Blog dedicato ai misteri, esoterismo, antiche civiltà, leggende, Graal, Atlantide, ufo, magia
giovedì 7 novembre 2024
Storia di Karl Maria Wiligut, il Rasputin di Himmler
sabato 29 giugno 2024
La storia del volo “magico” di Rudolph Hess, il delfino di Adolf Hitler
tratto da Insideover del 7 GIUGNO 2021
https://it.insideover.com/storia/la-storia-del-magico-volo-di-rudolph-hess-il-delfino-di-adolf-hitler.html:
di Luca Gallesi
Esattamente ottant’anni fa, nel maggio 1941, la Storia era sul punto di cambiare bruscamente e radicalmente il suo corso: Rudolph Hess, numero 2 del Partito Nazionalsocialista e delfino di Adolf Hitler, era arrivato in Scozia ai comandi di un caccia Messerschmitt-110 su cui aveva fatto appositamente montare dei serbatoi supplementari di carburante. La sua missione, come aveva lasciato scritto in una lettera indirizzata al Führer, era quella di ottenere una pace separata con l’Inghilterra, perché la guerra tra due popoli fratelli come quello inglese e quello tedesco era una follia: lo spazio vitale della Germania, e di tutta l’Europa “ariana”, andava, infatti, conquistato a Est, a spese della Russia.
Attraversata la Manica a bassa quota, sfidando la contraerea e i radar britannici, Hess era giunto nei pressi di Dungavel, vicino a Glasgow, per paracadutarsi poco lontano dal castello di un nobile amico di Re Giorgio VI, il Duca di Hamilton, che il tedesco aveva incontrato a Berlino durante le Olimpiadi del 1936. Avvisato dell’arrivo dell’”inviato non invitato”, il Duca si mise immediatamente in contatto con Lord Halifax, il Ministro degli Esteri inglese, e Rudolph Hess venne arrestato e interrogato. La notizia suscitò immediatamente un clamore mondiale: il Vertreter, il “Vicario” del Cancelliere tedesco, con cui si era sempre sentito in perfetta sintonia, tanto da ricevere, sotto dettatura, il testo del Mein Kampf quando avevano condiviso il carcere dopo il tentato putsch del 1923, si era consegnato nelle mani degli Inglesi, che lo avevano immediatamente giudicato pazzo, mentre Hitler lo aveva denunciato come traditore.
Ma la storia era, sicuramente, ben più complessa e, forse, Hess non era pazzo né, tantomeno, traditore. Come lui stesso avrebbe confidato molti anni dopo all’ufficiale americano che lo custodiva nel carcere di Spandau, dove era stato rinchiuso al termine della guerra e dove sarebbe morto nel 1987 in circostanze misteriose, la sua “era una grande missione. Era una missione per l’umanità, volevo por fine alla guerra e arrivare a un accordo con l’Inghilterra: per far cessare sofferenze e spargimento di sangue. Mi assunsi ogni responsabilità. Presi la decisione. Non immaginavo di ricevere l’accoglienza che… ho ricevuto”.
Il “folle volo” era una missione segreta concordata con Hitler, o l’iniziativa personale di un pazzo? Forse c’è una terza ipotesi, suggestiva ma non fantasiosa, che riguarda il lato occulto della storia, quello che il compianto Giorgio Galli, l’autorevole politologo scomparso pochi mesi fa, definiva “il nazismo magico”, ovvero le “componenti esoteriche del Reich millenario”. Rudolph Hess, infatti, faceva parte di quella ristretta élite di iniziati che agiscono -o credono di farlo- dietro le quinte della storia, e che, per dare un senso alle proprie azioni, invece di seguire i dettami della ragione scrutano gli astri per scoprirne le influenze che esercitano sui destini del mondo. E, tra costoro, purtroppo per Hess, c’era anche Churchill, assolutamente contrario a qualsiasi pace con Hitler, che, in uno dei primi discorsi alla Camera dei comuni aveva elevato a nemico metafisico, un male assoluto da sconfiggere a ogni costo, perché il destino aveva deciso che quella guerra era lo scontro finale tra le forze del bene e quelle del male.
L’oroscopo consultato da Hess prima del volo era favorevole, e numerosi sogni premonitori lo avevano convinto che l’esito della sua missione sarebbe stato positivo, come gli aveva confermato il suo maestro e mentore, il generale Karl Haushofer, professore di geopolitica, cultore di esoterismo, fondatore della società segreta Vril, da cui sarebbe poi nata la più famosa Società Thule, a cui erano affiliati molti importanti esponenti nazionalsocialisti. Come ricorda Giorgio Galli nel suo libro di culto, Hitler e il nazismo magico, “attorno a Hess gli astrologi continuano a lavorare, mentre Haushofer lo ispira coi suoi sogni preveggenti, secondo quanto avrebbe dichiarato durante la detenzione a Norimberga e anche a sua moglie”.
Gli astrologi avevano “letto nelle stelle che egli era predestinato a realizzare la pace”, e gli avevano programmato anche il volo in Scozia, vicino a Glasgow dove, secondo quanto annotato da Goebbels nel suo diario in data 18 maggio 1941, “è stata scoperta un’organizzazione nazionalsocialista. Non è molto grossa, ma comunque interessante come sintomo”. Non erano molti, ma rivestivano una certa importanza, infatti, gli aristocratici inglesi favorevoli a un’intesa col Führer, incluso il Re Edoardo VIII, costretto ad abdicare nel 1936, e quel Lord Darlington a cui è dedicato il romanzo di Kazuo Ishiguro Quel che resta del giorno. Nobili che, molto spesso, erano anche cultori di esoterismo, e che condividevano con i sodali tedeschi l’affiliazione a circoli, logge e società segrete che operavano (o credevano di farlo) dietro le quinte della Storia. La loro missione era di evocare le forze occulte per scatenarle contro il Nemico, o, più raramente, per difendersi dai suoi sortilegi, come accadde, ad esempio, quando, allo scoppio della Seconda guerra mondiale, l’occultista britannica Dion Fortune costituì un circolo iniziatico, la Società della Luce Interiore, che si incontrava settimanalmente per formare una catena magica in grado di contrastare l’avanzata, che sembrava inarrestabile, della Wehrmacht. Ma questa è un’altra storia.
mercoledì 18 ottobre 2023
Candido Godoi, la città dei “gemelli ariani” di Mengele
tratto da https://it.insideover.com/storia/candido-godoi-la-citta-dei-gemelli-ariani-di-mengele.html
del 20 NOVEMBRE 2021
di Pietro Emanueli
L’assalto del Terzo Reich all’America Latina rappresenta uno dei capitoli più intriganti della Seconda guerra mondiale, eppure, per uno strano scherzo del destino, risulta essere anche uno dei meno conosciuti al grande pubblico. Scrivere e parlarne, però, è più che importante – è essenziale –, perché è soltanto avendo cognizione di ciò che accadde tra gli anni Trenta e la seconda guerra mondiale che si può comprendere, ad esempio, la storia della grande fuga dei nazisti nelle terre di Simon Bolivar nel dopo-caduta di Berlino.
L’emigrazione delle aquile naziste in America Latina, secondo alcuni pilotata dalla cabalistica Organizzazione Odessa allo scopo di consentire, un giorno, la nascita di un nuovo Reich, avrebbe condotto un piccolo esercito tra gli altopiani messicani e le pianure argentine. Un esercito composto dalle nove alle dodicimila persone, tra le quali alcuni dei più eminenti gerarchi del Terzo Reich, come Adolf Eichmann e Josef Mengele. E quest’ultimo, per quanto braccato dai cacciatori di teste del Mossad, avrebbe continuato a svolgere esperimenti fino all’ultimo dei suoi giorni.
Lo strano caso dei gemelli di Cândido Godói
Josef Mengele, il famigerato “angelo della morte”, sarebbe arrivato in Brasile nel 1963 e qui sarebbe morto alcuni anni più tardi, probabilmente nel 1979. Prima del 1963, secondo le ricostruzioni storiche, il medico degli orrori avrebbe vissuto tra Argentina e Paraguay, non disdegnando spostamenti in altri lidi per incontrare gli ex colleghi. Sarebbe stata la cattura dell’ex collega e amico Eichmann a convincerlo della necessità di trasferirsi nelle terre brasiliane, ritenute più sicure e meno permeabili alla vendetta del Mossad.
Cândido Godói fu una delle località dove Mengele avrebbe trascorso la maggior parte dei suoi ultimi sedici anni di vita. E perché si fosse stanziato qui non è difficile da capire: localizzato al confine con l’Argentina, questo villaggio di meno di 10mila anime era abitato – e lo è ancora oggi – da una folta minoranza di polacchi e tedeschi. Una minoranza poco o nulla integrata nel tessuto sociale brasiliano, tanto da possedere un proprio dialetto – noto come Hunsrik –, indi perfetta a prestarsi come rifugio e laboratorio.
Cosa sia accaduto di preciso non è dato saperlo, ma quali siano stati i risultati di quelle sperimentazioni, sì, è abbastanza noto. Perché Cândido Godói, a partire dal 1963, è gradualmente divenuta la località con la più alta incidenza di gravidanze gemellari dell’intero pianeta. Quello che accade in questo villaggio, più precisamente nel quartiere tedesco di Linha São Pedro, è che una gravidanza su dieci è di tipo gemellare. La dimensione e l’unicità del fenomeno può essere esplicata meglio a mezzo dei numeri:
Nello stato federato di Rio Grande do Sul, al quale appartiene Cândido Godói, le gravidanze gemellari costituiscono l’1,8% del totale.
L’incidenza delle gravidanze gemellari in quel di Cândido Godói risulta essere due volte maggiore a quella registrata in altri territori del globo interessati da fenomeni simili, come la Nigeria sudoccidentale – dove il tasso dei parti gemellari è del 4,5-5%.
Quasi una gravidanza gemellare su due, il 47% per l’esattezza, termina con la nascita di una coppia monozigote – nel resto del mondo, invece, i “gemelli identici” rappresentano meno del 30% di tutte le gravidanze gemellari.
Vi sono stati anni in cui l’incidenza delle gravidanze gemellari ha raggiunto la soglia record del 20%.
Cos’è successo a Cândido Godói?
Di Mengele è noto che abbia vissuto e sia morto in Brasile, ivi conducendo degli esperimenti come, dove e quando possibile, ma la natura di tali ricerche continua ad essere avvolta dal mistero. Le indagini sulla popolazione di Cândido Godói sembrano indicare che Mengele possa aver studiato il cosiddetto “effetto del fondatore” – termine con il quale si fa riferimento ad un processo che comporta la progressiva riduzione della variabilità genetica in comunità piccole e omogenee – e che l’aumento repentino delle gravidanze gemellari, ancora oggi persistente, non sia che l’esito delle sue attività.
Lo storico argentino Jorge Camarasa, tra i più importanti investigatori del caso Cândido Godói e dell’epopea di Mengele in America Latina, era giunto alla conclusione che l’angelo della morte, dietro la scusante di curare gli abitanti del borgo, avesse trattato le donne del posto con dei medicinali sperimentali, magari provenienti dai laboratori nazisti, concepiti al duplice scopo di “arianizzare” il patrimonio genetico e di incrementare il tasso di natalità.
Una tesi ai limiti della fantascienza, quella proposta da Camarasa, che all’epoca della pubblicazione di “Mengele. L’angelo della morte in Sud America” (2008) gli era valsa le critiche di colleghi e genetisti – convinti, quest’ultimi, che il caso Cândido Godói fosse riconducibile ad una radicalizzazione inusuale ma naturale dell’effetto del fondatore –, ma che risulterà tutt’altro che illogica e fuori dal mondo per coloro che il nazismo lo hanno sviscerato.
Perché il nazismo non fu soltanto scienza applicata al genocidio e ricerca militare avanguardistica. Il nazismo fu anche, e soprattutto, esoterismo, misticismo e occultismo. Tre ragioni che spiegano l’ossessione del Führer per le reliquie e per gli oggetti leggendari dai poteri preternaturali – come il santo Graal –, che spiegano la centralità rivestita da società segrete come Thule e Vril nella formulazione della politica nazista e che, forse, potrebbero spiegare perché Mengele cercò di trasformare Cândido Godói nell’ultimo rifugio della razza ariana.
sabato 3 settembre 2022
La storia dietro al legame tra l’esoterismo e le SS
tratto da: https://it.insideover.com/storia/la-storia-dietro-al-legame-tra-lesoterismo-e-le-ss.html
Luca Gallesi
20 GIUGNO 2021
Nel secondo volume della sua trilogia dedicata al “nazismo magico”, Hitler e la cultura occulta (Rizzoli 2013), Giorgio Galli affronta il tema dell’esoterismo delle SS, argomento tra i più gettonati dai ciarlatani dell’occulto per l’indubbio fascino esercitato sugli amanti del macabro e dei misteri prêt-à-porter. Chincaglierie nazi-occultiste a parte, restano dei fatti e delle persone che, oggettivamente, hanno creato i filoni di pensiero che costituiscono l’epopea razzista del corpo d’élite hitleriano.
La più famosa missione “esoterica” delle SS, accanto alle già menzionate –in un precedente articolo– spedizioni in Tibet, resta quella di Otto Rahn, studioso dei trovatori provenzali e membro delle SS, che ritenne di identificare il mito del Graal con la tragica storia dei Catari, la cui avventura finì stroncata nel sangue nel Castello di Montségur. La fortezza, che si trova nella regione dei Midi-Pirenei, nel 1243 fu cinta d’assedio per quasi un anno dalle forze crociate che volevano estirpare una volta per tutte l’eresia degli albigesi, così come chiesto da papa Innocenzo III. Secondo Otto Rahn, che pubblicò il resoconto del suo viaggio e i risultati delle sue ricerche in due libri disponibili anche in italiano (Crociata contro il Graal e La corte di Lucifero, Società Editrice Barbarossa/AGA), gli eretici erano stati gli ultimi custodi del Sacro Graal, il misterioso oggetto che, forse, fu la coppa dove, secondo la leggenda, era stato raccolto il sangue di Gesù oppure, secondo altre versioni, lo smeraldo incastonato sulla corona di Lucifero, prima che l’angelo più bello si ribellasse al suo Creatore.
Nel suo libro, Rahn racconta così le origini del mito del Graal secondo la versione degli eretici: “Al tempo in cui le mura di Montsegur erano ancora in piedi, i Catari tennero qui il Sacro Graal. Montsegur era in pericolo. Le armate di Lucifero lo accerchiavano. Volevano il Graal, per rimetterlo sul diadema del loro Principe dal quale si staccò durante la caduta dei suoi angeli sulla Terra. Allora, nel momento più critico, discese dal cielo una colomba bianca, la quale spaccò col suo becco il Tabor (Montsegur) in due. Esclarmonda, che era la custode del Graal, gettò il gioiello sacro nelle profondità della montagna, che si rinchiuse su sé stessa, ed in questa maniera il Graal fu salvato”.
Il Graal non fu trovato, ma le ricerche di Otto Rahn continuarono, anche se non si sa nulla delle nuove scoperte, da lui annunciate ma mai svelate, anche perché, enigma su enigma, nel 1939 morì misteriosamente sulle Alpi. Il 18 maggio 1939, sul quotidiano nazionalsocialista “Völkischer Beobachter” pubblicava l’annuncio della sua scomparsa: “Durante una tempesta di neve in montagna, nello scorso marzo, ha perduto tragicamente la vita l’Obersturmführer delle SS Otto Rahn. Ricordando questo defunto camerata, ci dogliamo della perdita di un onesto ufficiale delle SS nonché autore di eccellenti opere storiche.”
La misteriosa morte di Otto Rahn non segna, però, le fine dell’interesse delle SS per l’eresia catara. Come ricorda Giorgio Galli, sono molte le opere che tracciano un collegamento tra i Catari e il nazionalsocialismo, e ci sono indizi che confermerebbero la prosecuzione di ricerche e addirittura la celebrazione di riti a Montsegur ancora nel 1943-1944, grazie all’interessamento, se non addirittura alla partecipazione, di Himmler e Rosenberg, che si intrecciano, continua Galli, con “la magia delle rune indagata da von List, e l’esistenza di una storia umana dimenticata, con le tracce delle sue civiltà scomparse, con echi di Steiner e di Helena Petrovna Blavatsky”.
Il tutto, sapientemente miscelato con le più suggestive tradizioni cavalleresche germaniche, che furono da Himmler abilmente riprese e coniugate in una nuova versione nazionalsocialista, che pretendeva di innestarsi, anche figurativamente, sulle antiche saghe tedesche. Racconta bene un ricercatore indipendente, Gianfranco Drioli, autore di un saggio, Ahnenerbe. Appunti su scienza e magia del Nazionalsocialismo (Ritter), che i candidati a entrare nelle SS seguivano le regole di un Ordine religioso o militare: “Come nel Medioevo i cavalieri ricevevano la spada nel momento dell’investitura, così gli SS ricevevano la loro daga, sulla cui lama era inciso il motto delle SS: Meine Ehre heisst Treue (Il mio onore si chiama fedeltà).
Nella cerchia più vicina a Himmler c’erano dodici gerarchi, i più alti ufficiali delle SS, che si riunivano nel castello di Wewelsburg, il centro dell’universo del nuovo ordine (nero) mondiale, sia sotto il profilo militare sia sotto quello esoterico-religioso”. Wewelsburg, infatti, presentava innanzitutto una curiosità architettonica: era costruito, a forma di freccia, secondo l’asse Nord-Sud, invece del più consueto Est-Ovest, e nella torre nord furono costruite ad hoc delle stanze ricche di motivi mistico – esoterici, tra cui una sala per i suddetti dodici ufficiali SS e una cripta dove sarebbero state riposte le loro ceneri dopo la morte.
I piani di ristrutturazione del maniero furono interrotti dall’avanzate delle truppe americane. Prima, però, che i fanti della 3° Divisione U.S.A. raggiungessero Wewelsburg, Himmler ordinò ai difensori, che si erano trincerati dietro le ampie mura, di bruciare il castello perché non cadesse nelle mani del nemico. I pochi soldati che si arresero agli americano furono fatti prigionieri e sbrigativamente passati per le armi. Finita la tragedia, cala la quiete sull’antico maniero.
Ironia della sorte, oggi, la sede dell’élite dell’Ordine nero ospita un ostello della gioventù internazionale, e, al posto degli archivi dell’Ahnenerbe, è sorto un museo dedicato ai crimini di guerra compiuti dai tedeschi.
domenica 3 luglio 2022
Guerre e società segrete: quel fondamento esoterico dietro al nazionalsocialismo
sabato 23 aprile 2022
Otto Rahn, un nazista alla ricerca del Sacro Graal
sabato 1 maggio 2021
Tra sette segrete ed esoterismo: il volto nascosto di Hitler
tratto da "Il Giornale" del 4 gennaio 2021
Dietro all'ascesa al potere del Führer importanti movimenti esoterici. E anche autori insospettabili...
di Matteo Carnieletto
Nel 1792 la Rivoluzione francese ha raggiunto il suo culmine. In Europa sta nascendo un nuovo ordine e l'ancien regime sembra ormai un lontano ricordo. Sono, quelli, anni strani. Non solo per la politica ma anche per l'arte. Proprio in quel periodo, infatti, l'artista spagnolo Francisco Goya viene colpito da una strana malattia, "la cui natura però ci è ignota", scrive lo storico dell'arte Hans Sedlmayr ne La perdita del centro (Borla, 1967). Non è l'unico, però. "Siamo nei decenni" - prosegue l'autore austriaco - "in cui molti artisti vengono posseduti da forze demoniache". Goya è costretto a stare a letto per quasi un anno, paralizzato e continuamente tormentato da disturbi visivi. Uscito da questo inferno, dipingerà i "Sogni". I volti dei suoi personaggi si deformano. Non sono più uomini, ma demoni. "Nelle visioni dei 'Sogni' e dei 'Proverbi' compaiono tutte le deviazioni dell'elemento umano e gli attentati all'uomo e alla sua dignità; dèmoni in forme umane e, accanto ad essi, dèmoni allucinati di ogni specie: mostri, spettri, streghe, giganti, animali, lemuri, vampiri", nota Sedlmayr.
È proprio in quegli anni che riemergono incubi e teorie che si pensava fossero terminati nel Rinascimento e che, come nota James Webb ne Il sistema occulto (Iduna, 2019), ritornano alla luce e hanno il loro culmine nel periodo che va dalla sconfitta di Napoleone (1815) al 1848. Per Webb sono infatti tre le grandi "esplosioni di irrazionalità" nella storia dell'uomo: "'La crisi 'dell'anno zero', che denota il periodo sia precedente che successivo alla nascita di Cristo, quando un'ondata di speculazione magica sovrastò le conquiste del razionalismo greco", quella "del 'Rinascimento e della Riforma' e si riferisce al riemergere dell'irrazionale dopo il collasso della sintesi medievale" e, infine, quella che emerge tra il XIX e il XX secolo.
Ed è proprio seguendo queste crisi, che Giorgio Galli ha investigato le radici occulte del nazismo. In Hitler e l'esoterismo (Oaks editrice), il celebre politologo da poco scomparso sostiene infatti che l'esoterismo del Führer "comprende elementi molto anteriori al cristianesimo, quali la stessa dottrina occulta del Terzo regno, anticipazione del Terzo Reich".
L'esoterismo dei circoli che formeranno Hitler si forma infatti con "Clemente Alessandrino il quale, negli Stromati, propone una lettura criptica dei Vangeli che, attraverso il misticismo e le mistiche (come Margherita Porete), giunge alla Società Thule. (...) Qui si formano, appunto, in questa cultura esoterica, gli ufficiali aristocratici che, attorno e con la guida di Von Stauffenberg, prima aiutano Hitler a giungere al potere e poi cercano di eliminarlo (luglio 1944) quando la 'sua' guerra sta portando alla rovina il loro Terzo Regno (Terzo Reich), pensato millenario, che sperano di salvare mediante un'intesa con loro omologhi (aristocratici esoteristi) vicini alla Corte inglese coi quali Hess aveva cercato di prendere contatto sin da maggio 1941".
Nella prefazione a libro di Lord Beaverbrook, Un nazista sul trono d'Inghilterra (Oaks editrice), Galli nota infatti che molto probabilmente Edoardo VIII, il sovrano britannico affascinato dal Führer, potesse "essere il punto di riferimento di circoli della tradizione esoterica collegati a quelli del Terzo Reich (Wally Simpson era un'esperta di magia sessuale, 'magia rossa', e un rapporto dei servizi segreti inglesi informava che Edoardo seguiva una terapia con Alexander Cannon, occultista ed esperto di magia nera". La rete esoterica che aveva sostenuto Hitler (per poi scaricarlo) era infatti molto più ampia di quanto si potesse pensare e superava i confini nazionali.
L'Operazione Valchiria, ovvero il tentativo del 20 luglio del 1944 per eliminare Hitler e avviare un colpo di Stato in grado di salvare la Germania, "ha pieno successo (con l'arresto del vertice delle SS) solo a Parigi, ove sono contemporaneamente presenti Gurdjieff, Pauwels, Jünger (tra gli ispiratori del complotto) e i collaboratori di Rosenberg". Tutti e quattro sono importanti esoteristi. Gurdjieff, nota Galli, "è un autentico maestro dell'esoterico, e non un ciarlatano, ma opera nella nascente società dello spettacolo"; Pauwels scrive, "da un punto di vista occulto", Il mattino dei maghi in cui sostiene che Hitler fosse mosso da idee "eccentricamente mistiche e cosmologiche"; Jünger scriverà Le scogliere di marmo per cercare di evitare la guerra con la Gran Bretagna; Rosemberg non solo è uno dei motori del nazionalsocialismo, ma anche uno dei sostenitori del "'partito esoterico della pace, quel settore del vertice nazionalsocialista che voleva evitare la guerra, perché la temeva su due fronti".
All'interno del Reich, dunque, non era solo Hitler a muovere i fili. Il Führer, però, sentiva di essere guidato da un destino superiore. Aveva la certezza di rispondere a un ordine più alto, dove magia e occultismo si mescolavano. Per creare uno dei più grandi demoni del XX secolo.
sabato 20 marzo 2021
Vril, Zoroastro e Superuomo. Tutti i segreti magici di Hitler
tratto da Il Giornale del 04/11/2020
Il nuovo definitivo studio del politologo Giorgio Galli sui rapporti tra nazismo, Potere e mondi esoterici
di Luigi Mascheroni
Pochi accademici hanno penetrato gli arcana del Reich - che doveva essere millenario e invece affondò con il suo Führer - come Giorgio Galli, 92 anni, politologo, a lungo docente di Storia delle Dottrine politiche all'Università degli Studi di Milano, autore dalla sterminata bibliografia e soprattutto attento studioso del rapporto fra storia ufficiale ed esoterismo.
Oggi, dopo il bestseller Hitler e il nazismo magico (1989), più volte aggiornato e ristampato, del continuum Hitler e la cultura occulta (2013) e dopo aver curato l'unica edizione italiana filologicamente autorevole del Mein Kampf (Kaos, 2002) Galli chiude il cerchio magico di oltre un trentennio di studi con Hitler e l'esoterismo (Oaks). Un saggio del tutto nuovo che, analizzando accuratamente tutti gli scritti di Adolf Hitler e del suo entourage, approfondisce molte linee di ricerca dei suoi libri precedenti e aggiunge ulteriori spunti di riflessioni. Ad esempio.
DA ZOROASTRO A NIETZSCHE Finora per nulla indagata è stata l'influenza che ha avuto su Hitler lo zoroastrismo, la religione basata sugli insegnamenti del profeta Zarathustra, o Zoroastro, nata nelle regioni iraniche e dell'Asia centrale, culla della civiltà ariana, attorno al VI secolo a.C. E in particolare l'interpretazione zoroastriana dell'eterno conflitto cosmico tra Bene e Male, ovvero Luce e Tenebre, che avviene in una dimensione altra, sconosciuta all'Uomo, e di cui le lotte sulla terra sono solo una proiezione (Hitler era convinto che le vittorie e le sconfitte sono già scritte in una dimensione extra terrestre). Da una parte c'è Arimane, lo spirito malvagio che guida le legioni dei demòni, e dall'altra Ahura Mazda, lo spirito santo del Bene a capo delle schiere angeliche. Quella che il nazionalsocialismo inizia a combattere il 1° settembre 1939 è, nella concezione di Hitler, la guerra contro Arimane: ossia contro l'Ebreo e poi contro il giudeo-bolscevismo da ricacciare all'inferno. Una guerra esoterica, ma da impostare con realismo e flessibilità.
MAESTRI MISTERIOSI Non c'è alcun elemento che provi una influenza diretta sul Führer di Georges Gurdjieff (1866-1949), autentico maestro esoterico di origine greco-armena. Ma di certo le sue idee appassionarono Alfred Rosenberg, ideologo del Partito nazista e Ministro del Reich per i territori occupati dell'Est. In merito alla cui carica occorre ricordare che Hitler aveva ben chiaro, sovrapponendo la geopolitica all'esoterismo, che chi governa l'Europa dell'Est governa l'Heartland, l'isola «cuore del mondo» a cavallo degli Urali; e chi comanda l'Heartland comanda il mondo. Ed è da qui che il Terzo Reich, regno della razza ariana, può spingersi sempre più a Oriente, alla ricerca delle mitiche sedi di un'antica saggezza, Shamballah e Agarthi. E sul mito di Agarthi scriverà un libro culto, nel 1924, René Guénon, il più noto degli esoteristi dell'epoca, seppure non direttamente collegabile a oggi alle divisioni corazzate tedesche: Il re del Mondo.
NAZISTI BUONI E CATTIVI Giorgio Galli conferma come l'intera gerarchia nazista fosse composta da iniziati (Hitler, Himmler e Hess erano tutti dei mistici, imbevuti di una millenaria cultura esoterica che confinava con la Tradizione). Ma allo stesso tempo avanza l'ipotesi che dentro il Terzo Reich la corrente magica non fosse affatto un monolito. Anzi. Da una parte c'è un esoterismo volto al Male, il cui obiettivo è la conquista e l'esercizio del Potere, e che ebbe come esito la manifestazione più autodistruttiva l'occultismo abbia mai conosciuto: la guerra totale, fino alla vita dell'ultimo tedesco, del nazismo hitleriano. E dall'altra c'è un esoterismo volto alla Conoscenza, il cui fine è comprendere il Mondo e cosa siamo noi nel Mondo. Di questa seconda declinazione dell'esoterismo - fra le cui fila milita anche Ernst Jünger - sono espressione alcuni membri della Società di Thule, del circolo di Kreisau e del Cenacolo di Stefan George dove si formano gli ufficiali aristocratici che attorno al colonnello von Stauffenberg prima aiutano il Führer a raggiungere il potere e poi cercano di eliminarlo nel luglio 1944, quando la sua guerra sta portando alla rovina il loro Terzo Regno (il Terzo Reich dell'ideologia hitleriana). Regno, pensato millenario, che sperano di salvare mediante una intesa con i loro omologhi aristocratici esoteristi vicini alla corte inglese, con i quali Rudolf Hess aveva cercato di prendere contatto fin dal maggio del 1941 alla vigilia della catastrofica campagna di Russia. È «il partito esoterico della Pace».
ANTICHE CIVILTÀ PREDILUVIANE Adolf Hitler, come molti occultisti, credeva a una storia della Terra diversa da quella «essoterica» - cioè per i non iniziati - secondo cui in ere antichissime il pianeta era stato abitato da civiltà tecnologicamente avanzate in possesso di elementi di Sapienza molto maggiori di quanti ne possiedano le generazioni attuali (fra cui il Vril e il controllo dell'energia solare, da cui il culto della Svastica), poi scomparse a causa di misteriose catastrofi naturali: glaciazioni, terremoti, diluvi... Da qui la ricerca di Atlantide e le missioni delle SS Ahnenerbe composte da scienziati, esploratori e archeologi nazisti spediti per gli angoli più remoti del mondo alla ricerca dell'eredità delle razze nordiche indogermaniche, di insegnamenti segreti e di reliquie magiche.
VIAGGIO NELLA TERRA CAVA A proposito della teoria della Terra cava, il luogo leggendario dove i nazisti ritenevano che fossero custodite le radici del «mitico popolo ariano»: Giorgio Galli riavvolge il lungo filo che lega lo scrittore francese Jules Verne (1828-1905), autore del celebre romanzo scientifico avventuroso Viaggio al centro della Terra (1864), ad alcune società segrete che precedettero la Thule-Gesellschaft, la Società Thule che vide tra i suoi adepti anche Rudolf Hess e Alfred Rosenberg (oltre allo stesso Hitler), la cui eredità ideologica fu raccolta dal Partito Nazionalsocialista. Verne, ritiene Galli, credette certamente che l'esoterismo aiutasse ad accompagnare l'Uomo verso la Conoscenza, e non l'uso del Potere. Ma rimane la domanda: perché allora il nipote Gaston tentò di assassinarlo?
UNTERMENSCH E SUPERUOMO Giorgio Galli, che ha studiato il rapporto tra politica e pratiche magiche in tutta l'epoca moderna, dalla stregoneria alle cartomanti di Reagan, dalla Germania hitleriana all'Urss di Stalin, individua un minimo comune denominatore di tutte le culture esoteriche: ossia la convinzione che attraverso il raggiungimento di una Sapienza capace di andare oltre la Ragione illuminista si possa costruire un Uomo Nuovo. Un esperimento magico-filosofico che, puntando al Superuomo, il nazismo portò alle estreme, tragiche, conseguenze.
TENEBRE E ILLUMINISMO Ultima considerazione. Una delle idee portanti del saggio è che il Nazismo costituì una risposta critica - la più nefasta che l'Uomo potesse trovare, tra le tante che pure il Novecento ha avanzato - all'Illuminismo e al dominio della Ragione nel mondo, deviando il sapere esoterico dalla via della Conoscenza al baratro del Potere. E trasformando l'eterno conflitto tra Bene e Male in un Olocausto.
sabato 5 settembre 2020
mercoledì 4 luglio 2018
Svastica e rabdomanti: ecco le armi occulte utilizzate dal Terzo Reich
Un saggio di Kurlander approfondisce il rapporto tra nazionalsocialismo ed esoterismo
di Luca Gallesi
È ancora talmente incomprensibile l'enorme successo di un caporale boemo diventato dal nulla il Führer indiscusso del popolo tedesco, che, soprattutto a livello di cultura popolare, l'intervento di forze soprannaturali sembra essere l'unica spiegazione possibile.
Quello del «nazi-occultismo» è, infatti, un tema molto apprezzato dalla cultura pop, come dimostrano gli innumerevoli fumetti, produzioni televisive, film e videogiochi dove i malvagi seguaci di Hitler provano a conquistare il mondo, resuscitando il Reich immortale grazie a scellerati patti infernali o ad antichi sortilegi.
Ad esempio, nei fumetti, e nel film del 2011 Captain America. Il primo Vendicatore, il celebre eroe Marvel combatte contro la Hydra, una società segreta legata al regime hitleriano, e al filone del «nazismo esoterico» si richiamano anche videogiochi molto popolari come Wolfenstein, per non parlare, poi, del cinema, dove esiste un vero e proprio filone di pellicole in cui il Terzo Reich attinge alle forze demoniache, come nei Predatori dell'Arca Perduta o addirittura risorge grazie a zombie-SS, come accade nell'esilarante horror-comedy Dead Snow.
L'attrazione per tali argomenti ha, però, anche dei fondamenti storici precisi e innegabili, come dimostra uno studio scientifico dedicato all'argomento appena pubblicato da Mondadori: I mostri di Hitler. La storia soprannaturale del Terzo Reich, di Erich Kurlander (pagg. 612, euro 30, traduzione di Chiara Rizzo e Roberto Serrai). L'autore, professore di storia alla Stetson University, ha già dedicato due libri alla storia della Germania tra le due guerre, è relativamente giovane (1973), e riesce quindi più facilmente a non cadere negli stereotipi e nei luoghi comuni frequenti quando si tratta di temi delicati. Consapevole di muoversi su un terreno sdrucciolevole, dove è facile prendere lucciole per lanterne (magiche) o confondere realtà e propaganda, Kurlander sviluppa le sue tesi motivandole e fornendo al lettore appassionato di storia validi motivi e nuove informazioni sulla Germania hitleriana, il cui apparato di potere era disposto ad utilizzare qualsiasi strumento e a sfruttare ogni scuola di pensiero, pur di ampliare e consolidare il proprio consenso, argomento finora trascurato dalla ricchissima bibliografia sull'occultismo nazionalsocialista, esaurientemente analizzata e criticata da Kurlander.
Dopo l'exploit per lo più divulgativo degli anni Sessanta e Settanta, inaugurato dal celebre Il mattino dei maghi di L. Pauwels e J. Bergier, che definirono il Terzo Reich come: «Renè Guenon più le Panzer Divisionen», seguì, tra gli anni Novanta e il primo decennio del nuovo secolo un'ondata di saggistica che inseriva l'esoterismo nazionalsocialista nel revival occultistico fiorito a cavallo tra Otto e Novecento. Fu quindi il momento di studi, soprattutto angloamericani, che minimizzavano l'influsso della tradizione ermetica sul regime hitleriano, mentre da noi, invece, lo studioso di scienze politiche Giorgio Galli apriva un filone di studi storici dedicati alla profonda influenza che la cultura esoterica ebbe tanto nella formazione culturale del Führer quanto nella gran parte dell'élite che prese il potere in Germania nel 1933, tesi ripresa e sviluppata ne I mostri di Hitler, con una peculiarità evidente sin dal sottotitolo, ovvero l'attenzione al soprannaturale invece che all'occulto o alla magia.
Nella dimensione «occulta», infatti, non possono rientrare molti argomenti analizzati nel saggio, come le cosiddette «scienze di confine» come la radiestesia, l'antroposofia, l'agricoltura biodinamica, l'ariosofia e la teoria del ghiaccio cosmico, molto apprezzati dal regime, che finanziò la ricerca di tecnologie miracolose e lo studio del folclore, e organizzò missioni esplorative in tutto il mondo. Curiosissimo, ad esempio, il capitolo dedicato agli esperimenti di radiestesia del Pendulum-Institut della Marina militare tedesca, il cui obiettivo era «individuare la posizione dei convogli nemici in mare attraverso pendoli e altri dispositivi soprannaturali», affinché gli U-Boot potessero silurarli. L'Istituto impiegò un vasto gruppo di studiosi dell'occulto che usavano tecniche diverse, con i rabdomanti che venivano costretti per tutto il giorno a stare sulle carte nautiche con le braccia stese e il pendolino in mano.
Altrettanto singolare è la ricostruzione dell'«Operazione Marte», ovvero il lavoro di intelligence che, nell'estate 1943, permise ai tedeschi di localizzare la prigione di Mussolini a Campo Imperatore, dove fu liberato dalla spettacolare missione di Otto Skorzeny. Ebbene, verso la fine di luglio circa quaranta astrologhi e occultisti, alcuni tratti addirittura dai campi di concentramento, vennero ospitati, per trovare il Duce, a Wannsee, nel quartiere generale della polizia criminale, dove, alla fine, sembra che riuscirono a localizzare un punto sui monti dell'Abruzzo.
Le conclusioni di Kurlander offrono, quindi, un apprezzabile contributo alla riflessione sul ruolo dell'immaginario collettivo, ovvero di una realtà importante che, però, né le statistiche sociali né le previsioni economiche prendono in seria considerazione. «Non tutti i tedeschi che condividevano elementi dell'immaginario soprannaturale proposto dal Partito nazionalsocialista erano imperialisti o razzisti, ma questo è esattamente il motivo per cui lo sfruttamento nazionalsocialista dell'immaginario soprannaturale fu tanto efficace nell'attrarre e conservare il sostegno di una parte così ampia e trasversale della popolazione tedesca». E, vinta la Germania, come ammoniva Jung, altre nazioni sarebbero diventate vittime della possessione se «avessero dimenticato il pericolo di cadere anch'esse, altrettanto improvvisamente, prede delle potenze demoniache. Ogni uomo che smarrisce la sua ombra, ogni nazione che si sente moralmente superiore, è la loro preda, e questa tendenza generale a lasciarsi suggestionare svolge un ruolo enorme nell'America di oggi». Parole scritte più di settant'anni fa, che oggi risuonano sinistramente attuali.