mercoledì 21 dicembre 2022

Alla scoperta di Stonehenge: quando andare e cosa vedere

tratto da "Il Giornale" del 16 Settembre 2021

Stonehenge è un complesso megalitico dal grande fascino, visitato soprattutto durante equinozi e solstizi: tutti i consigli su quando andare e cosa vedere

di Angela Leucci


Stonehenge è forse il complesso megalitico più affascinante al mondo. Tale fascino deriva sia dal fatto che costituisce una testimonianza preistorica antichissima, sia dal mistero che avvolge quest’opera dell’uomo, tutt'oggi ammantata di leggende.

Si ritiene infatti che il suo scopo fosse quello di costituire un osservatorio astronomico. Tuttavia, nel tempo, alcune pietre sono cadute e state ricollocate: pochi monoliti sono quindi nella collocazione originaria, sebbene siano stati spesi impegni ed energia per decenni a cavallo tra ‘800 e ‘900, al fine di restituire una verità storica, artistica e scientifica al luogo. Ma molti interrogativi restano aperti ancora oggi.

Il luogo in ogni caso è una delle mete preferite degli over 60: Stonehenge viene vista e studiata a scuola, visitata attraverso i tour virtuali, ma è tutto un altro paio di maniche essere lì, soprattutto in determinati periodi dell’anno. Come in occasione dell'equinozio d'autunno o, ancora, del solstizio d'estate.

Cos’è il complesso di Stonehenge

Stonehenge è definito un cromlech, ossia un complesso costituito da menhir e triliti disposti in circolo. È stato menzionato per la prima volta dallo scrittore Diodoro Siculo nel I secolo a.C. ed è ritenuto opera dei druidi - anche se leggenda vuole che sia stato Re Artù a ordinare ai giganti di portare il complesso litico nel luogo attuale. Le ipotesi più accreditate dagli studiosi indicano che il complesso risale all’età del bronzo e fosse utilizzato per rituali pagani.

Cosa vedere a Stonehenge

Naturalmente la ragione principale che porta i visitatori a Stonehenge è il cromlech. Va però sottolineato come il complesso megalitico sia recintato, quindi durante le visite guidate il punto più vicino alle pietre che si può raggiungere è situato a 10 metri dalla struttura. Sono ammesse però delle visite speciali, al di fuori dell’orario delle visite guidate e quindi all’alba e al tramonto: si può restare sul luogo, camminando tra le pietre per un’ora, in gruppi di 26 persone per volta.

Nei dintorni del cromlech sono presenti delle case neolitiche, che sono per la verità delle ricostruzioni delle abitazioni un tempo occupate da chi costruì di fatto il cerchio di monoliti.

Inoltre nei pressi c’è un piccolo museo. Questa mini-esposizione contiene oltre 250 resti archeologici, come ceramiche, gioielli, strumenti da lavoro e resti umani. Visitando il museo si possono approfondire le varie teorie su Stonehenge, sulle persone che anticamente utilizzavano questo luogo e sul perché sia stato costruito.

Quando recarsi a Stonehenge

È meglio visitare il cromlech durante i mesi più caldi, quindi tra maggio e ottobre, perché la zona non gode sempre di bel tempo e quindi si rischia di rovinarsi la gita. Tuttavia, a ridosso di solstizi ed equinozi, si generano particolari giochi di luce durante le albe o i tramonti. Di conseguenza, partire a ridosso di questi fenomeni astonomici è sicuramente un'idea suggestiva per poter apprezzare al meglio il sito archeologico.

La data non è sempre la stessa ogni anno, sia perché il complesso megalitico ha subito delle modifiche, sia perché le date di solstizi ed equinozi cambiano ogni anno, dato che il calendario solare è una convenzione che non tiene conto dei tempi residui in termini di ore e minuti relativi ai movimenti dei pianeti intorno al Sole.

Consigli per visitare Stonehenge

Il cromlech si trova a 145 chilometri a ovest di Londra, nella contea del Wiltshire, nella pianura di Salisbury. La città più vicina è Amesbury e i collegamenti sono capillari, dato che si tratta di una meta davvero molto ambita.

Il luogo è esposto ai venti e alle intemperie, per cui si consiglia di vestirsi adeguatamente e portare ombrelli e impermeabili - previo controllo delle previsioni del tempo.


giovedì 15 dicembre 2022

ALLA SCOPERTA DEI MISTERI DI ROMA: IL LABORATORIO ALCHEMICO

tratto da "L'Opinione" del 16 settembre 2021

di Pierpaola Meledandri

Il Museo storico nazionale dell’arte sanitaria, noto comunemente come il Laboratorio alchemico, venne inaugurato nel 1933 e si trova all’interno del complesso ospedaliero di Santo Spirito in Sassia. Siffatta raccolta museale non è molto conosciuta perché ha un’ubicazione particolare ed è visitabile solo per appuntamento in alcuni giorni della settimana. Questa scarsa fruibilità rappresenta un limite notevole perché il museo costituisce un’importante testimonianza sulla storia della medicina. L’ospedale di Santo Spirito ha origini lontane; venne fondato, infatti, dal Papa Innocenzo III nel 1198 non solo con lo scopo di ricoverare e curare i malati ma anche come centro d’insegnamento dell’ars medica. Il museo si articola in diverse sale, la prima è la Sala Alessandrina che conserva una vasta biblioteca, alle pareti sono esposte 19 tavole anatomiche a stampa, colorate a mano, risalenti ai primi dell’Ottocento, raffiguranti le “viscere”, il sistema muscolare, l’arterioso, il venoso, il linfatico, l’apparato osseo, il cervello e il fegato. In fondo alla Sala campeggia una statua in gesso su un piedistallo in marmo, raffigura Esculapio l’antico dio greco della medicina.

Nella Sala Flajani vi è una raccolta di preparazioni anatomo-patologiche e di modelli in cera di organi, risalenti alla fine del XVIII secolo; rappresentano, soprattutto, alterazioni dei tessuti dovute a patologie come la sifilide e deformazioni prenatali. Nella Sala Capparoni, invece, vi è una collezione di Ex voto che vanno dal periodo etrusco-romano ad anni abbastanza recenti, oltre a suppellettili di farmacia del XVI-XVII secolo. Tra le curiosità presenti nella sala, una piccola Venere anatomica in avorio, con torace e ventre apribili per mostrare la posizione del feto. Particolarmente interessante è poi la Sala Carbonelli con un’esposizione di strumenti chirurgici (trapani per il cranio, seghe ortopediche, lancette da salasso) e di altri per l’oculistica e l’ostetricia, oltre a rari e preziosi microscopi del passato. Fra gli strumenti più singolari ricordiamo la “Siringa di Mauriceau”: un tubicino di gomma che si applicava a una siringa per introdurre acqua benedetta nella cavità uterina, per battezzare i feti che correvano il pericolo di soccombere durante il travaglio. In un’alta vetrina sono conservati due sistemi di conservazione veramente spettacolari: i preparati a secco del sistema nervoso centrale e periferico eseguiti da Luigi Raimondi nel 1844.

Infine, il Museo storico nazionale dell’arte sanitaria, espone un’antica Farmacia con pezzi provenienti dalle spezierie degli ospedali di Santo Spirito, di San Giacomo e di Santa Maria della Consolazione e il Laboratorio alchemico. Quest’ultimo è, sicuramente, la parte più intrigante del museo, anche per l’alone di mistero che vi grava. Dal soffitto pende, come se fosse un lampadario, un coccodrillo impagliato, mentre tra storte, alambicchi, mortai il visitatore avverte quasi l’ombra degli antichi alchimisti. A completare il quadro magico dell’ambiente, si staglia il calco della famosa porta ermetica voluta dal Marchese di Palombara, il cui l’originale si trova nei giardini di piazza Vittorio a Roma. I simboli alchemici, cabalistici e magici incisi sulla porta, dovrebbero rappresentare, secondo consolidate narrazioni, la formula per giungere alla realizzazione della pietra filosofale, atta a trasformare i vili metalli in oro. Quanto succintamente descritto, non è un caso isolato; in Italia, anche a San Leo, celebre per la rocca ove morì Cagliostro, vi è un interessante Museo con vari padiglioni, tra cui uno dedicato all’alchimia.

A Firenze, nel Museo della Specola e in altre celebri collezioni di stato sono esposti animali impagliati e cere anatomiche, oltre a una drammatica rappresentazione, sempre in cera, di un’epidemia di peste. È, nel suo genere, un capolavoro, dovuto allo Zumbo, che contende la palma dell’horror ai pezzi anatomici, “pietrificati”, con una tecnica rimasta segreta, da Girolamo Segato (1792-1836). Questi fu un cartografo, naturalista e egittologo, che partecipò a delle spedizioni nella terra delle Piramidi, dove avrebbe appreso le tecniche d’imbalsamazione. Avendo il Gran Duca di Toscana rifiutato di finanziare le sue ricerche, bruciò i propri appunti, portandosi nella tomba ogni segreto dei suoi studi. Le sue spoglie giacciono ora nella basilica di Santa Croce e una lapide commenta così la sua figura: “Qui giace disfatto Girolamo Segato, che vedrebbesi intero pietrificato, se l’arte sua non periva con lui. Fu gloria insolita dell’umana sapienza, esempio d’infelicità non insolito”.

Il Museo storico nazionale dell’arte sanitaria, tuttavia, rappresenta una realtà singolare e interessante che permette per valutare l’evoluzione storica all’ars medica, che per secoli e secoli, abbinò alla ricerca scientifica, precetti religiosi e considerazioni tratte da scenari che niente avevano da spartire con la medicina moderna.


 

domenica 4 dicembre 2022

PANDORA, LA PRIMA DONNA

 tratto da L'Opinione del 10 marzo 2022

di Manlio Lo Presti


Jean-Pierre Vernant, uno dei massimi studiosi del mondo greco antico, ha scritto un volumetto denso ma di agevole lettura, sulla prima donna apparsa sulla terra. Il libro ci spiega con narrazione comprensibile le circostanze che inducono gli dèi alla creazione di un fantoccio dotato di malizia, di bellezza e di capacità manipolative da inviare agli uomini che abitano la terra. Il motivo è la vendetta di Zeus. Egli crea un pericolo incarnato dalla creazione della donna, come sospettosamente riferisce Ippolito, che va ad alterare l’equilibrio fondato dalla esistenza di un pianeta abitato da soli uomini che si dedicano ad offrire doni agli dèi. Un universo privo della dualità maschile-femminile che tanto affascina i Pitagorici. All’origine, tutti gli umani (anthropoi) sono solo maschi (andrei) che partecipano ai banchetti degli dèi con i quali convivono in perfetta sintonia benché mortali fra gli immortali.


L’equilibrio è assoluto. Non ci sono conflitti. Il cibo cresce da solo. Non esiste la sensazione spiacevole della privazione e del bisogno. L’idillio quieto viene incrinato da una battaglia feroce di divinità contro divinità. Zeus ha il sopravvento e vince. Ritiene che tale promiscuità debba finire. Deve esserci una separazione. Zeus convoca Prometeo della razza dei Titani che ha la capacità di prevedere gli effetti delle azioni (pro-meth). Prometeo ha un fratello Epimeteo che capisce le conseguenze dopo aver agito (epi-meth). Prometeo sfida il capo di tutto il Pantheon con la sua furbizia e astuzia. Zeus si incollerisce e medita una vendetta tremenda. Prometeo è un philanthropus, ama gli umani essendo un semidio. Per questo Prometeo si fa beffe degli dèi rubando loro il fuoco che dona agli uomini.

La vendetta degli dèi capeggiati da Zeus è la creazione di una creatura, una figura femminile che ordina ad Efesto di realizzare per partenogenesi. Il modello riproduce le dee del pantheon greco: Atena, Artemide, Estia. Tutte sono intelligentissime e bellissime. Il manichino viene arricchito di qualità di seduzione e di bellezza con l’aiuto sapiente di alcune divinità femminili. Il racconto rende più comprensibile Esiodo nella parte seconda della sua opera maggiore: Le opere e i giorni, dedicata a Pandora.

Pandora sarà portata sulla terra da Epimeteo. Prometeo capisce subito la trappola. Cerca – invano – di dissuadere Epimeteo per indurlo a non accettare nessuna cosa dagli dèi, compreso il manichino seducente che deve portare sulla terra, assieme ad un vaso chiuso che non dovrà mai essere aperto! Il resto della storia, più o meno nota, si legge in una luce diversa e raccontata con un pizzico di divertimento con una narrazione scorrevole dall’autore che sembra parlarci davanti ad un caffè. Il testo è intercalato da dieci illustrazioni molto eleganti e distribuito in sette parti. Un volumetto da regalarsi e da regalare alle sole persone meritevoli di tanta bellezza.

Pandora, la prima donna, Jean Pierre Vernant, Einaudi 2008, 51 pagine, 9 euro

giovedì 1 dicembre 2022

“Apollonio di Tiana- Il Filosofo riformatore” di G. R. Mead

Nato a Tiana in Cappadocia nel 4 d.C., Apollonio arriva a noi come una figura mitica nell’ambito del neopitagorismo del I secolo dell’era volgare. Tanto interesse suscitò negli ambienti occultistici tra l’800 e il ’900, tante anche le interpretazioni spurie o fantasiose. “Apollonio di Tiana - Il Filosofo riformatore”, opera di George Robert Stowe Mead, pur provenendo da quel mondo, presenta degli aspetti molto interessanti per una ricerca tradizionalmente e filologicamente sensata, verso la quale ci introduce la prefazione di Luca Valentini, tramite una disamina su Magia e Sapienza.


Questa edizione di Stamperia del Valentino è l’unica successiva a quella del 1926 a cura della casa editrice Fratelli Bocca di Torino, con la traduzione dell’Avv. G.B. Penne. Inserito nella collana Polifemi (250 pagine, euro 20) il libro, per una maggiore e proficua comprensione del testo, è introdotto da Valentini il quale spiega: “Apollonio è stato ricordato nei secoli grazie alla complessa e non esente da arbitrarie interpretazioni biografia scritta da Filostrato, sembra su indicazione dell’imperatrice Giulia Domna, figlia del gran sacerdote ad Emesa della divinità solare siriaca El-Gabal, seconda moglie di Settimio Severo. In questa sede è riproposta l’opera che gli fu dedicata da un importante commentatore del ’900 degli studi classici, George Robert Stowe Mead (1863-1933 Londra) traduttore inglese e membro importante della Società Teosofica, in cui sono declinati i rapporti del neopitagorismo con il pensiero greco, con quello indiano, con la tradizione egizia e magica, con gli imperatori di Roma e con la sensibilità giuridico-religiosa dell’Urbe”.


Uno stralcio del libro

Un altro esempio ancora delle lezioni che Apollonio ritraeva dagli ordinari incidenti della vita: un giorno ad Efeso, trovandosi in uno degli ombrosi viali che circondavano la città, Apollonio spiegava ai suoi uditori come si debba aiutarsi gli uni gli altri. Molti passeri stavano appollaiati sopra un albero vicino, immobili e silenziosi. D’improvviso comparve un altro passero che si mise a cinguettare come se il medesimo annunciasse qualche cosa; tutti allora si diedero a cinguettare e si slanciarono dietro di lui. I superstiziosi uditori di Apollonio colpiti dalla condotta di questi passeri, vi cercarono un presagio. Ma Apollonio continuò il suo sermone. Egli spiegò che il passero venuto da prima solo, aveva invitato i suoi amici a un banchetto, in quanto un piccolo garzone, a causa d’una caduta in un sentiero vicino, aveva sparso del grano che portava dentro un recipiente. Questo garzone non ne aveva raccolta che una parte, poi se ne era andato. Il piccolo passero, avendo scorti questi grani sparsi, aveva immediatamente ricercati gli altri passeri per invitarli in certo qual modo a questo festino. La folla corse a verificare il fatto e poi ritornò mandando grida di meraviglia e d’ammirazione, sicché Apollonio soggiunse: «Voi vedete come i passeri si soccorrono tra loro e come essi condividono volentieri i loro beni. Gli uomini invece non approvano questo, ma per contro se vedono taluno partecipare i propri beni ad altri, lo tacciano di stravagante, di prodigo oppure con altri nomi simili, e inoltre battezzano quali adulatori e parassiti coloro che accettano una tale partecipazione. In siffatta condizione di cose, che ci resterebbe dunque a fare, se non di rimanercene in casa nostra e, come i volatili, da ingrassarsi, ingozzarci all’ombra fino a crepapelle?»


La casa editrice

Editore dal 2002, Paolo Izzo, alter-ego della Stamperia del Valentino, gestisce con estremo rigore le scelte editoriali della sua “creatura”. Il risultato è un catalogo di alto profilo sia nell’ambito della cultura napoletana, che in quello della produzione di stampo umanistico, esoterico e storico.

La Stamperia del Valentino vuole riportare all’attenzione del pubblico la Napoli colta, folkloristica e letteraria. A tal proposito seleziona opere rivolte al curioso colto come allo studioso, con un occhio all’originalità e completezza dei temi proposti.


Titolo: Apollonio di Tiana
Sottotitolo: Il Filosofo riformatore
Autore: G. R. Mead
Saggio introduttivo: Luca Valentini
Collana: I Polifemi
Prezzo: € 20,00
Pagine: 250
ISBN: 979-12-80721-25-9


lunedì 21 novembre 2022

22° CONVEGNO DI UFOLOGIA CITTA' DI POMEZIA - 04 DICEMBRE 2022

PROGRAMMA 22° EDIZIONE 04 DICEMBRE 2022

SIMON HOTEL, VIA P.F. CALVI 9, POMEZIA

Organizzatrice: LUX-CO EDIZIONI della Dott.ssa Francesca Bittarello


✓ORE 10,15


Saluti di Benvenuto e presentazione della Giornata

dell’Organizzatrice, della Direttrice Simon Hotel

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✓DALLE ORE 10,30 ALLE ORE 11,00:


FRANCESCA BITTARELLO – “Il Mistero degli Anunnaki: tra mito e realtà”

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✓DALLE ORE 11,30 ALLE ORE 12,00


ALESSANDRO MARCON – “La civiltà Ipogea: tracce di un antica e sconosciuta civiltà

tecnologica”

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✓DALLE ORE 12,00 ALLE ORE 12,30

FABIO IPPOLITI – "Programma Luna: la risposta russa alle missioni americane”

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✓DALLE ORE 12,30 ALLE ORE 13,00

RICCARDO NARDUCCI – “Testimonianze nel tempo e nello spazio“

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✓DALLE ORE 13,00 ALLE ORE 14,00 PAUSA PRANZO:

Gli ospiti possono acquistare al Restaurant Sicomoro il “Panino Alieno” al costo di 5€ (cinque) classico oppure vegetariano (comprensivo di: 1 panino LARGE + 1 bottiglia di acqua + 1 caffè)

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✓DALLE ORE 14,00 ALLE ORE 14,30


FERDINANDO SANTORO – “Le origini di un segreto”

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✓DALLE ORE 14,30 ALLE ORE 15,00


BERARDINO FERRARA – “UFO: Il contatto oltre lo spazio e il tempo”

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✓DALLE ORE 15,00 ALLE ORE 15,30


ANTONIO RIGGI – “Musica a 440 Hz: un complotto mondiale per il controllo delle

masse?”

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✓DALLE ORE 15,30 ALLE ORE 16,00


SABRINA MAINOLFI – “GÖbekli Tepe: il mistero di una civiltà scomparsa e la scoperta

dell’Eden”

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✓DALLE ORE 16,00 ALLE ORE 16,30


VICTOR NUNZI – “Antiche divinità: Tra Egitto e Mesopotamia“

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✓DALLE ORE 16.30 ALLE ORE 17,00


STEFANO MAZZILLI – “Le radici nel cielo: la coscienza dell’uomo cosmico“

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✓DALLE ORE 17,00 ALLE ORE 17,30


MARCO COLAPICCHIONI – “Civiltà e tecnologie sotto gli Oceani“

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✓DALLE ORE 17,30 ALLE ORE 18,00


STEFANO INNOCENTI – “Campocatino 1979: Capodanno con effetti elettromagnetici“

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✓DALLE ORE 18,00 ALLE ORE 18,30


PATRIZIO ROMANO MARIOTTI – “Gli uomini pesce mito e realtà“

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✓DALLE ORE 18,30 alle 19,00


Estrazione premi della Lotteria Aliena interna ai partecipanti al Convegno 



LUX-CO EDIZIONI DI FRANCESCA BITTARELLO – P.IVA 15580971008 – R.E.A. RM-1650154

Dott.ssa Francesca Bittarello - sede legale: Via dei Castelli Romani n. 24 int. 13 - cell.+39 329.4218323

E-STORE : www.luxcoedizioni.com – francescabittarello@luxcoedizioni.com


sabato 19 novembre 2022

Ufo, la Cia svela migliaia di dossier governativi

tratto da "Il Giornale" del 15 Gennaio 2021

Migliaia di file della Cia che documentano avvistamenti di Ufo, gli oggetti volanti non identificati, sono stati pubblicati questa settimana sul sito Black Vault

Di Roberto Vivaldelli


Migliaia di documenti declassificati della Cia sui cosiddetti Ufo - oggetti volanti non identificati - sono stati resi pubblici questa settimana e pubblicati nell'archivo online Black Vault, entrato in possesso del cd-rom degli 007 americani. Secondo la Cia, conterrebbe tutti i report di avvistamenti nel mondo dagli anni '50 fino agli anni duemila. Spulciando nei dossier governativi pubblicati su Black Vault, archivio online fondato da John Greenewald Jr, scrive il Guardian, si leggono di misteriose esplosioni in una città russa e reportage di prima mano di uno strano avvistamento di un oggetto volante vicino a Baku, la capitale dell'Azerbaigian, oltre ad avvistamenti di "dischi volanti" in Sudamerica negli anni '60 e in Corea del Sud. Greenewald ha spiegato a Motherboard che l'agenzia di intelligence ha messo insieme i documenti in un formato "obsoleto" che rende difficile analizzare la raccolta.

La pubblicazione dei documenti declassificati arriva proprio quando gli Ufo sembrano aver catturato l'attenzione dei legislatori del Congresso. Come ricorda l'Agi, a Washington sembrano aver preso molto sul serio la questione Ufo negli ultimi tempi, visto che a fine dicembre nel decreto "stimulus" è stato inserito anche un capitolo con cui la commissione Intelligence del Senato ha chiesto a Pentagono e dipartimento della Difesa di stilare un rapporto sugli avvistamenti di Ufo. Il documento andrà redatto entro sei mesi. Nell'agosto dello scorso anno, il dipartimento della difesa ha creato una task force sugli oggetti volanti misteriosi per "rilevare, analizzare e catalogare gli Uap - fenomeni aerei non identificati - che potrebbero potenzialmente rappresentare una minaccia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti" dopo che i legislatori hanno fatto pressioni sul dipartimento per fare indagini più serie sugli avvistamenti.

Avevano destato scalpore, infatti, i video pubblicati dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti nell'aprile dello scorso anno che mostravano alcuni oggetti non identificati nello spazio aereo americano: immagini catturate durante i voli di addestramento dei piloti. L'ex senatore degli Stati Uniti Harry Reid, che indagava come deputato sugli Ufo e sugli Uap, ha ritwittato il video scrivendo: “Gli Stati Uniti devono dare uno sguardo serio e scientifico a questo e alle potenziali implicazioni per la sicurezza nazionale. Il popolo americano merita di essere informato". Sempre in tema Ufo, lo scorso dicembre, in un'intervista al quotidiano Yediot Aharonot, il generale in pensione Haim Eshed, capo del programma di sicurezza spaziale dello Stato ebraico dal 1981 al 2010, ha rivelato che il suo Paese sarebbe in contatto con gli alieni. Il professore, 87 anni, ha spiegato che "gli oggetti volanti non identificati hanno chiesto di non pubblicare che sono qui, l'umanità non è ancora pronta". L'ex funzionario ha anche affermato che gli alieni esistono, e Trump ne sarebbe a conoscenza.

mercoledì 9 novembre 2022

Il Cavaliere Verde, Swamp Thing e il simbolismo del verde

di Vito Foschi

Abboccando ad una offerta telefonica per la rete Internet mi sono ritrovato con un abbonamento ad Amazon Prime gratis e nonostante non abbia tanto tempo ne ho approfittato e ho scoperto un paio di prodotti interessanti. Il primo è il film "Sir Gawain e il Cavaliere Verde" che per chi è appassionato delle vicende graaliane è da non perdere assolutamente. La storia è una resa visiva ottima e rispettosa del racconto medievale. Per il Covid in Italia non è uscito al cinema ed è reperibile solo su Amazon Prime. Interessante verso la fine del film la discussione fra Gawain e una dama sul simbolismo del verde, da un lato simbolo di vitalità, dall'altro di marcescenza.

L'altra opera, Swamp Thing, è una serie in 10 episodi ispirato all'analogo personaggio della DC Comics, la casa editrice id Superman e Batman. Il personaggio è lontanissimo dai cliché dei supereroi perché è semplicemente un mostro della palude. E l'ambientazione porta subito a stabilire un contatto con il Cavaliere Verde: nella palude non c'è la vitalità della natura e la marcescenza della vegetazione e degli animali morti? Il simbolismo del colore verde in questa serie TV è molto presente tanto da assurgere a vera e propria entità vitale con il nome di Verde, una sorta di energia derivante dalla natura vegetale. In questa opera come nel fumetto ci sono considerazioni sulla difesa della natura, ma inseriti in una sorta di visione mistica di una natura divisa in una forza del bene e in una del male in equilibrio, i cicli vitali di nascita e morte in perenne equilibrio disturbati dall'inquinamento. La presenza di elementi in qualche modo di riflessione nei fumetti non deve stupire perché attingono dalla letteratura fantastica del passato e più in generale dal tutta cultura e in aggiunta alcune opere sono indirizzate ad un pubblico più adulto. Consideriamo che i cavalieri dei racconti medievali erano una sorta di supereroi per i lettori e ascoltatori del passato. In genere i racconti fantastici si prestano bene alla trasmissioni di simbolismo e miti. Un altro accostamento fra il Cavaliere Verde e Swamp Thing è che i due personaggi in ambedue casi sono mostri vegetali. Nel primo è chiaro riferimento alla leggenda dell'Uomo Verde, rappresentante la forza della natura e simbolo di fertilità. Ma Swamp Thing non ricorda l'Uomo Verde della tradizione?

Dopo queste breve note, che forse meriterebbero un ulteriore approfondimento, non posso che invitarvi alla visione delle due opere, aggiungendo che la serie di Swamp Thing richiama le atmosfere dense di mistero degli X-Files e non potrà che piacere agli appassionati del genere.