di quella zona ma provenienti dai territori ancora sotto il dominio turco. La colpa? Essere sospettate di essere vampire, dopo che vennero dissepolte e dissezionate. Il chirurgo Flückinger constatò che il corpo di Stanno era «pressoché intatto e non corrotto», e cosa si poteva volere di più come prova?

Ma non finisce così, perché da qui si ricerca «il paziente zero», l'iniziatore del contagio, arrivando a un uomo di nome Arnold Paole, morto cinque anni prima, che sostenne di essere stato tormentato da un altro vampiro: anche lui, come le due donne, era stato trovato «intatto e incorrotto», lui che aveva anche attaccato bestie che avrebbero, logicamente, nel corso di quel buco temporale, contagiare altre persone. Da questi atroci fatti, figli dell'ignoranza medica e del folklore, e da due medici che indagarono e riportarono gli accadimenti, ripetendo allo sfinimento «Vampyr», nacque il termine e il mito.