in collaborazione con l'autore Michele Leone
tratto da: https://micheleleone.it/san-fili/
San Fili è un piccolo paese nella provincia di Cosenza, ad una ventina di minuti da Paola, un comune ricco di chiese, molte sconsacrate, è celebre per essere il paese delle Magare. Con una facile traduzione potremmo dire che le Magare sono le streghe, ma in realtà sono qualcosa di più e di diverso. Le Magare si occupavano di erboristeria, di medina e rimedi tradizionali. Detenevano la saggezza popolare, erano fortemente religiose e si occupavano anche di legamenti e fatture d’amore. Praticavano lo sfascino, che è una specie di rito per togliere il malocchio, le energie negative.
Se in molti luoghi si raccontava la storia dell’uomo nero per chetare i bambini a San Fili si raccontava la storia della Fantastica, una misteriosa creatura che spaventava i fanciulli. Le Fantastiche dovrebbero essere delle specie di spettri o fantasmi, spesso protettori di un luogo, di un edificio. Qui a San Fili la Fantastica appare nei trivi. Si narra che appaia come una donna dall’aspetto rassicurante ed in abito bianco da sposa, ma man mano che ci si avvicini cambi il suo aspetto e diventi figura terrifica. Per il suo manifestarsi nei trivi qualcuno ha ipotizzato che potrebbe essere una reminiscenza della dea greca Ecate (valuta se fare box su Ecate e la magia). Per altri Fantastica altro non sarebbe che una donna che aveva perso il figlio, impazzita si vesti con l’abito nuziale ed iniziò ad andare in giro cercando il suo figlioletto fermando tutti i bambini che incontrava sul suo tragitto.
Queste leggende hanno portato alla notorietà la cittadina di San Fili e per incrementare il turismo vengono organizzate Le Notti delle Magare e vi è anche un concorso letterario dallo stesso nome.
Curiosità: siamo a pochi chilometri da Paola, e proprio qui a Bucita predicò tra il 1154 e il 1155 Gioacchino da Fiore, monaco cistercense riformatore, abate dell’abbazia benedettina
Santa Maria di Corazzo. Gioacchino profetizzò l’avvento di una nuova era, quella dello spirito santo, che pensava sarebbe iniziata verso il 1260, l’era dell’amore e della solidarietà reciproca, un’era dell’acquario ante litteram. Per alcuni è la figura di Gioacchino da Fiore ad aver ispirato quella di Christian Rosenkreutz.
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