in collaborazione con l'autore Michele Leone
tratto da: https://micheleleone.it/chi-erano-le-ninfe/
Introduzione al magico mondo delle Ninfe
E poi la Terra il Cielo generava, gemmato figlio – il primo – eguale a lei: che tutta la involgesse intorno e fosse soglio che mai vacilla dei beati; poi gli alti monti, diletti rifugi delle divine Ninfe che s’inselvano fra i giochi frastagliati a precipizio; e partorì – insondabile distesa – il Mare che gonfiando d’onde infuria, senza poter saggiare il dolce amore.
(Esiodo, Teogonia)
Chi erano le Ninfe?
Le Ninfe nella mitologia classica – prima greca e poi romana – erano divinità minori o secondarie abitanti, per alcuni custodi, il mondo naturale in ogni sua manifestazione. Avevano un aspetto affascinante, giovani procaci, sensuali e dagli abiti succinti. È possibile dividere le Ninfe in alcune categorie, una suddivisione può essere ad esempio quella per elemento naturale: acqua, terra ecc.
Le Ninfe solitamente erano benigne verso gli esseri umani, alcune volte potevano anche concedere il loro amore ad un uomo, altre volte potevano provocare problemi ed essere pericolose.
“Le Ninfe, in particolare, sono onnipresenti. Tutti i regni della natura appartengono al dominio di queste creature affascinanti e misteriose, inafferrabili e inquietanti. A volte posso no apparire dolcissime e benevole, altre volte la loro potenza si manifesta in forme terribili e oscure. Spesso sono legate al- le acque: alle sorgenti, ai fiumi o all’enigma infinito del mare, sia nella sua superficie iridiscente sia nelle sue più insondabili profondità. Il loro volto può comporsi in uno specchio d’acqua, apparizione arcana che incanta gli uomini e li trascina in un mondo segreto e fuori dal tempo. Ma altre volte le Ninfe abitano gli alberi o le montagne, nascoste dentro un tronco o nell’intrico di una selva. Le Ninfe, insomma, non frequentano le strade delle città. Vivono al di fuori del mondo civile, dentro orizzonti selvaggi in cui l’uomo non può più sentirsi protetto come membro di una società e rischia anche di perdere se stesso, di vedere svanire la propria identità individuale.” (in Giorgio Ieranò, Demoni, mostri e prodigi, l’irrazionale e il fantastico nel mondo antico, Sonzogno, Venezia 2017, 1a ed. digitale).
Quanti tipi di ninfe esistono?
infografica su alcuni tipi di Ninfe
Auloniadi e Napee: Abitavano i Boschi e le valli;
Coricidi; Abitavano le grotte e gli antri;
Crenee, Naiadi o Pegee: Ninfe delle fontane;
Amadriadi e Driadi: Abitavano le foreste;
Efidriadi: Ninfe delle acque;
Epigee: Ninfe terrestri;
Linnadi: Abitavano nei pressi dei laghi o degli stagni;
Naiadi: Ninfe delle Fonti d’acqua, laghi e fiumi;
Nelie: Ninfe dei prati;
Oceanidi o Nereidi: Ninfe marine;
Oreadi, Orodenniadi o Orestiadi: Abitavano le montagne;
Potamidi: Ninfe dei Fiumi;
Uranie: Abitavano i cieli;
Le Ninfe dei luoghi prendono nome dal luogo che abitano.
Questo elenco, come anche l’immagine, non è completo, nei prossimi articoli esploreremo meglio e più approfonditamente il mondo delle Ninfe, la loro classificazione, le loro storie e virtù.
Vaticinio, Profezia e “super poteri”
Le Ninfe, soprattutto quelle delle acque, si ritiene avessero la capacità vaticinio e profezia. Spesso coloro che si abbeveravano alle loro acque potevano acquisire questo dono. Non solo per mezzo delle acque le Ninfe potevano ispirare gli uomini per mezzo della “possessione” e posseduti dalle Ninfe, detti dai Romani lymphatici o lymphati, potevano essere i pazzi, i veggenti e i poeti.
Alcune Ninfe come ad esempio le Naiadi sembra fossero in grado di curare e guarire.
Il culto
Alle Ninfe nell’antica Grecia era riservata una forma di culto privato o familiare, non si hanno notizie di culti pubblici. Solitamente il culto alle Ninfe era reso nei luoghi dove si pensava abitassero e spesso luogo d’elezione per le pratiche rituali erano le grotte.
Nel mondo romano le Ninfe avevano un culto pubblico, solitamente associate ad autoctone divinità delle sorgenti e le loro feste furono inglobate nelle celebrazioni tributate al dio Fontus. Queste celebrazioni avevano luogo il 13 ottobre con la festa delle Fontinalie, si riempivano le fontane con fiori e adornavano i pozzi. I templi dedicati alle Ninfe prendevano il nome di Ninfeo, spesso erano delle grandi fontane. Nei ninfei venivano anche celebrati i matrimoni. Prendeva nome di Ninfagogo colui che, il giorno delle nozze, prendeva la sposa dalla casa paterna e la conduceva a quella dello sposo.
In prevalenza le offerte votive alle Ninfe non erano cruente, era offerta della frutta, del miele, del latte; raramente agnelli o capretti.
Il vero “regno delle Ninfe”
Oltre la Natura, oltre il Mito potremmo affermare che il vero regno delle Ninfe è l’Arte, d’altronde è stato detto che sono ispiratrici: dalla Poesia alla Letteratura, dalla Pittura alla Scultura alla Musica.
Prima di chiudere
Delle Ninfe in generale e di alcune Ninfe in particolare come ad esempio: Aretusa, Calipso, Eco, Egeria Dafne, Galatea ti parlerò in alcuni prossimi articoli. Se ne hai piacere, fammi sapere se questa nuova impostazione dei post ti piace e se questo argomento ti affascina. Non dimenticare di condividere questo articolo con i tuoi amici e sui tuoi social.
Gioia – Salute – Prosperità