Di Vito Foschi
Il film Noah racconta la storia di Noè in maniera originale
rispetto al racconto biblico risentendo molto della cultura moderna ed in
particolare delle pensiero ambientalista estremo. Ritroviamo anche alcune
teorie moderne su angeli e alieni, anche se tutto sommato in maniera discreta e
forse cercando di rendere in maniera visiva alcuni passi della Bibbia su
giganti e angeli caduti, di indubbia difficoltà interpretativa.
I dati di un certo interesse del film sono due. Il primo
riguarda i cosiddetti vigilanti, essere di pura luce che per amore dell’umanità
tradiscono Dio e vengono puniti con il confinamento sulla terra e la
trasformazione in esseri fatti di roccia proprio di quella terra per cui
avevano tradito. Il loro essere di luce rimane intrappolato in un involucro di
terra. Il simbolismo della scintilla divina intrappolato nel corpo umano che
anela a ricongiungersi a Dio è piuttosto evidente. Verso la fine del film i
vigilanti vengono perdonati per il loro impegno nel proteggere Noè e la sua
famiglia, perdendo l’involucro di roccia e terra, tornano esseri di pura luce e
volano in cielo tornando a Dio.
Nel film l’umanità corrotta ha devastato la terra rendendola
un deserto e dove sorgeva il giardino dell’Eden non rimangono altro che rocce e
sterpaglie. Quando Noè ha la visione del diluvio e inizia la costruzione
dell’Arca immagina che il nuovo mondo che nascerà dopo che le acque si saranno
ritirate dovrà essere senza uomini, perché intrinsecamente volti al male e così
il creato sarà un nuovo giardino dell’Eden senza l’uomo che possa distruggerlo.
Per questo all’inizio parlavamo di ecologismo estremo. Noè appare un invasato
che pensa che l’uomo sia l’origine di ogni male e la natura buona e saggia come
un moderno ecologista dimentico della lezione di Leopardi sulla natura
matrigna.
Detto ciò, è interessante dal punto di vista simbolico
l’Arca che contiene ogni coppia di animali dalle inoffensive colombe ai più
pericolosi felini e rettili. L’Arca deve contenere in sé tutto ciò che è
necessario per un nuovo inizio: è l’Uno da cui si devono dispiegare tutte le
potenzialità. È una sorta di uovo primordiale da cui deve nascere un nuovo
mondo.
Noè e la sua famiglia sono discendenti da Seth e
rappresentano gli eletti destinati alla salvezza, mentre i discendenti di Caino
sono guidato dal re malvagio Tubalcain. La tribù cainita è abile nella
lavorazione dei metalli e nella preparazione delle armi e con una
determinazione all’espansione e osano sfidare Dio. Quando arriva il diluvio
assaltano l’Arca per poterci salire sopra e salvarsi, ma vengono fermati dai
vigilanti e solo Tubalcain ferito riesce a salirci. Questo è interessante.
L’Arca è l’Uno che deve dispiegare tutte le possibilità nel nuovo mondo: deve
dispiegare tutte le coppie di opposti, il bene e il male, la luce e le tenebre,
il maschile e il femminile e così via. Tubalcain che sale sull’Arca rappresenta
il polo opposto a Noè ed insieme rappresentano la coppia di opposti bene e male
che si completa. Ricordiamo che una coppia di opposti ad un certo livello, è
un’unità a livello superiore. Tra l’altro, nel film Noè non sembra tanto buono,
dato il suo intento di estinguere il genere umano. Anzi, Tubalcain con la sua
voglia indomita di vivere e di crescere rappresenta quella forza vitale che
spinge alla crescita e all’espansione. Sull’Arca Noè è il portatore di morte e
Tubalcain di vita. I due opposti che si completano e si compenetrano.
Tubalcain ha con sé conoscenze legate alle lavorazione dei
metalli, mentre Noè legate alla medicina. Simbolicamente i due uomini portano
la propria parte di conoscenza sull’Arca in modo che nel nuovo mondo possano
essere trasmesse di nuovi uomini. Essendo l’Arca il nuovo principio deve
contenere in sé tutte le possibilità e perciò anche la parte di conoscenza
della tribù di Caino che salgono a bordo con il suo re.
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