mercoledì 29 novembre 2023

Oggetti non identificati negli abissi: ecco i nuovi Ufo

tratto da "Il Giornale" del 22 Ottobre 2019 

Un ex pilota di caccia della Marina degli Stati Uniti ha raccontato la storia da brivido di un incontro con un oggetto sottomarino non identificato. Nel 2004 fu già protagonista di un video divulgato dal Pentagono riguardo la serie di incontri con teorici "Ufo"

Davide Bartoccini


Negli ultimi mesi la Marina degli Stati Uniti si è trovata costretta ad ammettere l'evidenza riguardo quelli che vengono definiti incontri ravvicinati del "primo tipo" con degli Ufo - Unidentified Flying Object. I video, pubblicati dal New York Times che intervistò i piloti dei caccia F/A-18 che tentarono di intercettarli, sono stati condivisi dai giornali di tutto il mondo; ma ora uno dei piloti, divenuto noto per aver "avvistato" un velivolo a forma di "Tic-Tac" gigante poi scomparso dopo un'accellerazione a velocità insostenibile per l'uomo, ha rivelato i dettagli di un altro inquietante incontro ravvicinato. E questa volta l'oggetto non identificato proverrebbe dalle profondità degli abissi.

Il veterano dell'Us Navy ad aver raccontato questa storia spettrale è David Fravor, pilota di marina ritiratosi con il grado di comandante dello Strike Fighter Squadron 41 imbarcato sulla portaerei USS Nimitz e protagonista dell'incidente del novembre 2004. Fravor, ha riportato durante una nota trasmissione radiofonica l'esperienza di un pilota di elicotteri della base navale di Roosevelt Roads, che impegnato nel recupero di bersagli e siluri per il rilevamento di dati telemetrici con il suo Mh-53 Sea Dragon, s'imbattè in una "grande massa nera" che sembrava emergere dalla acqua sotto i suoi piedi (l'Mh-53 ha una conformazione dell'abitacolo che permette di vedere "sotto") per poi sparire improvvisamente. Proprio quello che gli ufologi ribattezzerebbero come un Unidentified Underwater Object (Oggetto sommerso non identificato, ndr).

Nel primo dei due avvistamenti, uno dei membri a bordo dell'elicottero che era impegnato a recupera un Bmq - un finto bersaglio aereo che viene lanciato durante le missioni di addestramento e ha una forma simile a quella di un missile con le ali - avvertì il resto dell'equipaggio che non erano "soli" , quando durante la fase di recupero del bersaglio e del sub che si era tuffato in mare per agganciarlo il cavo del verricello, la "grande massa nera" iniziò a sollevarsi sotto l'elicottero che volava approssimativamente a 15 metri dal livello dell'acqua al largo della costa orientale degli Stati Uniti. Era la metà degli anni '90. Il pilota avrebbe ammesso di aver visto proprio "una massa scura che risaliva dalle profondità ” - gridando :" Che diavolo è quello?", ma subito dopo la massa si sarebbe inabissata. Qualcuno pensò immediatamente a un sottomarino - anche un sottomarino russo al limite - ma il pilota negò questa possibilità: "Non era un sottomarino “, affermò, "Ho già visto sottomarini. Una volta che hai visto un sottomarino non puoi confonderlo con qualcos'altro".

Durante il secondo incontro, lo stesso pilota stava recuperando un siluro per rilevamenti telemetrici quando un grande oggetto sommerso simile a quello avvistato la volta precedente, dalla forma "un po' circolare", risalì per prendere il siluro che venne (letteralmente) "risucchiato" per non essere mai più rivisto. Secondo la testimonianza di Fravor, che non ha rivelato l'identità del protagonista della storia, questo pilota della Marina si rivolse al Times per esporre i fatti nella speranza che venissero riportati, ma il giornale al tempo si rifiutò di pubblicare la storia. Tuttavia, c'è di più.

Gli altri "incontri ravvicinati"

Dopo la sua rivelazione pubblica, Fravor afferma che una donna di 79 anni lo avrebbe contattato per riportagli la testimonianza di suo padre, un ufficiale della Marina di stanza alla base navale di San Francisco negli anni '50. Da bambina le venne mostrato un documento dove si faceva riferimento a "Oggetti non identificati" che erano stati visti "entrare e uscire dall'acqua" a delle particolari coordinate di latitudine e longitudine. Secondo il racconto della donna, suo padre sosteneva che gli oggetti apparissero: "Sempre nella stessa area". Un'altra testimonianza, sempre legata alla Marina statunitense, sarebbe quella di un operatore della Uss Wasp e del suo gruppo di scorta. Nel 1963, sempre al largo delle coste orientali, velivoli per la guerra antisommergibile e cacciatorpedinieri, tracciarono un oggetto sommerso sconosciuto che si muoveva ad alta velocità e che avrebbe dato "segnale" per quattro giorni a alla proibitiva profondità di 8mila metri.

Le testimonianze di oggetti non identificati sommersi sono numerose, quasi quanto quelle degli oggetti volanti non identificati; secondo la versione dell'ex pilota della Marina David Fravor, l'unica ragione per cui lui stesso è stato protagonista del primo e più famoso avvistamento "confermato" dalla Difesa americana, quello dell'Ufo "Tic-Tac" (noto come avvistamento"Flir1"), è proprio perché si trovava a sorvolare quello che definisce un "misterioso oggetto più grande" che era "stato avvistato sott'acqua", dove la superficie appariva "bollente" o "schiumosa". Secondo questo veterano a cui gli Stati Uniti hanno affidato il comando di uno squadrone di cacciabombardieri del valore di milione di dollari per molti anni, e per tutti coloro che gli stanno dando credito, qualcosa si nasconderebbe nelle profondità degli abissi. Proprio come ci mostrò la fantasia di James Cameron nel suo film cult degli anni '80: The Abyss.

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