di Dalmazio Frau
In un’Italia ridondante di mostre d’arte inutili se non banali, soprattutto quelle strapaesane con velleità nazionali, ne spicca una che merita il tempo e la compagnia. A Rovigo, città lontana dai grandi circuiti dell’arte per tutti, si espone “Arte e Magia” a Palazzo Roverella, sino al 27 gennaio, un percorso “esoterico” nell’arte pittorica tra Otto e Novecento in Europa, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, con il Comune di Rovigo e l’Accademia dei Concordi, curata da Francesco Parisi.
Colui che, fortunato, avrà letto Il Mattino dei Maghi di Pauwels e Bergier, avrà più bell’agio nel comprendere il sottile pensiero che guida il visitare in questa esposizione di quadri scelti con cura e dedizione, ma anche il “profano” potrà lasciarsi indurre in suggestioni affascinanti e misteriche ad ogni dipinto e per ogni artista.
Un altro pregio della mostra è far comprendere a colui che ne attraversa le sale, come e in quale misura il pensiero magico e occultista abbia influenzato sia il Simbolismo europeo sia la nascita delle avanguardie storiche, divenendo quasi una sorta di “controcultura” – a volte reazionaria – a un mondo che stava rapidamente scivolando verso il modernismo. Ogni ambito del rapporto tra Arte e Magia nel nuovo secolo viene ampliamente indagato, sino all’arte applicata dell’editoria senza dimenticare l’influenza espressionista del cinema che subito aveva compreso le possibilità di esprimere la presenza del Golem o del Vampiro.
Rovigo si mostra così città intellettualmente libera e aperta a un tema che fa ancora sobbalzare, chi confonde sempre – per ignoranza – esoterismo e satanismo e chi lo rinnega in nome di un positivismo ormai stantio, che forse è esistito soltanto in poche menti tristi e senza sogni per lo più ancorate ancora a una sinistra visione di Sinistra che fa del mondo, del Cosmo, una prigione dalla quale, invece si deve poter evadere e ritornare liberi.
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